Così vennero costituite squadriglie al di sopra della legge, uomini addestrati, paramilitari, che di tanto in tanto venivano chiamati a pattugliare e ripulire zone degradate e periferiche.
Quella mattina di settembre, otto telefoni cellulari, in varie parti della cittadina, squillarono contemporaneamente, e così iniziò l'"Operazione Sepolchrum".
La squadra, composta da otto individui ben addestrati, era stata selezionata alcuni giorni prima. Ogniuno di loro era preparato per ogni evenieneza ed aveva una specializzazione che lo rendeva unico. Al telefono, una voce neutra, aveva detto solo alcune parole: "Operazione Sepolchrum, quartiere Edrelin, operazione rapida di pattugliamento e ripulitura, ritrovo ore 7. Durata massima 24 ore".
I "sepolcrali", così venivano chiamati, erano uomini e donne che vivevano ai margini della società, per alcuni si trattava di semplici derelitti, barboni e disadattati, per altri, i meglio informati, erano individui che non si sa bene come, avevano subito delle mutazioni genetiche. I laboratori della zona cercavano di continuo nuove cavie su cui sperimentare intrugli chimici e non di rado, coloro che per un po' di soldi si sottoponevano a tali esperimenti, ne uscivano "cambiati".
Otto uomini ben armati e addestrati partirono di prima mattina e si accamparono nella periferia a sud della cittadina, un posto tranquillo gli era stato assicurato, sapevano che i sepolcrali non uscivano dalle loro tane e nascondigli se non al sopraggiungere della sera e andavano a caccia solo nelle ore notturne.
La giornata passò in fretta, ogni individuo aveva un preciso compito, e come una macchina da guerra ben rodata, tutti si diedero da fare per costruire barriere, ispezionare eventuali pertugi e nascondigli da dove sarebbero potuti sopraggiungere le minacce.
Accesero alcuni fuochi, cercarono di illuminare al meglio lo spiazzo dove presumibilmente avrebbero fatto la loro comparsa gli strani individui e acquattati nell'ombra, attesero che sopraggiungesse la notte. (Foto di Alessandra Russo)
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