sabato 12 settembre 2015

Cappuccetto Rosso... rivisitato

Cappuccetto Rosso, una volta entrata nel bosco si sedette dietro un cespuglio, una ragazzina sveglia, entrava e usciva dal bosco regolarmente, diceva che andava a trovare la nonna, ma nessuno aveva mai visto la signora anziana, che abitava nel bel mezzo di una foresta intricata. La ragazza, si era documentata, aveva ascoltato i racconti e la sua curiosità era cresciuta di giorno in giorno, e ora eccola, accucciata dietro un cespuglio ad aspettare, sapeva che di lì a poco sarebbe passata la creatura, e lei, aveva deciso, quel giorno di aspettarla. 
La figura del Lupo era descritto ogni volta diversamente, certo aveva atteggiamenti o segni particolari che univano tutte le storie, ma ogni narratore aggiungeva o toglieva particolari alla vicenda a seconda che volesse dare peso a questo o quell'altro particolare. 
Del resto, erano pochi gli abitanti del paesino costruito ai bordi della foresta, che potessero dire di essere entrati nel luogo abitato dalla fiera. Dipinto dai più come una creatura mitologica, tutti ne descrivevano famelica e pericolosissima, ma quando i curiosi ascoltatori facevano domande per avere più particolari, allora i più attenti avrebbero capito fin da subito, che nessuno l'aveva mai visto. 
Oramai era un rito, alla sera, nei bar, gli anziani seduti al tavolo, narravano di leggende spaventose, il Lupo si era macchiato di rapimenti e sbranamenti non solo di armenti indifesi ma anche di bambini e donne indifese. Le storie, risultavano ancor più enfatizzate, se raccontate in presenza di giovani, l'anziano caricava il racconto di particolari macabri e sanguinosi, con il solo scopo di impedire che giovani e meno giovani, attraversassero il bosco da soli.
Cappuccetto Rosso, nascosta e silenziosa, non dovette attendere a lungo, al riparo da occhi indiscreti, vide la fiera passare. Quando fu a poche decine di metri ne osservò i particolari, se l'era immaginata diversa, forse più grande, forse con le orecchie lunghe, o magari con una bocca enorme e denti aguzzi, occhi grandi per spaventare le prede e invece, restò un po' delusa ma anche affascinata. 
Il Lupo, altro non era che un animale selvatico, si aggirava nel bosco fiutando l'aria, il muso ciondolava a destra e a sinistra sperando, probabilmente, di individuare qualcosa che fosse commestibile, non mancavano dei particolari che lo facevano apparire diverso dai lupi raccontati dai cacciatori, infatti soprattutto gli arti posteriori avevano un non so che di finto, e ascoltando meglio le parve pure che le giuntire cigolassero. Dalla bocca usciva una leggera nebbiolina, Cappuccetto Rosso aveva pensato fosse condensa per il freddo ma quando anche lei provò ad imitare la bestia sbuffando si accorse che dalla propria bocca non usciva fumo. 
Il Lupo, seppur lentamente si allontanò e la ragazza decise di seguirlo. Il sentiero, già stretto, spesso era bloccato dalla crescita di rami, cespugli e dall'affiorare di radici che ne ostacolavano il cammino.
Più di una volta pensò di abbandonare l'impresa, ma anche se perdeva l'obiettivo, riprendendo il cammino lo ritrovava sempre quasi che il Lupo volesse farsi seguire.
Cappuccetto Rosso, quando il Lupo raggiunse una radura spoglia di vegetazione, si vide costretta a trovare un nascondiglio per non essere vista. Al centro della spianata c'era una piccola casetta e l'animali vi si accucciò davanti.
Cappuccetto Rosso attese qualche minuto, poi dalla casa uscì una donna, era anziana e si reggeva a stento in piedi sulle gambe magre "non mi hai portato nulla?" chiese chinandosi lentamente sulla bestia.
Il Lupo alzò il muso e andò a guardare dritto negli occhi della padrona, "cosa dovrei mangiare ora?" disse nuovamente l'anziana tornando a rizzarsi in piedi non con una certa fatica.
Il Lupo si alzò a sua volta, girò intorno alla vecchia poi latrò alzando il muso.
La donna gli diede una sonora pacca sulla schiena "vai e portami qualcosa" lo incitò.
Il Lupo guardò la padrona e poi fissò per un istante il cespuglio dove era nascosta Cappuccetto Rosso.
"Vuoi vedere che si è accorto di me?" pensò la ragazzina smettendo di respirare e addossandosi al terreno.
Il Lupo prese a camminare lentamente verso il sentiero da dove era venuto, dietro di lui l'anziana lo seguì con lo sguardo per alcuni secondi, poi girandogli le spalle tornò in casa.
L'animale guardò la casa e poi si accostò al cespuglio dove era nascosta Cappuccetto Rosso. La ragazza restò ferma immobile ma poi vedendo che il Lupo non aveva nessuna intenzione di tornare nel bosco uscì allo scoperto.
Accarezzò il lupo e poi vide alcuni particolari che la sconcertarono "non sei certo tu, la causa delle sparizioni e tanto meno della perdita di animali nei pascoli" disse all'animale che compiaciuto delle carezze restava immobile.
"Avvertirò gli abitanti e verranno a prendere la vecchia" disse ancora uscendo dal nascondiglio, poi guardando nuovamente il Lupo disse "andiamo!".
Dalla casa uscì nuovamente l'anziana "bravo il mio lupo, hai trovato il mio pasto".
Cappuccetto Rosso all'udir quelle parole rimase interdetta, guardò il lupo che nel frattempo si era accucciato e poi l'anziana che stava per raggiungerla. 
Prese il cesto di vimini e dopo averlo aperto ne tirò fuori un oggetto scuro "non avrei voluto certamente usarlo" disse rivolgendosi all'anziana signora che ancora avanzava "ma non diventerò mai il tuo pasto" e dopo aver proferito le ultime parole impugnò l'oggetto con entrambe le mani puntandolo verso la donna.
L'anziana, vedendo l'arma impugnata saldamente dalla ragazzina si fermò di scatto "non vorrai..." disse "non vorrai...".
Cappuccetto Rosso, guardò il Lupo che se ne stava sdraiato in attesa, poi tornò a guardare l'anziana che a sua volta aveva preso un lungo coltello e lo agitava davanti a sé.
"Voglio eccome" furono le uniche parole di Cappuccetto Rosso che subito dopo premette più volte il grilletto della rivoltella. I colpi esplosi dall'arma ruppero il silenzio di quella mattina di settembre, un volo di uccelli si levò dagli alberi circostanti volando verso nord, l'anziana cadde a terra lasciando la presa del coltello che si piantò nel terreno.
"Ora possiamo andare" disse Cappuccetto Rosso e il Lupo, senza guardare la sua padrona freddata sul prato si incamminò sul sentiero entrando nella boscaglia. (Foto di Marco Elli. Con la partecipazione nei panni di Cappuccetto Rosso di Ophelia Winter)

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