mercoledì 30 dicembre 2015

Disordini alla vecchia metropolitana

Il nano, salendo le scale dalla vecchia metropolitana, aveva addocchiato alcuni uomini in mimetica con un fucile a tracolla, si guardò il braccio destro e diede uno sguardo al visore, "nessuna notizia ufficiale" boffonchiò tra sé e sé.
Il fucile d'assalto che aveva dietro la schiena era forse troppo in vista, mise la mano alla fondina dello storditore a impulsi e si calò gli occhiali sul viso.
Quando raggiunse l'ultimo gradino si guardò attorno, quattro uomini, due dei quali cercavano inutilmente di mimetizzarsi tra la folla, altri due erano appostati ai margini della piazza e sembravano pronti ad entrare in azione.

La giornata calda aveva attirato parecchia gente e malgrado i maxischermo davano continuamente notizie poco confortanti sulla qualità dell'aria, molti dei presenti giravano senza alcuna protezione davanti alla bocca o addirittura intorno alle narici.
Khellendrox, doveva soltanto attraversare la piazza e infilarsi in un vicolo, guardò il percorso più breve, avrebbe certamente potuto infiltrarsi tra la folla, giusto per non dare nell'occhio e non correre il rischio di essere fermato anche per un banale controllo "solite scocciature".
Quando fu nel mezzo della piazza udì degli spari, la gente iniziò a sciamare in ogni direzione e immediatamente fu il caos, guardò i quattro uomini in divisa ma nessuno di loro aveva ancora sparato, a questo punto, si gettò di lato, dentro una vetrina già sfondata di un negozio, e carponi si preparò ad usare il suo vecchio fucile.
Gli spari provenivano da una finestra di un palazzo visibilmente disabitato. Doveva essere tra il sesto e il nono piano, due dei quattro militari si affrettarono a raggiungere il caseggiato, gli altri rimasero immobili tenendo le posizioni.
Fu questione di secondi, uno degli uomini cadde a terra colpito da un proiettile, l'altro iniziò a sparare a casaccio.
Khellendrox, dalla sua posizione guardò dentro il mirino a infrarossi, iniziando ad esaminare i piani dove pensava arrivassero gli spari.
I due militari arrivarono prima di lui, sul visore comparvero le tre sagome di colore arancione, dopo poco ne rimasero solo due.
"L'han preso" rialzandosi e nascondendo nuovamente il fucile. Addocchiò nuovamente l'uomo rimasto nella piazza che nel frattempo si era spostato vicino al compagno rimasto ferito.
Approfittando di quella situazione, il nano decise di dileguarsi, corse verso il vicolo e sgommando s'intrufolò nel traffico. (Con
Mattia Gianelli  Foto di Davide Eddy Ederle)

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