sabato 12 marzo 2016

Buongiorno!

Le sorprese non sempre portano buone notizie, di tanto in tanto ci spiazzano e ci lasciano a bocca aperta o delusi...

venerdì 11 marzo 2016

Buongiorno!

Alcuni incontri casuali possono generare storie veramente incredibili che ci portiamo addosso per tutta la vita. Altri già al primo sguardo sappiamo che non andranno oltre quell'attimo fugace.

giovedì 10 marzo 2016

Tracce...

Una piccola macchia sul muro, una macchia ancora colante, il nano si fermò ad osservarla, sapeva di non avere molto tempo, avrebbe perso le tracce e poi, poi sarebbe stata l'alba, un'altra alba come tante, ma quella poteva essere forse l'ultima.

Buongiorno!

Tutti conoscono la storia dei 10 piccoli indiani...

mercoledì 9 marzo 2016

Cyborgvampiri


Il nano uscì dal locale, vide le due ragazze allontanarsi su una moto, pensò di seguirle, poi cambiò repentinamente idea tornando nel locale.
Uno sguardo veloce al bancone, poi alla sala, malgrado l'ora tarda ancora ingombra di gente scatenata.
Adagiati su alcuni divanetti, uomini e donne chiacchieravano sommessamente, abbassò il visore sull'occhio destro e li scandagliò uno a uno.
Facevano parte, quasi tutti, dell'alta società, peccato non riuscire a sentire ciò di cui stavano discutendo.

Creature della notte

Durante la notte ci sono creature nascoste nelle ombre, alcune reagiscono al chiaro di luna, altre al richiamo del sangue.
Non si tratta di violenza, potete chiamarla necessità, istinto o solamente richiamo della natura.
Quella sera, il locale era affollato e Khellendrox assistette ad una scena piuttosto inconsueta. Due donne ballavano una musica tecno ritmata, entrambe sembravano amiche, complici, forse amanti. Poi negli occhi di colei che portava uno strano copricapo si accese una luce, il nano, avendo preso i rudimenti clericali, riconobbe quella strana energia fluire in lei, da principio pensò di agire, fermare ciò che temeva fosse successo, poi, riflettendo, restò ignaro osservatore di quell'evento che probabilmente avrebbe rivisto in altre circostanze.
La donna, prese con forza l'altra, attirandola a sé, avvicinò la sua bocca famelica al collo di lei. L'ignara preda, fu colta alla sprovvista, rise e si lasciò attrarre nella trappola. Fu questione di un'attimo, i canini prominenti affondarono nella carne morbida del collo della giovane e una riga rossa sgorgò sulla sua pelle chiara.
Le due, poi, restando avvinghiate, attraversarono il locale seguendo il ritmo della musica e uscirono lasciando dietro di loro solo un intenso profumo...
— con Jana Daniela e Katia Nanni Make-Up Artist

Detto del giorno

In taverna dopo diversi boccali, un nano alza il proprio boccale e urla "Mal comune?"
Il resto della combricola risponde "... mezz'elfo".
E così nacque il detto "Mal comune, mezz'elfo"

Buongiorno!

Uno dopo l'altro i giorni passano inesorabili e il più delle volte non riusciamo ad assaporare la loro essenza per quello che è ma piuttosto tentiamo umanamente di viverli come se fossero un esercizio di sopravvivenza...

lunedì 7 marzo 2016

La riunione

Don Marco una sera di marzo decise di chiamare nella sua villa i suoi più stretti collaboratori. Uno dopo l'altro raggiunsero la villa Matteo e Sara suoi stretti collaboratori, poi dopo di loro la consigliera Manuela con una valigetta in pelle scura. I tre si accomodarono in salotto. Mentre stavano chiacchierando del più e del meno, bussarono alla porta, Ruggero e Marco avevano da poco abbandonato il luogo di un efferato delito. Salutarono il padrino come s conviene e poi entrando in salotto si sedettero sul divano. Marco attese ancora qualche istante prima di iniziare il discorso. Mancava Andrea la spia, lui doveva avere le informazioni per il prossimo colpo che probabilmente avrebbe permesso a tutti quanti di ritirarsi a vita privata.
"Dunque, vi ho chiamato perché un mio rivale che voi tutti conoscete bene vuole prendere una fetta del mercato e io non posso e non voglio permetterglielo. Ho provato a convincerlo con le buone, ora però è venuto il momento di darci un taglio.
Marco si fregò le mani al pensiero di dover imbracciare nuovamente il suo fucile perché sperò che il boss volesse incaricare lui dell'omicidio.
Sara e Matteo parlarono tra loro sottovoce probabilmente su alcuni dettagli che avrebbero portato alla morte il boss rivale. A interrompere quel brusio di sottofondo ci pensò Ruggero "non pensate sia meglio provare a negoziare?"
Don Marco fece un cenno con il capo che non ammetteva repliche.
Manuela sorrise aprendo la valigetta e prendendo alcune carpette che distribuì ai presenti "qui avete tutte le informazioni che potrebbero esservi utili".
I presenti sfogliarono le piccole carpette e Manuela stava per accennare qualcosa quando bussarono nuovamente alla porta.
Fu Matteo ad andare ad aprire. Andrea, solitamente puntuale, bagnato fradicio di pioggia si scusò per il ritardo, entrò salutò rispettosamente don Marco e poi si sedette sull'unica sedia libera.
"Don... è in campagna e ci resterà fino alla fine della prossima settimana, ha portato con sé Aurelia, giovane sgualdrina di alto bordo e quattro uomini armati fino ai denti".
Marco dopo alcuni secondi di attesa prese la parola "agiremo domani notte, non deve restare traccia di nessuna aggressione e soprattutto deve sembrare un incidente".
La riunione si protrasse fino a notte fonda, e tutti i dettagli furono messi in chiaro. Ad ognuno fu dato un ruolo chiave, poi Marco, guardando la pendola mandò tutti a casa senza aggiungere altro.

Un'arma magica

Il maestro ci convocò un pomeriggio di settembre, non si poteva certo dire che Aufor fosse un nano di tante parole. Appena entrati nel tempio ci fece un solo cenno e si dileguò dentro una stanza alla sinistra della navata centrale. Io e Lovengin lo seguimmo senza fare commenti.

Buongiorno!

La dimensione delle cose la si riesce a misurare soltanto nel momento in cui la si affronta, da fuori tutto appare sicuramente molto diverso e a seconda del nostro stato d'animo si riduce o si ingigantisce lasciandoci un senso di vittoria o sconfitta prematura.

domenica 6 marzo 2016

Meadow e Bindweed la leggenda del bacile d'acqua

Le due sorelle non sono sempre state così come le conoscono i viandanti e gli abitanti della foresta. C'è stato un tempo, molti anni orsono che nella foresta viveva un'unica maga, il suo nome si è perso nella notte dei tempi e se chiedete alle due sorelle, loro stesse saranno vaghe e cambieranno di scorso.
Io sono venuto a conoscenza dei fatti una sera che, giunto alla taverna Delle Fate non trovando posto a sedere, ho chiesto ospitalità ad un ometto piuttosto bizzarro.
La creatura, bassa qualche spanna più di me e un naso bitorzoluto mi ha indicato la panca accostata al muro, poi ha continuato a mangiare le sue verdure.

Buongiorno!

La signora appoggiata al muro mi guardò di sottecchi, poi con voce roca mi disse "temi la morte?".
La guardai quasi con disprezzo, strizzai gli occhi e poi con fare quasi baldanzoso le risposi "certo che no!".
Lei per nulla stupita dalla mia risposta prese a giocherellare con una moneta, la faceva passare veloce tra le nocce della mano destra "buon per te, il gioco sarà lungo e avrai i tuoi momenti di gloria, poi lei arriverà e ti avvolgerà nel suo abbraccio freddo. Allora e solo allora malgrado le tue parole, ne avrai paura".