giovedì 14 luglio 2016

Il labirinto delle meraviglie

Oggi quella struttura viene chiamata "Labirinto delle meraviglie" ma nessuno può veramente affermare di aver visto con i suoi occhi cosa ci sia al suo interno...

Il labirinto era stato costruito molto anni prima, un uomo, venuto da est, dopo aver attraversato le sabbie del deserto del Gretch era arrivato in quella valle e dopo aver comprato dal principe Klong una lingua di terracompresa tra i monti e il mare aveva, in una notte fatto crescere alte mura di rampicanti, poi egli stesso era scomparso al suo interno.
La parete nord del labirinto costeggia la via carovaniera che i mercanti percorrono per raggiungere la capitale. Le montagne che lo cingono da ovest e sud sono brulle e difficilmente valicabili. I pochi pastori che passano da quelle parti durante la transumanza giurano di aver sentito urla disumane giungere dall'interno della struttura, mentre i mercanti riportano storie di uomini che si sono avventurati al suo interno e che ne sono usciti pazzi o molto malati.
Tutti concordano sul fatto che il labirinto sia popolato da creature bizzarre probabilmente create dallo stesso straniero giunto da lontano e che al centro sia custodito dal "Guardiano" un immenso tesoro.
Quando mi recai in visita al giovane principe Klong IV lessi probabilmente la storia più improbabile che mi fosse mai capitata di avere sotto mano e poi, quando il sovrano del piccolo regno mi mise al corrente di ciò che stava per proporre ne rimasi colpito e allo stesso tempo turbato.
Il libro dal quale ho recuperato questa storia sfortunatamente è andato perduto durante l'incendio occorso misteriosamente alla biblioteca due giorni dopo che ebbi modo di leggerne il contenuto, e se la mia memoria non mi inganna direi che diceva più o meno così.
"L'uomo venuto dal deserto del Gretch era alto e molto magro, i suoi lunghi capelli bianchi gli coprivano abbondantemente le spalle e gli ricadevano sull'occhio destro che qualcuno giura non fosse umano.
Il regnante del tempo quando gli venne posato sul tavolo l'enorme sacchetto di pelle contenente monete tintinnanti non seppe resistere e i due si accordarono per la vendita di quel terreno che nessuno aveva più sfruttato per nessun motivo.
Il consigliere del principe, una volta che lo straniero era uscito dal palazzo, si era permesso di consigliare al suo signore di spiare le mosse di quel losco figuro "mio signore, non mi fido, temo che dietro quel viso stanco e vecchio si nasconda un astuto mago o peggio, un necromante, ho avvertito potente la magia scorrere in lui e nel suo unico occhio visibile ho scorto una luce diabolica".
Il sovrano, che si era messo a contare le monete contenute nel sacchetto alzò lo sguardo sul consigliere e senza dire nulla lo congedò con un semplice gesto.
Alblin, questo era il nome del giovane consigliere, mandò a chiamare due maghi e un guerriero "voi dovrete spiare colui che ha comprato le terre della valle, se doveste notare delle cose sospette, anche le più insignificanti, dovrete venire immediatamente a riferire. Sono stato chiaro?".
I tre si misero subito sulle tracce del mago e spiarono i suoi movimenti per tutto il primo giorno.
L'uomo si prodigò a solcare linee in terra con il suo lungo bastone, di tanto in tanto sussurrava qualche parola ma neppure i due maghi che pensavano di avere una cultura smisurata, riuscirono a capire cosa stesse dicendo.
La notte si accamparono in una radura poco distante e a turno continuarono ad osservare i movimenti dello straniero che, instancabile continuò a solcare il terreno e recitare quelle strane parole.
Il mattino seguente, l'uomo che non aveva affatto riposato, iniziò a tracciare delle linee in terra, poi sputò esattamente al centro di quella che poteva sembrare una stella sgalembra e nel giro di pochi istanti i solchi vennero sostituiti da alte parenti di rami intrecciati.
Il labirinto aveva preso forma così come l'hanno visto i pochi avventurieri che, a mani vuote e spaventati sono riusciti sia ad entrare che a muovere alcuni passi al suo interno.
I due maghi e il guerriero costeggiarono la struttura di recente costruzione, cercarono di sbirciare al suo interno attraverso l'intricato intreccio di rami ma senza riuscire nell'intento dovettero arrendersi all'evidenza, per sapere cosa vi fosse all'interno dovevano entrare.
Quando trovarono le uniche due entrate era passato praticamente tutto il pomeriggio e il sole stava sbiadendo dietro le montagne.
"Riferiremo a Grefry e vediamo se riterrà davvero utile il fatto che noi si entri nel labirinto" disse il mago più giovane.
La sera stessa furono ricevuti a cena dal consigliere e dal principe, spiegarono per filo e per segno cosa avevano visto e come le pareti fossero cresciute veloci a formare il perimetro di quella strana struttura, poi il guerriero parlò a nome suo e dei due maghi.
"Miei signori, se volete che scopriamo di più dovremo entrare, questo potrebbe comportare rischi e pericoli inimmaginabili e quindi vorremmo avere equipaggiamento adeguato e ricompense altrettanto adeguate".
Il pringipe abbozzò un sorriso "ditemi cosa vi occorre e ve lo farò avere".
Il mattino seguente i tre trovarono tutto ciò che avevano richiesto oltre a tre casse piene di monete d'oro.
Pronti, a mezzogiorno, varcarono la soglia del labirinto e di loro non se ne seppe più nulla per sei mesi.
I giorni passarono lenti e il principe ogni giorno mandava esploratori ad aspettare davanti ai due ingressi il ritorno dei due maghi e del guerriero, ma ogni sera gli uomini mandati in avanscoperta tornavano a mani vuote.
Quando ormai Grefry era sul punto di mandare all'interno altri uomini, uno dei maghi si presentò al portone principale della fortezza.
I suoi abiti erano logori e macchiati di sangue, malgrado fossero passati sono pochi mesi, sembrava fosse invecchiato di diversi lustri.
Le guardie all'ingresso stentarono a riconoscerlo, e fra l'altro l'uomo, si presentò balbettando parole incomprensibili e strabuzzando gli occhi come se il suo sguardo fosse attratto da chissà quale cosa passasse intorno ai due soldati che gli sbarravano il passo.
Quando finalmente il mago riuscì ad articolare un pensiero decente, una delle guardie lo riconobbe e mandò a chiamare il consigliere del principe.
Il mago fu fatto entrare a palazzo, e una volta che si fu cambiato d'abito e rifocillato venne chiamato a cospetto del principe per descrivere la sua esperienza.
Il mago spiegò che i tre erano entrati in un complesso e intricato labirinto, nei primi giorni avevano vagato senza trovare anima viva, poi, durante il quarto giorno il passo gli era stato sbarrato da una creatura alata che aveva fatto loro una domanda. L'uomo aveva poi continuato a descrivere altre creature e altre prove che i tre avevano dovuto affrontare, poi la descrizione divenne confusa e soprattutto quando Grefry gli chiese dove fossero l'altro mago e il guerriero, l'uomo si ammutolì non riuscendo a dare una spiegazione plausibile a come solo lui fosse riuscito ad uscire vivo da quel labirinto.
"Quindi ne sei uscito, e puoi giurare di aver affrontato prove e creature, e anche di aver scorto l'immenso tesoro che sta al centro del labirinto, ma in tutto questo non sei riuscito a portar fuori nulla che possa darci prova della tua permanenza in quei luoghi e neppure una moneta o un'unghia di una di quelle creature".
Il mago scosse la testa e i suoi occhi si riempirono di lacrime, si inginocchiò e chiese perdono implorando di non farlo tornare in quei luoghi".
Il racconto non descriveva altro ma interessante, in calce era abbozzata la mappa del labirinto.
Il principe Klong mi aveva fatto chiamare per un'unica ragione.
"Voglio che qualcuno entri nel labirinto e uccida lo straniero, del tesoro e tutto quello che troverà al suo interno potrà farne ciò che vuole. Tu dovrai dividere in due gruppi tutti coloro che si presenteranno. Tra di loro dovranno esserci un mago, un ladro e un chierico e poi quanti più guerrieri saranno disposti a mettere la loro spada al servizio della causa".
Curioso fui quasi sul punto di andare io stesso all'interno del labirinto, poi probabilmente sentendo anche il consiglio dei miei inseparabili amici iniziai l'arduo compito di formare le due fazioni che sarebbero entrate nel labirinto.
I Mercenari avrebbero fatto il loro ingresso dove erano entrati il guerriero e i due maghi mentre gli Abomini sarebbero entrati dalla parte opposta. Ero sicuro che, viste le ricchezze contenute e la fama e gloria che ne avrebbero goduto superando l'impresa, uno dei due gruppi poteva sicuramente arrivare al centro del labirinto, uccidere il mago e poi tornare fuori.

E se volete lanciarvi nella sfida:

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