martedì 25 agosto 2015

Recensione: Mission Impossibile 5

Mission Impossible è arrivato ai confini della realtà. Forse è proprio quello che voleva realizzare Christopher McQuarrie dirigendo il quinto capitolo di una serie, che oramai non sa più cosa inventarsi. L'inossidabile Tom Cruise, questa volta dovrà vedersela con una fantomatica organizzazione chiamata "Il sindacato" (traduzione piuttosto farlocca?), da principio dovrà lavorare solitario, poi, poco per volta radunerà attorno a sé la solita squadra e insieme arriveranno a sbrogliare una matassa di intrigo che poco o nulla ha di intricato.
Nel primo tempo, avaro di emozioni, il bravo regista dei Soliti sospetti, mette insieme, con una certa maestria, situazioni già viste in altri film, tra inseguimenti, sparatorie, killer appostati, e soprattutto, "cattivi" che perdono improvvisamente la mira e sparano ovunque ma non sul bersaglio. E' solo così, che Ethan Hunt riesce a scampare a morte certa e continuare una missione impossibile che ha già un epilogo scritto.
Il secondo tempo un po' si riscatta, ma solo per farci vedere che i miracoli esistono seriamente, almeno nei film e a ribadire che Tom Cruise senza moto non va da nessuna parte. Gli enigmi che vengono accennati qua e là durante il film si sciolgono come neve al sole, tant'è che non ci si prende neppure la briga di dare spiegazioni sulle motivazioni per cui il terrorista di turno dovrebbe agire in quel modo così strampalato, disseminando morte ovunque. Ad affiancare il cinquantenne Tom è Rebecca Ferguson, agente dei servizi segreti inglese che fa il doppio gioco. Al contrario di quanto già visto negli altri episodi, tra i due non nasce nessuna relazione amorosa, e quando sembra stia per scoccare una scintilla, che potrebbe portare almeno ad un bacio, si getta subito acqua sul fuoco introducendo nuove movimentate scene che portano i due a separarsi. Solo sul finale, quando i due protagonisti si salutano con un casto abbraccio, lei prendendo coraggio lo guarda per un'ultima volta e accenna ad un "sai dove trovarmi".
Il film, malgrado metta tanta carne al fuoco, non decolla e in alcuni punti diventa pure un po' scontato e soporifero. Voto 5,5

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