mercoledì 23 agosto 2017

Recensione: La Torre Nera


Della monumentale opera di Stephen King, si preferisce mettere in scena solo l'ultimo libro e questo non permette allo spettatore di capire ciò che si nasconde dietro ai vari pesonaggi, qui ridotti a tre e quale sia la filosofia che li conduce sia interiormente che esteriormente, verso la "fatidica" Torre Nera...

Nikolaj Arcel pur avvalendosi di attori che non sfigurano nei ruoli di Roland (il pistolero) Walter (l'uomo in nero) e Jake, ragazzo che fa da collegamento tra il nostro mondo e il medio mondo, non riesce a rievocare ciò che il re dell'horror Stephen King ha trasmesso a milioni di lettori con i suoi 7 libri pieni di eventi, personaggi e soprattutto filosofie di vita che contraddistinguono tutti coloro che a modo loro sono legati alla Torre Nera.
Torre Nera che al centro dell'universo mantiene l'equilibrio tra bene e male ed è per quello che il Mago Walter cerca in ogni modo di distruggerla per far capitolare l'uomo e portarlo verso il male puro.
Le vicende narrate come detto si riferiscono solo all'ultimo volume e non riescono a rendere l'atmosfera cupa e quasi dolorosa che Roland e il suo giovane accompagnatore sono costretti a vivere.
Il primo tempo, piuttosto fedele alle prime pagine del romanzo, fanno ben sperare, Il regista ci fa conoscere conoscere in maniera ottimale anche al non lettore dei romanzi, Roland, personaggio enigmatico in crisi di identità al quale non resta altro che la voglia di rivalsa sul nemico Walter reo di aver ucciso, ultimo ma non solo, il padre. Pessimista sulle sorti della Torre, malgrado tutti credano in lui, da sfogo alla rabbia piuttosto che tornare a ragionare secondo i suoi insegnamenti.
Jack, ragazzo ricercato da Walter perché potrebbe essere il distruttore definitivo della torre che viene catapultato nel medio mondo per sfuggire alla cattura di due "falsi" medici e spinto dalla curiosità di capire cosa si cela dietro ai sogni notturni che di giorno disegna
E altro grande protagonista, forse quello che spicca di più, il demone Walter che sfruttando la magia deve disfarsi della presenza ingombrante di Roland ultimo baluardo a difesa della Torre.
Gli sprazzi della visione del mondo di Roland comunque delineano quale sia la situazione e alcuni effetti speciali, non esagerati, abbozzano ciò che potrebbe diventare dopo la distruzione della torre.
I fatti narrati non coinvolgono a sufficienza e i personaggi secondari, malgrado nel romanzo siano importanti per la crescita di Jack e per far tornare a Roland la voglia di difendere la Torre Nera, col trascorrere della pellicola non riescono nell'intento rimanendo solo comparse in una vicenda che dovrebbe diventare sempre più cupa per la presenza pesante del male diffuso dall'Uomo in Nero.
Il secondo tempo, troppo frettoloso, sgonfia del tutto la pellicola che risulta a tratti ridicola. Troppo presto i due antagonisti arrivano allo scontro e la battaglia tra bene e male che dovrebbe risultare epica, è ridotta ad una semplice sparatoria prima, e poi ad un duello senza sussulti.
La Torre Nera? Resta solo sullo sfondo ancora intatta al centro dell'universo... Il finale in stile anni '80, vissero tutti felici e contenti! Voto 5

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