lunedì 18 dicembre 2017

Il bracciale magico di Pam


La giovane elfa camminava a passo svelto lungo il dedalo di caverne e corridoi che sapienti nani avevano scavato nel corso dei secoli. Aveva incontrato di nascosto il suo amore, un elfo molto conosciuto nella roccaforte, sia per le sue imprese, sia per la sua favella.

Si trattava del giovane Khellendrox, un chierico guerriero al quale venivano spesso affidati compiti anche pericolosi, lui e altri tre amici inseparabili partivano al mattino presto e spesso tornavano a sera tardi se non addirittura qualche giorno dopo, solitamente sudici, stanchi e affamati si fermavano nella taverna e qui, il nano, raccontava delle imprese che ne avevano del mirabolante. La giovane Pam, in visita nella città dei nani insieme alla sacerdotessa di Lyme, aveva ascoltato rapinta una di quelle storie ed era rimasta incantata dal nano che la stava raccontando. I due avevano preso a frequentarsi, da prima di nascosto, visto che i due popoli non amavano la compagnia l'uno dell'altro, poi lei, aveva chiesto alla sacerdotessa di poter far erigere un tempio nella città nanica come segno della rinnovata amicizia tra i due popoli un tempo molto distanti.
La sacerdotessa aveva acconsentito e il sovrano nanico, vista l'influenza di Lilliven non aveva potuto che dare il via alla costruzione del tempio. Pam aveva preso residenza nelle stanze più profonde del tempio insieme alle sue consorelle e di tanto in tanto, sgattaiolava fuori dal tempio e raggiungeva il suo amato e insieme passavano notti a sognare di creature fantastiche e viaggi interminabili. Una sera il nano fece recapitare un piccolo pacco al tempio. Il nano che aveva portato il regalo si fece annunciare e disse che il presente era da consegnare esclusivamente alla giovane sacerdotessa Pam. Lei lo fece attendere, non perché avesse voglia di far soffrire il messaggero, ma perché doveva finire un rito che avrebbe portato la pioggia nei mesi successivi.
Spente tutte le candele raggiunse il portone principale, il nano sbuffava impaziente di tornare nella sua grotta, porse il pacchetto alla giovane elfa e disse frettoloso "ve lo manda Khellendrox" poi senza aggiungere altro si dileguò nel lungo corridoio semibuio che portava al centro del piccolo villaggio. Pam soppesò il pacco, poi curiosa, corse verso la propria stanza e una volta chiusa la porta alle sue spalle aprì l'involto. Il panno color porpora era soffice e profumava d'incenso, al suo interno un bracciale splendette di una luce giallognola. Su tutta la superficie erano incise rune e intarsi che riconobbe solo in parte, lo mise al braccio e subito avvertì il calore infondere il suo corpo.  L'artefatto doveva celare al suo interno un potere magico che ora si stava diffondendo sull'elfa. Poi lesse la lettera che accompagnava il regalo: "Mia giovane elfa, l'amore che ci lega è ormai così profondo che nulla potrebbe scalfirlo, questo bracciale che ti mando ti proteggerà da ogni male e pericolo che ti troverai a fronteggiare in mia assenza, sappi che il esso è infuso il mio potere clericale e la mia potenza di nano. Avvertirai caldo nelle giornate invernali e fresco in quelle estive. Potrai esprimere un desiderio al giorno e questo verrà esaudito immediatamente. Nel caso in cui qualcuno o qualcosa dovesse anche solo farti avvertire il minimo sgomento o paura basta che pronunci il mio nome e la presenza ostile scomparirà. Nulla potrà più nuocerti in alcun modo se porterai questo amuleto e quando tornerò da questo viaggio officeremo il rito che cii legherà per sempre. Con amorre Khell".
L'elfa ripiegò il biglietto riponendolo in uno scomparto segreto del muro, si portò il panno al viso e inspirò profondamente sentendo il profumo del proprio amato riempirle il corpo e lo spirito. poi guardando il bracciale sorrise. Ora non restava che attendere il ritorno del nano.
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