mercoledì 29 luglio 2015

L'uomo, impaziente camminava su e giù fermandosi di tanto in tanto a guardare la porta da dove era venuto fuori un ometto piccolo e buffo circa un'ora prima a dirgli che ser Bringh avrebbe accolto la sua richiesta di ascoltarlo.
Taddeus era arrivato in città all'alba, aveva chiesto informazioni e si era diretto al palazzo dello scriba. Il nome di tal ser Bringh gli era stato fatto da un chierico che a quanto si diceva di draghi ne aveva visto, combattuto e pure addomesticati parecchi.
Il giovane mago si sedette nuovamente, frugò nella sua borsa e tirò fuori un libro, saltò le prime pagine che aveva letto fino a saperne il contenuto a memoria e si soffermò a guardare una figura che prendeva sia il foglio di destra che quello di sinistra, si trattava di una creatura alata sormontata da un cavalliere che brandiva una spada fiammeggiante, Taddeus seguì le linee del disegno con il dito indice della mano destra, poi, venne distolto da quei pensieri.
"Signor Taddeus" disse l'ometto che si era affacciato prima "ser Bringh la può ricevere".
Il mago si alzò di scatto, chiuse il libro riponendolo nella borsa, se la mise a tracolla e arrivò davanti alla porta, chinò leggermente il capo e lo gnomo lo fece passare.
La stanza era enorme, tutte le pareti erano ingombre di libri ben allineati su scansie di legno scuro. Al centro due tavoli ottagonali erano circondati da sgabelli in metallo ricoperti da rune, disegni e altre forme geometriche che in alcuni casi uscivano in rilievo, in altri rientravano nella struttura principale.
"Buon giorno messere" disse Taddeus chinando la testa salutando cortesemente l'uomo che gli dava le spalle.
"Buon giorno" si limitò a rispondere con voce profonda e bassa "mi dicono che lei sta cercando un libro particolare".
"Ebbene, il chierico Khellendrox mi ha mandato da voi alla ricerca di un libro di..."
"Draghi" finì la frase il bibliotecario voltandosi.
"Per l'appunto" disse Taddeus facendo un passo indietro alla vista del viso deturpato di ser Bringh, poi cercò di dominarsi e avanzò nuovamente del passo perso in precedenza.
"Sedetevi Taddeus" indicando uno sgabello "il nano che vi ha fatto fare tanta strada ha scelto bene".
Il giovane, si tolse la borsa e la posò sul pavimento, poi si sedette sullo sgabello che gli era stato indicato e attese.
Bringh si avvicinò alla parete di destra e iniziò ad esaminare alcuni libri "la costruzione di un drago non è cosa da tutti" disse chinandosi per prendere un libro che stava nel primo ripiano della scansia e sforzandosi di alzare il tono della propria voce.
"Costr.." disse pensieroso Taddeus a voce alta.
"Khellendrox, secondo me ha sentito di qualcuno in grado di costruire un drago e ora vuol sapere se questo sia possibile" rialzandosi e annullando la distanza che lo separava dal tavolo si sedette sullo sgabello vicino a quello già occupato dal mago "ecco questa è la copia originale del libro".
Taddeus ne rimase affascinato, il libro doveva avere circa due, trecento pagine, anche se chiuso emanava un odore di pelli consunte ma la peculiarità che ne faceva un libro speciale era la copertina. Totalmente in metallo, riportava in rilievo la figura di un drago d'oro con le ali spiegate pronte a far volare l'immensa creatura che, posata su un grande quadrante tondo riportante alcune ore basilari. Il mago pensò a quale significato potesse avere la figura sulla copertina, poi continuò ad osservare. Intorno alla figura mitologica, c'erano altri piccoli ingranaggi che a Taddeus sembrò iniziassero a girare vorticosamente.
Il mago distolse lo sguardo dalla copertina e guardò anche se con un po' di ripugnanza il viso deturpato del bibliotecario.
"Il Dracomik è un libro molto antico, è magico, a scriverlo fu un mago votato alle arti oscure che riuscì ad assoggettare al proprio volere quindici gnomi delle colline del Hylm. Sapete vero chi sono?".
Taddeus frugò nella sua memoria, il posto gli ricordava qualcosa ma non sapeva che le colline fossero abitate da gnomi. Scosse la testa energicamente "non proprio".
L'uomo sbuffò un po' contrariato "Quasi mezzo secolo fa, le colline erano abitate da gnomi, poi, dalle profondità arrivarono i giganti e i loro padroni i demoni. La guerra durò molto poco e gli gnomi sarebbero stati annientati tutti se non fosse arrivato il mago di cui non farò il nome. Egli, con un'unica magia potentissima, scacciò i demoni e uccise i giganti. Gli gnomi rimasti in vita, esattamente quei quindici di cui ti ho parlato prima, per riconoscenza nei confronti del mago, decisero di asservirlo per qualunque cosa e così fu".
"Mi state dicendo che il mago costruì il drago di metallo?" chiese Taddeus incredulo.
"Assolutamente, vi sto solo dicendo che il mago scrisse questo libro. A costruire il drago furono gli gnomi".
Il mago avvicinò la mano destra al libro e ne sfiorò la figura in rilievo con i polpastrelli avidi dell'indice e del medio. Inizialmente il freddo del metallo intirizzi le dita del mago, poi passato un primo momento il metallo si scaldò a tal punto che Taddeus fu costretto a ritirare la mano e a sfregarla contro la tunica.
"Scotta vero?" disse Bringh.
"Un po'" rispose Taddeus mentre posava nuovamente la mano sul tavolo.
Il bibliotecario indossò dei guanti scuri e prese il libro, poi lo aprì davanti al mago.
"Come vedete le pagine all'apparenza sono completamente bianche, ma non è così".
"Scrittura magica" disse estasiato il mago, poi socchiuse gli occhi e recitò una breve filastrocca che sperava gli permettesse di leggere il contenuto delle due pagine aperte.
Sul foglio si formò un garbuglio di lettere e linee ma risultò impossibile capire cosa ci fosse scritto.
"Non sforzatevi giovane mago, temo che lo scrittore abbia apposto almeno cinque incantesimi su quello usato per scrivere il libro, voi temo non siate in grado di scoprire neppure quali siano tali incantesimi".
"Mi offendete" disse Taddeus alzandosi di scatto "pensate che la mia giovane età non mi abbia dato il tempo di imparare incantesimi di vario genere e potenza?".
"Scusate, non volevo dire questo" replicò Bringh girando altre pagine del libro fino all'ultima sulla quale, bianca anche quella, nell'angolo destro Taddeus scorse un simbolo.
"La divina Dworaz" esclamò avvicinando il viso al simbolo e osservandolo con dovizia "potrebbe essere uno dei suoi servi" continuò, poi schioccando la lingua "peccato che l'ultimo tempio di tale divinità sia andato distrutto almeno vent'anni fa".
"Vedo che siete informato, la divinitàsembra non avere più devoti in vita, ma uno presumo sia rimasto anche se non lo si può definire vivo".
Taddeus sospirò "mi state dicendo che il mago in questione è morto o meglio è un non morto?".
"Pare che sia tutt'ora in attività con i quindici gnomi e che voglia riappropriarsi del libro".
"Khellendrox mi ha mandato solo per assicurarsi che voi aveste il libro, non mi ha detto altro. Cosa devo dirgli dunque?".
"Ditegli che l'aspetto, qui il libro dovrebbe essere al sicuro, ma voi affrettatevi, ditegli che si prepari, se il mago dovesse tornare in possesso del libro non basteranno tutti gli eserciti del mondo conosciuto per sconfiggere le creature a cui potrebbe dar vita".
"Vado" disse Taddeus.
Bringh ripose il libro al suo posto, poi prese una pergamena probabilmente scritta in precedenza, la piegò e la diede al mago "portate con voi anche questa, non fatela vedere a nessuno, consegnatela al nano, lui saprà cosa farne".
Il mago ripose la pergamena nella borsa accanto al libro che aveva preso in precedenza, salutò il bibliotecario e uscì dal palazzo.
Doveva correre, il tempo non giocava a loro favore...
Opera di Dmitriy Bragin-Art Creative

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