venerdì 13 novembre 2015

Cyberpunk - La droga cinese - Settima parte -

Serata turbolenta nel nuovo covo del gruppo, Pierangelo telefona al suo contatto per sapere se ci sono novità, la corsa che si deve tenere l'indomani è molto importante e potrebbe essere redditizia. Dall'altro capo del telefono lo accoglie una voce sicura di sé "tutto a posto, i concorrenti saranno quattro, un russo, un cinese, il nostro e un inglese che si è iscritto all'ultimo momento. Fioccano già le scommesse. Il russo è dato favorito, poi il cinese, il nostro e in fine l'inglese del quale non si conosce granché".
"Ottimo" si limita a rispondere Pierangelo, poi chiede altre informazioni riguardanti più l'organizzazione ma l'amico gli risponde che se ne occupa un imprenditore milanese abitante a Bergamo Alta, un certo Tronchetti.
A Pierangelo non viene in mente nessuno tra i suoi conoscenti con quel cognome e per non fare brutta figura taglia corto dicendo che lui e i suoi amici arriveranno appena si saranno liberati, "penso che saremo lì per le 21 circa".
La telefonata si chiude con la scommessa di Pierangelo e i saluti di rito.

Giancarlo, attento alla telefonata, appena l'uomo chiude il ricevitore chiede subito lumi.
"Prova un po' a vedere se trovi informazioni su un certo Tronchetti, dovresti trovarlo a Bergamo".
Il netrunner, senza pensarci due volte si connette alla rete e inizia una navigazione anonima. Ben presto la vista si annebbia e al posto della stanza inizia a formarsi un reticolato verde-azzurro, linee parallele corrono verso l'orizzonte, poi alcune icone vanno a posizionarsi agli incroci con altre linee, il tecnico, riconosce alcuni edifici ma quando tenta di avere maggiori informazioni la connessione cade ed egli un po' stordito torna alla realtà.
Sonia, ancora piuttosto nervosa per non essere riuscita a recuperare le proprie cose chiede a Antonio di aiutarla nel recupero.
I due escono e salendo in macchina raggiungono la casa della solitaria. Fino al pianerottolo dove abita Sonia non trovano nessun intoppo, ma la porta è socchiusa e qualcuno è entrato nell'appartamento.
Lo spettacolo appena aperta la porta è di devastazione. Gli ospiti indesiderati, hanno messo tutto a soqquadro distruggendo divani, mobili e supellettili, ma hanno portato via ben poco. Una scritta campeggia sul muro RCWT scritta in verde cola sulla parete.
La donna raccoglie armi e armature e i due escono dalla casa. Appena salgono sulla macchina, si accorgono di essere spiati, Antonio non riesce a far partire subito la sua Punto e quindi l'uomo appostato riesce a prendere la mira e esplode i primi colpi che fortunatamente vanno a vuoto.
Finalmente l'auto parte e sgomma per la via, altri proiettili vengono sparati nella direzione del mezzo e il lunotto posteriore va in frantumi.
I due riescono a scappare e dopo aver controllato di non essere seguiti raggiungono il covo.
Il resto delle ore serali passano tranquille, Giancarlo dopo diversi tentativi riesce a violare la prima barriera di sicurezza del palazzo dove il Tronchetti dirige la sua azienda, ma appena raggiunge il secondo livello una voce di donna accompagnata da un'immagine un po' deforme lo ferma "sarebbe meglio parlare per telefono, non trova?".
Il neturunner non sembra dell'idea e chiede altre informazioni, ma proprio quando dovrebbe avere le risposte, squilla il suo telefono, la connessione cade e lui si ritrova a parlare per telefono con la stessa voce che prima aveva nella testa.
Tronchetti non è altro che un industriale di Milano, è lui l'organizzatore della gara che si terrà dove un tempo sorgeva l'Ikea. Giancarlo chiede se per caso si sappia già chi potrebbe essere il vincitore ma l'industriale lo ammutolisce "il vincitore sarà colui che taglierà il traguardo, non ci saranno pretattiche e la gara non sarà truccata, molto dipenderà dai piloti, altro dipenderà dai "copiloti".
La comunicazione si interrompe bruscamente visto che il milanese non ha intenzione di rivelare molto di più e Giancarlo non è intenzionato a scoprire le proprie carte.
Antonio, si defila dalla casa isolandosi per avere informazioni dal "vecchio" ma con sua sorpresa al telefono risponde una donna che gli comunica la morte del maestro e lo invita ad incontrarla il giorno dopo al vecchio acquedotto, Antonio non sembra dell'idea di lavorare per questa sconosciuta ma promette di andare all'incontro.
Al mattino presto si presentano i primi problemi, sia Sonia che Giancarlo hanno i chiari sintomi di astinenza da droga, così come Pierangelo che però è provvisto della droga e se la inetta prima che questa faccia danni ulteriori ai suoi riflessi già provati dall'innesto dell'arto bionico.
Giancarlo e Sonia dovranno procurarsi la droga e per questo incaricano Antonio, il quale, sembra ben disposto, si fa dare i soldi dai due e da Pierangelo e verso le 10 esce.
La Pilotta è il luogo ideale per trovare uno spacciatore fornito di droghe anche tagliate e a basso costo e Antonio, abituato a trattare con gente losca lo individua immediatamente. I due appartandosi iniziano una trattativa breve.
"Sei dosi al prezzo di cinque" dice lo spacciatore e poi aggiunge "mi sembra un buon affare".
Antonio che ha dovuto trattare e sudare sette camicie accetta e intasca le fiale dopo aver sborsato la grana.
Poi si reca all'appuntamento a Barriera Bixio, a quell'ora il traffico è scarso e dopo aver parcheggiato individua immediatamente la donna con cui ha parlato la sera prima.
I due si appartano in una baracca presso un parchetto non molto distante da quello che un tempo era la strattura dell'acquedotto.
"Dovrai proseguire l'opera che hai già intrapreso" gli dice la donna, "questo è un telefono pulito e qui ci sono 500 eurodollari per le spese vive".
Antonio accetta il telefono e si intasca i soldi, pur non essendo convinto del cambio al vertice.
"Non hai molta scelta, sai bene che possiamo rimpiazzarti" lo minaccia la ragazza "del resto tu sei solo un clone".
La notizia lascia per qualche secondo senza parole Antonio che poi trasale e si accomiata tornando verso l'abitazione dove gli altri lo aspettano.
Nel frattempo Giancarlo riceve due email, una volta letto il mittente si insospettisce e cerca un modo per scongiurare la minaccia di un qualche tipo di virus, ma la sfortuna lo perseguita, la macchina virtuale che ha creato velocemente non ha proprio voglia di partire e così, sconfortato, è costretto a leggere la mail con i crismi tradizionali.
Allegati alla missiva ci sono diversi programmi che il netrunner potrà usare quando si troverà a navigare nella rete, questi sono corredati da diverse raccomandazioni.
Consegna la droga al netrunner e alla ragazza poi insieme consumano un veloce pasto.
"Dovremo andare a controllare il luogo della gara, voglio sapere quanto ci si mette da qui a là per via di avere un'idea dei tempi di fuga".
Antonio che ora più di prima non deve abbandonare Pierangelo lo accompagna volentieri.
I due arrivati sul luogo della gara osservano i lavori alle vetture e alla pista, poi tornano verso casa ma durante il tragitto, scegliendo una via alternativa l'auto viene bloccata da una donna piuttosto corpulenta che si getta letteralmente sul cofano.
All'interno della vettura sentono un rumore sordo e dopo aver confabulato per un po' Antonio decide di fare una veloce retro che fa scendere di colpo la donna dall'auto, poi, veloce l'aggira e si dilegua per la strada principale.
L'auto sbanda leggermente, deve aver subito dei danni "bisognerà trovare il modo di ripararla" dice preoccupato Pierangelo e Antonio prende la palla al balzo "troverò un meccanico che ce l'aggiusterà velocemente.
Arrivati a casa Antonio richiama la ragazza incontrata al mattino "possiamo uccidere Pierangelo al rientro dalla gara, far sembrare che abbia avuto un incidente..."
"Nessun morto, l'uomo ci serve vivo fino a quando non avrà messo le mani sui camion e sulla droga".
Una volta finita la telefonata Antonio suggerisce a Pierangelo di accompagnarlo vicino a Vicofertile dove dice di conoscere un meccanico molto bravo.
I due lasciano Sonia e Giancarlo in casa e insieme escono dalla città, la macchina è quasi inguidabile per via del danno all'armotizzatore sinistro ma fortunatamente per loro riesce a camminare fino a Vicofertile.
Il vecchio mulino, struttura oramai fatiscente ospita al suo interno alcuni capannoni "è sì, sono stati comprati da diversi artigiani che all'interno hanno aperto delle attività" dice il guardiano alla sbarra che blocca loro il passaggio.
"Cerchiamo giusto un meccanico" dice Antonio fingendosi sorpreso.
L'uomo gli indica un certo Gino "lui sicuramente potrà aggiustare la vostra macchina".
I due entrano nel cortile e trovano il meccanico intento ad armeggiare sotto le ruote anteriori di un camion.
Pierangelo mentre Antonio parla con Gino del guasto alla macchina non può evitare di vedere due camion parcheggiati intorno al quale lavorano dei cinesi, avvicinandosi con circospezione al suo interno vede dei sacchi grigi, nel primo i sacchi hanno un simbolo triangolare rosso, nel secondo, sui sacchi nota un cerchio azzurro.
La macchina in mezz'ora è riparata e il conto non è neppure troppo salato. I due salutano Gino e tornano al covo. La gara si avvicina e presto dovranno confrontarsi con i loro rivali.

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