domenica 17 dicembre 2017

Recensione: Assassinio sull'Orient Express

Dopo un'infausta comparsata nel mondo dei fumetti, Kenneth Branagh torna al suo vecchio amore, la trasposizione della letteratura e il teatro al cinema.


L'operazione sembra nascere sotto i migliori auspici, unisce un cast stellare e ripropone un classico di Agatha Christie già trasposto sul grande schermo nel lontano '74.
Veste i panni di un Poirot maniacale che a tratti rischia di diventare un po' troppo macchietta di sé stesso e lo spedisce a Istanbul dove ha inizio la storia.
L'investigatore belga, suo malgrado, è costretto a salire sull'Orient Express per far ritorno a Londra dove lo aspetta un caso irrisolto, qui si troverà suo malgrado, coinvolto in un caso molto intricato che lo coinvolgerà personalmente, riproponendogli un passato irrisolto.
La pellicola, sfortunatamente, pur avvalendosi di grandi attori, non riesce a trasmettere la carica emotiva dell'omonimo romanzo, il giallo non decolla e malgrado accadano fatti che dovrebbero arricchire di mistero il soggiorno forzato dei passeggeri, ciò di cui non si trova traccia è la suspense.
Troppo statica e teatrale, a tratti rischia di impantanare lo stesso Poirot che non sembra riuscire a risolvere il caso come vorrebbe.
Poi, quasi in modo troppo fortuito, quasi che si voglia a tutti i costi far terminare la pellicola, il caso viene risolto e l'investigatore belga raggiunta la stazione viene investito di un nuovo caso svelando quali che siano le intenzioni del regista.
Prossimamente sul grande schermo un altro classico della giallista più famosa al mondo, questa volta Poirot dovrà scendere in Egitto e scoprire chi ha  eseguito "Assassinio sul Nilo". Voto 5,5

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