Il
nano, salendo le scale dalla vecchia metropolitana, aveva addocchiato
alcuni uomini in mimetica con un fucile a tracolla, si guardò il braccio
destro e diede uno sguardo al visore, "nessuna notizia ufficiale"
boffonchiò tra sé e sé.
Il fucile d'assalto che aveva dietro la
schiena era forse troppo in vista, mise la mano alla fondina dello
storditore a impulsi e si calò gli occhiali sul viso.
Quando
raggiunse l'ultimo gradino si guardò attorno, quattro uomini, due dei
quali cercavano inutilmente di mimetizzarsi tra la folla, altri due
erano appostati ai margini della piazza e sembravano pronti ad entrare
in azione.
La giornata calda aveva attirato parecchia gente e
malgrado i maxischermo davano continuamente notizie poco confortanti
sulla qualità dell'aria, molti dei presenti giravano senza alcuna
protezione davanti alla bocca o addirittura intorno alle narici.
Khellendrox, doveva soltanto attraversare la piazza e infilarsi in un
vicolo, guardò il percorso più breve, avrebbe certamente potuto
infiltrarsi tra la folla, giusto per non dare nell'occhio e non correre
il rischio di essere fermato anche per un banale controllo "solite
scocciature".
Quando fu nel mezzo della piazza udì degli spari, la
gente iniziò a sciamare in ogni direzione e immediatamente fu il caos,
guardò i quattro uomini in divisa ma nessuno di loro aveva ancora
sparato, a questo punto, si gettò di lato, dentro una vetrina già
sfondata di un negozio, e carponi si preparò ad usare il suo vecchio
fucile.
Gli spari provenivano da una finestra di un palazzo
visibilmente disabitato. Doveva essere tra il sesto e il nono piano, due
dei quattro militari si affrettarono a raggiungere il caseggiato, gli
altri rimasero immobili tenendo le posizioni.
Fu questione di secondi, uno degli uomini cadde a terra colpito da un proiettile, l'altro iniziò a sparare a casaccio.
Khellendrox, dalla sua posizione guardò dentro il mirino a infrarossi,
iniziando ad esaminare i piani dove pensava arrivassero gli spari.
I
due militari arrivarono prima di lui, sul visore comparvero le tre
sagome di colore arancione, dopo poco ne rimasero solo due.
"L'han
preso" rialzandosi e nascondendo nuovamente il fucile. Addocchiò
nuovamente l'uomo rimasto nella piazza che nel frattempo si era spostato
vicino al compagno rimasto ferito.
Approfittando di quella situazione, il nano decise di dileguarsi, corse verso il vicolo e sgommando s'intrufolò nel traffico. (Con Mattia Gianelli Foto di Davide Eddy Ederle)
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