venerdì 20 novembre 2015

Cyberpunk - La droga cinese - Ottava parte -

Il grande giorno è arrivato, Antonio, dopo aver fatto riparare la macchina e escogitato un piano di fuga per la notte, porta a casa Pierangelo e quindi, riceve una misteriosa telefonata.
"Devo uscire, se non torno per le sette ci vedremo direttamente alla gara".
Giancarlo, approfittando della calma si mette al computer e continua a programmare, le sue dita scorrono sulla tastiera veloci, non ricorda di aver mai fatto una cosa simile, ma a quanto pare l'ha già fatta, i codici disposti ordinatamente fanno a formare alcune righe incomprensibili ai profani, scorre la videata e poi sorride "sembra funzionare".

Nel frattempo Sonia esce, prende la moto e si reca ad un armeria di fiducia, il ragazzo dietro al bancone sembra ansioso di vedere qualche arma piuttosto importante, le fa vedere dei fucili d'assalto di fabbricazione americana, la ragazza li soppesa, chiede le caratteristiche tecniche e in fine il prazzo.
"Ho già un gingillo simile" dice a voce alta riflettendo, poi rivolgendosi al commesso "preferirei un arma più piccola, magari che si possa nascondere sotto il giubbotto e poi dei proiettili".
Il ragazzo gira per gli scaffali e dopo una veloce ricerca posa sul bancone un'arma simile a una Magnum ma più tozza "è un arma che producevano anni fa in Venezuela, è leggera e maneggevole e se mirata con cura, il suo proiettile fa esplodere un melone a 50 metri. Proiettili perforanti, di ultima generazione".
Sonia sembra soddisfatta, si mette d'accordo sul prezzo e dopo aver contrattato un po' sul prezzo esce dal negozio con il nuovo giocattolo e due scatole di proiettili.
Pierangelo nel frattempo fa ciò che sa far meglio, cerca informazioni, un po' tramite la rete e un po' attraverso i suoi contatti. Sfortunatamente pur avendo in mano le foto delle targhe dei camion cinesi, non riesce ad ottenere le informazioni che avrebbe voluto, quindi, dopo aver sfogliato l'agendina trova un tizio che lavora in comune "lui potrebbe darmi le informazioni che cerco".
Una volta composto il numero a rispondere non è Riccardo Bontempi ma una donna.
"Cosa posso fare per lei?"
"Sto cercando Riccardo"
"E' fuori sede" risponde secca la segretaria.
"Forse potrebbe aiutarmi lei, sia gentile. Sto cercando informazioni riguardanti quell'area artigianale/industriale che c'è a Vicofertile, dove un tempo..."
La donna non lo lascia finire "ho capito, dove prima c'era il mulino" e dopo una pausa "un attimo".
Pierangelo viene lasciato in attesa, uno stralcio di una musica tecno si ripete all'infinito, infinito come sembra il tempo di attesa, poi finalmente la ragazza torna all'apparecchio.
"Ho trovato, ma la lascio parlare con l'ingegner Bontempi".
Ancora alcuni attimi di attesa e poi una voce maschile "sì, pronto?".
"Riccardo, sono Pierangelo, avrei bisogno di un favore".
"Dimmi"
"Volevo sapere chi aveva comprato l'area dell'ex mulino a Vicofertile".
Riccardo sembra titubante a rispondere, poi sciorina le notizie che ha a sua disposizione "si tratta di un cinese, un certo Lyu, Lyu See. Ha pagato in contanti".
"Una cifra enorme!" esclama Pierangelo facendo due conti a mente.
"In effetti... ma come potevamo rifiutare, il Comune ha bisogno di fondi. Noi ci siamo limitati a mandare l'Als e un ispettore del lavoro".
"Capisco"
"Ma come mai questa curiosità?" chiede il tecnico del comune.
"Mi era arrivata la soffiata e volevo comprarla io e altri mettendoci in società, temo che siamo arrivati tardi".
"Già, molto tardi. L'affare è andato in porto mesi fa".
"Va bene, grazie. A buon rendere".
Pierangelo chiude il cellulare e torna al computer, digita il nome e il cognome del cinese. Le pagine che lo riguardano sono per lo più articoli di giornale. Industriale, ha fatto molti acquisti tra Lombardia e Emilia Romagna, si occupa di import-export. Notizie frammentarie e poco utili.
Una volta tornata Sonia, Giancarlo, come gli era stato suggerito nella mail ricevuta la sera prima, vuole recarsi a comprare un cyberdeck "verresti con me? Devo andare poco lontano e fare acquisti".
La ragazza pur malvolentieri accetta sperando di guadagnarci qualcosa.
I due salgono sulle rispettive moto e arrivano a destinazione. Il magazzino, in via delle Fonderie è ben custodito. All'ingresso c'è una guardia che alza e abbassa la sbarra dando le informazioni di rito per coloro che è la prima volta che fanno acquisti.
"Vi verranno ritirate le armi all'ingresso, che depositerete in un apposito armadietto. Farete acquisti e poi potrete riprenderle. Non vogliamo casini".
I due accettano anche se con un po' di reticenza e finalmente il Netrunner può iniziare a comprare.
Apparecchiatura elettronica e nerd che si aggirano per gli scaffali, alcuni comprano rantumaglia nella speranza di spendere poco e aggiustare l'apparecchiatura nel proprio garage, altri, ben più danarosi, prendono apparecchiatura all'ultima moda spendendo oltre i cinquemila eurodollari.
Giancarlo deve fare spesa oculata, non può permettersi di spendere troppo e neppure di lesinare. Finalmente trova il ragazzo che gli era stato indicato. Tommy sembra disponibile, i due si appartano in fondo al bancone e il commesso inizia a mostrargli la mercanzia secondo le esigenze del netrunner.
"Cavi, Cyberdeck, espansione di memoria, mhmhmhm. Ti costerà qualcosina tutta questa roba".
Giancarlo fa aggiungere al pacchetto anche due dosi di "Svegliamente", "dammela tagliata, dice in fretta e a bassa voce".
Una volta pagato il conto, Sonia e Giancarlo escono dal negozio, il pomeriggio volge al termine e fuori li aspetta una sorpresa. Appena accendono le loro moto, un auto si accende e inizia un breve inseguimento. I due si dividono e gli inseguitori, su una macchina di grossa cilindrata senza targhe e di fabbricazione sovietica, insegue Sonia, poi, una volta raggiunto l'Oltretorrente, la ragazza riesce a far perdere le sue tracce intrufolandosi nei vicoletti.
Tornati tutti a casa sani e salvi, Pierangelo freme "siete pronti?" guarda l'orologio sperando ancora che Antonio possa arrivare, ma la guardia del corpo pare proprio essersi dileguata.
Così i tre, ogniuno con il proprio mezzo vanno verso il quartiere Speep. Raggiunto il cavalcavia iniziano a vedere macchine parcheggiate alla rinfusa, sono pochi quelli che hanno preferito utilizzare il parcheggio preparato dall'organizzazione. Molti hanno preferito lasciarla sul ciglio della strada, probabilmente preparandosi alla fuga.
Arrivati dove un tempo sorgeva l'Ikea i tre notano che c'è già diversa gente assiepata intorno alla pista, mentre le quattro tribune disposte sui quattro punti cardinali, ancora devono riempirsi.
Pierangelo si guarda attorno cercando Tremori e Tronchetti ma poi ricorda che devono ancora essere a cena.
La delegazione russa e quella cinese, seduti rispettivamente l'una di fronte all'altra tardano poco ad arrivare, sono quasi un centinaio per parte, tra loro si possono scorgere uomini d'affari che sfoggiano capi di abbigliamento firmato, tecnologia costosa e donne impellicciate che li accompagnano facendo sorrisi per lo più tirati o falsi. Al loro fianco ci sono le guardie del corpo. Sonia, con occhio esperto scandaglia le armi più vistose, anche lei si è messa l'armatura più pesante e ha portato il fucile più temibile.
I tre si siedono sulla tribuna italiana ancora deserta. Le macchine escono dai garage e scaldano i motori, i meccanici sono assiepati intorno ai mezzi e fanno le ultime verifiche mentre al centro della pista un gruppo di adolescenti si destreggia in un ballo acrobatico per intrattenere il pubblico già numeroso.
Quattro personaggi politici sorseggiano bevande colorate al tavolino di un bar, discutono di affari bisbigliando, ed ecco che si sente in lontananza il rumore di un elicottero.
Tremori è stato di parola, l'elicottero atterra nello spazio apposito ed escono sei persone. Tronchetti accompagnato da una ragazzina che deve avere la metà dei suoi anni, Tremori con al fianco la moglie e le due guardie del corpo in tenuta mimetica che si guardano prontamente attorno pronti a premere il grilletto nel caso ce ne sia bisogno.
Tremori dopo aver finito di parlare con il suo illustre ospite si stacca dal gruppo promettendo di raggiungerli per bere qualcosa e raggiunge Pierangelo "allora tutto a posto?".
"Tutto a posto?" chiede con voce stridula Pierangelo "hai visto quante armi circolano?".
"Non devi assolutamente preoccuparti, ho fatto disporre uomini armati sui tetti, non accadrà nulla. Piuttosto ho parlato con Tronchetti, ci sarà presto un affare in ballo dentro il quale ci sarai anche tu".
Sonia osserva le tribune, accarezza il fucile come se lo stesse coccolando ed è allora che intravede tra la folla nel prato Antonio. I due si osservano qualche secondo poi Antonio distoglie lo sguardo e riprende a parlare con una donna al quanto singolare che siede al suo fianco.
E finalmente ecco, si accendono i motori, le macchine si dispongono in griglia. Il russo parte in pole seguito dal cinese, dall'italiano e in coda l'inglese.
Le auto partono e schizzano verso la prima curva, il cinese riesce con una manovra un po' spericolata a sopravanzare il russo che deve inchiodare violentemente per non finire fuori dalla lingua di asfalto.
Sonia, resta poco interessata alla gara, si concentra sui nuovi arrivati. Si siedono nella tribuna riservata ai tifosi dell'inglese, sono molto alti e longilinei, portano copricapi strani "ecco gli alieni" dice a denti stretti.
Giancarlo getta un occhio ai nuovi venuti, in particolare a uno di questi che sta tirando fuori da uno zaino un'apparecchiatura elettronica, un cyberdeck di nuova generazione.
Lui è già pronto per ogni evenienza, poi torna a guardare la corsa, alla fine del primo giro il cinese ha preso già un buon margine sull'italiano che ha sorpassato il russo all'ultima curva. L'inglese sembra avere dei problemi, dal retro della sua macchina esce del fumo denso, probabilmente ha una perdita di olio.
Il secondo giro si conclude senza scossoni, l'italiano è riuscito a mantenere la seconda posizione ma il cinese è in fuga.
"Mi sa che abbiamo perso" dice pierangelo a Giancarlo "sarà impossibile recuperare lo svantaggio".
Giancarlo fa un cenno con la testa, guarda Sonia che ha imbracciato il fucile preparandosi per qualcosa che non riesce ad intuire.
Il peggio avviene sullo scadere del terzo giro. Si sente distintamente un rumore attutito, Sonia e Pierangelo capiscono immediatamente che si tratta di uno sparo silenziato e poi hanno conferma dalla caduta di uno dei cinesi che si riversa a terra.
"Lo sparo è arrivato dalla tribuna russa" dice sottovoce Sonia, poi guarda Antonio che ha preso il fucile e guarda attraverso il mirino, ispeziona le auto che hanno appena tagliato il traguardo e stanno percorrendo la prima curva.
Giancarlo, mentre nella tribuna cinese succede di tutto vede scomparire la pista e al suo posto vede una griglia verde, sulla griglia compaiono delle icone. Lui sa di cosa si tratta, da principio resta spiazzato, non si aspettava certo di essere "richiamato" nella rete, poi, in base al suo vecchio allenamento, rallenta i battiti del suo cuore e si concentra sullo schema.
Ci sono due unità centrali, alcune porte per l'iperspazio, diverse sentinelle e almeno otto "cassetti". In sottofondo sente ancora il rombare dei motori, avanza sullo schema, entra e cercando di nascondersi alle probabili sentinelle raggiunge il primo archivio.
Il segugio vicino alla cella di memoria l'ha sicuramente visto e deve aver allertato il sistema dell'intrusione. Non accade nulla, il netrunner apre senza alcuna difficoltà l'archivio, le notizie contenute sono piuttosto drammatiche. I cinesi hanno o stanno preparando un virus per una guerra batteriologica, hanno intenzione di assassinare diversi presidenti e altre personalità che Giancarlo non conosce, poi trova altre notizie, peccato non aver spazio di memoria per copiarle, dovrà tentare di ricordarle a mente ma sa già che una volta uscito avrà solo ricordi frammentari.
Continua il suo giro, altra cella di memoria e altra sentinella, questa volta il cane tenta un attacco ma il netrunner mette in campo il suo programma di difesa che riesce a neutralizzare l'attacco.
E altre informazioni, ma questa volta sono solo scartoffie, nulla di veramente importante, Giancarlo vede una nuova cella di memoria, si avvicina ma viene investito da energia negativa, una manticora lo ha attaccato di sorpresa, egli si difende fino all'estremo delle sue forze, poi la vista si appanna, la pista torna a sovrapporsi al reticolato e in fine tutto diventa nero.
Sia Sonia che Pierangelo si accorgono che Giancarlo è scivolato dalla poltroncina, dal braccio sinistro esce un leggero fumo azzurro, i due lo soccorrono come possono e fortunatamente per il netrunner riescono a stabilizzarlo. Poi Tremori insiste per chiamare il tecnosanitari e far bendare Giancarlo che sofferente si contorce sulla sedia.
La corsa nel frattempo è arrivata alla fine del quarto giro e nuovamente Pierangelo avverte tre distinti rumori ovattati. Il primo proiettile è andato a colpire un occupante della tribuna russa, sicuramente uno dei cinesi ha restituito il favore ferendo il capo della spedizione della fazione avversa.
Il secondo colpo va ad impattare sul vetro della macchina guidata dall'inglese che inizia a sbandare e presto si cappotta fuori pista prendendo fuoco.
Subito intervengono alcuni uomini che prontamente spengono le fiamme, nel frattempo la corsa continua, il cinese si invola verso la vittoria indisturbato seguito dall'italiano e dal russo che combattono fino all'ultimo metro.
La premiazione ha poca importanza, piuttosto Sonia decide che bisogna fuggire da quel posto, soprattutto dopo aver visto quattro persona che erano sedute sul prato vicino ad Antonio accasciarsi quasi contemporaneamente.
Giancarlo e Sonia raggiungono le loro moto e Pierangelo, dopo aver salutato Tremori sale sull'auto che però non ne vuole sapere di partire.
Sonia, con la coda dell'occhio nota che l'amico non parte e quindi manovra la moto e torna verso di lui.
"Sali, non abbiamo tempo"
Pierangelo, cocciuto, riprova a far partire l'auto ma senza riuscirci a allora decide di seguire il consiglio di Sonia e sale sul retro della moto.
Mentre Giancarlo è già scomparso, Sonia e Pierangelo si accorgono di essere inseguiti, percorrendo i campi la ragazza sa che la visuale è ampia e potrebbero essere colpiti da un momento all'altro e quindi sprona il passeggero a sparare.
Pierangelo poco avvezzo alle armi impugna la propria pistola, prende una mira precaria e preme il grilletto. Fortuna o no, il proiettile raggiunge il guidatore del quad al loro inseguimento in piena fronte e il mezzo scarta di lato e si ribalta nel campo.
Scongiurato il pericolo Sonia decide di tornare sulla strada per affrettare la fuga e dopo meno di venti minuti raggiunge casa.
Giancarlo è fuori ad aspettarli "sembra tutto tranquillo" dice osservando la palazzina "solo che la porta d'ingresso deve essere stata forzata, io ci andrei con i piedi di piombo".
Sonia entra per prima, guarda le scale e fa un cenno agli altri due.
Silenziosamente iniziano a salire i primi gradini e raggiunto quasi il pianerottolo, la ragazza, viene raggiunta da un paio di proiettili che vanno fortunatamente ad impattare sulla sua armatura.
Alza il fucile ma la visuale non è buona e quindi voltandosi alle spalle fa un cenno a Giancarlo "passiamo dall'ascensore, arriveremo al piano superiore e lo prendiamo di sorpresa".
Pierangelo resta acquattato sul pianerottolo con la pistola puntata verso il piano superiore e attende che gli altri due agiscano.
Raggiunto il piano terra, Sonia intravede un ombra uscire dall'ascensore, è lei la prima a sparare e prende il bersaglio in pieno, potrebbe avvicinarsi e limitarsi a ferirlo e invece in un secondo decide di dargli il colpo di grazia.
"Andiamo" dice a Giancarlo che è rimasto indietro.
I due salgono sull'ascensore, naturalmente manomesso, ma il netrunner, dopo aver dato un'occhiata ai fili del pannello riesce a rifare i collegamenti e a far partire la cabina dell'ascensore verso il piano desiderato.
Aprendo la porta dell'ascensore si guardano attorno "via libera" dice Sonia avvicinandosi alle scale seguita da Giancarlo.
Il bersaglio sottostante non si è accorto della loro presenza, è intento a cercare Pierangelo che è nascosto nell'ombra.
Segue uno sparo e poi uno successivo. L'uomo muore in un lago di sangue.
I tre, dopo aver perquisito i corpi degli intrusi si rifugiano in casa aspettando l'arrivo di Antonio...

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