tag:blogger.com,1999:blog-47219886472028241632023-11-16T12:11:31.443+01:00KhellendroxLe avventure del nano Khellendrox tra fantasy, fantascienza e horrornanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.comBlogger751125tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-6670805276722026932022-12-24T23:06:00.001+01:002022-12-24T23:06:39.475+01:00auguri3<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxhy71RTA1oGRGMrDPAnZn79nEaLbX_yX-C6jnBOqXDINPJBiBnUIJRdk0Yy8Hq8oKEmFtJqNjbQcNJb03p4w' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-67461099242990237962022-12-24T16:59:00.000+01:002022-12-24T16:59:15.052+01:00Auguri2<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzrMegwESCQW-YqcUfuBiGhxsOGIH5OX8UQzYmA5pBC_JZkkIRxUmNjxn1U0ed6fMvYnrYXZmkS9n613HGw_A' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-4507456987150408402022-12-24T01:38:00.000+01:002022-12-24T01:38:04.023+01:00Auguri<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='400' height='322' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxUIMn2xyze9SeTYj-4r170yodDe4nFDFxAmAuoRwKdMCDRJTjh-ZT0mbsTAgCR7PJa1nXlT2f7tRtnyajxzg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-9003253887640221322020-04-20T18:20:00.001+02:002020-06-13T23:22:01.419+02:00Il cielo notturno<br />
<div style="text-align: center;">
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<h2>
</h2>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNC5cTHvcVZEf_VTn30YMTR4za5fKKvRLzR8qeMYA_xjT6bvXo6tCmPEnDlBaszn2jfIJOwlVP_jqoDFpdbMarLVsEu8B70rM11VSMAgsd4n4RniqsyY1K-ovqR9bR8MCzLyZDEzh6P_U1/s1600/luna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="749" data-original-width="699" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNC5cTHvcVZEf_VTn30YMTR4za5fKKvRLzR8qeMYA_xjT6bvXo6tCmPEnDlBaszn2jfIJOwlVP_jqoDFpdbMarLVsEu8B70rM11VSMAgsd4n4RniqsyY1K-ovqR9bR8MCzLyZDEzh6P_U1/s320/luna.jpg" width="298" /></a></div>
La donna era appena rientrata in casa, la giornata stava volgendo al termine e non aveva programmi particolari per la serata. Quel giorno era stato intenso e del tutto particolare, inarcò un sopracilio ripensando a ciò che aveva vissuto, poi si tolse le scarpe dal tacco a spillo che aveva alzato la sua statura di quasi 20 centimetri e fece scivolare la minigonna sul pavimento, così, restando in autoreggenti e coulottes di pizzo, si diresse verso il bagno.<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Appena varcò la soglia una luce soffusa si diffuse nella stanza ottagonale, si avvicinò alla vasca al centro e aprì l'acqua che iniziò a sgorgare dai rubinetti laterali della figura marmorea riproducente la stessa pianta della stanza.<br />
Vuotò un buon quantitativo di bagnoschiuma e poi si mosse verso la vetratta per chiudere le tende. Il cielo scuro e nuvoloso fece apparire solo per un istante una piccola porzione della luna e la figura che vide, la fece sussultare.<br />
Tirò le tende oscurando quella visione piuttosto inquietante e poi, accompagnata dallo scrosciare dell'acqua tornò verso la cucina dove la gonna rosso sangue, macchiava il pavimento coloro avorio. Aprì il frigorifero e prese la bottiglia di vino bianco, chiuse l'anta e dalla vetrina prese un calice, quindi lo riempì per trequarti; soddisfatta prese il gambo del calide e delicatamente lo fece roteare dando al vino il tempo di ossigenarsi, poi le sue gambe sinuose si mossero nuovamente verso il bagno dove la vasca era ormai piena e spumeggiava di bollicine color argento.<br />
Entrando in bagno e chiudendo la porta alle sue spalle fu sopraffatta dal profumo di sandalo, appoggiò il bicchiere sul bordo della vasca ottagonale e liberandosi degli ultimi indumeni rimasti si immerse nell'acqua tiepida.<br />
L'acqua circondò le sue gambe, raggiunse l'inguine e un senso di calore imprigionò i suoi sensi, un brivido le percorse la schiena e l'eccitazione crebbe, i capezzoli si inturgidirono e lei vergognandosi un poco di quella condizione si sdraiò completamente lasciando che l'acqua, come un'improvvisa altamarea coprisse il suo ombelico raggiungendo poi i seni, leggere onde di schiuma si infransero su quelle splendide montagnole fino a raggiungere ciò che l'aveva fatta capitolare.<br />
Riemergendo prese il calice e ne bevve un sorso, il vino aveva un leggero profumo fruttato e quando raggiunse la gola le diede sollievo.<br />
Appoggiò la testa al cuscino godendosi quell'attimo. L'acqua la ricopriva quasi completamente e in quell'istante la musica pop che aveva programmato, si accese facendone il sottofondo ideale per recuperare le energie spese in quella giornata stravolgente.<br />
Il brano dei Cure le fece tornare alla mente come tutto aveva avuto inizio.<br />
La sera precedente, aveva ricevuto una email dove veniva interpellata per un lavoro di un giorno solo, pagato 15mila bigliettoni subito e la stessa cifra a lavoro ultimato.<br />
Si trattava di andare all'Hotel Verdi alle 10 in punto e incontrare il signor Gianguidi, un industriale piuttosto famoso che, secondo il corpo della missiva, aveva con sè una valigetta piena di documenti.<br />
Alla reception dell'hotel doveva farsi dare una chiave lasciata dal committente a suo nome. Poi lei doveva trovare il modo di incontrare il signor Gianguidi, e in un qualche modo portarlo in camera, ucciderlo e recuperare la 24ore contenente i documenti. Quindi, andare alla Banco di Lodi e con la chiave mettere la valigetta nella cassetta di sicurezza numero 32 che doveva prendere a nome di Stefano Puglisi.<br />
Non era la prima volta che le davano un incarico simile, e neppure il metodo con cui l'avevano contattata era differente da altre volte. Così aveva controllato il suo contocorrente appurando che la cifra fose stata addebitata e quindi iniziò a studiare il modo per eseguire al meglio l'operazione:<br />
La mattina si era vestita, aveva scelto di essere una giovane donna provocante, aveva indossato delle coulottes di pizzo nere accompagnate da autoreggenti dello stesso colore, una minigonna rossa e una camicetta bianca, quindi nell'armadio aveva scelto delle scarpe con un tacco spropositatamente alto così da mettere ancor più in risalto le sue lunghe e sinuose gambe. quindi sicura del fatto suo si era recata all'Hotel Verdi.<br />
Tutto era andato liscio come l'olio, alla reception, un giovanotto le aveva dato la chiave esattamente quando il signor Gianguidi stava entrando accompagnato da un anziano impettito.<br />
I due stavano parlando sommessamente e a lei non importò minimamente dell'argomento trattato dai due, piuttosto si trattava di attirar l'attenzione e separare i due, così da poter restare sola con l'industriale.<br />
Fu facile, i due si erano seduti ad uno dei tavolini al centro dalla sala principale, lei, una volta salutato il ragazzotto si sedette in un tavolo vicino e contando sulla sua avvenenza cercò e riuscì a farsi notare.<br />
Non le staccava gli occhi di dosso e lei, finito di bere il suo Martini si alzò abbassandosi quel poco di gonna che aveva messo in mostra anche ciò che doveva restar celato ad occhi indiscreti, poi, fece cadere il tovagliolo e raccogliendolo non mancò di far vedere la prominente scollatura all'industriale che a quel punto abboccò.<br />
"Per oggi abbiamo finito Gianfranco, puoi andare"<br />
L'anziano accompagnatore, probabilmente capendo immediatamente la situazione si alzò senza protestare allontanandosi:<br />
Il dialogo che seguì fu breve e in poche parole lui si avvicinò alla reception chiedendo una stanza, poi, una volta ottenuta la chiave, prese sotto braccio la sua nuova conoscenza e dirigendosi all'ascensore le chiese cosa ci facesse in quell'albergo.<br />
Inventare una scusa non le fu difficile e in men che non si dica i due erano già sotto il sottile lenzuolo.<br />
Lui, che già aveva visto e immaginato cosa nascondessero quei pochi abiti indossati da lei si spogliò velocemente invitandola a seguirla sotto le lenzuola.<br />
Lei accettò di buon grado, fu rapida, nascose sotto il cuscino il boccetto che conteneva la creatura che avrebbe messo fino alla vita della sua preda. <br />
Seguirono momenti concitati di preliminari, quindi, mentre lui era intento a mettersi il profilattico lei liberò il ragnetto che, dopo aver fatto pochi balzi raggiunse la schiena nuda di lui e da buon predatore morse la sua preda ignara.<br />
L'uomo si accasciò svenuto, schiacciando ciò che l'aveva ucciso, quindi lei, controllando il battito oramai flebile del Gianguidi, si rivestì con tutta calma e uscì dalla stanza senza tralasciare di prendere la valigetta del desiderio.<br />
Scese solitaria, guardò il ragazzotto e disse soltanto che l'uomo stava riposando, quindi si dileguò.<br />
Riemerse dai suoi pensieri, agitando le gambe smosse la schiuma che si era andata depositando sulla superficie dell'acqua, bevve un altro sorso di quell'ottimo vino, poi, dopo aver appoggiato nuovamente il calice oramai vuoto, immerse la mano destra nell'acqua e iniziò lentamente a massaggiarsi la pancia scendendo verso l'oggetto del suo e non solo suo desiderio. Dopo alcuni minuti in cui le sue dita avevano esplorato quegli anfratti delicati stava per raggiungere l'apice del piacere quando una folata di aria gelida improvvisa sul collo, la fece trasalire, ritirò la mano, si guardò attorno e non vide nessuno. Sapeva che nessuno era potuto entrare e che neppure era già in quella stanza prima di lei.<br />
Tentò di rilassarsi nuovamente ritornando ad immergere la mano, pronta a finire ciò che aveva iniziato quando un sussurro caldo e conosciuto raggiunse il suo orecchio destro.<br />
"Pensavi mi fossi dimenticato di te..."<br />
<br />
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-11330405475348093952020-02-15T10:37:00.000+01:002020-02-16T09:26:31.117+01:00L'epidemia - informazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAS1IJxH9eqOzkxSmG1vKUfU5kxJmJFLXpvkYrJA5Y55yr1yOpbNuxIuhshQxjWBkofhjkxvb2BaTxg8U06r9bs7WyBwSxGRJKPL3Z3BZIczoxWj_RhVJ2A_LiAVfNHxGw9-ynW0glzuGs/s1600/giornale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1191" data-original-width="765" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAS1IJxH9eqOzkxSmG1vKUfU5kxJmJFLXpvkYrJA5Y55yr1yOpbNuxIuhshQxjWBkofhjkxvb2BaTxg8U06r9bs7WyBwSxGRJKPL3Z3BZIczoxWj_RhVJ2A_LiAVfNHxGw9-ynW0glzuGs/s400/giornale.jpg" width="256" /></a></div>
Inizialmente il giornale locale non diede grande importanza all'epidemia che si stava sviluppando in città, altri furono i fatti che colpirono l'opinione pubblica, e altre furono le vicende che interessarono i nostri eroi.<br />
Tutto iniziò da uno strano omicidio a Villa Tedeschi. Le indagini portarono ad un complotto. L'esecutore fu indicato come "l'inglese" un uomo benestante giunto a Parma che aveva preso un appartamento in zona Crocetta e che con un complice aveva avuto tra le mani un potente veleno. Introdottosi alla festa in maschera organizzata dal padrone di Villa Tedeschi, non gli era stato difficile avvelenare lo spumante della padrona di casa.<br />
Ma chi era il socio in malaffare?<br />
Rileggendo le cronache del tempo l'investigatore privato e i suoi soci sono riusciti a risalire al proprietario dell'Antica Farmacia San Giovanni che, inscenato un furto, ha potuto così avere tra le mani il necessario per la mortale mistura.<br />
Egli un chimico-erborista ha preparato il composto e il gioco è stato semplice.<br />
Ma chi è o chi sono i mandanti di questo efferato omicidio?<br />
La domanda ancora resta senza una risposta.<br />
Altri poi sono i fatti che han colpito i nostri eroi, tombe scoperchiate, cadaveri trafugati e tanto altro si "muove" nelle vie di una Parma che a dispetto di quando si veda dall'esterno nasconde qualcosa di insolito e efferato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNGKooZuhWd4-3d4Gi4nh1O03rcLox7anZdS1zIDp4SjXER-eFUuBOn-yNbwZf_cA7well8mGM_TH4Ai4rVrzONkeyDZgJ8fJDH6uKFiwbbirBSIxDqFCfHQW7XQ67FPowF_vzSVMduIO2/s1600/giornale1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1191" data-original-width="765" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNGKooZuhWd4-3d4Gi4nh1O03rcLox7anZdS1zIDp4SjXER-eFUuBOn-yNbwZf_cA7well8mGM_TH4Ai4rVrzONkeyDZgJ8fJDH6uKFiwbbirBSIxDqFCfHQW7XQ67FPowF_vzSVMduIO2/s400/giornale1.jpg" width="256" /></a></div>
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<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-50951213055226967572020-02-13T11:55:00.000+01:002020-02-13T11:55:19.239+01:00L'epidemia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2K7c6COPMzh8kf1n10IBJQdbyAt5w9rhv-SEAdUiZylVD81Auc2c9ImiWfdijzEe1Z0GBUlX6AEpcCzOUUVFA91-Fy0emOvk9xpDQwz3-_spoCXp5ldBA6_INC2ExKTmyy0T0qyjwji3o/s1600/tatuaggio+inglese.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1329" data-original-width="1333" height="319" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2K7c6COPMzh8kf1n10IBJQdbyAt5w9rhv-SEAdUiZylVD81Auc2c9ImiWfdijzEe1Z0GBUlX6AEpcCzOUUVFA91-Fy0emOvk9xpDQwz3-_spoCXp5ldBA6_INC2ExKTmyy0T0qyjwji3o/s320/tatuaggio+inglese.jpg" width="320" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Quando si svegliò <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARDz9uvn4lxzlbarCncIUwKWWzrcvkT3gLT7qurcJOA5V8_FGpQdOKCABXSBgKSdxWjmkOT0WYQyBeoe%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARDz9uvn4lxzlbarCncIUwKWWzrcvkT3gLT7qurcJOA5V8_FGpQdOKCABXSBgKSdxWjmkOT0WYQyBeoe&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARD16BP18SopZ0sJOdr_BVcWId-CC5shX7Rz8aKRAVexEaZBojmixu--KnzYpLmjRYK_SfewF7OyHHNBlIYImGCGhnCx9x9iSrxNSA9QFGukXH71G-iE3-0Akfp7oOpX7DXyMYXBqBYNuD7x71OemYmJUvncrjg8Z3ofnugOheUtADmL8yAofwsKJNJLmJ2TIkL7yO_5Oea1urabMHARVBIR09VadVOs_HS3BDtco7VTZEKJHfq7XCR2BbkLrlkV_wa45azvYIzK4ruaGXpveDJz7c6N3LbQzWdsnzovor2fTKgSivkx2YBZb5czh8_vI5ucn0Rmwp1BavmdT3fjr0-H_A" title="Davide Costoli">Davide</a>,
rinchiuso in quella minuscola cella si domandò come ci fosse finito, al
suo fianco con le ginocchia sotto il mento sedeva rannicchiato un uomo.
La sua vista da prima un po' annebbiata lo riconobbe, era "l'inglese"
colui che aveva ucciso la padrona di casa di Villa tedeschi. Si avvicinò
a lui e vide l'enorme tatuaggio che si allargava un po' sbavato sul suo
petto scarno.<br /> Un secondino si avvicinò alla porta della galera "puoi fare la tua telefonata" disse rivolgendosi al ladruncolo.<br /> <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARDi5BzoSs4VpgA-2Y5cizwgmMGZa5eDx9Tie-waQFu-1nQrfmX8AOX2FW3fXnd1wWbSgLvxwoH6BMt2%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARDi5BzoSs4VpgA-2Y5cizwgmMGZa5eDx9Tie-waQFu-1nQrfmX8AOX2FW3fXnd1wWbSgLvxwoH6BMt2&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARD16BP18SopZ0sJOdr_BVcWId-CC5shX7Rz8aKRAVexEaZBojmixu--KnzYpLmjRYK_SfewF7OyHHNBlIYImGCGhnCx9x9iSrxNSA9QFGukXH71G-iE3-0Akfp7oOpX7DXyMYXBqBYNuD7x71OemYmJUvncrjg8Z3ofnugOheUtADmL8yAofwsKJNJLmJ2TIkL7yO_5Oea1urabMHARVBIR09VadVOs_HS3BDtco7VTZEKJHfq7XCR2BbkLrlkV_wa45azvYIzK4ruaGXpveDJz7c6N3LbQzWdsnzovor2fTKgSivkx2YBZb5czh8_vI5ucn0Rmwp1BavmdT3fjr0-H_A" title="Davide Costoli">Davide</a> sospirò, era un lavoro per Azzeccagarbugli... </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQpVOrRESBdJalKdJ-LdLtINo9GNW1zlwS78ORdLfzczgpXTIF0i7pFZXn9lvNdCKGlrh3DTIVd-lLF6na1q_6pIuVD4bzwxIFA8lPQN_5nXsBxJlZYAniWWq3SXEfcMzoYSWJ3cuhJhp/s1600/farmacia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="324" data-original-width="500" height="207" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdQpVOrRESBdJalKdJ-LdLtINo9GNW1zlwS78ORdLfzczgpXTIF0i7pFZXn9lvNdCKGlrh3DTIVd-lLF6na1q_6pIuVD4bzwxIFA8lPQN_5nXsBxJlZYAniWWq3SXEfcMzoYSWJ3cuhJhp/s320/farmacia.jpg" width="320" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Sentita la telefonata di <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARBqwkQYw6-KI1rTEB6vlB3yM95X-eVgFyki4pqoS69O2IMd5d0fwdutD_F9vOhwe6RWWF3MUuwTAb8x%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARBqwkQYw6-KI1rTEB6vlB3yM95X-eVgFyki4pqoS69O2IMd5d0fwdutD_F9vOhwe6RWWF3MUuwTAb8x&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARAiepew5D8G1RlTbBpoR-aPbASBMdNXtobJJqgfmnn7my28hYe4auXdL8DbDyR2qQdY9dRY-AYGIrzZrcgh_VcmFfCuPylXNBB6CgsWjVqsrGuiXD25bcCmh6e-DHGRrpol1lwMUir1AfGkcDundmqwnEFJH5Rtc4AELIRHILaipOKu26wwAYiLb9TgtrYdJawq3cdSvZwp4MyaznpE154ThafQvOl-hiLrIdyGQ1aDEfts22517vwlVSJmPx0ORw8qNMBk1Zk8WUpsgzykwGi_RqEj4tOQIx96BC4af0uPKNv566FV87vlYTq7jwC3c_Oqo0XviIpgTiMrhSRbbu_VDQ" title="Davide Costoli">Davide</a>,
l'avvocatessa gli disse di restar tranquillo "entro mezzogiorno ti farò
uscire, poi penseremo a come fare per scagionarti del tutto, noi
sappiamo chi era il complice dell'inglese".<br /> Una volta finita quella
conversazione la donna, guardò la sua agenda, poi affacciandosi alla
finestra richiamò l'attenzione di un ragazzino che passava per l'angusta
strada "sali, ho un lavoretto per te".<br /> Diede le informazioni e il giovanotto corse via, doveva cerca<span class="text_exposed_show">r <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1555012974&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARAkEDhT-eoRzjm053ocq7oVeEGoObpAMMt6L-A8rQfrmzpn8F1uJILF2nKKG3kljrlycJ5CEa5Ksd3S%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/luca.bizzarri.10?__tn__=K-R&eid=ARAkEDhT-eoRzjm053ocq7oVeEGoObpAMMt6L-A8rQfrmzpn8F1uJILF2nKKG3kljrlycJ5CEa5Ksd3S&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARAiepew5D8G1RlTbBpoR-aPbASBMdNXtobJJqgfmnn7my28hYe4auXdL8DbDyR2qQdY9dRY-AYGIrzZrcgh_VcmFfCuPylXNBB6CgsWjVqsrGuiXD25bcCmh6e-DHGRrpol1lwMUir1AfGkcDundmqwnEFJH5Rtc4AELIRHILaipOKu26wwAYiLb9TgtrYdJawq3cdSvZwp4MyaznpE154ThafQvOl-hiLrIdyGQ1aDEfts22517vwlVSJmPx0ORw8qNMBk1Zk8WUpsgzykwGi_RqEj4tOQIx96BC4af0uPKNv566FV87vlYTq7jwC3c_Oqo0XviIpgTiMrhSRbbu_VDQ" title="Luca Bizzarri">Luca</a>
in arte Brenno, mandarlo ad indagare all'antica Farmacia e da quel
ciarlatano dell'illusionista che li aveva cacciati in quel guaio a che
scopo poi?<br /> Rimase in slenzio a riflettere, poi iniziò a sfogliare il
grosso tomo di Diritto, avrebbe trovato sicuramente qualcosa per tirar
fuori dai guai <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARCBn42GI9tOVxUQ9QyN9akMV-R1BzYGgndsw-se5J58mZh4uiQsUROsV71IWdYOy9UxDiLNHcGF9kTS%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARCBn42GI9tOVxUQ9QyN9akMV-R1BzYGgndsw-se5J58mZh4uiQsUROsV71IWdYOy9UxDiLNHcGF9kTS&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARAiepew5D8G1RlTbBpoR-aPbASBMdNXtobJJqgfmnn7my28hYe4auXdL8DbDyR2qQdY9dRY-AYGIrzZrcgh_VcmFfCuPylXNBB6CgsWjVqsrGuiXD25bcCmh6e-DHGRrpol1lwMUir1AfGkcDundmqwnEFJH5Rtc4AELIRHILaipOKu26wwAYiLb9TgtrYdJawq3cdSvZwp4MyaznpE154ThafQvOl-hiLrIdyGQ1aDEfts22517vwlVSJmPx0ORw8qNMBk1Zk8WUpsgzykwGi_RqEj4tOQIx96BC4af0uPKNv566FV87vlYTq7jwC3c_Oqo0XviIpgTiMrhSRbbu_VDQ" title="Davide Costoli">Davide</a>.<br />
Brenno, raggiunto dal ragazzino lesse veloce la missiva, poi si
incamminò verso il Duomo, avrebbe fatto due chiacchiere con quel chimico
erborista e l'avrebbe sicuramente fatto cadere in fallo accusandolo
delle sue malefatte. </span></div>
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxbSRNhM3V2Upn-pSpijYdglNdj04jpO6IafY0bjp4R0hut4xZj0YSB8s1fSiMIOvqS9-xtsE5OoYVCXug2bSTP8Lyri3H-L2XkZo7QFqZKsklWyo6XCrX6OqPjczhes6s6N5vvcv4mAD3/s1600/braccio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="634" data-original-width="267" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxbSRNhM3V2Upn-pSpijYdglNdj04jpO6IafY0bjp4R0hut4xZj0YSB8s1fSiMIOvqS9-xtsE5OoYVCXug2bSTP8Lyri3H-L2XkZo7QFqZKsklWyo6XCrX6OqPjczhes6s6N5vvcv4mAD3/s320/braccio.jpg" width="134" /></a> La ragazzina portava abiti sporchi e sgualciti, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=100008166646259&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARAkeeVFKDfcmKYphO-QG75Fvhr7lhFZjdWffxsb6iZzCRAx1xWh90lX28ZnqrXTJSB7EvyJfMJ6tLlM%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100008166646259&__tn__=K-R&eid=ARAkeeVFKDfcmKYphO-QG75Fvhr7lhFZjdWffxsb6iZzCRAx1xWh90lX28ZnqrXTJSB7EvyJfMJ6tLlM&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARDnYj-tEOcjAadHR5MNlZxDRV60PuEDxq0uCNlixWhZoa6q7fJ_zaYMeMT5ngDq9LEOoc6Hm5Bd5KMVzUg3uEjxQNGqXNmrsP427lafXnn3kdzXGiFb5oCZ-1wCQGFxqLElUNzPphfLrbSm_MnIuFdiWDHSmsr4M0ALrur1iOgYL3m2oi6SyzwbGS1lmZUrEglY8vnofmJDr0NoGHw7vhSR3O_Kjy6m9kTnboX0VZMjXIuYhDdygN2WYEVjpFSVoFuCCopni9dFSsRcH4-T8BWUyZmiF9EwqVNwNahpcOfOS_oUpMTa221-cwkK5NVLYsHM9rXA7NDxmp0AO_P2uCa53g" title="Pamela Caleffi">Pamela</a> le diede due monete poi aprì la busta, al suo interno un disegno, fatto in fretta e furia, riconobbe la mano di <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARAhsxx-X3H1duPzgMqW6ruQXqU1VZFr13f4i6Z1JXnwwl_IunYdNJMiZ_-q10LKygP0ev2Se-hq296s%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARAhsxx-X3H1duPzgMqW6ruQXqU1VZFr13f4i6Z1JXnwwl_IunYdNJMiZ_-q10LKygP0ev2Se-hq296s&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARDnYj-tEOcjAadHR5MNlZxDRV60PuEDxq0uCNlixWhZoa6q7fJ_zaYMeMT5ngDq9LEOoc6Hm5Bd5KMVzUg3uEjxQNGqXNmrsP427lafXnn3kdzXGiFb5oCZ-1wCQGFxqLElUNzPphfLrbSm_MnIuFdiWDHSmsr4M0ALrur1iOgYL3m2oi6SyzwbGS1lmZUrEglY8vnofmJDr0NoGHw7vhSR3O_Kjy6m9kTnboX0VZMjXIuYhDdygN2WYEVjpFSVoFuCCopni9dFSsRcH4-T8BWUyZmiF9EwqVNwNahpcOfOS_oUpMTa221-cwkK5NVLYsHM9rXA7NDxmp0AO_P2uCa53g" title="Davide Costoli">Davide</a>,
era accompagnato da un biglietto di Azzeccagarbugli "era sul braccio
dell'inglese, fai analizzarlo a Teodora poi venite qui, ho altro da
mostrarvi".<br /> Ripiegò il biglietto mostrando il disegno alla ragazza che stava seduta vicino a lei "pare ci sia dell'altro".<br /> <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1498750567&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARB1YlfX7VnfEQImeA8A3yVQj2834zTMUtSr-j_-szoncyFe3dRWk-IJ34XMpvCB6BbbOP5seMOK0ZEN%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/silvia.beretti.9?__tn__=K-R&eid=ARB1YlfX7VnfEQImeA8A3yVQj2834zTMUtSr-j_-szoncyFe3dRWk-IJ34XMpvCB6BbbOP5seMOK0ZEN&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARDnYj-tEOcjAadHR5MNlZxDRV60PuEDxq0uCNlixWhZoa6q7fJ_zaYMeMT5ngDq9LEOoc6Hm5Bd5KMVzUg3uEjxQNGqXNmrsP427lafXnn3kdzXGiFb5oCZ-1wCQGFxqLElUNzPphfLrbSm_MnIuFdiWDHSmsr4M0ALrur1iOgYL3m2oi6SyzwbGS1lmZUrEglY8vnofmJDr0NoGHw7vhSR3O_Kjy6m9kTnboX0VZMjXIuYhDdygN2WYEVjpFSVoFuCCopni9dFSsRcH4-T8BWUyZmiF9EwqVNwNahpcOfOS_oUpMTa221-cwkK5NVLYsHM9rXA7NDxmp0AO_P2uCa53g" title="Silvia Beretti">Silvia</a> si faceva chiamare Teodora nell'ambien<span class="text_exposed_show">te
dell'occultismo, era divenuta esperta, guardò il disegno e sul suo viso
si dipinse un'espressione compiaciuta poi sottovoce proferì "golem". I
suoi pensieri vennero interrotti dal trillare disperato del telefono,
l'investigatrice sollevò la cornetta portandola all'orecchio "sì, certo,
vengo subito".<br /> Prima di andare da Azzeccagarbugli dovremo andare al
commissariato, sono state danneggiate e saccheggiate altre tombe, hanno
bisogno di noi".<br /> Le due donne indossarono i soprabiti leggeri e
uscirono dall'ufficio, all'eserto la calura afosa di giugno le investì,
guardarono la stra da deserta poi il sopraggiungere di una carrozza, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=100008166646259&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARAoD9j7md5_8BVuv6yIJ3xCS_5BqquzGb4OoqQPhFtGZyicZ1XiCmSv_nzNEqFsBupuObjeboIGKgdm%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100008166646259&__tn__=K-R&eid=ARAoD9j7md5_8BVuv6yIJ3xCS_5BqquzGb4OoqQPhFtGZyicZ1XiCmSv_nzNEqFsBupuObjeboIGKgdm&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARDnYj-tEOcjAadHR5MNlZxDRV60PuEDxq0uCNlixWhZoa6q7fJ_zaYMeMT5ngDq9LEOoc6Hm5Bd5KMVzUg3uEjxQNGqXNmrsP427lafXnn3kdzXGiFb5oCZ-1wCQGFxqLElUNzPphfLrbSm_MnIuFdiWDHSmsr4M0ALrur1iOgYL3m2oi6SyzwbGS1lmZUrEglY8vnofmJDr0NoGHw7vhSR3O_Kjy6m9kTnboX0VZMjXIuYhDdygN2WYEVjpFSVoFuCCopni9dFSsRcH4-T8BWUyZmiF9EwqVNwNahpcOfOS_oUpMTa221-cwkK5NVLYsHM9rXA7NDxmp0AO_P2uCa53g" title="Pamela Caleffi">Pamela</a> alzò il braccio destro per attirar l'attenzione del cocchiere.<br /> "Presto, in via Repubblica".</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjufEXdekcNGDdvkRTNLffZdBI0dgc0MAP9uLwd88uZ-EW_u9cc3m5ApGA0AMmqutDdnDWtVUL8T3n3WYcu3c0JiWwhc3cFLY0BMib8HIbs5r3ehkWkIM_0b2yAnfFFoNTcfJVIvFa8iHaP/s1600/ospedale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="728" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjufEXdekcNGDdvkRTNLffZdBI0dgc0MAP9uLwd88uZ-EW_u9cc3m5ApGA0AMmqutDdnDWtVUL8T3n3WYcu3c0JiWwhc3cFLY0BMib8HIbs5r3ehkWkIM_0b2yAnfFFoNTcfJVIvFa8iHaP/s320/ospedale.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Il dottor Cozzoli Alessandro venne raggiunto di prima mattina da un
telegramma, si richiedeva il suo intervento all'ospedale Degli Esposti.
Aveva letto da qualche parte dell'epidemia di influenza che aveva
colpito Parma nelle ultime ore, ma erano successe tante cose e non aveva
avuto modo di approfondire l'accaduto. Si vestì veloce e si recò in via
D'Azeglio, c'era un gran via vai di persone, entrò e subito un'uomo
stempiato con un camice sporco di sangue lo accolse bruscamen<span class="text_exposed_show">te
"vada in fondo, dovrà visitare alcune persone e far loro un iniezione.
Le fiale le trova nell'armadietto, se dovesse finirle chieda del chimico
bolognese, un'infermiera scenderà da basso nel suo laboratorio e vi
porterà altre fiale. Tutto chiaro?"<br /> Non attese neppure la risposta,
girò sui tacchi e si dileguò in una stanza. Il dottor Cozzoli sospirò e
si diresse alla stanza che gli era stato indicato, doveva procurarsi una
Gazzetta e leggere qualcosa di più su tutta quella faccenda.</span><br />
<span class="text_exposed_show"><span class="text_exposed_show">(con Alessandro, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=100008166646259&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARBJSQ9iU0YPL9xMRa3Op8zrHMgabznb6gk6TSu00OmRWhe1hyHe3EmqEcJO2CDMAn1z_FQeh1Vz7R90%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/profile.php?id=100008166646259&__tn__=K-R&eid=ARBJSQ9iU0YPL9xMRa3Op8zrHMgabznb6gk6TSu00OmRWhe1hyHe3EmqEcJO2CDMAn1z_FQeh1Vz7R90&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARCTQ_vmSVIikWjHmlQzKTvqbtarH0g02UkXfwTXCxyWe--GvCAIMp9VqoGATN2DipWO4tqWxD7kjd3iFOnekmt1CrgqTSva-aOm_w5b37y2dZh_bxDfGV8Q8RhDW_vtVCJHGDXC8WJzb2xgLRLo6h8nHevoVKTvPjzQsy6jxr4bmPkphRRmmz1KKMbo5T5UJZJClFqsAuQ1MC0Bl4zPZ_URltQ1Jmw4Mq9MtZ34KNQO1UqkrjgUlKF8MsllSsJcob_xWWvUiJUujrwF5Xa9hG2rqgsqqChSr81UpxaxK7WM34ChQ3aGBWheExo5QUq-rKkWPbDeLFFvcWT2OqMR9FGMGg" title="Pamela Caleffi">Pamela</a>, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1555012974&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARCpZwp30d3h_FRJS2GyHAvmAjszXFX8MS8ojTGQjFHaxQVZZW54AWhBEVjjWFpNxSfgTnhhR2UcHgg8%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/luca.bizzarri.10?__tn__=K-R&eid=ARCpZwp30d3h_FRJS2GyHAvmAjszXFX8MS8ojTGQjFHaxQVZZW54AWhBEVjjWFpNxSfgTnhhR2UcHgg8&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARCTQ_vmSVIikWjHmlQzKTvqbtarH0g02UkXfwTXCxyWe--GvCAIMp9VqoGATN2DipWO4tqWxD7kjd3iFOnekmt1CrgqTSva-aOm_w5b37y2dZh_bxDfGV8Q8RhDW_vtVCJHGDXC8WJzb2xgLRLo6h8nHevoVKTvPjzQsy6jxr4bmPkphRRmmz1KKMbo5T5UJZJClFqsAuQ1MC0Bl4zPZ_URltQ1Jmw4Mq9MtZ34KNQO1UqkrjgUlKF8MsllSsJcob_xWWvUiJUujrwF5Xa9hG2rqgsqqChSr81UpxaxK7WM34ChQ3aGBWheExo5QUq-rKkWPbDeLFFvcWT2OqMR9FGMGg" title="Luca Bizzarri">Luca</a>, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1498750567&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARBtad1IFGVxsijjw3-Ocgdi996yLzMkDC5piUcZ3VcuBOh8tyEADHwhNtOlupR73cS0luiyq0uScs06%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/silvia.beretti.9?__tn__=K-R&eid=ARBtad1IFGVxsijjw3-Ocgdi996yLzMkDC5piUcZ3VcuBOh8tyEADHwhNtOlupR73cS0luiyq0uScs06&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARCTQ_vmSVIikWjHmlQzKTvqbtarH0g02UkXfwTXCxyWe--GvCAIMp9VqoGATN2DipWO4tqWxD7kjd3iFOnekmt1CrgqTSva-aOm_w5b37y2dZh_bxDfGV8Q8RhDW_vtVCJHGDXC8WJzb2xgLRLo6h8nHevoVKTvPjzQsy6jxr4bmPkphRRmmz1KKMbo5T5UJZJClFqsAuQ1MC0Bl4zPZ_URltQ1Jmw4Mq9MtZ34KNQO1UqkrjgUlKF8MsllSsJcob_xWWvUiJUujrwF5Xa9hG2rqgsqqChSr81UpxaxK7WM34ChQ3aGBWheExo5QUq-rKkWPbDeLFFvcWT2OqMR9FGMGg" title="Silvia Beretti">Silvia</a>, <a class="profileLink" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=1387646031&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdK-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARCMy2iXnX9yeIS0OsMW8ubeOF45p_nj2P3-Z74Y6eMmNNsFz9LM8tmMvFwKKy0j29D0DrJVYjR9msL_%22%2C%22fref%22%3A%22mentions%22%7D" href="https://www.facebook.com/chettefregate?__tn__=K-R&eid=ARCMy2iXnX9yeIS0OsMW8ubeOF45p_nj2P3-Z74Y6eMmNNsFz9LM8tmMvFwKKy0j29D0DrJVYjR9msL_&fref=mentions&__xts__%5B0%5D=68.ARCTQ_vmSVIikWjHmlQzKTvqbtarH0g02UkXfwTXCxyWe--GvCAIMp9VqoGATN2DipWO4tqWxD7kjd3iFOnekmt1CrgqTSva-aOm_w5b37y2dZh_bxDfGV8Q8RhDW_vtVCJHGDXC8WJzb2xgLRLo6h8nHevoVKTvPjzQsy6jxr4bmPkphRRmmz1KKMbo5T5UJZJClFqsAuQ1MC0Bl4zPZ_URltQ1Jmw4Mq9MtZ34KNQO1UqkrjgUlKF8MsllSsJcob_xWWvUiJUujrwF5Xa9hG2rqgsqqChSr81UpxaxK7WM34ChQ3aGBWheExo5QUq-rKkWPbDeLFFvcWT2OqMR9FGMGg" title="Davide Costoli">Davide</a> e Simona)</span> </span>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-52384645441643825732019-06-28T09:37:00.002+02:002020-04-20T18:23:55.901+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioZRcRc_tO5l6D_GsgfudgEt74AtK_fnEvLa89z_2k2j44oZ9fb5chnnt21uhl2EWkMowMH2bnD2msq_9m133lFs33-CC0jgBX9xiQnwGRmlJYRXROuRnMkp_Ocoe6KC6m7LQpbWnetxXO/s1600/safe_image.php.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="235" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioZRcRc_tO5l6D_GsgfudgEt74AtK_fnEvLa89z_2k2j44oZ9fb5chnnt21uhl2EWkMowMH2bnD2msq_9m133lFs33-CC0jgBX9xiQnwGRmlJYRXROuRnMkp_Ocoe6KC6m7LQpbWnetxXO/s320/safe_image.php.jpg" width="215" /></a></div>
Nella penombra della stanza una sagoma più chiara si mosse sinuosa. In
sottofondo solo il ronzio della pala che vorticosa muove l'aria calda e
umida del tardo pomeriggio. La poca luce filtrante dalla tapparella
appena sgrigliata, lascia poco all'immaginazione. La sinuosa donna,
vestita solo di una sottoveste di raso danza e mentre le sue movenze
silenziose divengono più lente la veste cade sul pavimento lasciando a
nudo i turgidi capezzoli, sul ventre guizzano muscoli leggiadri poi il
trionfo di quella visione erotica esplode nel monte di venere e più giù
lungo le gambe che si muovono lente al ritmo di quella musica
immaginaria e silenziosa. Il movimento si placa la donna porta la mano
destra alla bocca e simula un bacio verso lo spettatore immaginarionanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-61131226233796821962019-04-16T17:50:00.005+02:002019-04-16T17:57:14.258+02:00La villa<br />
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="8p4qr-0-0">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghaZAW1JduJvFEJX71qrCqSy3XsagxxSHZs0C_Q-aZDPxDd-39CDdrxMrEh7Z6zt7RFTxVP8RFt3wME8k4IWmb6WNWcIlZYLFNM2MFjY-jKKQcHlIsNWST7LHrKch5SepFLkaqID0ulHvR/s1600/56213681_2318630294867031_6329735802263699456_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="247" data-original-width="371" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghaZAW1JduJvFEJX71qrCqSy3XsagxxSHZs0C_Q-aZDPxDd-39CDdrxMrEh7Z6zt7RFTxVP8RFt3wME8k4IWmb6WNWcIlZYLFNM2MFjY-jKKQcHlIsNWST7LHrKch5SepFLkaqID0ulHvR/s320/56213681_2318630294867031_6329735802263699456_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8p4qr-0-0">
<span data-offset-key="8p4qr-0-0"><span data-text="true"><br /></span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="9hi8c-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9hi8c-0-0">
<span data-offset-key="9hi8c-0-0"><span data-text="true"><span data-offset-key="5qeio-0-0"><span data-text="true">Prima che
il sindaco ebbe modo di organizzar la squadra della demolizione passarono
diversi mesi, da prima ci furono incessanti piogge a bloccare i lavori, il terreno acquitrinoso non permise l'utilizzo di eventuali mezzi, poi gli uomini
incaricati furono colpiti da strani malanni che in alcuni casi li portarono anche all'ospedale, in fine John, ebbe il via libera e quindi studiando con un ingegnere dove metter le cariche per abbattere definitivamente quella catapecchia, partì quella mattina alla volta della villa. </span></span></span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9hi8c-0-0">
<span data-offset-key="9hi8c-0-0"><span data-text="true">L'uomo sul buldozzer fu il primo ad avvertire strani dolori, cercò di nasconderli al capo squadra che nel frattempo aveva srotolato i progetti e aveva segnato dove dovevano essere piazzate le cariche esplosive.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="8n89p-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8n89p-0-0">
<span data-offset-key="8n89p-0-0"><span data-text="true">Il buldozzer si mosse abbattendo ciò che restava della recinzione ed entrò in quello che un tempo doveva essere un bellissimo giardino, ora incolto e lasciato al proprio destino da diversi anni.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="5qeio-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="5qeio-0-0">
</div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="5qeio-0-0">
<span data-offset-key="5qeio-0-0"><span data-text="true">"Qualcuno dovrà andare a dare un'occhiata all'interno" disse John guardando Smith e Benny che erano i più robustii "voi ad esempio, scegliete altri due uomini e andate".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="4qekb-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="4qekb-0-0">
<span data-offset-key="4qekb-0-0"><span data-text="true">Bill e Igor si guardarono negli occhi sbuffando, poi presero da parte Bob e Terry e insieme si incamminarono verso la sgangherata porta d'ingresso.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="ct5bo-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ct5bo-0-0">
<span data-offset-key="ct5bo-0-0"><span data-text="true">Fu allora che dalla strada giunsero due autovetture seguite da un pullmino.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="45vi4-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="45vi4-0-0">
<span data-offset-key="45vi4-0-0"><span data-text="true">Gli operai si fermarono temendo fosse qualche attivista che volesse far ritardare ancora i lavori.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="ejja0-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ejja0-0-0">
<span data-offset-key="ejja0-0-0"><span data-text="true">"Chi sarà ora" disse in un sussurro guardando verso i nuovi arrivati, poi rivolgendosi a Smith lo incitò a proseguire "susu, non abbiamo tutto il giorno".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="e5g93-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="e5g93-0-0">
<span data-offset-key="e5g93-0-0"><span data-text="true">Dal suv e dalla giardinetta scesero un uomo e una donna che, senza dire una parola si avvicinarono alla staccionata appena abbattuta dal buldozzer.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="4thgr-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="4thgr-0-0">
<span data-offset-key="4thgr-0-0"><span data-text="true">Dal pullmino li raggiunsero due uomni e una donna, sicuramente più giovani dei primi arrivati.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="2p4e2-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2p4e2-0-0">
<span data-offset-key="2p4e2-0-0"><span data-text="true">"Salve" salutò timidamente il più giovane degli stranieri.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="3p6lo-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="3p6lo-0-0">
<span data-offset-key="3p6lo-0-0"><span data-text="true">"Che ci fate da queste parti?" chiese perentorio il caposquadra.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="ba3tk-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ba3tk-0-0">
<span data-offset-key="ba3tk-0-0"><span data-text="true">"Siamo qui per Tom" disse colui che era sceso per primo e accelerando il passo raggiunse i quattro operai che ormai avevano raggiunto le tre scale che portavano all'ingresso della casa.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="7ub63-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="7ub63-0-0">
<span data-offset-key="7ub63-0-0"><span data-text="true">"Non muovetevi" intimò Susan "o guai per voi"</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="2cfm0-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2cfm0-0-0">
<span data-offset-key="2cfm0-0-0"><span data-text="true">Bob la guardò e la testa iniziò a vorticare a tal punto che si sentì mancare la terra sotto i piedi e se non fosse intervenuto Terry a tenerlo sarebbe sicuramente rovinato a terra.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="6nvqb-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6nvqb-0-0">
<span data-offset-key="6nvqb-0-0"><span data-text="true">Bill guardò Bob e fece un passo a ritroso imitato subito da Benny che aveva già avvertito i primi malesseri.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="4dn3r-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="4dn3r-0-0">
<span data-offset-key="4dn3r-0-0"><span data-text="true">"Capo, io sarei per far andare loro a vedere se qualcuno abita ancora la villa".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="7dm4m-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="7dm4m-0-0">
<span data-offset-key="7dm4m-0-0"><span data-text="true">John non fiatò, guardò il gruppo dei nuovi arrivati compattarsi e superare i propri operai.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="13bnp-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="13bnp-0-0">
<span data-offset-key="13bnp-0-0"><span data-text="true">"Anche voi per Tom?" chiese Michelle</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="2o1dj-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2o1dj-0-0">
<span data-offset-key="2o1dj-0-0"><span data-text="true">Nessuno rispose ma i volti tradivano una certa eccitazione. Il più anziano, che era arrivato prima degli altri appoggiò la mano sulla maniglia della porta e poi guardò alle sue spalle aspettandosi chissà quale reazione dagli operai che sapeva essere venuti per demolire la casa.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="103cc-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="103cc-0-0">
<span data-offset-key="103cc-0-0"><span data-text="true">"Tornate a casa, o sarà peggio" disse</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="21il1-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="21il1-0-0">
<span data-offset-key="21il1-0-0"><span data-text="true">John con aria di sfida piantò le mani sui fianchi e sbuffò "chi siete e perché mai dovremmo andarcene!"</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="fkoqn-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="fkoqn-0-0">
<span data-offset-key="fkoqn-0-0"><span data-text="true">"Tornate a casa" ripetè Susan "o dovremo portarvici e francamente non ho voglia di farvi da baglia".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="qnlk-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="qnlk-0-0">
<span data-offset-key="qnlk-0-0"><span data-text="true">Gli operai, come se avessero ricevuto un ordine iderogabile raccolsero le loro cose, e uno dopo l'altro, scusandosi con il capo si dileguarono; il solo John rimase, forse per curiosità o forse per dovere.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="41dhe-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="41dhe-0-0">
<span data-offset-key="41dhe-0-0"><span data-text="true">Stephen dopo aver indugiato ancora un attimo girò la maniglia e varcò la soglia seguito, in fila indiana da Susan, Mark, Ugo, Michelle e Kevin.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="dqh2e-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="dqh2e-0-0">
<span data-offset-key="dqh2e-0-0"><span data-text="true">Quando anche l'ultimo scomparve oltre la soglia e la parta venne richiusa alle loro spalle John rimase solo e fu allora che anche in seguito giurò di aver visto un viso pallido affacciarsi ad una delle finestre del secondo piano, descrisse la sua visione pressapoco così: occhi incavati nelle orbite cerchiate da pelle sottile e giallastra, zigomi prominenti e solo qualche ciuffo di capelli che scarmigliati cadevano qua e là a coprir la fronte.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="4ba69" data-offset-key="972nf-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="972nf-0-0">
<span data-offset-key="972nf-0-0"><span data-text="true">Attese, ma non accadde nulla, poi come se seguisse un ordine, girò sui tacchi e salì sulla sua auto prendendo la via di casa.</span></span></div>
</div>
nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-3976293631706322202018-12-20T17:01:00.004+01:002018-12-20T17:02:41.048+01:00La visione del vero - Foto di Lorianna Claudia Manzo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh79U18jP50RPuLiduX-tRiVRsZuywc-izAJcA9If_bo4_dN-dw4izH8fJtVpHVyVTdn54-1dGpDYazCghKGfQwYvjRcxav_t7r5XBESq-TG1tweItPJHJX1u6Cf2NewUUqvzIvURQTNx-V/s1600/48377848_582409832215246_1264890670653374464_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh79U18jP50RPuLiduX-tRiVRsZuywc-izAJcA9If_bo4_dN-dw4izH8fJtVpHVyVTdn54-1dGpDYazCghKGfQwYvjRcxav_t7r5XBESq-TG1tweItPJHJX1u6Cf2NewUUqvzIvURQTNx-V/s320/48377848_582409832215246_1264890670653374464_o.jpg" width="320" /></a></div>
<span class=" UFICommentActorAndBody"><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g">...il visore mi rimandò un immagine che certamente non avrei mai dimenticato. </span></span></span><br />
<a name='more'></a><span class=" UFICommentActorAndBody"><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g">Avevo
da qualche secondo calato sugli occhi quello strano aggeggio e già il
mio cervello iniziò a brulicare di informazioni. Da prima fu il buio,
poi nebbia e infine li vidi, due occhi che mi fissavano. Pensavo di
essere sprofondato nel più bieco dei meandri della mia mente in quanto
sapevo che davanti a me, nella realtà c'era solo la placida e silenziosa
laguna, poi quegli occhi grigi ma colmi d'espressione lampeggiarono e
così cercai di concentrarmi, avrei voluto che il mio sguardo rimandasse
qualcosa a quegli occhi grigi pieni di un senso di... ancor oggi non
sapreii dire cosa mi rimandarono quelle due pupille annebbiate che
sembravano quasi specchiarsi in un mare durante un temporale, ma la
domanda mi rimane ancora oggi, ho forse visto lo sguardo di Dio? <br />Non
lo saprò mai, quello sguardo si spense poco dopo e di quella visione
non resta che un ricordo che va di momento in momento ingrigendosi...</span></span></span><br />
<span class=" UFICommentActorAndBody"><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g">Foto di</span></span></span><span class="fwn fcg"><span class="fwb fcg" data-ft="{"tn":";"}"><a aria-describedby="u_d7_1" aria-owns="js_9tj" data-hovercard-prefer-more-content-show="1" data-hovercard-referer="ARSlMpx32CFw4uqw6_N0QjrpJxJYA3BHTZp8XoywcdKseoVvSP6tXbLurUYi3MJI-Kc" data-hovercard="/ajax/hovercard/user.php?id=100013387026589&extragetparams=%7B%22__tn__%22%3A%22%2CdC-R-R%22%2C%22eid%22%3A%22ARBEj-aZ4nYVve4Go9sFmY2ZNgzY2Bs-Z8ud0o_ktbWN3wfqe4v8tLBxKB_fEHRyIgBv7Z3iDSMx6JGw%22%2C%22hc_ref%22%3A%22ARSlMpx32CFw4uqw6_N0QjrpJxJYA3BHTZp8XoywcdKseoVvSP6tXbLurUYi3MJI-Kc%22%2C%22fref%22%3A%22nf%22%7D" href="https://www.facebook.com/claudia.manzo.13?__tn__=%2CdC-R-R&eid=ARBEj-aZ4nYVve4Go9sFmY2ZNgzY2Bs-Z8ud0o_ktbWN3wfqe4v8tLBxKB_fEHRyIgBv7Z3iDSMx6JGw&hc_ref=ARSlMpx32CFw4uqw6_N0QjrpJxJYA3BHTZp8XoywcdKseoVvSP6tXbLurUYi3MJI-Kc&fref=nf" id="js_9u3"> Lorianna Claudia Manzo</a></span></span><br />
<span class=" UFICommentActorAndBody"><span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody _1n4g"> </span></span></span><br />
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-47317028539110136342018-08-29T17:14:00.001+02:002018-08-29T17:14:06.603+02:002045 - Estrazione, chi ha paura del dentista?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dz5DDL5WZ50L2o1TM8FlHen1WGExY6ipDEdx_em4dynh06Zr5D2U7rzS3j46_oKkcitTD0gO8EDv_IaLX4ZOw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
Il dentista Khellendrox viene arrestato in novembre, l'accusa è grave, pare che utilizzasse le menti dei propri pazienti per usarle nello spooling. Guerra cybernetica, soldi e droga un mix esplosivo il tutto in un Messico appena uscito da una rivoluzione. Città del Messico, metropoli che ha superato i 40 milioni di abitanti, è nel caos, ricchi oltre misura, guerra tra bande e favelas a perdita d'occhio.nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-64948587527065578492018-08-13T18:53:00.000+02:002018-08-13T18:53:58.184+02:00Alita battle angel da manga a film<i style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"><b>Alita l'angelo della battaglia</b></i><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> è un </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Manga" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; font-family: sans-serif; font-size: 14px; text-decoration-line: none;" title="Manga">manga</a><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> scritto e illustrato da </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Yukito_Kishiro" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; font-family: sans-serif; font-size: 14px; text-decoration-line: none;" title="Yukito Kishiro">Yukito Kishiro</a><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> nel </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1991" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; font-family: sans-serif; font-size: 14px; text-decoration-line: none;" title="1991">1991</a> e ora diventerà un film <span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">diretto da</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Rodriguez" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: none; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; color: #0b0080; font-family: sans-serif; font-size: 14px; text-decoration-line: none;" title="Robert Rodriguez">Robert Rodriguez</a><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">.</span><br />
Di seguito i due trailer, prima il manga, come l'ho conosciuto io<br /><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dy_hl0uiyxYrr4SDz2jLngRwtzFRtoi47odui3KqNNciViNXCn3xnsaLPQACF7PY_Po8_it6ghUiaCeV9jOqw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Poi il film come probabilmente lo vedrò</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwAY-XPTN6Ypxz9Yztjp-2JNPb4CTawMjE9aabmEt1Wn5gg4m4G7jhDMkiDXgCPzWaOtKKhXQPh8AWLIiXK' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /><br />Voi lo andrete a vedere?<br /><br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-38694957702342544552018-08-10T12:34:00.003+02:002018-08-10T12:34:35.264+02:00L'ultimo viaggio della speranza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX2S3PC7MOLAuGfUAgA790nMQVtyHH5fJ_RREZsjCFTw2TM8GXYbR3MHAhABOaJkBvC78Z_7hptL0Kxpl078ZNDu47cUpZ3VaZRI1Q_5iK6ndy1cC9fdmvO5Wx0KotVBa38r6H0_BgA2Cz/s1600/sole.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="844" data-original-width="1500" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX2S3PC7MOLAuGfUAgA790nMQVtyHH5fJ_RREZsjCFTw2TM8GXYbR3MHAhABOaJkBvC78Z_7hptL0Kxpl078ZNDu47cUpZ3VaZRI1Q_5iK6ndy1cC9fdmvO5Wx0KotVBa38r6H0_BgA2Cz/s320/sole.jpg" width="320" /></a></div>
Il viaggio era durato diversi anni, ma per l'equipaggio erano passati solo pochi secondi da quando si erano accomodati nelle capsule.Avrebbero dormito fino alla destinazione, così gli era stato detto.<br />
<br />
<a name='more'></a>I quattro scienziati, accompagnati da una decina tra tecnici e militari, erano in procinto di atterrare su K23.975 un planetoide molto simile alla terra in uno stato evolutivo pari al nostro Cretaceo. Anni prima erano stati mandati delle sonde, poi dei robot e infine i moduli abitativi.<br />
Le immagini giunte erano confortanti, la valle assomigliava ad un immensa savana, alcune piante crescevano rigogliose proiettando ombre per centinaia di metri, la brezza costante manteneva la temperatura giornaliera intorno ai 25 gradi e durante la notte non scendeva mai sotto i 5. Un paradiso.<br />
Il fiume che solcava lo stretto canyion mostrava acque impetuose e di tanto in tanto animali enormi dal collo lungo giungevanoda sud e si abbeveravano.<br />
La spedizione umana era stata studiata nei minimi dettagli e poi quel 15 giugno era partita alla volta del "nuovo mondo".<br />
La sirena interruppe il sonno profondo degli occupanti, le capsule si aprirono in automatico contemporaneamente e malgrado il brusco risveglio tutti si diedero immediatamente da fare preoccupandosi delle mansioni che erano state loro affidate in caso di pericolo imminente.<br />
Lo spettacolo terrificante che si presentò a Guido, quando raggiunse la sala comando gli ghiacciò il sangue nelle vene. Davanti a lui l'immensa nana rossa che avrebbe dovuto riscaldare il pianeta ultima tappa del loro viaggio riempiva quasi tutta la visuale della vetrata e ancor prima un satellite, l'unico mandato per controllare le perturbazioni e le comunicazioni viaggiava inevitabilmente verso di essa.<br />
Lo scienziato premette velocemente i tasti di una tastiera cercando di bloccare in un qualche modo lo schianto, poi, dietro di lui la porta si aprì ed entrò una donna che senza dir nulla si affiancò a lui e iniziò a sua volta a battere le dita affusolate sulla console.<br />
"Impatto tra dodici ore e ventisette minuti" disse una voce monotona vagamente femminile.<br />
Ai due scienziati si aggiunsero anche gli altri due e insieme, dopo aver fatto il possibile per ritardare ciò che sembrava inevitabile, cercarono una soluzione.<br />
"I piloti hanno raggiunto i loro posti, passando in modalità manuale stanno cercando di tornare sulla rotta prestabilita, peccato che..."<br />
"La gravità" scosse la testa Tom "temo sia tardi per una manovra manuale".<br />
"Tasha, cambiamenti nell'orbita?".<br />
La voce vagamente umana giunse dagli altoparlanti "nulla di significativo".<br />
"Abbiamo comunicato la nostra posizione alla terra, se riusciamo ad andare fuori dall'orbita della nana, forse avremo modo di resistere fino ai soccorsi" giunse la voce di Jiin dall'altoparlante.<br />
I quattro guardarono nuovamente fuori dalla plancia di comando, l'immagine terrificante non era mutata, ora non restava che attendere Tasha avrebbe dato loro ordini precisi per tornare "a nanna" in attesa dei soccorsi se mai fossero arrivati in tempo.<br />
<br />
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-84086319215645323732018-07-26T13:38:00.002+02:002018-07-26T13:38:34.731+02:00Alla massima evoluzione corrisponde la massima estinzione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QTqr7SQ23fxIYmPXpjdo9PsTbWWTcYWsLs40ZJ2QIOD9B9U7fb03vs1_-oj2LaCSkG50d3NJvy_9V9y2I4AuIE0-VNT-sCLutmQBmmHT-y12q6GGp1urNle_x33bccRsezlXJ7PLVxhE/s1600/111834966.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1000" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1QTqr7SQ23fxIYmPXpjdo9PsTbWWTcYWsLs40ZJ2QIOD9B9U7fb03vs1_-oj2LaCSkG50d3NJvy_9V9y2I4AuIE0-VNT-sCLutmQBmmHT-y12q6GGp1urNle_x33bccRsezlXJ7PLVxhE/s320/111834966.jpg" width="320" /></a></div>
<div data-contents="true">
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="2i6ld-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2i6ld-0-0">
<span data-offset-key="2i6ld-0-0"><span data-text="true">L'immensa vetrata mostrava puntini luminosi che scintillavano in un mare nero e profondo, due creature stavano osservando l'immensità di quel panorama.<br /><a name='more'></a></span></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2i6ld-0-0">
<span data-offset-key="2i6ld-0-0"><span data-text="true">"Carissimo collega, come già avvenne centinaia di migliaia di anni fa, siamo costretti ad intervenire. Sai bene, quanto me, che il terzo pianeta del sistema solare ha una grande criticità, ogni cretura che raggiunga l'apice della sua evoluzione va spazzata via, così fu per i dinosauri, colossi che calpestavano il pianeta facendolo tremare e popolavano aria e mare spargento il terrore". </span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="6ru7-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6ru7-0-0">
<span data-offset-key="6ru7-0-0"><span data-text="true">La creatura guardò il suo interlucutore alzando quello che si potrebbe affermare essere un sopraciglio cespuglioso quanto basta per poter nascondere una piccola mangusta.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="9chks-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9chks-0-0">
<span data-offset-key="9chks-0-0"><span data-text="true">L'altro, in sospensione dietro un monitor scintillante proseguì. "Ora, osservando le esili creature che si sono sviluppate dopo i giganti e che hanno portato lo stesso tipo di terrore sul pianeta, posso afferrmare che l'evoluzione ha raggiunto quasi il suo massimo e ora non possiamo più limitarci ha intervenire con cataclismi che riportino indietro ciò che i bipedi mammiferi hanno imparato, e neppure possiamo cancellare otto miliardi di menti sperando che al loro risveglio riprendano da dove noi vogliamo essi ricomincino la loro esistenza, quindi..."</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="a1nb8-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="a1nb8-0-0">
<span data-offset-key="a1nb8-0-0"><span data-text="true">A quel punto la creatura fece una pausa, l'enorme protuberanza del suo arto pluriarticolato strisciò sulla superficie liscia del monitor che mostrava il sistema solare al quale apparteneva il pianeta in questione, poi riprese.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="8v1qb-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="8v1qb-0-0">
<span data-offset-key="8v1qb-0-0"><span data-text="true">"Quindi... è rimasta una sola cosa da fare. L'estinzione".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="9pb2m-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="9pb2m-0-0">
<span data-offset-key="9pb2m-0-0"><span data-text="true">L'interlocutore che fino ad ora era rimasto silente si avvicinò e dopo essersi schiarito la voce con un rumore assai sgradevole prese la parola "stai dicendo che alla massima evoluzione deve corrispondere la massima estinzione".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="2da83-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="2da83-0-0">
<span data-offset-key="2da83-0-0"><span data-text="true">La sua voce seppur molto bassa risuonò per la stanza come se avesse urlato in una valle molto profonda.</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="enlon-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="enlon-0-0">
<span data-offset-key="enlon-0-0"><span data-text="true">"Non è forse questo che succede?"</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="ehgff-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="ehgff-0-0">
<span data-offset-key="ehgff-0-0"><span data-text="true">"Già, alcuni di loro avevano cercato di avvertirli ma loro si sono spinti sempre più oltre, sempre più verso il baratro e ora, che vedono l'abisso dentro il quale si stanno per gettare, sembrano pure euforici, se il secolo scorso le guerre sono state terribili e hanno seminato morte e distruzione come non mai, ora sono pronti, sicuri e disgraziatamente consci che la prossima, ormai imminente, sarà ancora peggio".</span></span></div>
</div>
<div class="" data-block="true" data-editor="f4qv2" data-offset-key="1bbk4-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="1bbk4-0-0">
<span data-offset-key="1bbk4-0-0"><span data-text="true">"E così sia", si limitò a dire la creatura più anziana e muovendo nuovamente quell'arto sgraziato sospirò, "è fatta"</span></span></div>
</div>
</div>
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-41924840087685022882018-07-19T19:17:00.003+02:002018-07-19T19:17:57.557+02:00L'indovino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiExCurZ_JYBaJFkPUBI6xycmOlrwDRA8hGcxhWEv_I3i_U-zp5eR_jtavtOoGz8Fjo9Wkq02eLt705ePFrcGOJGUox4mhD37UbzzwrGF_5i25brCa18yfIM-9f-_h8plNaBhtmpaDSeMCu/s1600/d8b0e941bd2bb660683186e75071c522.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1155" data-original-width="715" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiExCurZ_JYBaJFkPUBI6xycmOlrwDRA8hGcxhWEv_I3i_U-zp5eR_jtavtOoGz8Fjo9Wkq02eLt705ePFrcGOJGUox4mhD37UbzzwrGF_5i25brCa18yfIM-9f-_h8plNaBhtmpaDSeMCu/s320/d8b0e941bd2bb660683186e75071c522.jpg" width="198" /></a></div>
<br />
"Io so cosa farai stasera" la sua voce mi arrivò all'orecchio in un sussurro.<br />Il nano era entrato nella stanza sfarzosamente ammobiliata. Tappeti di ottima fattura coprivano il pavimento che sotto i suoi piedi scricchiolarono rivelando assi di legno oramai consunte dal tempo. Del resto il palazzo non versava certo in buone condizioni, probabilmente un tempo aveva avuto ben due torri più una che si ergeva al centro del cortile interno. Ora delle due torri laterali restavano solo due moncherini anneriti da un qualche incendio di cui pochi avevano memoria.<br />
Il torrione centrale, al contrario, era stato sicuramente restaurato più volte e fu proprio davanti al suo portone che Khellendrox venne quasi spinto dalle guardie che lo scortarono dall'indovino.<br />
L'uomo piuttosto alto, aveva barba bianca lunga e capelli legati si appoggiava ad un lungo bastone e stava giocherellando con la piccola fiammella che aveva evocato tra le sue dita.<br />
"Chierico, cosa vi porta al mio cospetto?" chiese restando di spalle all'ospite.<br />
"Malgrado io non sia disposto a credere che voi possiate prevedere il futuro, sono stato mandato per conoscere le vostre predizioni".<br />
"Fate male a dubitare delle mie parole, questo potrebbe portarvi a decisioni che potrebbero in un qualche modo nuocere il vostro futuro".<br />
"Fortunatamente qui non si tratta del mio futuro ma piuttosto quello del Chessenta che dubito voi sappiate dove si trova".<br />
Sul volto dell'indovino comparve un sorriso malcelato dai lunghi baffi "mi credete anche ignorante dunque".<br />
"Non volevo mancarvi di rispetto" si affrettò a dire il nano ricordandosi le parole del gran sacerdote "attenzione a dosare le vostre parole mastro nano".<br />
"Dicevo soltanto che probabilmente avete cose più serie di cui occuparvi e poi..." cercando parole che potessero rimediare alla gaffe fatta in precedenza "...quella regione è molto lontano e..."<br />
"Conosco quella regione, ci sono stato in gioventù" disse l'uomo girandosi verso il chierico "dunque la regione è in guerra contro..." socchiuse gli occhi e agitando la mano sinistra agitando la fiammella e alimentando le lingue di fuoco tra le sue dita "... contro il Thay. Teste calde di predoni".<br />
Khellendrox sospirò poi si apprestò a riferire la domanda del gran maestro.<br />
"Cosa vedete..." la sua voce si sovrappose a quella dell'anziano indovino che terminò la frase al posto del nano "...le ostilità cesseranno? Ho la possibilità di cambiare il corso degli eventi che appaiono disastrosi?".<br />
Il chierico sbuffò pensando tra sé e sé "cosa sono venuto a fare?".<br />
"Mastro nano siete venuto per conto del vostro gran maestro a porgermi la giusta domanda e io da uomo giusto vi darò la risposta".<br />
Il nano si mosse impaziente "e dunque?".<br />
"A tempo debito naturalmente, a tempo debito".<br />
"Non abbiamo tutto il tempo che avete voi in questa parte di mondo dimenticata dagli dei e dagli uomini".<br />
Sul volto dell'indovino comparve nuovamente un bieco sorriso "conosco l'intemperanza dei nani e voi ne siete un degno esempio".<br />
"Ora mi offendete"<br />
"Dovete riunire gli uomini del sultano e i capi tribù dei nomadi del Thay, sicuramente troverete il modo per farli ragionare, portateli a temere il vostro operato".<br />
Il nano pensò a come mettere paura a quelle genti, poi scosse il capo "...temo siate in errore".<br />
"In errore io?" l'indovino alzò per la prima volta la voce che venne riflessa in un'eco agghiacciante "fidatevi Khellendrox" ritrovando la calma "voi avete tutti gli strumenti per spaventare quelle persone. Mi è giunta voce che avete ucciso un drago a morsi, sfidato un'idra e ucciso centinaia di creature di ogni tipo. I due contendenti vi temono".<br />
Il nano a quelle parole gonfiò il petto e tese i muscoli delle spalle e delle braccia "grazie per le vostre giuste parole".<br />
"Ma attento mastro nano, una minaccia mortale pende su di voi e potrebbe arrivare prima che il vostro piede varchi i confini del Chessenta, quindi attento a voi e a chi incrociate lo sguardo".<br />
Khellendrox sgranò gli occhi e attese che l'indovino parlasse nuovamente ma restò deluso.<br />
"Ora devo chiedervi di lasciarmi, ho tanto lavoro da sbrigare e voi non siete più gradito".<br />
Il chierico fece per protestare "ma..." la sua lingua si bloccò attaccandosi al palato e di colpo si ritrovò fuori dalla struttura fatiscente davanti alle due guardie che aveva incontrato poco tempo prima.<br />
"Salve nano" disse la più giovane delle due.<br />
"Salve" rispose il nano ritrovando la favella. Sapeva che l'indovino non l'avrebbe più ricevuto. Aveva avuto le risposte che voleva e anche un avvertimento, ora non doveva far altro che farne tesoro oppure attendere di incontrare nuovamente quell'individuo misterioso.<br />
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-62725596258721611562018-07-18T16:10:00.001+02:002018-07-19T19:18:23.519+02:00Il chierico Romolnush<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwndv0VSXnR1nf3GS1e6F5AmAyw5x_V5faEdOxppRAIIQehVDUDzaRDcTgcbaAns7DU467MZXQJq0WOBYiyIgTxUjjuj69l5PdAIe92K3A9oVr1XTfZ6Mjf34iGyA3ken74L6dgv52sJmT/s1600/11728691_947561088640632_5731955311100015633_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1440" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwndv0VSXnR1nf3GS1e6F5AmAyw5x_V5faEdOxppRAIIQehVDUDzaRDcTgcbaAns7DU467MZXQJq0WOBYiyIgTxUjjuj69l5PdAIe92K3A9oVr1XTfZ6Mjf34iGyA3ken74L6dgv52sJmT/s320/11728691_947561088640632_5731955311100015633_o.jpg" width="320" /></a></div>
<span aria-live="polite" class="fbPhotosPhotoCaption" data-ft="{"tn":"K"}" id="fbPhotoSnowliftCaption" tabindex="0"><span class="hasCaption"></span></span><br />
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_5b4f489ae16a74070434988">
La città doveva esser stata abbandonata da qualche mese, cornacchie svolazzavano ovunque e di tanto in tanto si appoggiavano al terreno beccando qua e là senza posa.<br />
<a name='more'></a>Il chierico Romolnush, vi era giunto non per caso, la notte precedente aveva avuto una visione, qualcuno sembrava avesse bisogno del suo aiuto, l'immagine che aveva visto, malgrado fosse molto fumosa, quando percorse quella via desola<span class="text_exposed_hide">...</span><span class="text_exposed_show">ta gli si mostrò identica a ciò che vide tutto intorno.<br /> Alcuni pali erano stati alzati al lato della via ed erano pronti per impiccare qualcuno, corde penzolavano dondolanti alla soffio del vento gelido che soffiava incessamente da nord.<br /> Le case, non versavano in buone condizioni, alcune erano state bruciate e ancora si sentiva l'odore del fumo, altre erano crollate a seguito di chissà quale cataclisma.<br /> Solo una struttura sembrava non esser stata toccata da quella furia. A prima vista il chierico la scambiò per un tempio, poi guardandola meglio, si accorse che doveva trattarsi di una fortezza. I muri spessi, le torri slanciate verso il cielo e da una finestra una luce rossastra che tremolava.<br /> Prima di dedicarsi alla perlustrazione del palazzo ancora ben conservato, decise di aggirarsi un po' per le viuzze della città, sapeva di non poter trovare nessuno, né ferito, né ancor meno in buona salute, ma nel sogno, qualcuno, una donna, lo chiamava insistentemente e chiedeva il suo aiuto.<br /> Entrò ed uscì da diverse case, senza incontrare nessuno, neppure un corpo giaceva a terra. Scacciò alcuni corvi che stavano beccando il terreno e con la punta del bastone cercò di capire cosa ci fosse in mezzo alla melma che attirasse quelle mangia-carogne, ma non trovò nulla che potesse far pensare a resti umani.<br /> Con il passare delle ore, si convinse che la donna doveva essere all'interno del palazzo e quando si alzò la nebbia e il sole divenne una misera palla arancione quasi indistinguibile, decise di entrare in quella dimora.<br /> Il portone d'ingresso, alto più di tre metri e largo quasi altrettanto, era socchiuso. Romolnush pose il ginocchio sinistro a terra e recitò una breve preghiera, nella sua mente comparvero quattro sagome di un color cremisi, tutte circondate da un alone nero, segno che in loro albergava il male. Due erano al pian terreno e se fosse entrato avrebbe dovuto affrontarle, la terza era immobile su una delle torri, l'ultima era esattamente nella stanza dove aveva visto la luce rossastra.<br /> Si rialzò aiutandosi con il lungo bastone di ontano e appoggiando la mano sinistra alla porta la spinse verso l'interno deciso ad entrare.</span></div>
<div class="text_exposed_root text_exposed" id="id_5b4f489ae16a74070434988">
<span class="text_exposed_show">Entrato nel palazzo fu facile uccidere le due guardie, erano poco più che dei burattini, il necromante doveva averli presi tra i corpi dei caduti nel villaggio, probabilmente un maniscalco e un mercante. <br /> Appena videro entrare Romolnush si gettarono su di lui con le armi in pugno, ma egli non fece nessun sforzo, agitò il lungo bastone e disarmò prima uno poi l'altro, quindi dopo aver socchiuso gli occhi proferì alcune parole, i due non morti furono circondati da una luce blu, che subito dopo divenne verde. A quel punto al chierico bastò dire solo quattro parole "tornate tra i morti" e i burattini del necromante si afflosciarono in terra.<br /> La struttura era lugubre e solo parzialmente illuminata da candele oramai consunte, Romolnush sapeva che avrebbe incontrato delle scale, doveva salirle, lì avrebbe trovato il necromante e la donna.<br /> Percorse il lungo corridoio e alla fine trovò le scale, scale a chiocciola, in ferro, prima di iniziare la lenta salita fece un nuovo incantesimo. <br /> Una luce si accese sulla sommità del proprio bastone e riuscì a vedere il cammino che gli restava da percorrere. Ad ogni passo la scala oscillava paurosamente e più di una volta dovette fermarsi, sentendo sotto i suoi piedi il gradino cedere o oscillare.<br /> Finalmente, dopo ancora qualche indecisione, arrivò a posare piede sull'ultimo gradino.<br /> La sala era buia, una immensa ragnatela era stata abilmente intessuta sulla parete a ovest dove un tempo doveva esserci stata una finestra, forse l'unica della stanza.<br /> Da quella finestra, oramai quasi del tutto ostruita entrava un filo di luce che sommata alla luce magica del chierico bastò per far intravedere una sagoma appesa alla ragnatela.<br /> Romolnush giurò di aver visto i tratti di una donna in quell'abbozzo di viso, poi la voce soave lo fece trasalire.<br /> "Benvenuto mio caro ossspite" disse la donna appesa alla ragnatela "avvicinati che io possssa vederti meglio".<br /> Romolnush si mosse senza neppure pensare, poi, tentò di resistere a quell'impulso e i suoi piedi divennero pesanti.<br /> "Cosssa ssstai asssspettando?" chiese nuovamente quella voce "vieni da me".<br /> Il chierico battè il bastone a terra e la luce bianca che ne illuminava la sommità arradio quella luce in tutta la stanza e allora vide.<br /> Un enorme ragno con il corpo di donna stava appeso alla gigantesca ragnatela e altri piccoli mostri si stavano muovendo verso di lui, fuoriuscivano da un voraggine che si apriva sul pavimento di quella enorme sala.<br /> "Ti assspettavi un uomo, un necromante" disse la voce femminile "sssei delusssso, io ssssono la prigioniera e la carceriera e tu non potrai liberarmi se non uccidendomi".<br /> Il chierico guardò le creature ripugnanti che poco alla volta lo stavano raggiungendo, per scacciarli gli bastò recitare velocemente una breve preghiera e piccole fiammelle sacre caddero dal soffitto cadendo su quei corpi mollicci e uccidendoli uno alla volta.<br /> "I tuoi servi, moriranno, nessuno di loro riuscirà a raggiungermi per intrappolarmi" disse Romolnush tenendo un occhio sul buco nel pavimento e un occhio al ragno gigantesco.<br /> La donna ragno vedendo che le sue creature nulla potevano contro quel nuovo intruso prese l'iniziativa e sputò contro Romolnush.<br /> Il chierico si aspettava una contromossa smile e riuscì solo all'ultimo momento a fare un balzo e schivare quella schiuma giallastra che posandosi sul pavimento iniziò a sfrigolare.<br /> Quel balzo però, l'aveva avvicinato alla tana delle piccole creature e una di queste saltò direttamente sulla sua tunica restando impigliata con le piccole zampette.<br /> Il chierico, aiutandosi con le lame del bastone, tagliò in due il racnide che aveva iniziato a costruire la sua ragnatela intorno all'ospite.<br /> Poi dovette ucciderne un'altra più piccola che lo stava raggiungendo.<br /> La donna visto che Romolnush era occupato a scacciare i suoi piccoli servi sputò nuovamente e questa volta la saliva centrò il bersaglio.<br /> Il chierico urlò di dolore e per un istante il lungo bastone vacillò tra le sue mani.<br /> Incollerito per quella mossa sleale volse il suo sguardo verso la donna e lasciando perdere le piccole creature che stavano nuovamente uscendo dalla voraggine fece qualche passo verso la ragnatela.<br /> Il ragno, al centro di quell'intricato sistema di fili biancastri si mosse ondeggiando, quindi sparò quattro fili bianchi verso il chierico. Il volto di Romolnush si fece truce, la lunga veste si squarciò e sulla schiena comparvero due piccole ali viola. Romolnush si alzò da terra e puntato il bastone verso la donna pronunciò alcune parole in una lingua molto antica. La ragnatela intorno alla sua costruttrice iniziò ad annerirsi e la donna al centro di essa oscillò perdendo un po' di equilibrio.<br /> "Scommetto che se riesco a farti abbandonare quel nido perderai quelle sembianze" disse Romolnush.<br /> La donna rise "e come penssssi di farlo ssssenza ucciderla?".<br /> "Uccidendo te che stai dietro di lei" disse il chierico" sicuro di aver individuato un essere dietro quell'intricato filamento.<br /> Il necromante fu costretto ad uscire allo scoperto, e appea fu davanti alla donna ancora imprigionata nella ragnatela spalancò gli occhi guardando il chierico, "ora vedrai cosa ti aspetta".<br /> Nella mente di Romolnush si dipinserò scene orribili, tanti furono i modi in cui si vide morire, faticò parecchio per scacciare quelle visioni e quando ci riuscì, uno spasmo attraversò tutto il suo corpo matido di sudore.<br /> "Tutto qui?" chiese afferrando saldamente il bastone e andando incontro al demone "ora assaggerai la collera divina".<br /> Il demone avanzò, unghie lunghe e taglienti si allungarono dalle sue dita affusolate ed egli iniziò ad agitare le braccia come se fossero due spade.<br /> Romolnush parò con il bastone i primi di affondi del demone, poi, rintuzzò quei timidi attacchi e le lame della propria arma benedetta più volte affondarono nella carne scura del mostro.<br /> Poi sentì qualcosa salire sulla sua schiena, tentò di scrillarsela di dosso ma fu inutile. Il demone nel frattempo tornò ad attaccarlo ed egli dovette gettarsi a terra e rotolare sul pavimento, questo sortì un buon effetto, infatti, non solo schivò il nuovo attacco del necromante ma schiacciò anche la piccola creatura che aveva sulla schiena e che stava per morderlo.<br /> Romolnush raccolse le ultime energie e lasciando cadere l'arla allargò le braccia, chiuse gli occhi e recitò lentamente una preghiera, invocando l'aiuto del divino.<br /> Altre due creature furono su di lui, avvertì i morsi profondi ma non perse la concentrazione, finendo di recitare la preghiera. Quando aprì gli occhi il demone stava balzando su di lui per ucciderlo ma prima che potesse farlo una colonna di fuoco cadde dal soffitto avvolgendo l'abominevole creature degli inferi.<br /> Le piccole creature presero fuoco a loro volta e divennero cenere. Mentre la creatura bruciava tra le fiamme divine la ragnatela si sciolse, la donna che era prigioniera in essa perse le sembianze del ragno, le lunghe zampe caddero a terra e poco dopo, una stupenda ragazza, si ritrovò ignuda sul pavimento svenuta.<br /> Il chierico, claudicante per le ferite e la stanchezza si avvicinò alla donna, l'avvolse nel proprio mantello e prendendola tra le braccia la portò fuori da quel luogo lugubre.<br /> Quando si lasciarono alle spalle il portone il cielo era tinto di rosso, stava albeggiando. L'alba di un nuovo giorno, sia per quella donna che per quella piccola cittadina.<br />
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<span class="text_exposed_show"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwlZ_HXAzELt4MGt8pN8514x0Zr-JTIjVrP03fCZN-Ken5h9vbkaWtuv573PrNVNqM8RKzmoqUq4V9lBudk0nHNRdejghj1FcBmzjnvLc_oZstvfqA2N9ZKbszQD_vEmbTCc5FCCzF3D2v/s1600/11705567_948871165176291_2115395152716815625_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwlZ_HXAzELt4MGt8pN8514x0Zr-JTIjVrP03fCZN-Ken5h9vbkaWtuv573PrNVNqM8RKzmoqUq4V9lBudk0nHNRdejghj1FcBmzjnvLc_oZstvfqA2N9ZKbszQD_vEmbTCc5FCCzF3D2v/s320/11705567_948871165176291_2115395152716815625_o.jpg" width="320" /></a></span></div>
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nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-84712161853387183092018-07-13T12:22:00.002+02:002018-07-13T12:23:06.467+02:00Fuga dalla realtà<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVpHZn7slcrTlSe_HqF2rzZmszVafV9rK-AMcdY5f7hNS8RpMmz-Qzyxlu12uAp6ChqKLGSwYoE2qFDQ2xrlmFypDTakEdzTuUzBu5X_6YJif5Z6DTU8cDHER3MksKKNYxwRz2TN-NuxUX/s1600/36933724_2045514702149333_4860538476551995392_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="867" data-original-width="1300" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVpHZn7slcrTlSe_HqF2rzZmszVafV9rK-AMcdY5f7hNS8RpMmz-Qzyxlu12uAp6ChqKLGSwYoE2qFDQ2xrlmFypDTakEdzTuUzBu5X_6YJif5Z6DTU8cDHER3MksKKNYxwRz2TN-NuxUX/s320/36933724_2045514702149333_4860538476551995392_o.jpg" width="320" /></a></div>
Vagava da giorni, intorno a lei solo desolazione e terra arsa dal sole. Aveva ormai perso il conto dei giorni. Era fuggita, fuggita da dove?<br />
<a name='more'></a><br />
Non ricordava più, ricordava solo la faccia del suo aguzzino, un uomo ossuto, viso squadrato, denti gialli e capelli sparuti.<br />
Le sue lunghe dita ingiallite dalla nicotina l'avevano violata più e più volte e quando le tornavano alla mente un brivido, malgrado il caldo opprimente che saliva dal terreno e il sole alto, le percorreva la schiena facendole salire le lacrime agli occhi.<br />
Uno sbuffo di aria calda le sollevò l'abito scuro e pesante che aveva trovato in un antro di quel tugurio, si fermò barcollando sulle gambe malfermee respirando a fatica tirò il cappuccio ancor più sul viso.<br />
La sabbia cercò invano di intrufolarsi cercando lembi di pelle, lei sorrise e riprese a camminare. Volse lo sguardo a destra e a sinistra cercando della vegetazione, sperando in una pozza d'acqua, ma vide solo terra e sabbia grigia, poi un rumore lontano la fece trasalire. Si accucciò e attese, rallentò il respiro e tese le orecchie per carpire quel suono fioco, proveniva dalle sue spalle, girò su se stessa e alzò lo sguardo, in un primo tempo rimase abbagliata poi i suoi occhi chiari si abituarono alla luce intensa del primo pomeriggio.<br />
Una forma indistinta si allargò sempre più, e il rumore divenne più distinto, la polvere si alzò a offuscare quella speranza facendola scomparire per un istante, poi, poi riconobbe in quell'oscura macchia una vettura.<br />
Un pensiero si fece largo "e se fosse stato lui, lui la stava cercando? Era sulle sue tracce?" si rannicchiò ancor più sperando di scomparire, poi quel pensiero mutò e divenne speranza, doveva reagire, si alzò in tutta la sua statura e meccanicamente iniziò a sbracciarsi per attirare l'attenzione.<br />
Il conducente della vettura non poteva non averla vista e quando la Range Rover fu abbastanza vicina lei chiuse gli occhi e cadde a terra nella polvere.<br />
Quando riaprì gli occhi sbattendo le palpebre le ci volle qualche istante per abituarsi alla penombra dell'ambiente circostante. Fresche lenzuola avvolgevano il suo corpo nudo e il profumo di oli e unguenti che le erano stati spalmati le diedero vigore.<br />
Era salva, forse, o forse stava solo sognando...nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-52183314988241682532018-07-08T18:06:00.001+02:002018-07-08T18:18:03.294+02:00Creature nell'ombra<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc5BGB4uQ5u_6SMsVRT67aBX8E0jOlO9uDiPON_cexeXI5dwpZM4oMu9WIT_F7EPDJlUallinPyffETNsQm2wiSuPTSUUula1aTAoBPp09IWguzI8tWM8h_hzrHbsZohpX6F5QyA4L7P-9/s1600/11722097_946299742100100_1588101828550148391_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhc5BGB4uQ5u_6SMsVRT67aBX8E0jOlO9uDiPON_cexeXI5dwpZM4oMu9WIT_F7EPDJlUallinPyffETNsQm2wiSuPTSUUula1aTAoBPp09IWguzI8tWM8h_hzrHbsZohpX6F5QyA4L7P-9/s320/11722097_946299742100100_1588101828550148391_o.jpg" width="320" /></a></div>
Le recenti notizie giunte dal nord non avevano avuto un buon impatto sul nano, c'erano stati dei crolli ai passi e alcune vedette, tornate a Menhariès avevano detto di aver visto ombre poco prima che ponti e montagne si riducessero in briciole.<br />
<a name='more'></a>Al mattino presto, i quattro, presero la strada per il nord. In tarda serata erano arrivate altre notizie, le Ombre erano scese sotto il passo e avevano attaccato dei villaggi, la gente fuggiva portando via quel poco che riusciva a trasportare.<br /> Quando orama il sole stava scendendo dietro i monti che si intravedevano davanti a loro, raggiunsero la cittadina di Kayl. Al cancello le guardie li fecero passare immediatamente quando Khellendrox si fermò davanti a una di loro e si presentò.<br /> La via principale era deserta ma quando arrivarono nella piazza principale notarono un certo fermento.<br /> Davanti al tempio dei paladini sostavano alcuni uomini e donne in armatura che parlottavano tra loro.<br /> Khellendrox mandò Alartes e Alak a prenotare la cena e le stanze per la notte mentre lui e Shin si avvicinarono ai giovani paladini assiepati davanti al tempio.<br /> "... quelle strane creature, i contadini sono in fuga" stava dicendo uno dei paladini preoccupato mentre Shin e Khellendrox si accostarono a loro.<br /> "Buona sera" salutò l'elfo mentre il nano si limitò a un semplice cenno con il capo.<br /> "Buona sera stranieri" disse di rimando il più vecchio tra i paladini.<br /> Khellendrox squadrò uno a uno i giovani, poi salì i gradini del tempio e fermandosi sull'ultimo si volse verso i paladini "devo parlare con il maestro, spero di non disturbarlo"<br /> I paladini a quelle parole si affrettarono a seguire il nano e l'elfo che nel frattempo erano entrati nel tempio.<br /> La navata principale era parzialmente illuminata da piccoli lumini rossi che danzavano allegramente appesi a pilastri massicci e squadrati.<br /> Un anziano si fece in contro al nano, e malgrado l'oscurità parve riconoscerlo, quando i due furono vicini egli chinò il capo "seguitemi mastro nano".<br /> Khellendrox guardò l'uomo e poi il mago che era al suo fianco "sì, sì, può venire anche lui".<br /> I tre lasciarono dietro di loro i giovani paladini che nel frattempo si erano avvicinati curiosi, il maestro giunto davanti alla statua del drago cavalcato da un paladino si inginocchiò, poi, aprì una botola tra le zampe del drago e scese i gradini imitato da Khellendrox e da Shin, poi si sedette e fece un cenno perché si sedessero anche i due ospiti.<br /> "Mi è giunta voce della situazione dei passi e ora sembra che le cose siano peggiorate, presto avremo orde di fuggitivi che vorranno entrare in città e chiedere asilo. L'annata è stata magra e i raccolti scarsi, non riusciremo a sopperire alle necessità di tutta quella gente".<br /> Khellendrox si mosse nervosamente sullo sgabello, sperava infatti che il paladino fosse più incline ad aiutare il prossimo.<br /> "Noi siamo venuti per debellare il problema, per quanto riguarda gli sfollati dei villaggi dovrete pensarci voi, naturalmente".<br /> Shin guardò il nano lanciandogli una frecciatina, il suo tono era stato un po' brusco, come suo solito e ora poteva essere che il maestro non volesse più dare l'appoggio sperato.<br /> "Mastro nano, parlate chiaro, volete uno dei nostri paladini?".<br /> Fu Shin a prendere la parola "Noi ci stavamo chiedendo se avete un vostro adepto che reputate all'altezza della missione".<br /> Il gran maestro si accarezzò la lunga barba bianca riflettendo "una ci sarebbe" esclamò dopo alcuni secondi "è uscita in ricognizione, se siete svelti, la troverete sulla strada che fa la solita ronda".<br /> Il nano probabilmente scocciato per il fare brusco del vecchio paladino si alzò di scatto "allora andiamo e..." fu l'elfo a chiudere la frase "grazie, gran maestro, grazie della disponibilità".<br /> I due lasciarono alle loro spalle il paladino, risalirono i gradini e uscirono dal tempio attorniati dai giovani cavalieri dei draghi che iniziarono a fare domande curiosi "dove andate?", "ucciderete le ombre?" "ci libererete da questi cattivi presagi?".<br /> Il chierico guardò l'ultimo dei paladini che avevano parlato e stava per rispondere quando fu preso sottobraccio e trascinato fuori dal tempio dal mago "andiamo mastro nano, non abbiamo tempo".<br /> Salirono sul carretto e uscirono di gran carriera dalla cittadina, prendendo il sentiero che portava a nord.<br /> Fecero poca strada e incrociarono una ragazza in armatura, seduta in riva strada, guardava il cielo.<br /> Fermarono il carro e scesero, dall'altra parte della strada, nel campo c'erano due cadaveri, entrambi, avevano i tratti tipici dei non morti, la paladina seppur dimostrasse la sua giovane età, era riuscita a sconfiggere entrambe le creature dell'oltretomba scacciandole.<br /> La giovane si alzò e salutò il mago e il chierico "Salve a voi, stranieri. Ora la zona è tranquilla" disse sorridendo.<br /> "Abbiamo visto" disse il nano "veniamo per te, il gran maestro ci ha istruito, tu verrai con noi a sconfiggere le Ombre che affliggono il nord" concluse sbrigativo "si parte all'alba".<br /> La ragazza, guardò nuovamente il cielo, portò due dita alla bocca e fischiò, poi guardò Khellendrox "ne sono lieta, il mio nome è Beatrix e sono a vostra disposizione".<br /> Shin guardò il cielo, un'ombra calò su di loro, poi un giovane drago atterrò vicino alla paladina "questo deve essere il vostro drago".<br /> "Ebbene sì, io vi seguirò con Kivy".<br /> "Un drago ci farà comodo" disse Khellendrox "domani non dovrete affrontare solo semplici non morti, ma ombre e altre creature".<br /> Beatrix salì sul drago e dopo avergli dato due brevi colpi con gli stivali sul fianco, si alzò in volo e si diresse verso la città.<br /> Khellendrox e Shin risalirono sul carro "ora andiamo a mangiare. Mi è venuta fame".<br />
Khellendrox, aveva radunato i suoi consiglieri, poi era andato dal gran sacerdote per ricevere consigli e informazioni riguardanti le ombre.<br />
Shin, aveva fatto altrettanto mentre Alak e Alartes avevano mandato missive alla città vicino al passo, una volta lì, alcuni dei migliori si sarebbero uniti a loro per andare al sopralluogo, le Ombre facevano paura a molti ma non a tutti...<br />
Il nano e i suoi compagni uscirono dalla locanda molto presto, stava albeggiando e la cittadina era ancora immersa nel silenzio più totale. Recuperarono i cavalli e, dopo aver salutato la guardia all'ingresso presero la via che portava al passo. Fatti un centinaio di metri, sopra le loro teste videro una creatura gigantesca, volteggiava come un condor sulla sua preda. <br />
Alartes si accostò al carretto e guardando in alto indicò la maestosa creatura violacea "Mastro nano, abbiamo visite".<br />
Khellendrox, tirò leggermente le briglie e il cavallo al traino del carretto si fermò "Alartes, è tutto a posto, lei è Beatrix paladina dei draghi purpurei, cavalca il suo drago, ha accettato di buon grado di unirsi a noi".<br />
Il guerriero guardò nuovamente il drago che stava scendendo in picchiata verso di loro, malgrado le parole rassicuranti del nano, portò la mano destra alla spada, pronto a difendere il chierico che sembrava tranquillo.<br />
Beatrix fece planare lentamente Kivy e posarsi nel campo alla destra della strada. Scese e dopo aver dato una carezza al muso della creatura attraversò il campo e si avvicinò al carro. <br />
"Salve" si limitò a dire.<br />
"Beatrix, complimenti per la tua cavalcatura, se per te non è un disturbo, ho pensato, che ci precederai sulla strada che va verso il passo, così potrai vedere cosa sta accadendo e una volta arrivata al passo e fatte le dovute perlustrazioni, tornerai a riferire".<br />
"Come volete, mastro nano".<br />
Alartes stava per chiedere qualcosa, ma Beatrix non gli lasciò il tempo di parlare "è fuori discussione!" fu l'unica cosa che disse prima di allontanarsi verso il drago che docile la stava aspettando.<br />
Shin, dietro di loro scoppiò in una risata fragorosa e Alak, al suo fianco scosse la testa "quella ci mangia tutti quanti, altroché".<br />
Il nano sorrise poi riprendendo le briglie fece muovere il cavallo "andiamo, ci aspetta parecchia strada".<br />
Beatrix si levò in volo e poco dopo divenne un puntino nel cielo in direzione nord. <br />
La strada che portava a nord era ben curata, segno che i mercanti la utilizzavano frequentemente per i loro commerci. Il primo villaggio, secondo la mappa di Alartes doveva essere a quasi un'ora di cammino. <br />
Il gruppo procedette spedito per due ore buone, poi, il territorio cambiò improvvisamente, la pianura lasciò il posto a piccole colline traforate da grotte. <br />
"Fate attenzione, quelle grotte potrebbero essere abitate" disse sottovoce Alak guardando con sospetto a sinistra e a destra e restando pronto ad un attacco improvvisato.<br />
Khellendrox, sul carretto chinò il capo, passarono alcuni secondi e quando riemerse dalla concentrazione della preghiera indicò un punto tra la vegetazione "là abita Maddy, lei conosce le arti oscure, e ha già affrontato le Ombre, ci aiuterà sicuramente o quasi".<br />
Alartes scese da cavallo e corse verso la vegetazione indicata dal nano "Maddy, Maddy, siamo venuti in pace, sappiamo che ci sei e pensiamo tu possa aiutarci" disse scomparendo tra le frasche.<br />
"Devo andare anche io?" chiese Alak voglioso di sgranchirsi le gambe.<br />
"Non occorre, penso che Alartes non troverà ostacoli a tornare con la strega".<br />
Shin guardò verso i cespugli e dopo aver agitato le mani disse due parole, aspettò qualche istante e poi sorrise "io non ne sarei così tanto sicuro".<br />
Poco dopo si sentì un urlo, rumore di rami spezzati e poi silenzio, ed ecco comparire Alartes che teneva ben stretta tra le braccia una ragazzina che scalciava e urlava "lasciami andare, non ho nessuna intenzione di aiutare un nano dispotico e zoticone come il Khellendrox".<br />
"Vedo che la tua fama ti precede" disse l'elfo ridacchiando ma smise immediatamente incrociando lo sguardo furente del nano.<br />
"Quante storie" disse quando il guerriero posò a terra la ragazza tenendola per un braccio "devi aiutarci, saprai sicuramente delle Ombre e solo tu sai come scacciarle".<br />
Maddy sputò in terra davanti al carretto, cercò nuovamente di divincolarsi dalla stretta del guerriero, poi placò la sua verve. <br />
Nel frattempo poco più a nord Beatrix stava volando in sella al suo drago perlustrando la strada. Fino ad ora non aveva visto nessuno e neppure alcun segno del passaggio delle Ombre. Poi, in lontananza vide del fumo alzarsi da una gola che presentava ancora alcune pecorelle di neve.<br />
Si chinò sul capo del drago e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. La maestosa creatura accelerò improvvisamente portandosi a ridosso del fumo.<br />
Il villaggio era stato completamente messo a ferro e fuoco, sul terreno, si contavano una decina di corpi. Beatrix fece scendere in picchiata il drago e avvertì nella sua mente, la voce possente e triste della creatura "sono tutti morti".<br />
La paladina non disse nulla, fece fare un altro giro sul villaggio al drago poi gli fece riprender quota, e fu allora che vide due nuvole nere formarsi dal nulla e gettarsi al suo inseguimento.<br />
Il drago, sfruttando le correnti ascensionali, prese velocità, tornando verso sud, riprese a seguire la strada che in precedenza avevano fatto per arrivar lì, poi a Beatrix venne un dubbio, non voleva portare il nemico in bocca a Khellendrox e compagni, quindi, comandò al drago di virare a ovest, ed egli scattò di lato sorvolando da prima un bosco, poi un fiume, ma le due ombre restarono dietro di loro e guadagnarono terreno. <br />
Beatrix allora si alzò in piedi sul dorso del drago, restò in equilibrio, socchiuse gli occhi e pronunciò le parole arcane per scacciare le creature dell'oltretomba.<br />
Le due macchie scure, quando ebbe finito di recitare la preghiera, tremolarono e una scomparve.<br />
Era riuscita a scacciarne una, ma l'altra avrebbe dovuto affrontarla. Tornò in sella al drago e lo fece virare nuovamente, drago e nube nera si fronteggiarono rimanendo immobili nel cielo terso, poi la creatura purpurea aprì le fauci e dalla sua gola uscì da prima solo un ruggito, poi fiamme che investirono la massa nerastra.<br />
L'ombra, raggiunta dalle fiamme del drago svaporò, Beatrix, rimase senza respirare per alcuni secondi aspettando un repentino ritorno del nemico. Sapeva che l'Ombra sarebbe tornata.<br />
Ciò non accadde e la paladina, ordinò al drago di tornare verso Khellendrox, doveva riferire ciò che aveva visto e la potenza del nemico che li attendeva.<br />
Maddy si calmò solo quando il nano gli spiegò le ragioni di quel rapimento. <br />
"Devo assolutamente liberare il passo dalla presenza delle Ombre e solo tu, potente strega puoi far sì che ciò accada".<br />
La strega guardò il nano e poi, spostò lo sguardo su Alartes e sputò a terra "vi seguirò a condizioni che lui, mi stia lontano".<br />
Alak rise di gusto "carissimo Alartes a quanto pare stai perdendo il tuo fascino".<br />
Il guerriero non rispose alla provocazione del mezzo sangue. Fu l'elfo a intervenire solerte "sta rientrando Beatrix".<br />
La paladina, in sella al drago atterrò nel campo alla destra della strada, scese e corse incontro al gruppo che stava per risalire sui cavalli "dobbiamo sbrigarci, le Ombre hanno raso al suolo un villaggio, due di loro mi hanno attaccato, ma fortunatamente sono riuscita a scacciarne una e respingere l'attacco dell'altra".<br />
Il nano ascoltò il racconto della donna, poi spronò i cavalli e mosse il carretto sulla strada "sarà meglio andare".<br />
La strada, divenne presto un sentiero poco battuto e iniziò ad inerpicarsi. Passarono in mezzo al villaggio del quale oramai non restava più nulla. <br />
Khellendrox scese dal carretto e andò a ispezionare i corpi riversi a terra. <br />
"Sentite anche voi?" chiese Shin guardando le colline.<br />
Alak fece solo un cenno di assenso e scese da cavallo imitato da Alartes. Solo Maddy restò sul carro aspettando ordini dal nano.<br />
Beatrix nel frattempo, dall'alto ispezionò le colline e vide alcune donne che sembrava danzassero attorno a fuochi godevano di vita propria. Ordinò al drago di scendere in picchiata sperando con quella manovra di spaventare le donne, ma questa mossa non sortì alcun cambiamento, le donne continuarono a danzare senza dar importanza al drago che stava giungendo su di loro.<br />
Beatrix, senza indugiare ordinò al drago di attaccare. Il drago aprì le fauci, come già aveva fatto in precedenza contro l'ombra che li stava inseguendo, e dopo un urlo penetrante, le fiamme scaturirono dalla sua bocca ma si infransero contro una barriera invisibile che pareva avvolgere le donne.<br />
Alak e Alartes salirono la collina seguendo il canto delle donne, in mezzo alla vegetazione le videro danzare, e si bloccarono a pochi passi attendendo ordini.<br />
Khellendrox, dopo aver ispezionato i corpi e non avendo trovato sopravvissuti si affiancò all'elfo "streghe, staranno facendo un rito per le ombre".<br />
L'elfo sospirò, poi guardò Maddy che era ancora sul carro "lei può fermarle".<br />
Il nano fece un cenno alla strega che scese dal carro e raggiunse il chierico e il mago "agisco?" chiese timidamente.<br />
"Certo, fermale" disse Khellendrox brusco.<br />
La strega salì la collina e si affiancò ad Alak "state pronti" disse sottovoce, poi agitando le mani ripeté alcune parole e quando terminò l'incantesimo guardò i due guerrieri "ora!".<br />
I due, estraendo le spade si gettarono sulle streghe, la barriera protettiva, già attaccata dal drago era caduta e i due ebbero velocemente la meglio sulle donne. Le immobilizzarono e le legarono tappando loro la bocca, probabilmente il loro strumento più pericoloso.<br />
Beatrix spronò nuovamente il drago e tornò ad ispezionare la zona collinare. Khellendrox si inginocchiò e chiese al Divino di sondare l'area per sapere se ci fosse la presenza di creature malvage. Il responso nella sua mente fu affermativa, dodici erano le presenze malvage che si aggiravano invisibili ai loro occhi tra la vegetazione.<br />
"Prepariamoci al peggio" disse quando riaprì gli occhi, "le Ombre hanno alleati pericolosi".<br />
La terra fu scossa da un terremoto e il cielo si oscurò improvvisamente, iniziò a piovere, un liquido nero e appiccicoso che ben presto impedì al drago di volare e Beatrix fu costretta a farlo atterrare per evitargli peggiori sorti.<br />
"Sono qui..." si limitò a dire Khellendrox.<br />
La pioggia nera cadde copiosa, quando il terreno smise di tremare si aprirono delle crepe e uscirono creature infernali. Due di queste circondarono il drago di Beatrix che impossibilitato a riprendere il volo sputò su di loro fuoco e fiamme.<br />
Le streghe ben legate da Alak e Alartes batterono in piedi a terra. Fu Maddy ad intervenire prontamente perché smettessero quella danza silenziosa.<br />
Si avvicinò e andando loro alle spalle le prese per i capelli e iniziò a strattonarle. I loro occhi si inumidirono di lacrime, poi la strega alle spalle delle tre tenendo i capelli urlò una frase incomprensibile. La pioggia smise di cadere e le tre megere si afflosciarono a terra tramortite.<br />
Beatrix prese la lunga spada con entrambe le mani e si gettò sulle creature alate che erano uscite dal terreno, una di loro, colpita alla schiena dalla spada sacra della paladina, la guardò con astio, poi agitando le mani tentò di graffiiarla con i lunghi artigli.<br />
Piccoli folletti caddero dal cielo e attaccarono contemporaneamente Alak e Alartes che spade in pugno si difesero scaraventandoli a terra.<br />
Shin inginocchiandosi a terra battè il bastone sul terreno fradicio di pioggia. il cielo nuvoloso si illuminò di colpo e piccole luci scesero affiancandosi ai folletti.<br />
Khellendrox si portò al fianco della paladina e socchiusi gli occhi tentò di far tornare le creature infernali da dove erano venute.<br />
Il fuoco del drago non sortì l'effetto voluto ma la magia di protezione che si era lanciato lo salvò dall'attacco di uno dei demoni che gli piombò addosso.<br />
Maddy, una volta annientate le streghe si guardò attorno alla ricerca delle ombre, dovevano essere invisibili vicine a loro.<br />
Beatrix, dopo aver schivato un nuovo attacco da parte del demone che aveva di fronte, fece un balzo e gli recise di netto la testa. La creatura infernale prese fuoco e poi scomparve lasciando solo un odore intenso di zolfo.<br />
Quattro folletti, scampati alle piccole fiamme create dal mago, si gettarono su Alak, il mezzosangue tentò di difendersi al meglio ma poi dovette soccombere e cadde a terra ferito e esausto.<br />
Alartes, al contrario, riuscì a ucciderne due immediatamente e poi, prima che potessero morderlo e quindi togliergli vitalità, parò i loro attacchi e li scagliò a terra.<br />
Il nano, vedendo che la sua preghiera non era stata esaudita chiese alla paladina di unire le forze, pensando che in due avrebbero potuto scacciare alcune di quelle creature.<br />
Beatrix e il nano si inginocchiarono e pregarono all'unisono. Davanti a loro si formò una sfera biancastra che si allargò sempre più inglobando due creature e facendole scomparire al suo interno. <br />
Altre tre, che si trovavano nelle vicinanze caddero a terra ma poi, una volta finito l'effetto della preghiera si rialzarono tornando a combattere.<br />
Il nano guardò la paladina strizzò l'occhio sinistro e poi preso il martello si gettò nella mischia.<br />
Il drago, ancora immobile a terra, vedendo che il fuoco fuoriuscito dalle sue fauci non aveva sortito effetti sulle creature demoniache, cambiò strategia, sbuffò e dal cielo cadderò frammenti di ghiaccio accuminati che inchiodarono a terra un demone e ne ferirono un altro.<br />
Quando i folletti e i demoni si trovarono in difficoltà invocarono le ombre che finalmente apparvero. Quattro creature grige, svolazzando, si divisero, due andarono sul guerriero che, dopo essersi liberato dei folletti stava riprendendo fiato. Le due ombre lo circondarono ed egli cadde a terra sprofondando in un sonno innaturale.<br />
Maddy pronunciò quattro parole e una delle ombre, che si stava dirigendo su di lei, scomparve in una nuvola di fumo.<br />
Beatrix uccise un'altra creatura demoniaca ma poi, venne ferita ad una spalla da un folletto che le era caduto addosso. Girando la propria spada, e dimenandosi, riuscì a tragiggerlo.<br />
Khellendrox uccise l'ultimo demone rimasto vivo e poi si avvicinò al drago con l'intento di liberarlo dalla pece nera che aveva sulle ali e che gli impedivano di volare.<br />
Maddy, guardandosi attorno individuò l'ultima ombra rimasta, si alzò in volo e la inseguì, allargando i palmi delle mani le scagliò contro piccoli fulmini che andarono a segno.<br />
L'ombra, persa velocità, si girò affrontando la sua inseguitrice, fumo nero avvolse la strega che cadde a terra, in suo aiuto arrivò Beatrix che invocato lo spirito divino disintegrò la creatura malvagia rimandandola sul suo piano di esistenza.<br />
Una volta morta anche l'ultima creatura, il cielo si rischiarò, la giornata stava per finire, infatti, il cielo terso, mostrò loro una palla rossa oramai dietro i monti.<br />
Khellendrox, vicino al drago gli toccò le ali, fece un piccolo incantesimo e le liberò dalla pece piovuta dal cielo. La creatura le stese, poi, facendo alcuni passi sul prato fradicio di pioggia prese il volo.<br />
"Monteremo le tende e questa notte dormiremo qui" disse il nano, poi guardando Beatrix "io e te dovremo darci da fare per curare i feriti".<br />
La ragazza riposta la spada, guardò il proprio drago che volava su di loro, poi, si affiancò al nano "non sono ferite normali" sussurrò al suo orecchio.<br />
"Lo so" disse in tutta risposta il nano chinandosi su Alak che sembrava quello messo peggio.<br />
Finalmente smise di piovere e la luna piena si fece largo nel cielo, la radura era più brulla di quanto non si fossero accordi. Khellendrox e Beatrix si presero cura dei feriti. Alak era piuttosto messo male, dei colpi subiti, soprattutto quello inferto dall'ombra aveva debilitato molto la sua fibra.<br />
Beatrix, una volta bendato il mezzosangue e fatto un incantesimo di cura, si rese immediatamente conto che non sarebbe bastato per farlo ritornare nel pieno delle forze, quindi andò vicino al nano che stava curando Alartes.<br />
"Mastro nano, Alak mostra segni di maleficio".<br />
Il chierico, terminò l'incantesimo di cura, poi disse al guerriero di riposare, l'indomani avrebbe potuto nuovamente impugnare la propria arma, poi guardò la paladina e iniziò a lisciarsi la lunga barba. Tra di loro si intromise Shin "brutto segno...".<br />
Beatrix che poco conosceva i due attese la risposta del nano con pazienza.<br />
A rispondere invece fu Maddy "Alak dovrà essere portato al tempio, solo lì potrà ricevere le cure che gli permetteranno di non perdere altra prestanza".<br />
"La strega ha ragione, le creature degli inferi hanno ferito il mezzosangue troppo in profondità".<br />
"Ma..." tentò di protestare Beatrix "anche io sono stata ferita eppure non ho i suoi stessi segni".<br />
"Tu hai il divino che ti progette, le creature infernali poco o nulla possono contro la tua forte tempra".<br />
La ragazza alle parole del nano ricordò gli insegnamenti del maestro Giuhk e sorrise, poi cambiò argomento "dovremo stabilire turni di guardia".<br />
"Certo" si affrettò a dire l'elfo, mentre voi curavate i feriti io ne ho approfittato per riposare, farò io il primo turno".<br />
"Il secondo lo farò io" disse la strega.<br />
Beatrix guardò il nano, poi alzò gli occhi al cielo, il suo drago stava planando. "Io farò il terzo".<br />
Khellendrox si diresse alla propria tenda, "aspetto il cambio, buona notte"<br />
Solo il nano si ritirò subito, gli altri restarono accanto al fuoco e parlarono a lungo, quando Maddy entrò nella sua tenda, in cielo comparve una scia luminosa, all'impatto con il terreno ci fu una piccola esplosione, poi una bolla di luce raggiunse il campo, il fuoco tremolò e poi si spense lasciandoli al buio.<br />
Beatrixi si avvicinò al drago e vi salì in groppa.<br />
Un uomo era inginocchiato sul promontorio, e poco dopo Shin notò spuntare sulle sue spalle delle ali che di tanto in tanto assumevano un color porpora.<br />
Il nuovo arrivato si alzò e guardò il campo, poi i suoi occhi si illuminarono e fiamme uscirono dirette verso il mago che fu investito in pieno.<br />
Beatrix ordinò al drago di alzarsi in volo, mentre alle sue spalle Maddy iniziò a sputare parole veloci e indistinguibili.<br />
L'uomo alato seguì il drago in cielo. I due si inseguirono per diverso tempo, poi il drago, raggiunta una posizione favorevole, tentò di colpire l'angelo nero con una fiammata che si diramò dalla sua bocca.<br />
Il fuoco sembrò colpire le ali dell'uomo ma invece che strinarsi si ingigantirono e l'uomo prese velocità e si allontanò.<br />
Beatrix, tentò allora di lanciare un incantesimo divino sul fuggitivo, ma probabilmente quando la preghiera finì, il bersaglio era probabilmente troppo distante e non sortì nessun effetto.<br />
Maddy, dal suolo ebbe più fortuna, una volta terminato l'incantesimo, dal suolo si levò un fascio di luci verdi che andarono a colpire l'angelo imbrigliandolo e iniziando a trascinarlo verso terra.<br />
Beatrix, vedendo che il bersaglio ora era occupato a tentare di liberarsi da quella sorta di pianta luminosa che lo stava trascinando verso il suolo, ordinò al drago di planare su di lui, prese la spada e una volta vicino menò un fendente sull'ala di destra, la lama della spada al contatto con l'ala nera si illuminò, e recise di netto l'appendice alare e l'uomo volse il viso verso la paladina, aprì una mano e le scagliò contro una sfera infuocata. Il drago, fulmino deviò il suo volo e la sfera si perse nel cielo.<br />
Raggiunto quasi il terreno, l'angelo nero riuscì a liberarsi dal fascio di luce verde e guardando verso la strega, ancora una volta, i suoi occhi si illuminarono e fuoco e fiamme la colpirono. Le sue vesti presero fuoco e la donna iniziò a contorcersi dal dolore rotolandosi a terra tentando di spegnere il fuoco che la stava divorando.<br />
Fortuna in suo soccorso arrivò Khellendrox, probabilmente svegliato dal trambusto era uscito veloce dalla tenda e aveva visto il mago a terra, stava per andare a soccorrerlo quando l'angelo nero aveva colpito Maddy e così aveva deciso di lasciare l'elfo che sembrava solo svenuto e precipitarsi dalla strega.<br />
Quando la raggiunse disse alcune parole velocemente e dalle sue mani iniziò a sgorgare dell'acqua che egli diresse direttamente sul corpo della donna.<br />
Le fiamme si estinsero e Maddy, ancora dolorante smise di urlare.<br />
nel frattempo Kivy scese a terra e Beatrix scese camminando verso l'angelo nero con sguardo truce "Creatura, devi tornare da dove sei venuta, te lo ordino" disse alzando la voce e allargando le braccia.<br />
L'angelo, impossibilitato a volare per la mancanza di un ala si alzò e guardò la paladina "non andrò da nessuna parte" gli disse perentorio.<br />
"Creatura, devi tornare da dove sei venuta, te lo ordino" ripeté nuovamente continuando ad avanzare verso il bersaglio del suo incantesimo.<br />
L'uomo sguainò la spada che teneva sul fianco e accorciò le distanze dalla paladina, la quale, sguainata a sua volta la spada, riuscì a parare il colpo violento infertole dalla creatura nera.<br />
Il duello tra i due durò alcuni minuti, nessuno dei due voleva cedere e scintille si levavano di tanto in tanto dalla lama di una o dell'altra arma, poi l'angelo nero con un balzo, riuscì a disarmare Beatrix e dopo averla gettata in terra fu su di lei "arrenditi donna, vieni dalla mia parte e ti darò la vita che non hai ancora assaporato".<br />
Beatrix non rispose, sapeva che disarmata e in quella posizione nulla poteva fare, poi le venne un idea, prese con entrambe le mani lo stivale dell'angelo nero e dopo aver socchiuso gli occhi recitò una preghiera.<br />
L'uomo, sopra di lei cambiò colore e a quel punto fu il chierico a capire quale incantesimo lo avesse colpito, chinò leggermente il capo e dopo essersi inginocchiato terminò la preghiera della paladina.<br />
L'angelo nero fece solo in tempo a guardare il nano, poi, mentre stava per trafiggere Beatrix al cuore con la sua lunga lama, scomparve.<br />
"E' tornato" disse Beatrix rialzandosi.<br />
"Appena in tempo" rimbrottò il nano volgendosi nuovamente verso Maddy "tu, sei stava fortunata" quindi le allungò un braccio e l'aiutò a rialzarsi.<br />
"Basteranno delle semplici cure e le bruciature spariranno".<br />
Il resto della notte passò tranquilla e il gruppo, il giorno seguente tornò alla cittadina portando buone notizie. Il passo era finalmente stato liberato dalle creature che lo infestavano.nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-34411363816135709872018-07-07T16:57:00.001+02:002018-07-07T16:57:20.229+02:00La tana del ragno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSevjUie_Y6xYBvpBWR5cbrY1fdx5km1Ln45DEbhXwXO2DOMZvsCH3yqNjJvAb9BggSay8l-8fvCPp6uq2jNw7GWBgAyY7G3m7elwu-3be9DvQLC-oGhlksO_S0AhrHtM4ZaavomfTzcyK/s1600/download.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="159" data-original-width="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSevjUie_Y6xYBvpBWR5cbrY1fdx5km1Ln45DEbhXwXO2DOMZvsCH3yqNjJvAb9BggSay8l-8fvCPp6uq2jNw7GWBgAyY7G3m7elwu-3be9DvQLC-oGhlksO_S0AhrHtM4ZaavomfTzcyK/s1600/download.jpg" /></a></div>
Dall'oscurità si mosse una creatura gigantesca, e quattro pupille si schiusero posando lo sguardo su coloro che avevano invaso la sua tana.<br />
<a name='more'></a>Il gigantesco ragno si avvicinò ancora al gruppo che lo stava studiando, Elena iniziò la sua concentrazione, Khellendrox disse al "Grosso" e a François di atten<span class="text_exposed_hide">...</span><span class="text_exposed_show">dere per i loro attacchi. Serena, veloce, si dileguò, probabilmente per cercare di attaccare il mostro alle spalle. I due druidi iniziarono un canto che si levò alto in cielo e subito dopo sotto al ragno comparvero dal terreno delle rocce aguzze che rallentarono il mostro riuscendo addirittura ad azzopparlo. Il ragno gridò di dolore e dai suoi occhi uscirono dei raggi che andarono a scontrarsi con l'armatura del nano che non subì alcun danno. Elena gridò fortissimo in direzione del ragno, tutti si portarono le mani alle orecchie per proteggersele, il ragno, sembrò stordito per un attimo, poi un po' claudicante riprese la sua marcia. Alle sue spalle comparve Serena che salì sopra all'enorme aracnide e iniziò a tempestarlo di pugni, la sua corazza resistette bene a quell'attacco tanto che non sembrò neppure scalfito, piuttosto iniziò a scuotersi e la monaca per poco non perse l'equilibrio. Il Grosso prese una breve rincorsa, alzò lascia con entrambe le mani e si scagliò contro il ragno. La sua asci incise la corazza dalla quale sgorgò un fiotto di liquido giallognolo, il barbaro provò nuovamente ad affondare la lama della propria arma sulla testa del ragno, ma il mostro riuscì a schivae l'attacco.<br /> Giuliana restò attonita a guardare mentre François, dopo aver preso anche lui una breve rincorsa attaccò il mostro, alzò la sua spada e cercò ma senza successo di scalfire per due volte l'armatura del ragno. Il chierico si unì ai due che già avevano attaccaro il ragno, li raggiunse, si affiancò al guerriero e ruotando il polso cercò di colpire il ragno ad un fianco ma la creatura fu più veloce e entrambi gli attacchi del nano andarono a vuoto. Edo incoccò una freccia e la scagliò sul fianco libero del ragno ma la sua freccia sorvolò la creatura che ora era stretta d'assedio. Monica decise di colpire la creatura al fianco chiedendo l'aiuto della natura, aprì i palmi delle mani e da li partirono delle frecce di ghiaccio che andarono a conficcarsi nel ventre del nemico che si impennò sulle zampe posteriori e gridò ancora una volta di dolore poi con gli artigli andò a colpire Khellendrox, il Grosso e François. Una profonda ferita si aprì sul braccio destro del nano, François venne colpito in volto e per un attimo perse la vista, il Grosso invece venne colpito ad una gamba. Serena perse momentaneamente l'equilibrio e scese dal dorso del ragno ruzzolando a qualche metro dalla creatura. Il ragno non domo attaccò nuovamente il barbaro che cadde in ginocchio.<br /> Elena, che non osava avvicinarsi mosse le mani velocemente e urlò parole arcane, il ragno sembrò visibilmente spaventato, probabilmente vedeva cose che coloro che gli stavano attorno no vedevano. Il nano, il barbaro e il guerriero vedendolo in quelle condizioni ne approfittarono per attaccarlo simultaneamente. Mentre François e il Grosso ancora una volta non riuscirono a scalfire la corazza, questa volta Khellendrox riuscì nel suo intento e recise due delle zampe al ragno che cadde sul terreno.<br /> Edo questa volta seguì l'esempio della propria confratella e gettando l'arco unì le mani per poi aprirle verso il fianco del ragno, dai suoi palmi uscirono delle frecce di ghiaccio che andarono a colpire l'aracnide nero.<br /> Serena si riavvicinò al ragno e questa volta non tentò di attaccarlo ma di sbilanciarlo, essendo rimasto sulle due zampe posteriori. I suoi attacchi non influirono sull'equilibrio del ragno che anzì la colpì violentemente. Gli altri artigli si mossero verso i tre che erano già stati colpiti e raggiunsero ancora una volta la carne viva. Il Grosso perse l'ascia e cadde a terra, il nano si ritrovò una ferita alla gamba sinistra, mentre François rimediò una ferita al fianco. A quel punto il ragno agitò la testa come per allontanare una minaccia invisibile, sputacchiò liquido verdastro che andò ad inondare i tre malcapitati che gli erano vicino. Elena nel frattempo tornò a lanciare nuovamente una palla di fuoco verso il proprio bersaglio e lo colpì. Il corpo del ragno prese fuoco, Serena, Khellendrox, François e il Grosso fortunatamente riuscirono ad allontanarsi di qualche passo mentre guardarono la gigantesca creatura esalare l'ultimo respiro.</span>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-18708919644305465892018-07-02T19:02:00.004+02:002018-07-02T19:02:57.481+02:00Guerra non convenzionale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibQ2BcMDg1Rem3EOVtPfCP7_UyDV-B_L-j2W_nQy4oBJYF-IFEw8rczowcOzA8jSthzzjdRwwyKUzPZm6XPxdLcTole0PHT_bkwHsrFaNMopMEGJPGovPhyphenhyphen_QbUA4Cy5CyiYmcb3Cz1uMH/s1600/208955_388608977869182_954098726_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="357" data-original-width="138" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibQ2BcMDg1Rem3EOVtPfCP7_UyDV-B_L-j2W_nQy4oBJYF-IFEw8rczowcOzA8jSthzzjdRwwyKUzPZm6XPxdLcTole0PHT_bkwHsrFaNMopMEGJPGovPhyphenhyphen_QbUA4Cy5CyiYmcb3Cz1uMH/s320/208955_388608977869182_954098726_n.jpg" width="123" /></a></div>
Nel silenzio della notte la sentinella sui bastioni, allunga il suo sguardo nella vallata, ad ogni movimento o rumore che egli avverte, cerca di aguzzare lo sguardo per valutare se non vi siano nemici in avvicinamento. <br />
<a name='more'></a>Quella notte la sentinella, era Severo, un soldoato giovane, appena arrivato al castello. Fino ad allora aveva fatto il fattore, nulla ne sapeva di armi e nulla ne sapeva di nemici. Erano passati da casa sua, due marcantoni in armatura completa e avevano convinto il padre che il ragazzo era pronto per la guerra. Avevano lasciato un sacchetto rigonfio di monete sul tavolo e lo avevano trascinato via, ed ora eccolo li, in quella notte umida, buia e silenziosa a guardare il nulla sotto i bastione e ad attendere che qualcosa succedesse.<br />
<br />
Poco distante dai bastioni, giù, nel cortile interno, una donna, richiusa la porta alle proprie spalle si apprestava a raggiungere l'angolo destro del cortile interno, la dove di giorni gli uomini si allenavano con spade e ogni sorta di armi contro manichini di legno. Sara, aveva una spada lunga nella mano destra, un'eredità del padre. Tutte le notti, da quando era stata reclutata come sarta all'interno del maniero, usciva di soppiatto e andava ad allenarsi, come aveva visto fare suo padre qualche lustro prima. Così nel silenzio e alla luce di una fiaccola menava fendenti e montanti a quel palo che sbrecciato in alcuni punti riceveva i colpi poderosi senza lagnarsi troppo.<br />
<br />
Severo dall'alto dei bastioni nota delle piccole luci che appaiono e scompaiono, non vuole certo svegliare il castello per delle piccole luci, ma inizia a sudare freddo, non sa che decisione prendere, quindi irrigidito cerca di aguzzare la vista e seguirne i movimenti, più o meno ricorda che poco distante da dove ora ha visto quelle luci c'è un boschetto, immagina quindi che se si inoltreranno nella vegetazione non le vedrà più fino a quando non risbucheranno dall'altra parte e forse allora sarà tardi per avvertire del pericolo. Nel cortile Sara continua il suo allenamento, il sudore, le scende dai capelli lunghi, raccolti in una crocchia sotto un elmo di pelle. Ad un certo punto avverte un rumore alle sue spalle, si volta di scatto spada protesa in avanti "chi va là" pronuncia perentoria ma in un sussurro per non svegliare i commilitoni che dormono nelle baracche poco distanti. Dal buio non giunge voce, ma solo un altro rumore, e questa volta si tratta di una cassa che va in pezzi. Ora Sara è sicura, qualcuno è all'interno del castello e sicuramente non ha intenzione di farsi riconoscere. La decisione deve essere veloce, affrontarlo da solo o chiamare aiuto?<br />
<br />
Tutto come previsto" disse tra se e se Severo mentre osservò i puntini luminosi scomparire "saranno entrati nella foresta" dopo aver dato un'ultima occhiata guardò il cielo, il sole era ben lungi dallo spuntare, quindi scese di corsa la scala di legno che lo portò ai camminamenti verso la stanza del comandante, un uomo burbero che non ammetteva errori. Quando raggiunse la porta, prima di bussare ci pensò un attimo, fu quell'attimo di troppo. Da basso arrivarono alle sue orecchi rumori di legni rotti, probabilmente casse o botti. Fu così che invece di bussare impugnò la propria alabarda e scese ulteriormente le scale. Sara nel frattempo, lentamente, si era avvicinata ai rumori, scrutando il buio. Fu allora che vide due puntini rossi che la fissavano e dall'ombra uscì una creatura pelosa, gobba, le braccia erano lunghe e piuttosto sproporzionate, soprattutto rispetto alle gambe corte, il muso era allungato e dalla bocca sporgevano quattro denti aguzzi, il mostro fiutava l'aria e sembrava infastidito da qualcosa, nella mano destra teneva un bastone che agitava continuamente, sull'estremità di questo, Sara, potè contare almeno otto chiodi accuminati e arrugginiti.<br />
<br />
Severo, scende gli ultimi gradini e nella semi oscurità nota una figura, sembra gobba e fa strani gesti, muove le braccia velocemente e sussurra strane parole. Il soldato, prende la propria alabarda con entrambe le mani e lo carica, senza darsi troppo pensiero, al contempo urla forsennatamente così, da farsi notare e spaventare l'intruso. Sara, appena più in basso, sta decidendo se attaccare o attendere le mosse della strana creatura, che le ricorda tanto quella che il padre invocava tutte le volte che lei o suo fratello combinavano qualche pasticcio. Prende un bel respiro e stringendo l'impugnatura della lunga spada con entrambe le mani e avanza verso la creatura, poi sente un grido, provenire da poco più distante, non vede luci o movimenti, poi tornando a guardare verso il suo bersaglio, con sbigottimento, lo vede scomparire alla sua vista.<br />
<br />
Severo facendo un passo indietro ritrae l'alabarda, l'uomo si erge in tutta la sua statura, si porta le mani all'addome e in un ultimo respiro si affloscia. Il soldato lo vede scomparire nel buio della notte, sa che è li da qualche parte. Sente dei passi e presto è raggiunto da Sara. "Cosa è stato?" chiede lei ancora un po' confusa. "Nulla, credo si trattasse di quegli illusionis..." non riesce a terminare la frase perché da sotto le mura arrivano urla e strepiti, quindi porta alla bocca la tromba e suona l'allarme ed ecco che dalle casette sbucano soldati mezzi addormentati, che si stanno sistemato cotte di maglia, altri si dirigono in armeria. Solo un uomo si dirige verso di loro, è il comandante, il solito sguardo truce, tutto pronto nella sua armatura e armato fino ai denti "Dunque?" chiede con il suo vocione, ma la risposta non serve, due uomini armati gli si fanno in contro e lui affiancato da Sara iniziano ad affrontarli. E' guerra!<br />
<br />
Scale appoggiate ai muri di cinta, soldati che cercano di salire e dagli spalti altri che gettano pietre e si difendono con archi e spade, un gran via vai, voci che si rincorrono, urla, grida e ferito e morti ovunque. Il fuoco divampa, Severo, dopo aver duellato con due nemici e averli uccisi si ferma un attimo e realizza solo ora che ha ucciso per la prima volta, si tratta solo di pochi istanti, poi un soldato si avventa su di lui, con la spada para i due colpi che cercano di colpirlo al costato e alla testa, poi, meccanicamente, avanza con il piede sinistro e dopo essersi sbilanciato un poco in avanti trafigge il suo avversario che cade già dalle mura. Sara combatte al fianco del capitano. "Deve sicuramente essersi accorto che non sono uno dei suoi soldati" pensa fra se e se mentre rintuzza gli attacchi di un soldato troppo smilzo per poterla impensierire. Poi in velocità gli gira attorno e lo colpisce violentemente ad un ginocchio facendogli perdere l'equilibrio e mandandolo al tappeto. "Poi ne parleremo!" dice il comandante in direzione della donna, che in tutta risposta alza le spalle e si avventa su una scala. Aiutata da altri due uomini la sollevano e la gettano giù, facendo ruzzolare coloro che stavano salendo.<br />
<br />
I nemici sciamavano verso le mura, senza preoccuparsi della porta principale, sembrava quasi che volessero salire solo da li. Ma le truppe schierate all'interno del castello erano forti, numerose e ben addestrate. Il comandante osservò Sara duellare, poi i due si trovarono nuovamente spalla contro spalla e riuscirono a far cadere altri numerosi nemici. Severo era stato chiamato a difendere una parte delle mura che sembravano più esposte. Il sole finalmente rischiarò il cielo e la notte si dissolse. Con l'aumentare delle luci, diminuì l'intensità degli attacchi e quando oramai il giorno era fatto, il nemico decise di ritirarsi e gli abitanti del castello poterono tirare un sospiro di sollievo. A quel punto Sara e Severo si incontrarono nuovamente, era stato assegnato loro il compito di portare i feriti, dove i cerusici potessero dar loro le cure necessarie. "L'hai visto?" disse Sara, mentre teneva i piedi di un soldato e guardò Severo sperando di avere una risposta affermativa "Cosa?" disse lui, che stava tenendo il soldato per le spalle "La creatura". Il dialogo fu interrotto bruscamente da un cerusico "Lasciatelo pure li" indicando il pavimento. "Nessun creatura, solo un uomo ammantato che faceva strani gesti". Sara iniziò a rimugginare su queste poche informazioni.<br />
<br />
Al pomeriggio il comandante delle guardie fece chiamare Severo che era di guardia quella notte e alcuni soldati che si erano messi in luce durante la battaglia, in fine fece chiamare anche Sara. La ragazza, era nelle proprie stanze e appena sentì bussare alla porta, mise via il fuso "chi è?" domandò con voce ferma "il comandante vuole vedervi immediatamente". Poi sentì i passi allontanarsi. Le prese un po' di agitazione, subito placata dalla propria voglia di combattere, repressa da idee retrograde che il comandante si portava come bagaglio culturale dai propri avi. Si vestì e raggiunse la baracca dove stava il comandante, bussò leggermente e senza attendere risposta aprì la porta entrando. Oltre al comandante, seduto ad una scrivania logora e tarlata, vi erano tre uomini, tra i quali riconobbe Severo. "Buon giorno" arrestandosi al fianco della vedetta notturna. "Vi ho fatto chiamare perché volevo parlarvi della notte passata. L'attacco era nell'aria da tempo, ma ci ha coltocomunque impreparati. Severo, come mai vi siete allontanato dalla vostra postazione?". Il soldato guardò Sara e poi il comandante "Ho sentito dei rumori e sono andato verso i camminamenti, e li ho ucciso un primo invasore". "Di lui non è stato trovato il corpo a quanto mi hanno riferito". "Già". Sara voleva aggiungere qualcosa ma preferì tacere e attendere di essere interrogata.<br />
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Il comandante congedò tutti gli uomini, a Sara non aveva neppure rivolto uno sguardo. Quando anch'ella si mosse per raggiungere la porta egli fece un cenno e la ragazza di fermò sul posto. "Dunque combattete, e lo fate anche bene?!". Sara si voltò verso l'uomo che comandava le truppe di quell'avamposto. "Nulla in contrario spero" guardandolo fiera e attendendo che fosse lui ad abbassare lo sguardo, cosa che non avvenne. "Il soldato dice di aver ucciso un uomo incappucciato e ammantato, voi cosa avete da dire? Eravate fuori vero?". Sara si mosse verso la scrivania dove era seduto il comandante. "Ebbene si, lo confesso, ero uscita per allenarmi al buio e silenzio della notte, come faccio da tempo, lontano da occhi indiscreti. Ma d'un tratto ho sentito dei rumori e mi sono fermata. E' stato allora che l'ho vista comparire. Una creatura mostruosa, pareva che potesse vedere al buio ed era terribilmente forte". Il comandante seguì il racconto senza interroperla, ma alla prima pausa "Dunque l'avete affrontata e uccisa?". Sara scosse il capo "No signore, il mio nemico si è volatilizzato, credo quando la guardia ha colpito l'uomo incappucciato". Il comandante sogghignò "si spiegano tante cose. Potete andare". Sara avrebbe voluto spiegazioni, ma non aggiunse altro, voltò le spalle all'uomo ed uscì dalla baracca.<br />
<br />
Verso sera, Sara fece recapitare a Severo un piccolo biglietto, voleva incontrarlo per parlare con lui da sola, sperava che il ragazzotto potesse dagli più informazioni sull'uomo che aveva freddato con la propria alabarda. L'appuntamento era per il tramonto sulla torretta ad est. Si trattava di una vecchia torre che aveva bisogno di una qualche aggiustatina e che nessuno usava più da tempo. La ragazza arrivò sul posto con un po' di anticipo, così almeno pensava. Quando fece per entrare, dall'interno sentì una voce femminile "Vieni avanti, non temere". All'udire quella voce trasalì, non per paura, non si aspettava certo di sentire la voce di una donna provenire da quel luogo, comunque, aprì la porta ed entrò. L'ambiente era illuminato solo da una candela, Sara pensò che la donna doveva essere li da parecchio visto che la candela oramai era quasi del tutto consumata. "Sei curiosa vero? Prima quel mostro e poi quell'uomo e infine l'attacco" la vecchia si alzò appoggiandosi ad un bastone nodoso "sei caduta vittima di uno stregone, ma per fortuna quel bambocc..." non finì la frase che entrò Severo, teneva in mano una torcia, guardò le due donne, si grattò il mento e poi disse "Pensavo dovessimo vederci da soli.<br />
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L'anziana fece un cenno un po' sgarbato al giovane, indicandogli una panca, poi riprese a parlare "Mia giovane ragazza, ogni uomo o donna nasconde delle paure, e questi stregoni, riescono a tirare fuori l'immagine della paura e renderla così viva da metterci in serio pericolo. Pensiamo di doverla combattere fisicamente, ma invece è solo nella nostra testa" Severo ascoltò la megera "Ma l'uomo che ho infilzato non era finzione, ho sentito la sua carne opporre resistenza alla mia lama e..." scosse il capo "poi è scomparso". Sara guardò prima l'anziana poi il ragazzo e in fine tornò sulla donna che aveva di fronte. "Quindi cosa dobbiamo fare? Sono certa che tornerà e questa volta non serviranno le armi per sconfiggerlo". L'anziana donna si alzò in piedi aiutandosi con il bastone "Dovete combattere le vostre paure e affrontarle, altrimenti questo posto cadrà in rovina, mura, torri e tutti i suoi occupanti verranno spazzati via o peggio, abbandonati e dimenticati nei secoli" detto questo, prese un'ampolla e la gettò in terra. La stanza si riempì di fumo. Quando i due ragazzi ritornarono a vedere, la porta era socchiusa e la donna era scomparsa. Sara si precipitò fuori, guardò in ogni direzione ma non vide anima viva.<br />
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Severo e Sara, arrivarono correndo dal soldato che era di vedetta e gli chiesero se avesse visto una donna allontanarsi dal castello. "No, non ho visto anima viva". "Deve essere ancora qui. Tu l'avevi già vista?" chiese Severo a Sara, pensando alla sua attività di filatrice. Sara aggrottò le sopraciglia pensierosa "no, non mi pare di averla mai incontrata e tra le anziane sono certa non ci sia". Quando scesero nel cortile interno, notarono una certa concitazione. Alcuni uomini tenevano in mano secchi d'acqua e correvano verso una delle torri, non chiesero, per non intralciare il lavoro, e si diressero direttamente al pozzo per dare una mano. Vennero loro dati due secchi a testa già pieni di acqua, solo quando si voltarono, videro le fiamme alte e il fumo denso salire da una delle torri. "E' quella che doveva essere rimessa a posto, fortunatamente non ci sarà stato nessuno". I due corsero verso la scala che dava accesso alla torre seguiti da altri due soldati. Versarono l'acqua sulle fiamme e tornarono, tramite un'altra scala verso il pozzo. "Ci metteremo tutto il giorno, hai notato che le fiamme faticano a spegnersi?". Sara rispose solo quando arrivarono nuovamente al pozzo "e se fosse un'altra illusione?".<br />
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Gli uomini continuarono ad andare avanti e indietro dal pozzo alla torre, il fuoco sembrava essere indomabile, crepitavano le travi, ogni tanto c'erano dei crolli e si levavano scintille arancioni, giallastre e rosse. Sara e Saverio si spostarono uno a destra e uno a sinistra rispetto alla torre per vedere se la loro vista fosse ingannata da un trucco. Non trovarono nulla che potesse assomigliare ad un inganno, anche l'aria si riempì di fumo e l'odore acre li costrinse ad allontanarsi. Sara da più lontano vide una cosa strada, sbattè le palpebre più volte e poi quasi in lacrime, finalmente vide la verità. Saverio dal lato opposto, prese coraggio. Si avvicinò di qualche passo e presa l'alabarda la lanciò verso un tronco che stava bruciando alla base della torre. La lama si schiantò sul legno e rimase infilzata. Stranamente il manico dell'arma, che era in legno non prese fuoco. "Ci sono? Ho trovato?" disse Sara tornando verso la torre "potete smettere di portare acqua!" urlò agli uomini che ancora facevano la spola con i secchi. Anche Severo, una volta ripresa la propria alabarda cercò di bloccare la strada agli uomini "inutile aggiungere acqua, non si tratta di un vero incendio". Il comandante a quelle urla uscì dalla sua baracca "Che succede? Perché state interrompendo il lavoro dei miei uomini?".<br />
<br />
"Comandante temo che tutti gli uomini del castello siano stati raggirati da una maledizione, se me lo permettete, vorrei chiamare un bimbo e fargli vedere la torre". Il comandante non riuscì a capire la sottile intenzione di Sara. "E cosa dovrebbe vedere un bambino che noi nn vediamo?". Sara guardò Severo, lasciando i due uomini si diresse verso le abitazioni delle famiglie. Bussò a diverse porte, tutti erano timorosi e restavano chiusi nelle loro case. Poi dopo vari tentativi, venne ad aprire una bimba, bionda, occhi chiari, un sorriso candido. "Avete bisogno?". Sara guardò la bambina e poi la torre che le pareva stesse ancora bruciando. "Si ho bisogno che vieni a vedere una cosa". La bambina si lasciò prendere in braccio, Sara, la caricò sulle spalle e dopo averle detto di tenersi forte, si incamminò verso la torre. La bambina dall'alto rideva "cosa dovrei vedere?". Sara non le disse nulla. Arrivarono da Severo e il comandante ce stavano discutendo dell'anziana, ogni tanto l'uomo più vecchio dava ordine agli uomini "un po' di lena, ancora secchi". La bambina chinò la testa verso l'orecchio di Sara e in un bisbiglio "come mai stanno gettando tutta quell'acqua?" a quella domanda Sara rise "Comandante, non c'è fuoco, come sospettavo". Prese la bambina e la fece scendere "diglielo". La bambina un po' timorosa guardò i due uomini "come mai state vuotanto tutta quell'acqua?". Il comandante guardò la torre e in quell'istante vide che le fiamme erano scomparse, gli uomini si fermarono e tutti, senza sapere perché tirarono un sospiro di sollievo.<br />
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Il castello tornò tranquillo, per qualche giorno il comandante fece aumentare gli uomini di guardia, al portone, aumentarono i controlli per coloro che uscivano ed entravano. Sara e Severo tornarono alle loro attività. Poi un mattino il comandante fece chiamare Sara. Quando bussò, la fece entrare e accomodare. Nella stanza era presente anche un uomo piuttosto muscoloso e non tanto alto, indossava una leggera armatura in pelle che presentava alcune borchie. "Questo è il tuo istruttore, da oggi pomeriggio entrerai ufficialmente a far parte delle guardie. Ora, grazie a te sappiamo che il nemico dispone non solo di armi, ma anche di stregoni e quindi abbiamo bisogno di ogni forza disponibile per la difesa di questo avamposto". Non attese la risposta della ragazza, vide nei suoi occhi un certo brillio, poi fece accomodare entrambi fuori dicendo che aveva molte cose da sbrigare. Da quel giorno Sara prese parte agli allenamenti dell'esercito, fu introdotta alle guardie notturne sulle mura e occasionalmente andò in perlustrazione nei dintorni con altri soldati. Tutti attesero con ansia il ritorno dei nemici, ma per lungo lungo tempo tutto restò tranquillo.<br />
#medioevo fantasy<br />
<br />nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-78398422007910238722018-07-01T20:23:00.004+02:002018-07-01T20:23:43.762+02:00Pomeriggi dimenticati<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Quel pomeriggio, il sole di tanto in tanto veniva offuscato dalle nuvole, nuvole bianche e rigonfie correvano verso il mare mentre alle sue spalle, le colline v<span class="text_exposed_hide">...</span><span class="text_exposed_show">erdeggianti sembravano spalle di un gigante addormentato.</span><br />
<a name='more'></a>La ragazza seduta su uno degli scogli guardava il mare con aria triste. Il mare, piuttosto agitato, si divertiva a spruzzargli le gambe che penzolavano ritmicamente a seconda della musica che scorreva nelle cuffie appoggiate sulle orecchie. <br /> Isolata dal resto del mondo, era rimasta su quello scoglio per alcune ore e la pelle, pallida e delicata, malgrado la crema solare con protezione piuttosto alta, iniziava a dar segni di mal sopportazione.<br /> Oramai decisa ad abbandonare lo scoglio gettò un'ultima occhiata a quell'orizzonte azzurro, in quell'ora mare e cielo si fondevano e l'unica differenza la faceva il sole che giallo campeggiava a trequarti preparandosi a tramontare.<br /> Una vela, anzi due, si stagliarono all'orizzonte, l'imbarcazione, era quella di sempre, infatti Monik, da diversi giorni vedeva quella piccola imbarcazione raggiungere quasi la riva, poi virare e portarsi in prossimità del molo che non era distante dallo scoglio dove ora era seduta.<br /> In un impulso non del tutto calcolato, si alzò in piedi e alzando il braccio destro iniziò a sventolarlo, poi, rendendosi conto di quel gesto inconsulto abbassò di colpo il braccio, si chinò a raccogliere il salviettone e via, scese di corsa dallo scoglio.<br /> La musica ebbe un sussulto esattamente quando ella saltò giù dallo scoglio e prese la viuzza che portava al molo.<br /> "Cosa stava facendo? Stava andando al molo e poi?" nella sua mente frullarono diversi scenari, la barca che attracca, un bel giovane muscoloso che scende e le sorride. La barca che raggiunto il molo vira improvvisamente tornando verso il largo. La barca che atracca e ne scendono due marinai piuttosto vecchi e incartapecoriti. All'ultima scena sul suo volto si formò un sorriso e dal profondo dello stomaco salì un ritmico e alquanto fastidioso singhiozzo.<br /> La ragazza trattenne il respiro continuando a correre, ogni cinque, sei passi guardava il mare, tenendo d'occhio la barca e calcolando quando ci avrebbe messo per arrivare al porticciolo.<br /> La musica riprese a suonare nelle sue orecchie ma il singhiozzo non ne volle sapere di lasciarla in pace. <br /> Monik aprì la bocca, sbadigliò, si gonfiò le gote, provò a compensare come le aveva insegnato lo zio, ma nulla cambiò, fino a quando i suoi piedi nudi toccarono le assi di legno del molo.<br /> Umide e fresche le diedero una strana sensazione, le gambe si intirizzirono mostrando una leggera pelle d'oca e quella sensazione arrivò dalla spina dorsale fino alle braccia.<br /> Si accucciò sul molo a braccia conserte e il singhiozzo come per miracolo scomparve.<br /> La piccola imbarcazione, nel frattempo, aveva virato verso il punto stabilito per l'attracco e aveva ammainato una delle due vele riducendo di molto la velocità.<br /> Monik, si rizzò in piedi, e mettendo una mano sopra la fronte guardò verso il mare. Un uomo era al timone, alto e robusto aveva in dosso una canotta piuttosto larga per la sua taglia, pantaloni corti sfilacciati sul ginocchio e un cappello di paglia.<br /> Monik si guardò attorno, era sola sul molo e le sue gote si colorarono improvvisamente di rosso, voltò le spalle al molo, pronta a scappare da quella situazione piuttosto imbarazzante, poi sentì una voce profonda che la chiamava "Hei, signorina".<br /> Tornò a guardare la barca e poi si guardò attorno, l'uomo non poteva che chiamare lei, quindi, sospirando si avventurò sul molo avvicinandosi alla barca mentre l'uomo stava scendendo e legando una grande fune ad uno dei ganci.<br /> Monik fece qualche passo sul pontile, l'uomo la guardò "sei la ragazza dello scoglio?".<br /> Monik sorrise un po' imbarazzata "come faceva a sapere delle sue abitudini?", poi, visto che gli occhi di lui erano puntati e immobili su di lei "sì, devo essere proprio io".<br /> "E' bello avee un'ammiratrice e per questo voglio offrirti da bere".<br /> Monik guardò l'uomo "ma si sta facendo tardi e..." le parole le morirono in bocca.<br /> "Suvvia, credo tu abbia l'età per restare fuori a bere qualcosa".<br /> La ragazza rise, si avvolse il salviettone intorno alla vita e seguì il ragazzo, entrarono nel pub "Exential Run" e lì passarono tutta la sera parlando di loro e ridendo delle tante cose che scoprirono di avere in comune.nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-80975783036046890462018-06-29T12:35:00.001+02:002018-06-29T12:35:16.208+02:00Khellendrox il distruttore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHbIN0yMN9k3enFIQqYxF_SAuILRoMHmVuNgVrj7ktVZU-fa_Vw1EDubM80c_fkVYarKt_mKbVpqMFJ_hxvioaBb-6BDcBapLJhXOHoGUDiWtZXvWoQPIXHn7mQL9rHtREL7Q3OgyJuXc3/s1600/4c6662171d7cbc103503b40c49300383.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="617" data-original-width="620" height="318" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHbIN0yMN9k3enFIQqYxF_SAuILRoMHmVuNgVrj7ktVZU-fa_Vw1EDubM80c_fkVYarKt_mKbVpqMFJ_hxvioaBb-6BDcBapLJhXOHoGUDiWtZXvWoQPIXHn7mQL9rHtREL7Q3OgyJuXc3/s320/4c6662171d7cbc103503b40c49300383.jpg" width="320" /></a></div>
Dopo aver esplorato il primo piano di ciò che resta delle antiche vestigia della fabbrica, sentendo risuonare i passi pesanti e metallici del guerriero assetato di sangue, i pochi occupanti rimasti a guardia si rintanano in pertugi improvvisati trattenendo il respiro, altri hanno iniziato a scavare nicchie per rifugi improvvisati che a loro insaputa diverranno le loro dimore eterne.<br />
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- Cronache del Khellendrox - Numenerananokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-20031893589574412862018-03-25T19:31:00.000+02:002018-03-25T19:31:06.285+02:00Dov'era Giacobbo quando accadeva questo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b>Ufo nei cieli del Texas</b></div>
nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-43834314208356463252018-03-17T16:37:00.001+01:002018-03-17T17:29:25.571+01:00La guerra dei titani - Terza parte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb1PaGXBNXlCagNlupyx_wLMELrEEJUlOYZtLlPBPliqVKotR3F7miw8QX8NMTmrdKLoAEYy_Hpke1u0027Rpq_al07dhUGKM4x1QCdz8YIHmncNDwDbVwOu7S_fVsdO6zB2NRQF8X_B4L/s1600/titan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="246" data-original-width="463" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb1PaGXBNXlCagNlupyx_wLMELrEEJUlOYZtLlPBPliqVKotR3F7miw8QX8NMTmrdKLoAEYy_Hpke1u0027Rpq_al07dhUGKM4x1QCdz8YIHmncNDwDbVwOu7S_fVsdO6zB2NRQF8X_B4L/s320/titan.jpg" width="320" /></a></div>
Dopo un breve concigliabolo tra i quattro occupanti dell'auto Mark decise di interpellare la divina Blodeuwedd.<br />
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"Ciò che vede e sente il gufo vedrò e sentirò anche io" si limitò a ribadire agli altri tre compari che silenziosi attesero che il guidatore desse loro le ultime notizie sulla situazione vicino all'albergo dove in teoria dovevano tornare per recuperare le fiale e vestiti, documenti e soldi.<br />
Trascorsi una decina di minuti il dottor Khellendrox riprese a parlare sommessamente.<br />
"Sul luogo dell'incidente ci sono due pattuglie che stanno facendo i rilievi. Naturalmente non troveranno granché" poi passati altri cinque minuti riprese a parlare "Davanti all'albergo ci sono quattro auto della polizia, diversi uomini entrano ed escono, alcuni sono agenti, altri vestiti di bianco sembrano più una squadra scientifica".<br />
"Portaci non troppo vicino" disse Frank e Somnia aggiunse "io scenderò un po' prima e creerò un diversivo".<br />
"Anche io, mi farò seguire e così voi avrete modo di entrare e recuperare il materiale" chiuse il piano Mark che dopo poco accese il motore dell'auto e percorrendo la via rientrò in città.<br />
Somnia fu la prima a lasciare l'auto e dopo essersi guardata attorno iniziò a correre in direzione dell'albergo.<br />
La dottoressa Green si concentrò e il suo corpo si fasciò di un lungo abito da sera, il suo viso prese le sembianze di una delle sue studentesse. Frank procedette anche lui a cambiarsi di abito preparandosi per l'azione.<br />
Mark, una volta fatti uscire i tre occupanti passò davanti all'hotel sfrecciando ad alta velocità ed attirando così l'attenzione di alcuni agenti che occupate due pattuglie si gettarono all'inseguimento.<br />
Somnia arrivata sul luogo dell'incidente proseguì la sua corsa, erano ancora diversi gli isolati che la separavano dall'hotel e così decise di allungare il passo.<br />
Frank e la dottoressa Green una volta raggiunto l'albergo vennero fermati da due agenti "non si può passare" disse il più anziano perentorio.<br />
"La dottoressa Green sfoderando tutto il suo fascino chiese gentilmente di poter passare per potersi rinfrescare "siamo clienti, ci metteremo solo pochi minuti".<br />
I due agenti parlottarono tra loro, poi guardando nuovamente la ragazza avvenente decisero di essere indulgenti e lasciarli passare.<br />
Nel frattempo Somnia aveva raggiunto l'hotel e dopo aver affrontato un primo agente sbattendolo violentemente contro il muro dovette cambiar idea, e iniziò a scalare l'hotel come già aveva fatto la notte precedente sul palazzo di fronte e raggiungere il piano dove erano le loro stanze.<br />
Giunta sul ballatoio venne fermata da un agente in borghese, tentò di colpirlo ma lui fu più veloce e schivò il colpo, poi lui reagì alzando il braccio e aprendo il palmo della mano destra.<br />
Un fascio di luce blu investì la donna mandandola al tappeto.<br />
Frank e la sua compagna, una volta passata la sala principale piuttosto gremita di agenti e uomini con valigette sospette, salirono al secondo piano dove il corridoio si presentò deserto.<br />
"Ora dobbiamo scendere al nostro piano, sicuramente troveremo un po' di resistenza, quindi ho pensato di entrare in una camera esattamente sopra la nostra e calarmi dal balcone".<br />
La dottoressa Green una volta entrata nella stanza guardò la finestra e lasciò che l'uomo si preparasse per calarsi dal balcone.<br />
L'agente senza sincerarsi delle condizioni di Somnia si girò verso la porta della stanza dentro la quale Frank stava per far irruzione.<br />
Vide l'intruso davanti alla finestra ma non fu abbastanza veloce, Somnia schiumosa di rabbia lo investì come un treno in corsa. Il suo pugno mirato all'addome lo perforò come se fosse burro e l'uomo cadde a terra esanime.<br />
<div>
Come c'era da aspettarsi nella stanza c'erano due agenti che stavano perlustrando. Frank entrato dalla finestra assistette alla scena che avveniva nel corridoio, Vide crollare morto l'agente in borghese e Somnia con una strana espressione, lui si gettò sul primo e lo stese facendolo svenire, il secondo vista l'irruenza del nuovo arrivato andò a nascondersi sotto il letto tremando.</div>
<div>
"Recuperiamo documenti, soldi, fiale e vestiti e andiamo" disse Frank dirigendosi verso la stanza occupata la notte precedente.</div>
Sulla strada nel frattempo Mark riuscì a mantenere una certa distanza dai due inseguitori, poi, quasi raggiunta la periferia le due auto fecero un'improvvisa inversione a U tornando verso l'albergo.<br />
Il dottor Khellendrox non ci pensò due volte, imitando la manovra da inseguito divenne inseguitore guadagnando addirittura terreno sui due mezzi.<br />
"Stanno tornando all'albergo, probabilmente per dar man forte ai colleghi contro il terzetto dei suoi alleati" pensò e premendo sull'acceleratore sparò alcune raffiche di mitra che però andarono a vuoto.<br />
I due automezzi delle forze dell'ordine riuscirono a mettere altri metri tra loro e la Mustang guidata ma Mark.<br />
L'americano cercando di controllare il proprio mezzo si concentrò per spostare un'auto parcheggiata e un cassonetto al fine di bloccare la strada alle due auto. Il potere di telecinesi funzionò al meglio, una vecchia citroen venne sbalzata sulla strada e andò a schiantarsi contro il primo mezzo che si ribaltò prendendo fuoco, dall'altra parte il cassonetto si mosse andando ad occupare la carreggiata e il poliziotto alla guida riuscì ad inchiodare prima dell'impatto.<br />
Fermo in mezzo alla strada fu preda delle raffiche del mitra della Mustang che riuscì a rendere il mezzo inservibile.<br />
Mark messe fuori uso le due auto degli agenti premette nuovamente sull'acceleratore e raggiunse l'hotel dove Frank, Somnia e la dottoressa Green, dopo aver recuperato le fiale, alcuni vestiti, documenti e portafogli lo stavano aspettando.<br />
Salirono velocemente sull'auto e si allontanarono verso Liverpool.<br />
Raggiunta nuovamente la periferia Frank suggerì di cambiare mezzo "siamo troppo visibili e sicuramente ormai hanno diramato le nostre foto, dovrai usare le carte, recuperare più contanti possibili e poi cambieremo anche l'auto".<br />
Mark a malincuore accettò l'idea di disfarsi del suo gioiellino. Raggiunto un paesino entrò in una banca e fece alcuni prelievi racimolando più di duemila euro.<br />
Il viaggio verso Liverpool fu tranquillo, la mappa segnalava una zona di laghi e fu proprio lì che decisero di lasciare l'auto e prendere al suo posto un furgone. Frank smontò tutto il possibile dalla fuoriserie, poi Somnia senza neanche troppa fatica fece scivolare l'auto corazzata sul fondo del lago.<br />
Alle prime luci dell'alba raggiunsero la periferia della metropoli, decisero di riposare e poi andare a cercare il contatto della dottoressa Green.<br />
Verso mezzogiorno si mossero raggiungendo la bassa villetta del professore. Frank, fingendosi nuovamente postino come già aveva fatto in precedenza davanti alla dimora del professore perlustrò il giardino e la cassetta della posta trovando entrambi in ordine.<br />
Mark sondò la casa trovando due persone all'interno, entrambe addormentate, una assopita in un sonno leggero, l'altra visibilmente drogata.<br />
I quattro stavano già pensando di entrare nella casa pensando che qualcuno avesse drogato il professore ma poi la dottoressa Green fermò Frank "fermo, il professore è qui".<br />
Un uomo sulla quarantina si stava avvicinando sulla strada. Biondo ed elegante venne riconosciuto immediatamente dalla dottoressa "professore, siete una persona difficile da trovare".<br />
"In effetti..."<br />
<a href="https://khellendrox.blogspot.it/2018/03/la-guerra-dei-titani-seconda-parte.html" target="_blank">La guerra dei titani - Seconda parte</a>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-48593619149430154502018-03-10T17:32:00.001+01:002018-03-17T16:43:37.499+01:00La guerra dei titani - Seconda parte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ZlxnNJmJjd9Q4UcuLq0GOg9LHfGFmJEBvDSve5dA74RA34ebBZL4lR9QOnSgCSiHQNa5QAAi5SUiJvqu4gnfAovDuLjskwrbz7AT4In4JPDVaNd11EJv9wMCWrLFuQ46H4wAeJHOus3E/s1600/titan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="246" data-original-width="463" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0ZlxnNJmJjd9Q4UcuLq0GOg9LHfGFmJEBvDSve5dA74RA34ebBZL4lR9QOnSgCSiHQNa5QAAi5SUiJvqu4gnfAovDuLjskwrbz7AT4In4JPDVaNd11EJv9wMCWrLFuQ46H4wAeJHOus3E/s320/titan.jpg" width="320" /></a></div>
L'aereo sobbalzo diverse volte prima di toccare il suolo, Mark guardò fuori dal finestrino, la campagna inglese non era così brulla come se l'era aspettata e malgrando il piccolo aeroporto di Worthing, dove aveva deciso di atterrare, fosse lontano dalle grandi vie di comunicazioni, quella mattina di marzo, sembrava essere stranamente affollato. <br />
<a name='more'></a>Due auto erano parcheggiate fuori dall'hangar dove l'aereo dopo aver percorso la breve pista entrò nascondendo il prezioso carico che gli addetti fecero scendere.<br />
Khellendrox salito sulla carrozzina si mosse sul cemento liscio fino a raggiungere la dottoressa Green che aveva conosciuto all'università e un uomo piuttosto muscoloso visibilmente armato, che aveva contattato per poter avere una guardia del corpo esperta.<br />
I due si strinsero la mano "Frank Pozzo" si presentò il militare.<br />
"Mark Khellendrox" rispose di rimando il biologo-botanico, poi rivolgendosi all'archeologa le chiese se avesse reperito tutte le informazioni che aveva chiesto, lei fece un cenno con la testa e guardando il display del suo cellulare disse "raggiunto l'hotel vi spiegherò le opzioni che possiamo sfruttare inizialmente".<br />
L'uomo in carrozzina guardò il cielo e poi sorrise "ecco il quarto" disse mentre un elicottero comparve oltre le nubi e iniziò la discesa.<br />
Quando le pale iniziarono a rallentare la loro corsa si aprì il portellone e scì Donald Darko, veloce si avvinò a Khellendrox porgendogli una serie di documenti e un collare.<br />
"Come da accordi ho portato la ragazza, non dovrebbe dare problemi".<br />
Sul viso di Khellendrox si formò una ruga di preoccupazione e l'uomo continuò quasi a volerlo rassicurare "qui ci sono delle fiale che dovrai somministrarle per due settimane".<br />
"E se dovessi avere bisogno di più tempo?" chiese il botanico un po' stizzito.<br />
"Allora avrai problemi, immagino".<br />
"Sai bene che ti verrò a cercare"<br />
"Lo sospettavo..."<br />
Donald consegnò anche una valigetta "le dosi sono da somministrare sul collare, vedrai non ci saranno problemi".<br />
Dall'elicottero due uomini fecero scendere una specie di sarcofago scuro, poi, una volta messo a terra iniziarono a togliere le sicure e passati alcuni minuti, si alzò a sedere una donna.<br />
Alta poco più di due metri e larga quasi altretanto portava il cappuccio di una felpa scura calato sulla testa lasciando intravedere ben poco dei suoi tratti che a prima vista sembrarono sgraziati.<br />
Donald dando solo una rapida occhiata al "pacchetto" risalì sull'elicottero "allora siamo d'accordo".<br />
Mark salutò e la ragazza si sollevò in tutta la sua statura grugnendo qualcosa e guardando i tre che le stavano davanti.<br />
"Sarà bene andare, lei starà davanti e voi due dietro" disse Mark tornando verso l'auto che era stata scaricata dall'aereo.<br />
La Mustang corse veloce sulla strada di campagna alla volta del paesino che li avrebbe ospitati per diversi giorni, poi, proprio quando ormai l'agglomerato di case si intravedeva due lampeggianti blu comparvero dietro di loro.<br />
Mark ridusse leggermente l'andatura e l'auto della polizia li sorpassò sbarrando successivamente loro il passo.<br />
Dall'auto scesero due uomini, dalla parte della guida un bobby che si diresse verso Mark, dall'altro un uomo in giacca e cravatta.<br />
Khellendrox tentò di sondare le menti dei due per ricavare qualche informazioni in più, non stava correndo ed era un turista, perché fermarlo?<br />
Dalla mente del bobby ricavò solo poche informazioni ma comunque utili, era stato incaricato di fermarli fare i controlli di routine e attendere che l'altro guardasse meglio gli occupanti dell'auto quasi volesse studiarli.<br />
Mark non riuscì a leggere la mente del secondo uomo, anzi al contrario rimediò un leggero mal di testa.<br />
Frank guardingo notò che a differenza del poliziotto che stava controllando i documenti del guidatore l'altro era armato, rimase in silenzio osservandolo fare due giri intorno all'auto e poi dopo aver fatto un cenno al suo sottoposto risalire in macchina.<br />
"Cosa volevano?".<br />
"Nulla, in particolare, solo un controllo. Ma penso ci sia altro sotto, sapevano quale macchina fermare e avevano probabilmente bisogno di guardarci in faccia, magari per riconoscerci in un prossimo momento".<br />
Mark fece ripartire l'auto e in breve furono davanti all'hotel.<br />
Una volta sistemate le valige e fatto il cambio delle camere che la dottoressa Green aveva prenotato, si ritrovarono nella sala comune e la dottoressa Gree, che fino ad allora era stata piuttosto taciturna disse "abbiamo la possibilità di consultare i libri della biblioteca o andare alla chiesa, un sito archeologico molto interessante, oppure consltare il professore che abita qui vicino, lui mi ha parlato dettagliatamente della coppa di Llud".<br />
I quattro arrivarono presto ad una soluzione, far visita al professore doveva e poteva essere l'unica cosa per arrivare a conoscere un po' meglio ciò che Mark tentò di spiegare mentre percorrevano la statale "dovete sapere che una divinità si è impossessata di me e mi parla. Da principio non vi avevo dato peso ma poi la voce si è fatta insistente chiedendomi di far tornare il vita il marito defunto Llud. Avendo quel nome ho potuto fare delle ricerche e ho scoperto che si tratta di un fatto macabro, una leggenda che comprende tre divinità. Blodeuwedd, Llud il marito e il cugino della donna. La dea, avvalendosi dell'aiuto del cugino invaghito di lei, uccide il marito poi però le cose non vanno come i due amanti avevano previsto. Llud dall'oltretomba getta una maledizione sulla sposa tramutandola in un gufo bianco. Così ecco che arriviamo ai giorni nostri. Lei, forse pentita o forse stanca di essere un animale notturno, decide di riportare in vita il marito con il mio aiuto".<br />
Gli altri occupanti dell'auto ascoltarono silenziosi il racconto, Frank di tanto in tanto sbuffava, poi quando Mark arrivò all'ultima parte del racconto, il super soldato sbottò "quindi dovremo vedercela non con normali mutanti o che ne sò con polizia, esercito o di una task force ma addirittura una divinità per lo più arrabbiata perché tu, vuoi scombinare i suoi piani e riportare in vita colui che lui ha ucciso?".<br />
"Più o meno" si limitò a dire il dottor Khellendrox mentre spegneva l'auto davanti alla casa del professore.<br />
La villetta, doveva essere disabitata da tempo, il giardino era mal curato e la cassetta della posta stracolma di buste che uscivano dalla buca.<br />
Un ombra passò davanti alle tende tirate di una delle finestre del secondo piano.<br />
"Qualcuno c'è".<br />
Mark sondò la presenza di pensieri nella piccola abitazione a due piani e scorse tre figure, due uomini e una donna.<br />
"Sono due uomini e una donna. Lei sembra angosciata, sta cercando di capire dove trovare il professore che evidentemente si è dato alla fuga".<br />
Frank non si fece ripetere altro, uscì dalla macchina e veloce si nascose tra i cespugli. In breve riuscì a mimetizzarsi con la siepe e veloce sgattaiolò verso la buca delle lettere dove aprendola, prelevò la posta, poi sempre velocemente tornò nell'auto "parti, parti!".<br />
Mark pigiò il tasto d'accensione e il ronzio dell'auto elettrica si avvertì appena, poi quando il guidatore premette sull'accelleratore a cerchiello, il pesante mezzo prese velocità sulla strada.<br />
"Bollette, bollette, comunicazioni e... Finalmente qualcosa di interessante, leggendo di fretta un foglio scritto a penna. Pare che il nostro professore si sia trasferito a Liverpool. Non ci resta che andare e capire cosa gli sia successo e chi lo sta cercando".<br />
"Sono cinque ore abbondanti di viaggio e ormai sta venendo sera. Ci andremo domani".<br />
Somnia guardò alle sue spalle, nessuno li stava seguendo e così si rilassò.<br />
Tornati all'albergo decisero di cenare nella struttura, prepararono un piano di viaggio per la mattina seguente e poi si diressero nelle loro stanze. Avevano deciso di dividersi in due gruppi. Mark Khellendrox avrebbe dormito con Franck Pozzo mentre la dottoressa Green ospitò nella propria camera la taciturna Somnia.<br />
Durante la notte Mark fu scosso da un brivido, nella stanza e nel corridoio sembrava non esserci nessuno ma non si sentì tranquillo quindi decise di svegliare Frank il quale dopo alcuni istanti, guardando fuori dalla finestra si accorse che una sagoma scura, sul tetto del palazzo di fronte li stava osservando.<br />
"Nasconditi e magari cerca di svegliare gli altri" disse il super soldato brandendo la pistola pronto a sparare.<br />
Il dottor Khellendrox iniziò a battere i pugni sulla parete comunicante del bagno e ben presto le due occupanti della camera a fianco si svegliarono. Somnia fu veloce a capire la situazione di pericolo, sbirciò fuori dalla tenda e prima che la dottoressa potesse dire qualcosa era già sgattaiolata sul balcone.<br />
La dottoressa Green si limitò a guardarla ruzzolare giù dal balcone, attraversare veloce la strada e iniziare una lenta ma inesorabile risalita del palazzo di fronte, quindi decise di andare nella stanza occupata dagli altri due per capire quali fossero le loro intenzioni.<br />
"Dobbiamo cercare in un qualche modo di seguirla" convennero e così scesero al pian terreno e raggiunsero il garage per salire in macchina e seguire la scena dalla strada.<br />
Nel frattempo Somnia aveva scalato il palazzo e raggiunto il tetto aveva iniziato un inseguimento di tetto in tetto alla creatura "spiona".<br />
Il gps nel collare di Somnia aiutò i tre in auto a seguire le sue mosse, il sibilo dell'auto elettrica si fece più acuto quando il mezzo corazzato prese velocità tra le viuzze del paese.<br />
Nel frattempo l'inseguimento continuò per parecchio tempo e le due sembravano avere la stessa velocità, poi i palazzi terminarono e le due dovettero scendere nelle strade malconce della periferia.<br />
I fari dell'auto giunta alle loro spalle illuminarono le due figure e Khellendrox decise di fermare la corsa della prima piazzando una pianta esattamente davanti al suo cammino. Guardò il lato stradale e individuò un grosso albero, si concentrò e ben presto le radici uscirono dal terreno e l'albero cadde con un tonfo a bloccare il passo delle due che continuavano ad inseguirsi senza posa.<br />
La donna aveva una corporatura a prima vista normale se si eccettua per la spalla e il braccio sinistro che sembravano sproporzionati. Fermò la sua corsa e scomparve alla loro vista, poi il tronco si spezzò come se qualcosa l'avesse violentemente colpito e subito dopo la Mustang guidata da Khellendrox dopo aver preso una gran botta si alzò di qualche metro in volo.<br />
Mentre all'interno la dottoressa Green si preparava all'impatto rannicchiandosi, Frank cercò la manovella per tirar giù il finestrino poi un po' spaesato si accorse del pulsante e una volta pigiato riuscì ad estrarre la pistola e sparare verso il bersaglio mobile che stava a pochi metri da loro.<br />
Mark calcolò che la caduta avrebbe causato danni non solo all'auto ma anche agli occupanti e quindi con la forza del pensiero tentò di attutirne la caduta, la cosa gli riuscì in parte e quando le sospensioni toccarono terra tutti gli air bag esplosero all'unisono schiacciando gli occupanti che non ebbero comunque conseguenze.<br />
La "spiona" ricomparsa e probabilmente ferita dal proiettile esploso dalla pistola di Frank riprese la sua corsa, Somnia tentò un inseguimento ma poi la fuggitiva divenne nuovamente invisibile e anche le tracce che in principio erano visibili si persero sull'asfalto della strada che portava fuori città.<br />
I quattro un po' indecisi sul da farsi, sentendo delle sirene che si avvicinavanon dovettero prendere una decisione veloce e una volta fatta salire Somnia, unica vestita decentemente, gli altri erano usciti dalla camera così come erano a letto, Mark accese nuovamente l'auto e veloce prese la statale verso Liverpool, ora era gioco far perdere le loro tracce, poi, avrebbero pensato al da farsi.<br />
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<a href="https://khellendrox.blogspot.it/2018/02/la-guerra-dei-titani.html#more" target="_blank">Per leggere la "Prima parte"</a><br />
<a href="https://khellendrox.blogspot.it/2018/03/la-guerra-dei-titani-terzo-capitolo.html" target="_blank">Per leggere la "Terza parte"</a>nanokhellendrox@gmail.comhttp://www.blogger.com/profile/00485477671590074720noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4721988647202824163.post-85700076844577248022018-02-22T12:34:00.002+01:002018-03-17T16:45:05.738+01:00La guerra dei Titani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Tutto iniziò nel 2010 alcuni video amatoriali scattati dai cellulari a "artisti di strada" mostravano uomini e donne che sembravano avere capacità speciali, da principio vennero presi come dei ciarlatani, non si riusciva a capire dove fosse il trucco ma sicuramente qualcosa sotto c'era, poi, qualcosa cambiò radicalmente.<br />
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Nel 2018 avvenne ciò che in seguito venne chiamata "Invasione Cambion". Nel cielo si aprirono diversi portali e da questi uscirono astronavi che fecero sbarcare centinaia di individui di una razza aliena che tentò la conquista del pianeta. Scoppiò una guerra globale, e mentre l'esercito regolare venifa sopraffatto ogni qual volta tentava di ricacciare gli alieni da dove erano venuti, alcuni stati membri dell'Onu decisero di foormare una squadra speciale, una task force di uomini superdotati detti "Titani" che avrebbe avuto il compito di vincere la guerra e poi sarebbe stata sciolta e cancellata per sempre.<br />
I sopravvissuti alieni vennero raggruppati in campi di concentramento allestiti nelle periferie di alcune metropoli, così da poter controllare non solo demograficamente la loro popolazione, ma anche poter studiare il loro comportamento ed evitare ogni tipo di nuova insurrezione.
Le organizzazioni militari di molti dei Paesi coinvolti nello scontro con gli alieni intensificarono i loro sforzi per studiare la tecnologia Cambion, in particolare le loro armature da conquista e i loro armamenti, in seguito, da quel gruppo di Stati membri che avevano fatto alcune scelte discutibili durante la guerra, nacque un'agenzia Onu chiamata "21" alla quale venne dato il compito di occuparsi della gestione della crisi possibile con i metaumani a livello mondiale.<br />
All'interno di questa organizzazione per fronteggiare la minaccia evidente del crescente numero di metaumani che si nascondevano tra la popolazione, venne presentata un elite di metaumani in rappresentanza della stessa organizzazione Onu. Nel frattempo lo studio sugli alieni portò ad una dichiarazione condivisa "Alcuni cambion nascono con particolari capacità di tipo psichico che loro definiscono “La voce dell’Universo”".<br />
Il 2020 segnò l'inizio della fine. All'inizio di febbraio l"'Evento Australia" sconvolse la vita del pianeta che cadde nel caos. Nel deserto Australiano avvenne un violento scontro tra due Jolly Neri, scontro che portò allo sgancio di una testata ad alto potenziale e al conseguente fall-out radioattivo di buona parte dell’outback Australiano.
Dopo questo fatto alla 21 vennero dati ancora più poteri e gli Stati membri dell'Onu approvarono l'autorizzazione a perseguire attivamente qualsiasi metaumano (di qualsiasi origine) non registrato e monitorato.<br />
I metaumani furono catalogati in tre categorie: i Titani, identificati come i primi potenziati apparsi. Il termine viene tutt'ora utilizzato nell’underground, in quanto diversi “esperti delle cospirazioni” hanno notato che questi potenziati sembrano sviluppare i loro poteri attorno ad “tema”. <br />
I Jukie che sembrano essere il prodotto dell’assunzione di una droga (ovviamente illegale) chiamata D-Nag o “Soma”, dando adito a mormorii e mugugni soprattutto da parte dei sostenitori della teoria del complotto sempre pronti a pensare che il governo nasconda qualcosa e che questa sostanza non sia altro che una droga di origine militare volta a far sì che questo tipo di mutanti vadano a scontrarsi con i Titani praticamente ad armi pari e creare così una guerriglia permanente tra la popolazione. E infine gli Emulo, metamutanti creati artificialmente, tramite sperimentazioni genetiche, Cybertecnologia di confine, nanotecnologia e sistemi d’armamento potenziati.<br />
La "21" iniziò una caccia spietata e gli Stati membri votarono un ulteriore risoluzione che portò alla creazione della prigione per metaumani, ufficiosamente denominata Darkside. Alla fine del 2024 in Inghilterra comparvero i primi graffiti della “Lightning Strike Coalition” e i governi dovettero intensificare le ricerche e la detenzione di questi mutanti.<br />
Khellendrox, aveva trascorso buona parte della sua vita tra l'Università e il lavoro e aveva conseguito risultati molto importanti nel campo della biologia ma dopo l'incidente tutto era cambiato. Naturalmente, avendo perso l'uso delle gambe ci vollero mesi per tornare ad uno stato di forma adeguato e solo in seguito allo sviluppo dei suoi nuovi "poteri" decise da scienziato e da filantropo di conoscere meglio l'undergound del mondo dei metaumani del quale malgrado tutto ormai sentiva di farne parte.<br />
E poi era comparso un ulteriore problema, durante la notte una donna, che in seguitò scoprì essere la dea Blodeuwedd gli appariva sempre più insistentemente intimandogli di risolvere il suo problema "devi aiutarmi a resuscitare Lleu mio marito. Per far questo dovrai recuperare la salma e alcuni artefatti, poi dovrai trovare qualcuno che possa fare il rito e io ti lascerò in pace".<br />
Quando si sentì pronto, grazie alle sue conoscenze accademiche contattò un'archeologa e le diede appuntamento a Londra dove insieme avrebbero iniziato la ricerca dell'artefatto che lo avrebbe portato a liberarsi di quel gravoso fardello.<br />
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