venerdì 18 dicembre 2015

Cyberpunk - La droga cinese - Undicesima parte -

Di prima mattina Sonia riceve una visita, è Massimo "ho esaminato la tua cartella, i punti sembrano essere ben saldi e le ferite si stanno rimarginando in fretta, penso proprio che in giornata potrai uscire da questo posto".
"Tu non vieni?"
"Sfortunatamente sono costretto a restare, anche questa notte ci sono stati tafferugli, Skin e Cinesi se la sono data di santa ragione, sembra per colpa di un traffico di droga tagliata male, abbiamo avuto parecchie visite al pronto soccorso e diversi decessi. Mi duole, ma passo".
Nel frattempo, nella nuova casa, Giancarlo, Pierangelo e Antonio si preparano per una lunga giornata, oggi o meglio questa è la grande notte. Il primo camion dovrebbe partire destinazione Firenze.

"Io vado da Chiesi, spero che sia ancora dell'idea di darci una mano e se così non fosse, dovremo rinunciare".
Gli altri due lo guardano, il netrunner alza le spalle "dico, che forse è meglio davvero rinunciare".
Antonio non ha nessun parere, sa cosa deve fare, dovrà stare a guardare fino all'ultimo, poi agire "vai, e torna con dei risultati, noi intanto vediamo di preparare il furgone al meglio".
I tre abbandonano la casa e si dividono, il faccendiere torna verso la sede della Chiesi, è notevolmente cambiata dall'ultima volta, ora, uomini armati sorvegliano il palazzo.
La segretaria è sempre molto gentile "quindi volete parlare con mister Chiesi?".
"Ditegli che Pierangelo Brambilla è qui".
La ragazza sgrana gli occhi, ha già sentito quel nome ma non riesce ad associarlo a quel viso.
"E poi, se la cosa va in porto che ne dici se ce ne andiamo fuori a cena, solo io e te" azzarda Pierangelo molto sicuro di sé.
"Se, se certo, ma guarda te... Puoi anche andare va, primo piano".
Pierangelo da un ultimo sguardo a quelle gambe mozzafiato e quel corpo strizzato in quel vestitino di latex, poi sospirando sale le scale.
Sulla porta due energumeni lo palpano a dovere, non trovando armi lo fanno entrare nell'ufficio del capo.
Il vecchio è seduto alla sua scrivania "si segga".
Pierangelo si siede e attende una reazione da parte dell'industriale.
"Quindi voi aveste fatto parte della pedizione che ho organizzato io contro..."
"Contro la Cyberclick e a quanto pare mi sembra di ricordare che è andata anche molto bene".
L'anziano tira una boccata dal suo sigaro e poi butta fuori una nuvola di fumo azzurrognolo "dunque procediamo, avete ripensato alla mia idea?".
"Ci abbiamo pensato, e potrebbe interessarci, interessarci fare di quella cosa un buon profitto. Il problema sono le forze dell'ordine, i russi e non ultimi i cinesi. Troppa gente e noi siamo solo in quattro".
"Alla polizia ci penso io, voi dirottate il camion, lo farete uscire dall'autostrada prima che arrivi a Bologna, lo voglio in un ex centro industriale abbandonato, ad attendervi ci saranno dei miei uomini nel caso vi serva una mano".
"Ottimo, e... per i russi e i cinesi?".
"Per i russi sono problemi vostri ma sono sicuro che userete la loro inimicizia con i cinesi, del resto si sa, i nemici dei miei nemici..."
"... sono miei amici. Ok per il trasporto e la deviazione possiamo pensarci".
"Qui ci sono 5000 per le spese iniziali, altri cinquantamila a lavoro ultimato. Avrete la serata sgombra da sirene e un supporto auto con quattro uomini ben armati".
"Mi pare una buona partenza" prendendo i soldi dalle mani di Chiesi "ci sentiremo fra qualche tempo".
"Un consiglio, lasciate stare le donne degli altri, potreste ritrovarvi a faccia in giù in un qualche bacino idrico".
Pierangelo sorride incassando la notizia e saluta.
"All'uscita troverete un uomo che vi mostrerà la macchina. Accordatevi con lui".
"Grazie e... a presto".
Intanti, più in periferia, Sonia è alle prese con un tizio che la insegue, entrambi in moto serpeggiano tra le vie della città, poi la ragazza decide di provare a seminarlo nel centro commerciale, l'unico rimasto aperto. Quando entra nel parcheggio si rende conto che la moto che la stava inseguendo non entra nello spazio antistante il grande magazzino.
Comunque, guardinga, entra nel centro commerciale e inizia a girovagare guardandosi attorno, poi si siede ad un tavolino di un bar prendendo un caffè ascolta il chiacchiericcio degli altri avventori.
"Hai saputo Gino?"
"Le solite cose Mario, i ceffi non la smettono proprio di farsi guerriglia e tutto questo per la solita morte oscura".
"Già, vivere in centro è diventato un incubo, e pensi che il nuovo sindaco riesca a fermare tutto questo?".
"Mario credo non sarà facile, ma almeno lui ha i soldi. Potrà restituire a Parma un certo lustro".
"Sì, sì, lasciando che i piccoli negozi chiudano e si creino questi mostri" indicando lo spazio antistante il bar.
"I tempi cambiano".
Sonia ha ascoltato abbastanza, non ha visto nessuno che fosse interessata a lei e quindi si alza e una volta salita in moto riprende la strada per via Mantova.
Antonio e il netrunner sono andati da uno sfasciacarrozze, "devo fare qualche modifichella al furgone. Due turbo, delle piastre, e delle sospensioni nuove".
L'uomo sporco di olio e morchia si asciuga le mani nella tuta oramai piena di macchie nere "penso di avere tutto qui".
Smonta delle sospensioni da una grossa macchina americana, raccoglie i pezzi dei turbo e in fine taglia delle lastre di metallo. "Direi che ve la potete cavare con 1500 bigliettoni".
Giancarlo sgrana gli occhi "e se facessimo 1000? Del resto è tutta roba di recupero".
Il meccanico guarda la ferraglia accatastata e quindi allunga la mano verso il netrunner "affare fatto amico".
Appena arrivati a casa trovano Sonia sul cancello "ben tornata, ah questi sono i tuoi nuovi documenti, d'ora in poi ti chiamerai Dolores" e poi inizia a ridacchiare.
Sonia lo guarda con sospetto, butta un occhio ai documenti e poi guarda imbufalita il netrunner "chi ha avuto questa bella idea?".
"Non guardare me" dice cercando di scusarsi l'informatico "piuttosto guarda..." s gira e punta il dito su Pierangelo "... lui".
"Grrr... altro nome e cognome non avevate vero? Vi state prendendo gioco di me?".
"Bando a queste sciocchezze, se tutto va come deve andare tra due giorni saremo ricchi. Entriamo che vi spiego".
I quattro si sedettero al tavolo, Giancarlo spiegò cosa avesse in mente Chiesi e cosa dovevano fare.
"... e poi ci becchiamo i nostri bei soldini".
"Sembra facile" sbadiglia Antonio
"Dovremo organizzarla per benino, fermare il camion, dirottarlo, e naturalmente il tutto fermando la scorta, e naturalmente senza lasciarci le penne. Io la vedo dura".
"Sempre il solito pessimista. Ora sento il pilota, lui ci aiuterà nella prima parte del piano, dovrà simulare un incidente con la macchina che presumibilmente scorterà il camion, una volta che il carico sarà fermo per via dell'incidente noi entreremo in azione. Dirotteremo il carico fuori dall'autostrada e lo porteremo tra le braccia degli uomini di Chiesi".
"Sembra facile" continua a ripetere Antonio poco convinto, e già pensando a come portare a termine il suo di piani.
"Polizia ne avremo?" chiese Sonia
"No, nulla. Questo me lo ha assicurato il vecchio".
Sonia scuote la testa "serviranno delle armi pesanti, nel caso si debba agire sui mezzi, ci vuole un bel lanciarazzi".
"Lo andrò a prendere nel pomeriggio" si offre Antonio.
"Noi andremo a dare un'occhiata al percorso" afferma il netrunner.
"E io contatterò il pilota e vedrò di accordarmi con lui".
I quattro si dividono nuovamente, mentre Giancarlo e Sonia salgono sul furgone e si dirigono verso l'autostrada, Antonio torna verso l'armeria.
L'unico che resta a casa è Pierangelo che chiama l'amico faccendiere.
"Ciao, mi serve il numero del pilota che ha quasi vinto la corsa".
"Cosa hai in mente?"
"Una cosetta in autostrada, mi serve uno stuntman o un pilota che simuli un incidente".
"Ah, direi che ho il nome che fa per te"
Avuto anche il numero di uno stuntman di fama internazionale Pierangelo inzia la sua chiamata. La prima non va a buon fine, lo stuntman, da prima molto contento di accettare, una volta sapunto la pericolosità del piano decide di mollare la telefonata.
Il pilota, al contrario, sembra ben disposto e dopo aver sentito la cifra che potrebbe guadagnare è già in smania per procedere.
Il netrunner chiama anche un vecchio amico, anche lui netrunner, che si era detto disponibile a farla pagare ai cinesi, e quale miglior occasione? Naturalmente accetta tutto quello che Giancarlo gli propone e i due si accordano per vedersi alle otto.
Pierangelo lascia la casa e raggiunge in Cittadella il pilota, lo trova in compagnia del meccanico che fornirà la motrice del camion usata dall'improvvisato stuntman.
"Sarà come girare una scena di un film, quando te lo diremo noi, dovrai speronare il mezzo da noi indicato, provocando un incidente che andrà a bloccare il traffico, al resto penseremo noi".
"Ci saranno delle riprese?"
"Certo, avremo dei droni che riprenderanno il tutto e poi, in una seconda scena arriverà anche la polizia, tu dovrai solo attenerti al piano e nulla andrà storto".
"Ottimo, a che ora si comincia?"
"Alle otto, ci vediamo allo scambiatore".
"Ci sarò".
I quattro, verso le quattro si ritrovano in casa, ora non resta che attendere la sera per agire e sperare che tutto vada secondo i piani stabiliti.

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