La
ragazza una volta sveglia, si accorse di essere stata imprigionata. Non
ricordata come fosse finita in quella casa, controllò porte e finestre,
e dovette constatare che nessuna di queste le avrebbero permesso di
uscire, poi, fuori avvertì delle voci, si affacciò ad una delle finestre provviste di inferriate che davano su un cortile interno.
Due
uomini armati erano intenti a chiacchierare tra loro, di tanto in tanto
gettavano occhiate verso la casa. Quando la videro uno di questi si
incamminò lentamente verso di lei, e fu allora che la ragazza mise il
braccio fuori dalle sbarre "vieni..." disse con voce suadente e mimando
un gesto inequivocabile.
La guardia, oramai ammaliata
dalla vampira non si rese neppure conto di ciò che stava facendo, si
avvicinò talmente tanto alla finestra che Ophelia riuscì a ghermirlo, da
prima gli graffiò il viso, poi lo prese per un braccio attirandolo a
sé. Sentì il calore della sua pelle, vide la giugilare ingrossarsi e
poco dopo scorrere il sangue al di sotto della pelle raggrinzita del
collo. Fu questione di un solo istante. Avvicinò la bocca e lo morse.
Ciò
che accadde dopo fu una copia identica di ciò che era già assuccesso,
l'altro carceriere pur vedendo l'amico a terra, venne intrappolato dalle
movenze della ragazza e cadde nella sua trappola.
Ophelia riuscì così a recuperare le chiavi e a fuggire... (Con Ophelia Winter foto di Davide Eddy Ederle)
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