lunedì 28 settembre 2015

Restaurazione


Raggiunta la periferia, si intrufolò in una casa e senza indugio riprese le energie perdute, gli abitanti della casa rimasero senza fiato. Rilesse lentamente le scarne annotazioni sul foglietto e poi si guardò attorno. Doveva trovare qualche segno che lo potesse indirizzare nel posto giusto. Arrivò in una piazza al centro della quale una torre alta e un po' pendente gli ricordò qualcosa. Prese ad armeggiare con la porta che sotto le sue abili mani e la sua forza rinnovata cedette.

Salì i gradini logori e sdrucciolevioli e finalmente raggiunse la sommità di quell'interminabile scala. Una stanza disadorna con un unica finestra si aprì davanti ai suoi occhi. La luna piena illuminava quell'antro.Si affacciò alla finestra e guardò fuori. Da quella posizione privilegiata, riuscì a vedere buona parte della città. Prese il cannocchiale e iniziò a scandagliare vie, piazze e edifici, qualcuno poteva, anzi doveva aver lasciato qualche traccia per lui.
La ricerca durò alcuni minuti fino a quando sentì il rumore di un mezzo farsi sempre più vicino, smise di perlustrare i dintorni e guardò verso il basso e fu allora che un grosso faro venne puntato nella sua direzione.
Da basso alcuni uomini si affannavano intorno alla camionetta, stavano prendendo qualcosa dal suo interno, mentre un solo uomo restava immobile a fissare verso l'alto impartendo ordini che Maxx non riuscì a sentire.
Prese nuovamente il binocolo, questa volta puntandolo verso il basso e contò una decina di militari armati pronti ad agire. Aprì la bocca e da quella voraggine spalancata uscì un urlo disumano, la luce del faro per alcuni istanti tremolò poi si fece più intensa e infine la lampada esplose lasciando nuovamente al buio tutto l'ambiente.
Il militare che dirigeva le operazione alzò la voce impartendo un nuovo ordine e gli uomini si mossero verso l'ingresso della torre.
Maxx guardò le operazioni preparandosi a respingere gli aggressori che presto avrebbero salito le scale e sarebbero arrivati fino a lui, poi la sua attenzione si spostò su alcune ombre che si muovevano furtive ai margini della piazza, alzò nuovamente la sua visuale e il binocolo gli mostrò alcune sagome, si muovevano lentamente ma inesorabili verso la camionetta. Il militare, rimasto solo al fianco del mezzo, quando si accorse della presenza dei nuovi arrivati, prese la pistola, ed esplose alcuni colpi nella loro direzione, Maxx non riuscì a capire se la mira fosse del tutto sbagliata o se la fibra di quei militari che indossavano la sua stessa divisa fosse più forte della pallottola che li raggiunse, fatto sta che sussultò di gioia nel vedere che i suoi alleati, seppur colpiti non arrestavano i loro passi.
Quando furono vicini al militare egli esplose alla rinfusa gli ultimi colpi svuotando il caricatore della sua arma, poi gli furono sopra e in breve lo divorarono.
Maxx sospirò sentendo in gola il gusto del sangue di quell'uomo, poi sentì i passi sulle scale e si preparò mirando verso la porta, gli intrusi sarebbero arrivati uno alla volta ed egli avrebbe avuto la possibilità di ucciderli senza scampo.
Il primo che si affacciò alla porta fu colto impreparato e Maxx ebbe vita facile, gli sparò colpendolo alla testa, il corpo si accasciò al suolo. Stessa sorte toccò anche al secondo e al terzo militare. Il quarto ebbe maggior fortuna, arrivato alla sommità delle scale si gettò a terra e ad essere colpito fu l'uomo direttamente alle sue spalle.
Maxx fu raggiunto da una raffica di mitra che gli trapassò una spalla e lo colpì in pieno petto, non avvertì dolore ma si sentì più spossato, poi puntò la pistola verso l'uomo che l'aveva colpito e senza pensarci oltre lo uccise.
Sulle scale ci furono alcuni attimi di concitazione, i pochi militari rimasti furono indecisi se avanzare o se fare dietro front, vide con la coda dell'occhio il militare più vicino raggiungere l'ultimo gradino e poi guardarsi alle spalle. Doveva essere arrivato qualcuno di inatteso. Si udirono degli spari poi anche ci fu un fuggi fuggi generale.
Maxx rimase in attesa con la sua arma puntata verso la porta e finalmente vide entrare un uomo dalla pelle chiara e scarna, portava la sua stessa divisa, i due incrociarono gli sguardi e Maxx abbassò la pistola.
"Finalmente" fu l'unica parola che uscì dalla sua bocca. (Foto di Maxx Melato)

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. E ..... dalla parte degli zombie!😮

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    1. In questo caso è un po' di parte vero, del resto se davvero accadesse una cosa simile, direi che avremmo davvero poche chance

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