venerdì 31 luglio 2015



Alex Garland, in questo film di fantascienza, mette a confronto la macchina e l'uomo in un "duello" a colpi psicologici e di citazioni. Nathan creatore di un intelligenza artificiale e a capo di un azienda che gestisce un grande motore di ricerca, chiama nella sua casa/laboratorio in un posto sperduto in mezzo al nulla Caleb, valente programmatore e suo impiegato. Egli deve testare Ava, un'intelligenza artificiale, in pelle e circuiti, che ragiona e ha coscenza di sé. Dovrà eseguire il Test di Touring per determinare se Ava sia in grado di pensare.
Il giovane programmatore, dopo i primi giorni e soprattutto, dopo alcuni colloqui un po' sibillini, con la droide,  capisce che qualcosa non va in quel posto, infatti, Nathan si ubriaca spesso, ha eccessi d'ira, e gli consegna un pass che non gli permetterà di accedere a tutte le stanze, gli intrighi e i segreti non aiutano a far si che tra i due nasca un rapporto di fiducia, al contrario, farà sì che Ava, riesca con poche parole a raggirare l'insicuro Caleb e a portarlo a mettere i due umani l'uno contro l'altro. Come in un moderno racconto di Frankenstein, lo spettatore, ad un certo punto, è portato a domandarsi chi dei tre personaggi che vivono la vicenda, sia veramente il mostro. Nathan tra genio e nevrosi, in alcune sequenze, ricorda Barbablù, che collezionava le proprie donne uccidendole una dopo l'altra e "nascondendole" in camera da letto. Con tutti i riferimenti ai motori di ricerca, all'intelligenza artificiale e all'utilizzo piuttosto smodato della tecnologia, lo spettatore viene portato quasi alla psicosi o alla paranoia, pensando a quanto questo ci porti ad essere spiati e utilizzati. Voto 7

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