sabato 3 ottobre 2015

Cyberpunk - La droga cinese - Quarta parte


Una volta giunta sera Pierangelo tornò alla sua abitazione, sorrise passando davanti alla sua auto parcheggiata nel vialetto e una volta raggiunta la porta di casa si stupì di trovar nel suo appartamento Massimiliano.
Dietro di lui Antonio fece i gradini a due a due e dopo di che suonò alla porta "alla buon'ora" disse sorridendo ed entrando.
Pierangelo non fu di molte parole, e alle domande sia del chirurgo della sua nuova guardia del corpo non diede molte spiegazioni.
"Siamo andati in questo posto, e lì abbiamo avuto dei problemi. I cinesi di hanno teso un agguato, i pochi uomini russi che dovevano sorvegliare il posto sono morti e la signora, ha pensato bene di tagliare la corda. Io e Marco ci siamo difesi dall'assalto dei cinesi e lui ne è uscito malconcio. Mi sono messo dietro un riparo e quando mi sono girato per fargli cenno che poteva essere un posto sicuro. Beh, ecco, Marco non c'era più".


Nel frattempo Giancarlo, tornato a casa, guardò le email e ne trovò una del suo "contatto" che in quel momento era all'ospedale.  Gli diceva di stare attento e di non fidarsi di nessuno.
Stava installando i programmi di difesa che gli aveva dato quando la sua vista si fece confusa, invece che lo schermo vide un reticolato, rimase per un secondo stupito, poi l'immagine scomparve e la stanza tornò al suo stato naturale. A quel punto decise di cercare in casa dei punti di accesso e ne trovò sei ma nessuno che potesse essere nel suo corpo. Cercando, persino nel muro, scovò delle cimici e provvide a distruggerle una a una.
Massimiliano, oramai a notte fonda, uscì dalla casa di Pierangelo e una volta salito in macchina per tornare a casa, convinto di essere seguito, si precipitò in ospedale. La vettura che lo stava seguendo non entrò nel parcheggio ospedaliero, al contrario accelerò e si dileguò velocemente.
Lui, invece, decise di prendere una camera vuota vicino a dove alloggiava l'uomo che aveva operato e il suo scagnozzo. Fece un giro per vedere se stessero bene, poi li salutò e andò a sdraiarsi su un letto di una camera adiacente.
Pierangelo, causa la dose di droga che doveva prendere per il braccio bionico, ebbe allucinazioni quasi tutta la notte.
La notte passò tranquilla. Solo al mattino il chirurgo fu svegliato di soprassalto da delle urla. Era l'infermiera, quando la raggiunse non gli rimase che constatare la morte dei due.
La polizia arrivò poco dopo, fece alcune domande e poi, se ne andò con poche informazioni.
Al mattino Antonio e Pierangelo, si recarono al mercato nero, il primo per comprare armi più potenti vista la descrizione di Pierangelo, voleva essere all'altezza della situazione, l'altro per le dosi di droga che iniziavano a scarseggiare. Quando uscirono trovarono Guido, contatto di Pierangelo, nel cortile che parlava con due stranieri. Pierangelo si avvicinò e quando gli fu possibile gli chiese alcune informazioni. A corto di soldi per le spese pazze degli ultimi giorni, fortunatamente riuscì ad intascare la vincita di alcune scommesse fatte nei giorni precedenti ma poi Guido gli disse che qualcuno lo stava cercando, gli chiese se non fosse per quel documento che doveva recuperare, e l'uomo d'affari lo tranquillizzò, poi si decise a parlargli della droga cinese. Guido sembrò interessato ad entrare nell'affare, e disse che avrebbe trovato dei compratori.
Nel frattempo arrivò anche Giancarlo, che aveva avuto altre visioni e aveva saputo della morte dell'amico in ospedale, quindi non si sentendosi per nulla tranquillo, aveva deciso di comprare dei nuovi programmi   da aggiungere ai due che gli aveva dato l'uomo incontrato al bar.

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