domenica 8 luglio 2018

Creature nell'ombra


Le recenti notizie giunte dal nord non avevano avuto un buon impatto sul nano, c'erano stati dei crolli ai passi e alcune vedette, tornate a Menhariès avevano detto di aver visto ombre poco prima che ponti e montagne si riducessero in briciole.
Al mattino presto, i quattro, presero la strada per il nord. In tarda serata erano arrivate altre notizie, le Ombre erano scese sotto il passo e avevano attaccato dei villaggi, la gente fuggiva portando via quel poco che riusciva a trasportare.
Quando orama il sole stava scendendo dietro i monti che si intravedevano davanti a loro, raggiunsero la cittadina di Kayl. Al cancello le guardie li fecero passare immediatamente quando Khellendrox si fermò davanti a una di loro e si presentò.
La via principale era deserta ma quando arrivarono nella piazza principale notarono un certo fermento.
Davanti al tempio dei paladini sostavano alcuni uomini e donne in armatura che parlottavano tra loro.
Khellendrox mandò Alartes e Alak a prenotare la cena e le stanze per la notte mentre lui e Shin si avvicinarono ai giovani paladini assiepati davanti al tempio.
"... quelle strane creature, i contadini sono in fuga" stava dicendo uno dei paladini preoccupato mentre Shin e Khellendrox si accostarono a loro.
"Buona sera" salutò l'elfo mentre il nano si limitò a un semplice cenno con il capo.
"Buona sera stranieri" disse di rimando il più vecchio tra i paladini.
Khellendrox squadrò uno a uno i giovani, poi salì i gradini del tempio e fermandosi sull'ultimo si volse verso i paladini "devo parlare con il maestro, spero di non disturbarlo"
I paladini a quelle parole si affrettarono a seguire il nano e l'elfo che nel frattempo erano entrati nel tempio.
La navata principale era parzialmente illuminata da piccoli lumini rossi che danzavano allegramente appesi a pilastri massicci e squadrati.
Un anziano si fece in contro al nano, e malgrado l'oscurità parve riconoscerlo, quando i due furono vicini egli chinò il capo "seguitemi mastro nano".
Khellendrox guardò l'uomo e poi il mago che era al suo fianco "sì, sì, può venire anche lui".
I tre lasciarono dietro di loro i giovani paladini che nel frattempo si erano avvicinati curiosi, il maestro giunto davanti alla statua del drago cavalcato da un paladino si inginocchiò, poi, aprì una botola tra le zampe del drago e scese i gradini imitato da Khellendrox e da Shin, poi si sedette e fece un cenno perché si sedessero anche i due ospiti.
"Mi è giunta voce della situazione dei passi e ora sembra che le cose siano peggiorate, presto avremo orde di fuggitivi che vorranno entrare in città e chiedere asilo. L'annata è stata magra e i raccolti scarsi, non riusciremo a sopperire alle necessità di tutta quella gente".
Khellendrox si mosse nervosamente sullo sgabello, sperava infatti che il paladino fosse più incline ad aiutare il prossimo.
"Noi siamo venuti per debellare il problema, per quanto riguarda gli sfollati dei villaggi dovrete pensarci voi, naturalmente".
Shin guardò il nano lanciandogli una frecciatina, il suo tono era stato un po' brusco, come suo solito e ora poteva essere che il maestro non volesse più dare l'appoggio sperato.
"Mastro nano, parlate chiaro, volete uno dei nostri paladini?".
Fu Shin a prendere la parola "Noi ci stavamo chiedendo se avete un vostro adepto che reputate all'altezza della missione".
Il gran maestro si accarezzò la lunga barba bianca riflettendo "una ci sarebbe" esclamò dopo alcuni secondi "è uscita in ricognizione, se siete svelti, la troverete sulla strada che fa la solita ronda".
Il nano probabilmente scocciato per il fare brusco del vecchio paladino si alzò di scatto "allora andiamo e..." fu l'elfo a chiudere la frase "grazie, gran maestro, grazie della disponibilità".
I due lasciarono alle loro spalle il paladino, risalirono i gradini e uscirono dal tempio attorniati dai giovani cavalieri dei draghi che iniziarono a fare domande curiosi "dove andate?", "ucciderete le ombre?" "ci libererete da questi cattivi presagi?".
Il chierico guardò l'ultimo dei paladini che avevano parlato e stava per rispondere quando fu preso sottobraccio e trascinato fuori dal tempio dal mago "andiamo mastro nano, non abbiamo tempo".
Salirono sul carretto e uscirono di gran carriera dalla cittadina, prendendo il sentiero che portava a nord.
Fecero poca strada e incrociarono una ragazza in armatura, seduta in riva strada, guardava il cielo.
Fermarono il carro e scesero, dall'altra parte della strada, nel campo c'erano due cadaveri, entrambi, avevano i tratti tipici dei non morti, la paladina seppur dimostrasse la sua giovane età, era riuscita a sconfiggere entrambe le creature dell'oltretomba scacciandole.
La giovane si alzò e salutò il mago e il chierico "Salve a voi, stranieri. Ora la zona è tranquilla" disse sorridendo.
"Abbiamo visto" disse il nano "veniamo per te, il gran maestro ci ha istruito, tu verrai con noi a sconfiggere le Ombre che affliggono il nord" concluse sbrigativo "si parte all'alba".
La ragazza, guardò nuovamente il cielo, portò due dita alla bocca e fischiò, poi guardò Khellendrox "ne sono lieta, il mio nome è Beatrix e sono a vostra disposizione".
Shin guardò il cielo, un'ombra calò su di loro, poi un giovane drago atterrò vicino alla paladina "questo deve essere il vostro drago".
"Ebbene sì, io vi seguirò con Kivy".
"Un drago ci farà comodo" disse Khellendrox "domani non dovrete affrontare solo semplici non morti, ma ombre e altre creature".
Beatrix salì sul drago e dopo avergli dato due brevi colpi con gli stivali sul fianco, si alzò in volo e si diresse verso la città.
Khellendrox e Shin risalirono sul carro "ora andiamo a mangiare. Mi è venuta fame".
Khellendrox, aveva radunato i suoi consiglieri, poi era andato dal gran sacerdote per ricevere consigli e informazioni riguardanti le ombre.
Shin, aveva fatto altrettanto mentre Alak e Alartes avevano mandato missive alla città vicino al passo, una volta lì, alcuni dei migliori si sarebbero uniti a loro per andare al sopralluogo, le Ombre facevano paura a molti ma non a tutti...
Il nano e i suoi compagni uscirono dalla locanda molto presto, stava albeggiando e la cittadina era ancora immersa nel silenzio più totale. Recuperarono i cavalli e, dopo aver salutato la guardia all'ingresso presero la via che portava al passo. Fatti un centinaio di metri, sopra le loro teste videro una creatura gigantesca, volteggiava come un condor sulla sua preda.
Alartes si accostò al carretto e guardando in alto indicò la maestosa creatura violacea "Mastro nano, abbiamo visite".
Khellendrox, tirò leggermente le briglie e il cavallo al traino del carretto si fermò "Alartes, è tutto a posto, lei è Beatrix paladina dei draghi purpurei, cavalca il suo drago, ha accettato di buon grado di unirsi a noi".
Il guerriero guardò nuovamente il drago che stava scendendo in picchiata verso di loro, malgrado le parole rassicuranti del nano, portò la mano destra alla spada, pronto a difendere il chierico che sembrava tranquillo.
Beatrix fece planare lentamente Kivy e posarsi nel campo alla destra della strada. Scese e dopo aver dato una carezza al muso della creatura attraversò il campo e si avvicinò al carro.
"Salve" si limitò a dire.
"Beatrix, complimenti per la tua cavalcatura, se per te non è un disturbo, ho pensato, che ci precederai sulla strada che va verso il passo, così potrai vedere cosa sta accadendo e una volta arrivata al passo e fatte le dovute perlustrazioni, tornerai a riferire".
"Come volete, mastro nano".
Alartes stava per chiedere qualcosa, ma Beatrix non gli lasciò il tempo di parlare "è fuori discussione!" fu l'unica cosa che disse prima di allontanarsi verso il drago che docile la stava aspettando.
Shin, dietro di loro scoppiò in una risata fragorosa e Alak, al suo fianco scosse la testa "quella ci mangia tutti quanti, altroché".
Il nano sorrise poi riprendendo le briglie fece muovere il cavallo "andiamo, ci aspetta parecchia strada".
Beatrix si levò in volo e poco dopo divenne un puntino nel cielo in direzione nord.
La strada che portava a nord era ben curata, segno che i mercanti la utilizzavano frequentemente per i loro commerci. Il primo villaggio, secondo la mappa di Alartes doveva essere a quasi un'ora di cammino.
Il gruppo procedette spedito per due ore buone, poi, il territorio cambiò improvvisamente, la pianura lasciò il posto a piccole colline traforate da grotte.
"Fate attenzione, quelle grotte potrebbero essere abitate" disse sottovoce Alak guardando con sospetto a sinistra e a destra e restando pronto ad un attacco improvvisato.
Khellendrox, sul carretto chinò il capo, passarono alcuni secondi e quando riemerse dalla concentrazione della preghiera indicò un punto tra la vegetazione "là abita Maddy, lei conosce le arti oscure, e ha già affrontato le Ombre, ci aiuterà sicuramente o quasi".
Alartes scese da cavallo e corse verso la vegetazione indicata dal nano "Maddy, Maddy, siamo venuti in pace, sappiamo che ci sei e pensiamo tu possa aiutarci" disse scomparendo tra le frasche.
"Devo andare anche io?" chiese Alak voglioso di sgranchirsi le gambe.
"Non occorre, penso che Alartes non troverà ostacoli a tornare con la strega".
Shin guardò verso i cespugli e dopo aver agitato le mani disse due parole, aspettò qualche istante e poi sorrise "io non ne sarei così tanto sicuro".
Poco dopo si sentì un urlo, rumore di rami spezzati e poi silenzio, ed ecco comparire Alartes che teneva ben stretta tra le braccia una ragazzina che scalciava e urlava "lasciami andare, non ho nessuna intenzione di aiutare un nano dispotico e zoticone come il Khellendrox".
"Vedo che la tua fama ti precede" disse l'elfo ridacchiando ma smise immediatamente incrociando lo sguardo furente del nano.
"Quante storie" disse quando il guerriero posò a terra la ragazza tenendola per un braccio "devi aiutarci, saprai sicuramente delle Ombre e solo tu sai come scacciarle".
Maddy sputò in terra davanti al carretto, cercò nuovamente di divincolarsi dalla stretta del guerriero, poi placò la sua verve.
Nel frattempo poco più a nord Beatrix stava volando in sella al suo drago perlustrando la strada. Fino ad ora non aveva visto nessuno e neppure alcun segno del passaggio delle Ombre. Poi, in lontananza vide del fumo alzarsi da una gola che presentava ancora alcune pecorelle di neve.
Si chinò sul capo del drago e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. La maestosa creatura accelerò improvvisamente portandosi a ridosso del fumo.
Il villaggio era stato completamente messo a ferro e fuoco, sul terreno, si contavano una decina di corpi. Beatrix fece scendere in picchiata il drago e avvertì nella sua mente, la voce possente e triste della creatura "sono tutti morti".
La paladina non disse nulla, fece fare un altro giro sul villaggio al drago poi gli fece riprender quota, e fu allora che vide due nuvole nere formarsi dal nulla e gettarsi al suo inseguimento.
Il drago, sfruttando le correnti ascensionali, prese velocità, tornando verso sud, riprese a seguire la strada che in precedenza avevano fatto per arrivar lì, poi a Beatrix venne un dubbio, non voleva portare il nemico in bocca a Khellendrox e compagni, quindi, comandò al drago di virare a ovest, ed egli scattò di lato sorvolando da prima un bosco, poi un fiume, ma le due ombre restarono dietro di loro e guadagnarono terreno.
Beatrix allora si alzò in piedi sul dorso del drago, restò in equilibrio, socchiuse gli occhi e pronunciò le parole arcane per scacciare le creature dell'oltretomba.
Le due macchie scure, quando ebbe finito di recitare la preghiera, tremolarono e una scomparve.
Era riuscita a scacciarne una, ma l'altra avrebbe dovuto affrontarla. Tornò in sella al drago e lo fece virare nuovamente, drago e nube nera si fronteggiarono rimanendo immobili nel cielo terso, poi la creatura purpurea aprì le fauci e dalla sua gola uscì da prima solo un ruggito, poi fiamme che investirono la massa nerastra.
L'ombra, raggiunta dalle fiamme del drago svaporò, Beatrix, rimase senza respirare per alcuni secondi aspettando un repentino ritorno del nemico. Sapeva che l'Ombra sarebbe tornata.
Ciò non accadde e la paladina, ordinò al drago di tornare verso Khellendrox, doveva riferire ciò che aveva visto e la potenza del nemico che li attendeva.
Maddy si calmò solo quando il nano gli spiegò le ragioni di quel rapimento.
"Devo assolutamente liberare il passo dalla presenza delle Ombre e solo tu, potente strega puoi far sì che ciò accada".
La strega guardò il nano e poi, spostò lo sguardo su Alartes e sputò a terra "vi seguirò a condizioni che lui, mi stia lontano".
Alak rise di gusto "carissimo Alartes a quanto pare stai perdendo il tuo fascino".
Il guerriero non rispose alla provocazione del mezzo sangue. Fu l'elfo a intervenire solerte "sta rientrando Beatrix".
La paladina, in sella al drago atterrò nel campo alla destra della strada, scese e corse incontro al gruppo che stava per risalire sui cavalli "dobbiamo sbrigarci, le Ombre hanno raso al suolo un villaggio, due di loro mi hanno attaccato, ma fortunatamente sono riuscita a scacciarne una e respingere l'attacco dell'altra".
Il nano ascoltò il racconto della donna, poi spronò i cavalli e mosse il carretto sulla strada "sarà meglio andare".
La strada, divenne presto un sentiero poco battuto e iniziò ad inerpicarsi. Passarono in mezzo al villaggio del quale oramai non restava più nulla.
Khellendrox scese dal carretto e andò a ispezionare i corpi riversi a terra.
"Sentite anche voi?" chiese Shin guardando le colline.
Alak fece solo un cenno di assenso e scese da cavallo imitato da Alartes. Solo Maddy restò sul carro aspettando ordini dal nano.
Beatrix nel frattempo, dall'alto ispezionò le colline e vide alcune donne che sembrava danzassero attorno a fuochi godevano di vita propria. Ordinò al drago di scendere in picchiata sperando con quella manovra di spaventare le donne, ma questa mossa non sortì alcun cambiamento, le donne continuarono a danzare senza dar importanza al drago che stava giungendo su di loro.
Beatrix, senza indugiare ordinò al drago di attaccare. Il drago aprì le fauci, come già aveva fatto in precedenza contro l'ombra che li stava inseguendo, e dopo un urlo penetrante, le fiamme scaturirono dalla sua bocca ma si infransero contro una barriera invisibile che pareva avvolgere le donne.
Alak e Alartes salirono la collina seguendo il canto delle donne, in mezzo alla vegetazione le videro danzare, e si bloccarono a pochi passi attendendo ordini.
Khellendrox, dopo aver ispezionato i corpi e non avendo trovato sopravvissuti si affiancò all'elfo "streghe, staranno facendo un rito per le ombre".
L'elfo sospirò, poi guardò Maddy che era ancora sul carro "lei può fermarle".
Il nano fece un cenno alla strega che scese dal carro e raggiunse il chierico e il mago "agisco?" chiese timidamente.
"Certo, fermale" disse Khellendrox brusco.
La strega salì la collina e si affiancò ad Alak "state pronti" disse sottovoce, poi agitando le mani ripeté alcune parole e quando terminò l'incantesimo guardò i due guerrieri "ora!".
I due, estraendo le spade si gettarono sulle streghe, la barriera protettiva, già attaccata dal drago era caduta e i due ebbero velocemente la meglio sulle donne. Le immobilizzarono e le legarono tappando loro la bocca, probabilmente il loro strumento più pericoloso.
Beatrix spronò nuovamente il drago e tornò ad ispezionare la zona collinare. Khellendrox si inginocchiò e chiese al Divino di sondare l'area per sapere se ci fosse la presenza di creature malvage. Il responso nella sua mente fu affermativa, dodici erano le presenze malvage che si aggiravano invisibili ai loro occhi tra la vegetazione.
"Prepariamoci al peggio" disse quando riaprì gli occhi, "le Ombre hanno alleati pericolosi".
La terra fu scossa da un terremoto e il cielo si oscurò improvvisamente, iniziò a piovere, un liquido nero e appiccicoso che ben presto impedì al drago di volare e Beatrix fu costretta a farlo atterrare per evitargli peggiori sorti.
"Sono qui..." si limitò a dire Khellendrox.
La pioggia nera cadde copiosa, quando il terreno smise di tremare si aprirono delle crepe e uscirono creature infernali. Due di queste circondarono il drago di Beatrix che impossibilitato a riprendere il volo sputò su di loro fuoco e fiamme.
Le streghe ben legate da Alak e Alartes batterono in piedi a terra. Fu Maddy ad intervenire prontamente perché smettessero quella danza silenziosa.
Si avvicinò e andando loro alle spalle le prese per i capelli e iniziò a strattonarle. I loro occhi si inumidirono di lacrime, poi la strega alle spalle delle tre tenendo i capelli urlò una frase incomprensibile. La pioggia smise di cadere e le tre megere si afflosciarono a terra tramortite.
Beatrix prese la lunga spada con entrambe le mani e si gettò sulle creature alate che erano uscite dal terreno, una di loro, colpita alla schiena dalla spada sacra della paladina, la guardò con astio, poi agitando le mani tentò di graffiiarla con i lunghi artigli.
Piccoli folletti caddero dal cielo e attaccarono contemporaneamente Alak e Alartes che spade in pugno si difesero scaraventandoli a terra.
Shin inginocchiandosi a terra battè il bastone sul terreno fradicio di pioggia. il cielo nuvoloso si illuminò di colpo e piccole luci scesero affiancandosi ai folletti.
Khellendrox si portò al fianco della paladina e socchiusi gli occhi tentò di far tornare le creature infernali da dove erano venute.
Il fuoco del drago non sortì l'effetto voluto ma la magia di protezione che si era lanciato lo salvò dall'attacco di uno dei demoni che gli piombò addosso.
Maddy, una volta annientate le streghe si guardò attorno alla ricerca delle ombre, dovevano essere invisibili vicine a loro.
Beatrix, dopo aver schivato un nuovo attacco da parte del demone che aveva di fronte, fece un balzo e gli recise di netto la testa. La creatura infernale prese fuoco e poi scomparve lasciando solo un odore intenso di zolfo.
Quattro folletti, scampati alle piccole fiamme create dal mago, si gettarono su Alak, il mezzosangue tentò di difendersi al meglio ma poi dovette soccombere e cadde a terra ferito e esausto.
Alartes, al contrario, riuscì a ucciderne due immediatamente e poi, prima che potessero morderlo e quindi togliergli vitalità, parò i loro attacchi e li scagliò a terra.
Il nano, vedendo che la sua preghiera non era stata esaudita chiese alla paladina di unire le forze, pensando che in due avrebbero potuto scacciare alcune di quelle creature.
Beatrix e il nano si inginocchiarono e pregarono all'unisono. Davanti a loro si formò una sfera biancastra che si allargò sempre più inglobando due creature e facendole scomparire al suo interno.
Altre tre, che si trovavano nelle vicinanze caddero a terra ma poi, una volta finito l'effetto della preghiera si rialzarono tornando a combattere.
Il nano guardò la paladina strizzò l'occhio sinistro e poi preso il martello si gettò nella mischia.
Il drago, ancora immobile a terra, vedendo che il fuoco fuoriuscito dalle sue fauci non aveva sortito effetti sulle creature demoniache, cambiò strategia, sbuffò e dal cielo cadderò frammenti di ghiaccio accuminati che inchiodarono a terra un demone e ne ferirono un altro.
Quando i folletti e i demoni si trovarono in difficoltà invocarono le ombre che finalmente apparvero. Quattro creature grige, svolazzando, si divisero, due andarono sul guerriero che, dopo essersi liberato dei folletti stava riprendendo fiato. Le due ombre lo circondarono ed egli cadde a terra sprofondando in un sonno innaturale.
Maddy pronunciò quattro parole e una delle ombre, che si stava dirigendo su di lei, scomparve in una nuvola di fumo.
Beatrix uccise un'altra creatura demoniaca ma poi, venne ferita ad una spalla da un folletto che le era caduto addosso. Girando la propria spada, e dimenandosi, riuscì a tragiggerlo.
Khellendrox uccise l'ultimo demone rimasto vivo e poi si avvicinò al drago con l'intento di liberarlo dalla pece nera che aveva sulle ali e che gli impedivano di volare.
Maddy, guardandosi attorno individuò l'ultima ombra rimasta, si alzò in volo e la inseguì, allargando i palmi delle mani le scagliò contro piccoli fulmini che andarono a segno.
L'ombra, persa velocità, si girò affrontando la sua inseguitrice, fumo nero avvolse la strega che cadde a terra, in suo aiuto arrivò Beatrix che invocato lo spirito divino disintegrò la creatura malvagia rimandandola sul suo piano di esistenza.
Una volta morta anche l'ultima creatura, il cielo si rischiarò, la giornata stava per finire, infatti, il cielo terso, mostrò loro una palla rossa oramai dietro i monti.
Khellendrox, vicino al drago gli toccò le ali, fece un piccolo incantesimo e le liberò dalla pece piovuta dal cielo. La creatura le stese, poi, facendo alcuni passi sul prato fradicio di pioggia prese il volo.
"Monteremo le tende e questa notte dormiremo qui" disse il nano, poi guardando Beatrix "io e te dovremo darci da fare per curare i feriti".
La ragazza riposta la spada, guardò il proprio drago che volava su di loro, poi, si affiancò al nano "non sono ferite normali" sussurrò al suo orecchio.
"Lo so" disse in tutta risposta il nano chinandosi su Alak che sembrava quello messo peggio.
Finalmente smise di piovere e la luna piena si fece largo nel cielo, la radura era più brulla di quanto non si fossero accordi. Khellendrox e Beatrix si presero cura dei feriti. Alak era piuttosto messo male, dei colpi subiti, soprattutto quello inferto dall'ombra aveva debilitato molto la sua fibra.
Beatrix, una volta bendato il mezzosangue e fatto un incantesimo di cura, si rese immediatamente conto che non sarebbe bastato per farlo ritornare nel pieno delle forze, quindi andò vicino al nano che stava curando Alartes.
"Mastro nano, Alak mostra segni di maleficio".
Il chierico, terminò l'incantesimo di cura, poi disse al guerriero di riposare, l'indomani avrebbe potuto nuovamente impugnare la propria arma, poi guardò la paladina e iniziò a lisciarsi la lunga barba. Tra di loro si intromise Shin "brutto segno...".
Beatrix che poco conosceva i due attese la risposta del nano con pazienza.
A rispondere invece fu Maddy "Alak dovrà essere portato al tempio, solo lì potrà ricevere le cure che gli permetteranno di non perdere altra prestanza".
"La strega ha ragione, le creature degli inferi hanno ferito il mezzosangue troppo in profondità".
"Ma..." tentò di protestare Beatrix "anche io sono stata ferita eppure non ho i suoi stessi segni".
"Tu hai il divino che ti progette, le creature infernali poco o nulla possono contro la tua forte tempra".
La ragazza alle parole del nano ricordò gli insegnamenti del maestro Giuhk e sorrise, poi cambiò argomento "dovremo stabilire turni di guardia".
"Certo" si affrettò a dire l'elfo, mentre voi curavate i feriti io ne ho approfittato per riposare, farò io il primo turno".
"Il secondo lo farò io" disse la strega.
Beatrix guardò il nano, poi alzò gli occhi al cielo, il suo drago stava planando. "Io farò il terzo".
Khellendrox si diresse alla propria tenda, "aspetto il cambio, buona notte"
Solo il nano si ritirò subito, gli altri restarono accanto al fuoco e parlarono a lungo, quando Maddy entrò nella sua tenda, in cielo comparve una scia luminosa, all'impatto con il terreno ci fu una piccola esplosione, poi una bolla di luce raggiunse il campo, il fuoco tremolò e poi si spense lasciandoli al buio.
Beatrixi si avvicinò al drago e vi salì in groppa.
Un uomo era inginocchiato sul promontorio, e poco dopo Shin notò spuntare sulle sue spalle delle ali che di tanto in tanto assumevano un color porpora.
Il nuovo arrivato si alzò e guardò il campo, poi i suoi occhi si illuminarono e fiamme uscirono dirette verso il mago che fu investito in pieno.
Beatrix ordinò al drago di alzarsi in volo, mentre alle sue spalle Maddy iniziò a sputare parole veloci e indistinguibili.
L'uomo alato seguì il drago in cielo. I due si inseguirono per diverso tempo, poi il drago, raggiunta una posizione favorevole, tentò di colpire l'angelo nero con una fiammata che si diramò dalla sua bocca.
Il fuoco sembrò colpire le ali dell'uomo ma invece che strinarsi si ingigantirono e l'uomo prese velocità e si allontanò.
Beatrix, tentò allora di lanciare un incantesimo divino sul fuggitivo, ma probabilmente quando la preghiera finì, il bersaglio era probabilmente troppo distante e non sortì nessun effetto.
Maddy, dal suolo ebbe più fortuna, una volta terminato l'incantesimo, dal suolo si levò un fascio di luci verdi che andarono a colpire l'angelo imbrigliandolo e iniziando a trascinarlo verso terra.
Beatrix, vedendo che il bersaglio ora era occupato a tentare di liberarsi da quella sorta di pianta luminosa che lo stava trascinando verso il suolo, ordinò al drago di planare su di lui, prese la spada e una volta vicino menò un fendente sull'ala di destra, la lama della spada al contatto con l'ala nera si illuminò, e recise di netto l'appendice alare e l'uomo volse il viso verso la paladina, aprì una mano e le scagliò contro una sfera infuocata. Il drago, fulmino deviò il suo volo e la sfera si perse nel cielo.
Raggiunto quasi il terreno, l'angelo nero riuscì a liberarsi dal fascio di luce verde e guardando verso la strega, ancora una volta, i suoi occhi si illuminarono e fuoco e fiamme la colpirono. Le sue vesti presero fuoco e la donna iniziò a contorcersi dal dolore rotolandosi a terra tentando di spegnere il fuoco che la stava divorando.
Fortuna in suo soccorso arrivò Khellendrox, probabilmente svegliato dal trambusto era uscito veloce dalla tenda e aveva visto il mago a terra, stava per andare a soccorrerlo quando l'angelo nero aveva colpito Maddy e così aveva deciso di lasciare l'elfo che sembrava solo svenuto e precipitarsi dalla strega.
Quando la raggiunse disse alcune parole velocemente e dalle sue mani iniziò a sgorgare dell'acqua che egli diresse direttamente sul corpo della donna.
Le fiamme si estinsero e Maddy, ancora dolorante smise di urlare.
nel frattempo Kivy scese a terra e Beatrix scese camminando verso l'angelo nero con sguardo truce "Creatura, devi tornare da dove sei venuta, te lo ordino" disse alzando la voce e allargando le braccia.
L'angelo, impossibilitato a volare per la mancanza di un ala si alzò e guardò la paladina "non andrò da nessuna parte" gli disse perentorio.
"Creatura, devi tornare da dove sei venuta, te lo ordino" ripeté nuovamente continuando ad avanzare verso il bersaglio del suo incantesimo.
L'uomo sguainò la spada che teneva sul fianco e accorciò le distanze dalla paladina, la quale, sguainata a sua volta la spada, riuscì a parare il colpo violento infertole dalla creatura nera.
Il duello tra i due durò alcuni minuti, nessuno dei due voleva cedere e scintille si levavano di tanto in tanto dalla lama di una o dell'altra arma, poi l'angelo nero con un balzo, riuscì a disarmare Beatrix e dopo averla gettata in terra fu su di lei "arrenditi donna, vieni dalla mia parte e ti darò la vita che non hai ancora assaporato".
Beatrix non rispose, sapeva che disarmata e in quella posizione nulla poteva fare, poi le venne un idea, prese con entrambe le mani lo stivale dell'angelo nero e dopo aver socchiuso gli occhi recitò una preghiera.
L'uomo, sopra di lei cambiò colore e a quel punto fu il chierico a capire quale incantesimo lo avesse colpito, chinò leggermente il capo e dopo essersi inginocchiato terminò la preghiera della paladina.
L'angelo nero fece solo in tempo a guardare il nano, poi, mentre stava per trafiggere Beatrix al cuore con la sua lunga lama, scomparve.
"E' tornato" disse Beatrix rialzandosi.
"Appena in tempo" rimbrottò il nano volgendosi nuovamente verso Maddy "tu, sei stava fortunata" quindi le allungò un braccio e l'aiutò a rialzarsi.
"Basteranno delle semplici cure e le bruciature spariranno".
Il resto della notte passò tranquilla e il gruppo, il giorno seguente tornò alla cittadina portando buone notizie. Il passo era finalmente stato liberato dalle creature che lo infestavano.

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