venerdì 13 luglio 2018

Fuga dalla realtà


Vagava da giorni, intorno a lei solo desolazione e terra arsa dal sole. Aveva ormai perso il conto dei giorni. Era fuggita, fuggita da dove?

Non ricordava più, ricordava solo la faccia del suo aguzzino, un uomo ossuto, viso squadrato, denti gialli e capelli sparuti.
Le sue lunghe dita ingiallite dalla nicotina l'avevano violata più e più volte e quando le tornavano alla mente un brivido, malgrado il caldo opprimente che saliva dal terreno e il sole alto, le percorreva la schiena facendole salire le lacrime agli occhi.
Uno sbuffo di aria calda le sollevò l'abito scuro e pesante che aveva trovato in un antro di quel tugurio, si fermò barcollando sulle gambe malfermee respirando a fatica tirò il cappuccio ancor più sul viso.
La sabbia cercò invano di intrufolarsi cercando lembi di pelle, lei sorrise e riprese a camminare. Volse lo sguardo a destra e a sinistra cercando della vegetazione, sperando in una pozza d'acqua, ma vide solo terra e sabbia grigia, poi un rumore lontano la fece trasalire. Si accucciò e attese, rallentò il respiro e tese le orecchie per carpire quel suono fioco, proveniva dalle sue spalle, girò su se stessa e alzò lo sguardo, in un primo tempo rimase abbagliata poi i suoi occhi chiari si abituarono alla luce intensa del primo pomeriggio.
Una forma indistinta si allargò sempre più, e il rumore divenne più distinto, la polvere si alzò a offuscare quella speranza facendola scomparire per un istante, poi, poi riconobbe in quell'oscura macchia una vettura.
Un pensiero si fece largo "e se fosse stato lui, lui la stava cercando? Era sulle sue tracce?" si rannicchiò ancor più sperando di scomparire, poi quel pensiero mutò e divenne speranza, doveva reagire, si alzò in tutta la sua statura e meccanicamente iniziò a sbracciarsi per attirare l'attenzione.
Il conducente della vettura non poteva non averla vista e quando la Range Rover fu abbastanza vicina lei chiuse gli occhi e cadde a terra nella polvere.
Quando riaprì gli occhi sbattendo le palpebre le ci volle qualche istante per abituarsi alla penombra dell'ambiente circostante. Fresche lenzuola avvolgevano il suo corpo nudo e il profumo di oli e unguenti che le erano stati spalmati le diedero vigore.
Era salva, forse, o forse stava solo sognando...

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?