sabato 17 marzo 2018

La guerra dei titani - Terza parte

Dopo un breve concigliabolo tra i quattro occupanti dell'auto Mark decise di interpellare la divina Blodeuwedd.

"Ciò che vede e sente il gufo vedrò e sentirò anche io" si limitò a ribadire agli altri tre compari che silenziosi attesero che il guidatore desse loro le ultime notizie sulla situazione vicino all'albergo dove in teoria dovevano tornare per recuperare le fiale e vestiti, documenti e soldi.
Trascorsi una decina di minuti il dottor Khellendrox riprese a parlare sommessamente.
"Sul luogo dell'incidente ci sono due pattuglie che stanno facendo i rilievi. Naturalmente non troveranno granché" poi passati altri cinque minuti riprese a parlare "Davanti all'albergo ci sono quattro auto della polizia, diversi uomini entrano ed escono, alcuni sono agenti, altri vestiti di bianco sembrano più una squadra scientifica".
"Portaci non troppo vicino" disse Frank e Somnia aggiunse "io scenderò un po' prima e creerò un diversivo".
"Anche io, mi farò seguire e così voi avrete modo di entrare e recuperare il materiale" chiuse il piano Mark che dopo poco accese il motore dell'auto e percorrendo la via rientrò in città.
Somnia fu la prima a lasciare l'auto e dopo essersi guardata attorno iniziò a correre in direzione dell'albergo.
La dottoressa Green si concentrò e il suo corpo si fasciò di un lungo abito da sera, il suo viso prese le sembianze di una delle sue studentesse. Frank procedette anche lui a cambiarsi di abito preparandosi per l'azione.
Mark, una volta fatti uscire i tre occupanti passò davanti all'hotel sfrecciando ad alta velocità ed attirando così l'attenzione di alcuni agenti che occupate due pattuglie si gettarono all'inseguimento.
Somnia arrivata sul luogo dell'incidente proseguì la sua corsa, erano ancora diversi gli isolati che la separavano dall'hotel e così decise di allungare il passo.
Frank e la dottoressa Green una volta raggiunto l'albergo vennero fermati da due agenti "non si può passare" disse il più anziano perentorio.
"La dottoressa Green sfoderando tutto il suo fascino chiese gentilmente di poter passare per potersi rinfrescare "siamo clienti, ci metteremo solo pochi minuti".
I due agenti parlottarono tra loro, poi guardando nuovamente la ragazza avvenente decisero di essere indulgenti e lasciarli passare.
 Nel frattempo Somnia aveva raggiunto l'hotel e dopo aver affrontato un primo agente sbattendolo violentemente contro il muro dovette cambiar idea, e iniziò a scalare l'hotel come già aveva fatto la notte precedente sul palazzo di fronte e raggiungere il piano dove erano le loro stanze.
Giunta sul ballatoio venne fermata da un agente in borghese, tentò di colpirlo ma lui fu più veloce e schivò il colpo, poi lui reagì alzando il braccio e aprendo il palmo della mano destra.
Un fascio di luce blu investì la donna mandandola al tappeto.
Frank e la sua compagna, una volta passata la sala principale piuttosto gremita di agenti e uomini con valigette sospette, salirono al secondo piano dove il corridoio si presentò deserto.
"Ora dobbiamo scendere al nostro piano, sicuramente troveremo un po' di resistenza, quindi ho pensato di entrare in una camera esattamente sopra la nostra e calarmi dal balcone".
La dottoressa Green una volta entrata nella stanza guardò la finestra e lasciò che l'uomo si preparasse per calarsi dal balcone.
L'agente senza sincerarsi delle condizioni di Somnia si girò verso la porta della stanza dentro la quale Frank stava per far irruzione.
Vide l'intruso davanti alla finestra ma non fu abbastanza veloce, Somnia schiumosa di rabbia lo investì come un treno in corsa. Il suo pugno mirato all'addome lo perforò come se fosse burro e l'uomo cadde a terra esanime.
Come c'era da aspettarsi nella stanza c'erano due agenti che stavano perlustrando. Frank  entrato dalla finestra assistette alla scena che avveniva nel corridoio, Vide crollare morto l'agente in borghese e Somnia con una strana espressione, lui si gettò sul primo e lo stese facendolo svenire, il secondo vista l'irruenza del nuovo arrivato andò a nascondersi sotto il letto tremando.
"Recuperiamo documenti, soldi, fiale e vestiti e andiamo" disse Frank dirigendosi verso la stanza occupata la notte precedente.
Sulla strada nel frattempo Mark riuscì a mantenere una certa distanza dai due inseguitori, poi, quasi raggiunta la periferia le due auto fecero un'improvvisa inversione a U tornando verso l'albergo.
Il dottor Khellendrox non ci pensò due volte, imitando la manovra da inseguito divenne inseguitore guadagnando addirittura terreno sui due mezzi.
"Stanno tornando all'albergo, probabilmente per dar man forte ai colleghi contro il terzetto dei suoi alleati" pensò e premendo sull'acceleratore sparò alcune raffiche di mitra che però andarono a vuoto.
I due automezzi delle forze dell'ordine riuscirono a mettere altri metri tra loro e la Mustang guidata ma Mark.
L'americano cercando di controllare il proprio mezzo si concentrò per spostare un'auto parcheggiata e un cassonetto al fine di bloccare la strada alle due auto. Il potere di telecinesi funzionò al meglio, una vecchia citroen venne sbalzata sulla strada e andò a schiantarsi contro il primo mezzo che si ribaltò prendendo fuoco, dall'altra parte il cassonetto si mosse andando ad occupare la carreggiata e il poliziotto alla guida riuscì ad inchiodare prima dell'impatto.
Fermo in mezzo alla strada fu preda delle raffiche del mitra della Mustang che riuscì a rendere il mezzo inservibile.
Mark messe fuori uso le due auto degli agenti premette nuovamente sull'acceleratore e raggiunse l'hotel dove Frank, Somnia e la dottoressa Green, dopo aver recuperato le fiale, alcuni vestiti, documenti e portafogli lo stavano aspettando.
Salirono velocemente sull'auto e si allontanarono verso Liverpool.
Raggiunta nuovamente la periferia Frank suggerì di cambiare mezzo "siamo troppo visibili e sicuramente ormai hanno diramato le nostre foto, dovrai usare le carte, recuperare più contanti possibili e poi cambieremo anche l'auto".
Mark a malincuore accettò l'idea di disfarsi del suo gioiellino. Raggiunto un paesino entrò in una banca e fece alcuni prelievi racimolando più di duemila euro.
Il viaggio verso Liverpool fu tranquillo, la mappa segnalava una zona di laghi e fu proprio lì che decisero di lasciare l'auto e prendere al suo posto un furgone. Frank smontò tutto il possibile dalla fuoriserie, poi Somnia senza neanche troppa fatica fece scivolare l'auto corazzata sul fondo del lago.
Alle prime luci dell'alba raggiunsero la periferia della metropoli, decisero di riposare e poi andare a cercare il contatto della dottoressa Green.
Verso mezzogiorno si mossero raggiungendo la bassa villetta del professore. Frank, fingendosi nuovamente postino come già aveva fatto in precedenza davanti alla dimora del professore perlustrò il giardino e la cassetta della posta trovando entrambi in ordine.
Mark sondò la casa trovando due persone all'interno, entrambe addormentate, una assopita in un sonno leggero, l'altra visibilmente drogata.
I quattro stavano già pensando di entrare nella casa pensando che qualcuno avesse drogato il professore ma poi la dottoressa Green fermò Frank "fermo, il professore è qui".
Un uomo sulla quarantina si stava avvicinando sulla strada. Biondo ed elegante venne riconosciuto immediatamente dalla dottoressa "professore, siete una persona difficile da trovare".
"In effetti..."
La guerra dei titani - Seconda parte

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