venerdì 11 dicembre 2015

Il vampiro e l'inquisitore

I soldati accompagnarono l'anziano inquisitore sulla collina, l'uomo di chiesa si fermò a contemplare le pareti spesse che un tempo trattenevano il portone, ora l'ingresso era spalancato e le assi spesse e robuste che componevano il portone d'ingresso giacevano a terra "Magister, vi posso assicurare che il posto è abbandonato da tempo" disse uno dei soldati accostandosi al prelato "cosa siamo venuti a fare?".
"I contadini e i mercanti parlano di strane luci danzanti e più di uno ha lamentato la sparizione della figlia maggiore, lo demonio abita queste pareti, lo sento" si limitò a dire l'uomo incappucciato parlando con un filo di voce, poi, senza indugio varcò la soglia del castello entrando nel cortile interno.
Il tempo non era stato clemente con quelle mura, incrostate di muffa, portavano antichi segni di battaglia. Doveva essere passato indenne a parecchi scontri, e l'inquisitore sapeva che gli ultimi non erano stati scontri tra umani ma bensì tra creature che dovevano essere bandite.
I soldati rimasero alle spalle dell'uomo di chiesa guardandosi attorno.

"Qualcuno di voi ha varcato questa soglia prima di ora?" chiese a voce alta guardandosi attorno.
Alle sue spalle nessuno rispose e così l'inquisitore, dopo aver scosso il capo iniziò a salire la scalinata ripida e scivolosa.
"Solo uno di voi mi segua, gli altri preparino le torce, voglio che questo posto venga bruciato mattone per mattone".
Le guardie si guardarono negli occhi indecisi su chi dovesse seguire l'uomo venuto dalla capitale, poi, il più anziano prese coraggio e salì i primi gradini alle spalle dell'anziano "cosa cercate di preciso?" chiese titubante raggiungendo il prelato sul pianerottolo che conduceva al lungo corridoio degli appartamenti.
"Segni di presenze" disse l'anziano camminando lentamente e guardandosi attorno, poi voltandosi e guardando il soldato che aveva estratto la spada gli disse "quella non vi servirà a molto".
Il volontario rinfoderò la spada e si affiancò all'anziano "come pensate di combatterlo?"
"Col fuoco" disse alzando il tono della propria voce, fermandosi davanti ad una porta e spingendola con la punta del piede.
La stanza che si aprì innanzi a loro era buia, una leggera brezza calda e maleodorante li investì perdendosi nel corridoio e dissipandosi alle loro spalle.
Il soldato parve seguire quell'alito di vento con lo sguardo, poi vistosi scoperto dall'inquisitore tornò a guardare l'altro spalancato davanti a loro "devo entrare?" tradendo un fremito nella voce.
"Non occorre, la creatura che cerchiamo non si nasconde nel buio di queste stanze, anzi, sono certo che presto si mostrerà in tutta la sua magnificenza.
I due continuarono a percorrere il corridoio che ad un certo punto curvò verso destra, altre stanze si affacciavano ma il prelato non si avvicinò a nessuna delle porte che ne chiudevano il passaggio.
Quando ebbero svoltato nuovamente a destra si trovarono su un ballatoio, le assi della pavimentazioni scricchiolarono sotto il loro peso producendo un suono che sembrò, alle orecchie del soldato, il pianto di diversi bimbi inquieti.
A distoglierlo da quei pensieri cupi ci pensarono gli uomini che erano rimasti nel cortile.
"Magister, venite presto" disse uno di loro.
"Un uomo cerca di voi" disse un altro.
L'inquisitore si affacciò alla balaustra che dava sul cortile interno e guardò verso il basso.
I quattro soldati circondavano un uomo distinto, vestito di nero, nella mano destra stringeva un bastone e si appoggiava ad esso come se fosse claudicante.
Il prelato indovinò immediatamente che quella posa serviva solo ad impietosire gli uomini d'arme.
"Arrivo, non fate nulla che io non farei" disse e un ghigno gli comparve sul viso accentuando le rughe profonde del volto.
Khellendrox scese le scale e raggiunse il cortile del maniero dalla parte opposta alla quale era salito.
"Buona sera" disse guardando prima il cielo che si era fatto scuro e poi prolungando il proprio sguardo sul nuovo venuto.
"Sera" rispose l'uomo sostenendo lo sguardo del prelato "siete venuto per me?" chiese alzando il tono della propria voce.
"Forse" si limitò a dire l'anziano avanzando di qualche passo verso il vampiro.
"Inquisitore, sappiamo bene che solo voi ed io abbiamo la possibilità di uscire vivi da questo luogo, loro, indicando col bastone gli uomini in divisa che lo circondavano, non avranno scampo".
A quelle parole i soldati fecero un passo in dietro puntando le spade verso colui che stava parlando.
L'inquisitore sorrise "probabilmente avete ragione" poi guardando il capitano del drappello di uomini "fate loro abbassare le armi, non voglio che altri innocenti possano essere preda anche solo di incubi".
Mercier diede un ordine secco e i soldati indietreggiarono di un altro passo abbassando le lame delle spade.
"Come pensate di procedere?" chiese lo straniero.
"Brucerete insieme al castello" disse lentamente l'uomo di chiesa e poi guardò verso il ballatoio dove il soldato che l'aveva seguito su per le scale attendeva un suo ordine.
Quando anche l'altro guardò nella stessa direzione, il soldato lanciò la propria torcia sul cumulo di paglia che era stato ammonticchiato qualche tempo prima.
Il fuoco divampò in breve tempo e il fumo si alzò riempiendo tutto il cortile.
Gli uomini rimasero immobili preparandosi allo scontro, l'inquisitore prese un libricino che teneva nella tasca profonda della sua tonaca e aprendolo iniziò a leggerlo ad alta voce.
Il vampiro era scomparso.
Il soldato che era in una posizione di favore, vide gli spostamenti veloci dello straniero, si meravigliò della sua agilità, lo vide avvicinarsi ai soldati e uno ad uno colpirli. Gli uomini seppur vigili e armat caddero al suolo privi di vita.
"E' alle vostre spalle" urlò il soldato all'inquisitore che era rimasto immobile e continuava a leggere voltando di tanto in tanto le pagine del libro.
Quando il vampiro si avvicinò per colpire anche l'uomo di chiesa come aveva fatto con i soldati, venne investito da una forza spaventosa, che lo respinse gettandolo a terra.
Il prelato si voltò verso il nemico, smise di leggere e chiudendo il libro lasciò l'indicedella mano sinistra tra le pagine.
"Dunque avete provato la difesa del Divino, ora ditemi, pensate ancora di trovare scampo?".
Il vampiro rise rialzandosi e spolverandosi il lungo vestito scuro "è forse tutto qui quello che sapete fare?".
L'inquisitore senza controbattere riaprì il libro e riprese a leggere, le parole uscivano dalla sua bocca lentamente, la tonalità si alzava ed abbassava a seconda di ciò che veniva descritto dalla preghiera, poi fu venne il momento del vampiro.
"Ora assaggerai la mia collera" puntò il bastone verso l'anziano andando a toccare con la punta la tonaca, faticò non poco, ma alla fine riuscì a oltrepassare la barriera di protezione che il prete aveva innalzato intorno a sé e la punta del bastone impugnato dal vampiro, gli trafisse la carne del costato.
L'inquisitore non cambiò espressione, malgrado il male lancinante continuò a leggere sapendo che quelle parole avrebbero presto attecchito sulla sua preda e lo avrebbero indebolito a tal punto da farlo stramazzare al suolo.
Il fuoco nel frattempo si era allargato e ora divampava ovunque, il soldato che era rimasto sul ballatoio a contemplare la scena, decise di scendere le scale e si scagliò contro il vampiro, la sua foga fu tale che quando mancò il bersaglio, molto più lesto di lui a scansarsi, per poco non rovinò a terra.
"Siete un codardo" vomitò addosso al vampiro tutta la sua rabbia tentando nuovamente di colpirlo con la spada.
Il vampiro per nulla intimorito scivolò dentro al pozzo che capeggiava al centro del cortile.
Il soldato, pensando che quella fosse solo una mossa per scappare lo seguì, ma quando si affacciò per vedere dove fosse finito il nemico, il vampirò uscì dal noscondiglio improvvisato e azzannò il giovane al collo risucchiando il suo sangue e lasciandolo privo di vita.
Il fuoco nel frattempo aveva lavorato ancora, la struttura era ormai avvolta dalle fiamme e l'unica zona ancora immune sembrava essere lo spazio attorno all'anziano uomo di chiesa che stava proseguendo nella sua lettura e il pozzo dove il vampiro guardava bramoso il suo nemico.
"O voi, o io" disse l'inquisitore chiudendo il libro e riponendolo nella tasca della tonaca.
Il vampiro affacciò il viso dalle pietre del pozzo e il prelato agitò le braccia, allargò le mani e le fiamme presero vita alle sue spalle dirigendosi proprio verso la tonda struttura in pietra e legno.
Il pozzo prese fuoco e il vampiro fu avvolto dalle fiamme, il rifugio si era trasformato in breve nella sua ultima dimora.
Le lenti degli occhialini tondi che adornavano il viso pallido del vampiro si dipinsero di rosso e rifletterono le fiamme che divampavano allegre intorno a lui.
Il prelato avanzò sicuro fino quasi a raggiungere il pozzo, si ferò a circa un metro e quindi pronunciò le ultime parole della preghiera.
Il vampiro si sentì venir meno, aggrappato con gli artigli ai sassi della superficie del pozzo restò penzoloni, tentò di raccogliere le ultime energie per volare via da quel luogo di morte ma non riuscì nel suo intento, i suoi occhi colmi d'odio guardarono l'inquisitore sul volto del quale era dipinta una soddisfazione unica.
"Avete sconfitto questo corpo mortale, ma ci rivedremo, la battaglia è persa ma la guerra è appena iniziata".
Correva l'anno 1567, l'inquisitore dovette combattere altre battaglie simile a quella, e come aveva giurato il vampiro ucciso in quel castello, lo ritrovò in altri luoghi e con altre sembianze, poi, si dice, ormai molto avanti negli anni, volle disinfestare una casa da uno spirito maligno che ripeteva essere l'anima del vampiro ucciso molti anni prima. Quell'ultimo scontro gli fu fatale, mentre era preso nella foga del fanatismo religioso mise un piede in fallo e precipitò in uno scantinato. Alcune ore dopo, non vedendolo tornare alcuni sui adepti andarono a cercarlo, perlustrarono tutta la struttura da cima a fondo, ma il suo corpo non fu mai ritrovato. (Con Luigi Meggiolaro. Foto di Marco Elli)

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?