venerdì 9 ottobre 2015

Cyberpunk - La droga cinese - Quinta parte -


Passata la notte, Giancarlo si mise al lavoro sull'hard disk cinese, Pierangelo gli aveva detto che il computer doveva contenere delle informazioni importanti per quanto concerne il commercio di droga, da principio il netrunner era stato un po' restio ad entrare in questa faccenda, del resto aveva già i suoi problemi, dopo la morte in ospedale, del proprio "amico"e della sua guardia del corpo, sapeva di non essere proprio a sicuro. Ma essendo a corto di soldi, preferì non chiamare Sonia per farsi nuovamente proteggere.
La ricerca dei dati, fu rapida, il disco conteneva soprattutto informazioni sulle spedizioni, niente di veramente importante, ma sperava che a Pierangelo potesse interessare come erano i camion, quanti uomini erano addetti al trasporto e da dove partiva la merce. In più, c'erano migliaia di lettere personali, corrispondenza tra le famiglie rimaste in Cina e gli uomini giunti a Parma per l'Organizzazione.

Quando scese in strada, Parma gli sembrò una città surreale, la nebbia e una pioggerellina sottile inibivano buona parte della visuale e le strade erano per lo più deserte.
Antonio, rimasto a casa di Giancarlo, visto che il proprio padrone non aveva assolutamente voglia di uscir di casa, decise di uscire, voleva fare un giro di ispezione e chiamare il suo maestro per metterlo al corrente della situazione, e poi doveva uccidere l'edicolante.
Quando arrivò in via Parigi, parcheggià abbastanza distante dall'edicola, mossi qualche passo vide davanti alla casetta dei giornali una figura che lo insospettì, alto più di due metri, era molto magro e la sua testa presentava delle bogne piuttosto trane che gli conferivano un aspetto quasi alieno.
Si nascose dietro una pianta e attese. La strana creatura rimase qualche minuto davanti all'edicola, poi scomparve nella nebbia.
Quando Antonio raggiunse il casottino non gli rimase che constatare la morte dell'edicolante. Chiamò il maestro dicendogli che qualcuno aveva fatto il lavoro per lui, descrisse lo strano personaggio che poteva essere il responsabile dell'omicidio e poi, sotto l'indicazione del suo guru tornò alla macchina per andare verso l'Interporto. Sfortunatamente la sua Punto non ne volle sapere di ripartire e così dovette prendere un taxi.
Il viaggio verso Fontevivo fu agevole anche se un po' caro. Quando arrivò all'interporto si guardò attorno, visto che nessuno lo aveva in nota, si avvicinò e si propose di farsi notare.
"Vorrei parlare con chi dirige le operazioni".
"Mister Lyu non c'è. Ma se vuole gli lascio un messaggio" gli disse uno dei magazzinieri.
Antonio decise di dare un nome falso e il proprio numero di cellulare "mi faccia richiamare".
L'uomo prese nota e poi salutandolo distrattamente riprese il suo lavoro.
Antonio, gironzolò ancora tra i camion e i container e poi riprese il taxi e si fece portare a casa di Giancarlo.
Massimiliano, svegliato presto e di soprassalto, era rimasto in ospedale ancora qualche ora, il suo turno era finito da un pezzo e così decise di andare a casa e darsi una rassettata. La giornata iniziava nel peggiore dei modi. Nebbia e pioggia accompagnarono il suo viaggio verso casa, fortunatamente l'uomo che l'aveva seguito fino al suo posto di lavoro se n'era andato, ma il timore del chirurgo fu quello che poteva tornare.
Sonia, oramai rimessa del tutto dalle ferite subite alla Cyberlick si dedicò alla pulizia delle proprie armi, guardò le notizie principali online e poi attese, pensava che Giancarlo la chiamasse visti gli sviluppi delle giornate precedenti ma il telefono rimase muto.
Giancarlo, suonò al campanello e la voce assonnata di Pierangelo gli disse di salire.
I netrunner illustrò il proprio lavoro facendo scorrere sullo schermo le informazioni contenute nel disco.
In quel momento arrivò anche Antonio, salì e ascoltò indifferente i discorsi dei due, a lui poco interessava dei cinesi e della droga, almeno fino a quando non arrivava il momento di agire.
Lyu fu uno dei nomi che venne fuori dalla discussione dei due "il capo dell'organizzazione, è lui che ha sguinzagliato gli uomini contro i russi".
"Russi?" chiese Giancarlo
"Sì, certo, i nostri alleati sono i russi, sono loro che sono interessati alla droga e loro possono riempire le notre tasche di soldi".
Sul viso del netrunner a quelle parole si dipinse un'aria di disperazione "ma... ma... sono quelli che vogliono uccidermi".
Pierangeo cercò di rassicurarlo "vedrai, sono altri quelli che vogliono la tua pelle".
Squillò il telefono, era Sonia che voleva sapere come stessero andando le cose.
"Vieni da me, c'è modo di guadagnarci qualcosa, ho un piano" furono le poche parole dell'uomo d'affari.
Una volta arrivata a casa di Pierangelo anche Sonia, iniziarono a buttar giù un piano, "mancano dieci giorni alla prima consegna, dovremmo andare all'Interporto, almeno per vedere se ci sono i camion e quanti uomini li sorvegliano, poi vedremo i..." Pierangelo non finì la frase, la sua attenzione fu attirata da un rumore sordo che avvertì anche Giancarlo, i due guardarono fuori dalla finestra e notarono un segno inequivocabile sul muro, qualcuno stava sparando verso di loro con un fucile di grosso calibro.
Il padrone di casa si affrettò a chiudere le tapparelle, Antonio si appostò con il proprio fucile e con il mirino telescopico cercò di vedere da dove provenissero gli spari, ma la nebbia e la pioggerillina inibivano parecchio la visuale e non riuscì a vedere nulla.
Anche Sonia si allertò "dobbiamo andare, qui non è più sicuro".
Pierangelo, fu piuttosto restio ad abbandonare il suo appartamento.
"Vado giù a dare un'occhiata" Sonia scese  con circospezione uscì fuori dalla porta d'ingresso guardandosi attorno, vide un bagliore, un luccichio e stava per prendere la mira per sparare in quella direzione quando venne colpita.
Antonio, che aveva a sua volta individuato lo sniper appostato con il suo fucile sparò colpendolo, poi, guardando verso il basso vide il corpo di Sonia sdraiato in una posizione assai strana sul vialetto d'ingresso.
"Sonia è stata colpita, chiama un medico mentre io vado a recuperarla".
Pierangelo compose il numero di Massimiliano "c'è stata una sparatoria, Sonia è a terra, vieni subito" furono le parole sputacchiate nel ricevitore, poi senza aspettare la risposta del chirurgo Pierangelo chiuse la comunicazione.
Antonio tornò con in spalla Sonia "colpo alla testa, pare le abbia perforato l'occhio, sono riuscito a fermare il sangue ma occorre un intervento chirurgico".
Giancarlo, Pierangelo e Antonio, una volta guardato nuovamente fuori, decisero di scendere, Massimiliano arrivò esattamente in quel momento, guardò la donna ferita e poi la caricò sulla macchina "devo portarla in ospedale".
Antonio vide salire su una macchina parcheggiata l'alieno, inconfondibile per la sua spropositata altezza, una volta salito sulla propria macchina accese il motore e sfrecciò via senza dare il tempo ad Antonio di prendere il numero di targa. I tre partirono e contemporaneamente una macchina davanti a loro sgommò nella via, Pierangelo tentò di inseguirla, ma appena raggiunto viale San Michele perse le sue tracce.

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