giovedì 3 settembre 2015

Il progetto rubato - Quarta parte

Il netrunner si sedette alla postazione e iniziò a scandagliare il server, sapeva di aver pochi secondi, poi sarebbero entrati in azione Sonia e Raffaele. Non trovando quello che stava cercando imprecò sotto voce, poi finalmente sullo schermo apparve qualcosa di nuovo, una planimetria. Piccole spie verdi erano disseminate un po' ovunque e Giancarlo schiacciando i tasti velocemente individuò le telecamere, un sistema a circuito chiuso molto ingegnoso, chiunque fosse passato sotto quegli occhi elettronici sarebbe stato individuato immediatamente.

Sonia e Raffaele camuffati da elettricisti passarono sotto l'arco, il computer all'ingresso chiese loro di mostrare i tesserini e poi li fece passare. Già informati, non ebbero difficoltà a oltrepassare anche il piccolo mezzo cingolato a metà del cortile interno, il quale, dopo aver sbarrato loro il passo, una volta visti i loro badge si fece da parte.
All'ingresso la segretaria stava digitando sui tasti un po' nervosa, fu Sonia a presentarsi "Buongiorno, siamo venuti per quel guasto..." rimanendo un po' vaga.
La ragazza guardò il video, probabilmente l'agenda degli appuntamenti del giorno, poi i due davanti a lei. Non risultava nessuna riparazione sulla sua agenda, ma per non destare sospetti li fece passare.
I due si avvicinarono alla porta a vetri che dava sull'enorme open space della Cyberclick.
Giancarlo nel frattempo era riuscito ad entrare nel sistema di sorveglianza ma, malgrado i diversi tentativi non aveva disabilitato ancora nulla.
All'esterno Massimiliano, come da accordi restò nella sua Bmw, al suo fianco, Pierangelo stava sperimentando una polverina bianca comprata qualche giorno prima. L'effetto fu praticamente immediato e l'uomo d'affari crollò sul sedile con gli occhi sgranati e un'espressione sul volto indecifrabile.
All'interno i due falsi elettricisti oltrepassarono le due porte a vetri ed entrarono nel primo corridoio, sbirciando da dietro una colonna Raffaele non vide nessuno e quindi avanzò andando verso destra, un'altra porta e poi un lungo corridoio.
Fu Sonia a vedere per prima le due inquietanti mitragliette sospese al soffitto in fondo a quel lungo corridoio, per ora immobili e silenziose puntavano dritte su di loro. Indicò le due armi micidiali e poi i due, veloci entrarono nella prima stanza.
Appena dentro si cambiarono e prepararono le armi, poi senza badare troppo al mobiglio uscirono nuovamente dall'ufficio e squillò il telefono di Raffaele.
"Siete spiati" disse Giancarlo dall'altro capo del microfono "ci sono telecamere ovunque e per di più avete un tizio due stanze oltre la vostra, per ora pare non avervi sentito ma state in campana".
Il netrunner, era finalmente riuscito ad accedere a tutte le telecamere e aveva messo sullo schermo le numerose finestre, ora sapeva esattamente dove ci poteva essere delle insidie.
Per evitare che l'uomo della Cyberclick potesse uscire gli chiuse la porta.
Il telefono di Sonia squillò "Avete un po' di tempo, sono riuscito a chiudere la porta al vostro primo ostacolo verso la cassaforte. Vi guiderò io fino a lì".
Sonia fece un cenno a Raffaele, poi spense il cellulare "puoi andare".
Raffaele uscito dalla stanza seguito da Sonia fece alcuni passi verso la stanza successiva, ma dovette fermarsi di colpo, infatti, avvertì un rumore poco rassicurante e poco dopo la mitraglietta di destra iniziò a scaricar piombo su tutti gli occupanti del corridoio. Fortunatamente Sonia era ancora troppo lontana per essere colpita ma l'uomo fu investito da una raffica che lo colpì ad un ginocchio.
Raffaele dovette appoggiarsi alla parete, per lui sarebbe stato difficile proseguire, il dolore insopportabile e il sangue copioso gli davano un senso di nausea.
L'uomo armato, chiuso nella stanza iniziò a sparare contro la porta che in breve tempo fu ridotta a brandelli, allora, Giancarlo entrando nel server del corridoio, riuscì a manovrare la seconda mitraglietta e a puntarla verso ciò che rimaneva della porta, i proiettili entrarono nella stanza e Sonia sentì un leggero rantolo.
Quando entrarono nella stanza trovarono un corpo senza vita crivellato di colpi.
Nel frattempo, all'esterno, Massimiliano stava un po' in pensiero, Pierangelo era svenuto e ora un tizio si stava avviciando alla macchina.
Quando bussò sul vetro fece finta di nulla, poi, visto che l'uomo continuava ad insistere si limitò ad abbassare il vinestrino di due dita "che vuoi?".
"Avete bisogno di qualcosa?" chiese con fare ammiccante.
"Nulla" tagliò corto Massimiliano.
"Sicuro?" chiese nuovamente il ragazzo insistendo.
"Sì, sì, proprio nulla. Abbiamo già di che divertirci" disse Massimiliano indicando Pierangelo al proprio fianco.
Marco guardò l'altro in macchina, i segni sul suo viso erano inequivocabili, il tipo si stava facendo un bel viaggetto. Stava per insistere nuovamente, quando alle sue spalle sentì dei passi. Votandosi vide la sagoma di un agente che stava venendo proprio da quella parte, fece un cenno all'occupante della Bmw e poi, senza correre ma affrettando il passo si diresse verso la Pilotta.
Massimiliano, vedendo andar via lo sconosciuto si rilassò un po', ma poi vide anche lui l'agente e temendo per un interrogatorio o peggio un arresto, pigiò il tasto dell'accensione della macchina e partì verso i viali.
All'interno l'atmosfera si era scaldata. La mitraglietta aveva ripreso a sparare e questa volta aveva centrato entrambi i bersagli, la messo peggio sembrava Sonia, colpita alla gamba destra e al busto respirava a fatica, la ferita alla gamba di Raffaele era peggiorata.
Poi, finalmente, Sonia riuscì a interrompere quel flusso di piombo diretto su di loro. Entrambe le mitragliette andarono fuori uso.
"Possiamo procedere" guardando Raffaele appoggiato alla parete "ce la fai?".
"Ce la posso fare" disse l'uomo prendendo dallo zaino una bomboletta di pelle spray e iniziando a spruzzarla sopra la ferita "questo dovrebbe fermare il sangue".
Il telefono squillò nuovamente "guai in vista" disse Giancarlo "alle vostre spalle, avete ospiti".
L'uomo non fece in tempo a girare l'angolo che venne crivellato di colpi sia da Raffaele che da Sonia. La sua corazza però riuscì ad fermare alcuni dei proiettili e quindi, prima di lasciarci la pelle sparò a sua volta, colpendo nuovamente Sonia.
La ragazza lottò per non svenire e una volta atterrato anche il secondo nemico si decise a curarsi.
Marco, arrivato nei pressi della Pilotta vide un gruppo di nigeriani intenti a chiacchierar tra loro, uno di questi, un certo Aziz gli doveva dei soldi e quindi si avvicinò.
"Salve" salutò intromettendosi nei loro discorsi.
"Ciao Marco, sei venuto per..." Aziz non terminò la frase e il suo volto si illuminò "ti pagherò, ti pagherò con un lavoretto facile facile".
"Cioè, spiegami, dovrei lavorare al posto tuo?" disse Marco leggermente alterato.
"Si tratta di un lavoro semplice" e poi tirò fuori una mazzetta di denaro dalla tasca destra dei jeans logori "ecco, tieni, 500 bigliettoni. Devi tener d'occhio una Bmw parcheggiata in borgo Paglia".
"Tutto qui?" chiese sospettoso intascando il denaro.
"Tutto qui" disse Aziz guardando poi gli altri due nigeriani "sei armato?".
Marco aggrottò la fronte "un lavoro semplice semplice, occorre essere armato?".
"Sei armato?" chiese nuovamente lo straniero.
"Certo che no" mentì Marco.
"Allora tieni anche questo" e uno dei due compari gli passò un oggetto un po' strano "si tratta di un friggibudella"
Marco, che non aveva mai visto un'arma simile impugnandola la soppesò "piuttosto pesante" si limitò a dire infilandola nei pantaloni.
"Appena hai novità comunicamele con questa" Aziz si staccò dalla cintola un walkie talkie e lo lanciò verso Marco che lo prese al volo.
Massimiliano, aveva fatto il giro dell'isolato, stava tornando in borgo Paglia quando gli squillò il telefono "Dove sei?" chiese Giancarlo un po' brusco.
"Parcheggiato qui" mentì Massimiliano che stava posteggiando in quel momento.
"Devi venire dentro" disse nuovamente il netrunner "velocemente".
"Ma... ma... l'ingresso è bloccato" disse Massimiliano vedendo delle scie luminose rosse e blu attraversare l'arco d'ingresso.
"Ora le disattivo, poi vedi di muovere quelle chiappe, ci sono dei feriti".
"E che ne faccio di Pier..."
Giancarlo non sapendo che l'uomo d'affari era svenuto sul sedile del passeggero si limitò a dire "portalo con te, un'arma in più può solo che far bene".
"Magari, è svenuto"
"Allora lascialo lì" chiuse la conversazione Giancarlo.
Massimiliano attese guardando nervosamente l'arco d'ingresso. Giancarlo, distolse lo sguardo dalle telecamere e iniziò a cercare i sistemi di sicurezza esterni, fu facile individuarli e ancor più facile togliere la corrente.
Le scie luminose si spensero e Massimiliano scese dall'auto "peccato non aver portato la catana" si rimproverò mentalmente, poi attraversò il cortile e raggiunse la porta d'ingresso.
La segretaria, seduta alla scrivania guardò il nuovo arrivato un po' sorpresa "Ha bisogno?".
"Non ha sentito gli spari?" disse Massimiliano "ha chiamato la polizia?".
"Non ce n'è bisogno, la situazione è sotto controllo" disse la ragazza alzandosi "vada via".
Massimiliano non ci pensò due volte, prese la rivoltella e sparò due colpi verso la donna freddandola sul colpo.
Oltrepassò le due porte e sentendo degli spari prese il corridoio a destra, Sonia aveva appena finito di metter fuori uso le mitragliette "finalmente!" disse verso il medico "abbiamo bisogno di cure, subito".
Il chirurgo prese il kit e iniziò a curare la ragazza, la ferita fu pulita e fasciata, poi passò a Raffaele curando anche lui.
Il cellulare squillò nuovamente "avete due uomini nella sala riunioni, dove c'è la cassaforte e un'altro che sta venendo a prendervi, arriverà alle vostre spalle".
Raffaele si appostò accanto ad un pilastro e attese l'arrivo del terzo uomo, lo scontro a fuoco durò molto poco e l'uomo della sicurezza della Cyberclick cadde a terra.
Giancarlo dalla sua postazione, tentò di togliere la corrente per far sì che i due uomini dentro la sala riunioni non potessero vedere quando sarebbero arrivati Sonia e Raffaele, dovette fare diversi tentativi, ma poi riuscì nel suo intento.
Sonia e Raffaele spararono contemporaneamente verso l'umo davanti alla cassaforte, egli rispose al fuoco ferendo nuovamente Raffaele.
Poi anche Massimiliano si unì alla sparatoria ed insieme ebbero la meglio sull'uomo.
Raffaele, decise di aggirare la stanza delle riunioni, avrebbero preso il superstite da due angolazioni diverse, attraversò il corridoio ed entrò in un secondo corridoio parallelo a quello dove stavano prima, fece qualche passo e poi cadde in una trappola. Il buco nel pavimento era profondo e i bordi piuttosto affilati, tentò di uscire facendo forza con le braccia, il gesto atletico gli riuscì ma non evitò di farsi nuovamente male dove già era stato colpito.
Vide in fondo alla sala una scrivania e correndo la raggiunse nascondendosi dietro di essa.
L'uomo nella sala riunioni però era riuscito a vederlo e sparò senza pensarci. Raffaele rispose al fuoco, fu questione di un attimo.
Raffaele colpito alla testa, perse i sensi.
Dalla parte opposta Sonia, approfittò per quell'attimo di distrazione per posizionarsi meglio e scaricò il caricatorre sull'ultimo uomo rimasto nella sala riunioni che morì poco dopo.
"Finalmente strada libera" disse al cellulare "ora dovrai togliere corrente alla cassaforte".
Mentre Giancarlo si dava da fare per eliminare i sistemi di sicurezza alla cassaforte, Raffaele, attraversò la sala riunioni e andò ad affiancarsi a Raffaele, gli tolse il corpetto e tentò di rianimarlo ma la manovra non fu sufficiente e Raffaele morì in un lago di sangue.
Sonia, prese a frugare nei cassetti. Trovò diverso materiale interessante tra cui, armi, soldi, corazze, carte e anche un decifratore, con quello, allora,  tentò di scassinare la cassaforte, senza grossi risultati poi mentre stava per desistere vide arrivare al suo fianco Giancarlo "sono qui io" disse e preso il decodificatore premette alcuni tasti in sequenza.
La cassaforte si aprì e i due la svuotarono.
"Dobbiamo andare" disse il netrunner.
All'esterno, Marco, seguendo gli ordini di Aziz, aveva provato a forzare la serratura della Bmw ma, utilizzando i metodi tradizionali non c'era riuscito e così il nigeriano gli aveva suggerito di usare il friggitore.
Marco avvicinò la strana arma alla portiera e premette il pulsante, l'aria si riempì di odore di ozono e poi la portiera venne divelta dai cardini e cadde a terra.
"Ora vai via da lì" ordinò Aziz attraverso la ricetrasmittente.
"Marco salì in macchina, diede solo uno sguardo a Pierangelo ancora addormentato e, premendo il tasto dell'accensione schizzò verso la periferia.
Dirigendosi verso est, percorse la via Emilia, poi, svolò a sinistra, sapeva che quella zona era "governata" dai cinesi.
L'insegna era sbiadita ma ancora qualcosa di leggeva, da un capannone uscirono un uomo e una donna "cercate?".
"Nulla" disse Marco "la macchina è in panne, ora mi faccio venire a prendere, è tutta vostra, e scusate il disturbo".
"Aziz, vienimi a prendere, piscine Squarcia" poi spense la ricetrasmittente e appoggiando la mano destra sul calcio della propria pistola attese l'arrivo del nigeriano tenendo d'occhio i cinesi che arrivarono numerosi.
Giancarlo, prima di uscire tornò nello scantinato, e si diede da fare per manomettere tutto il sistema informatico della ditta, poi i tre uscirono.
"La mia macchina" disse Massimiliano guardandosi attorno "rubata".
"Dobbiamo farci venire a prendere" si limitò a constatare Sonia e quindi chiamarono la Chiesi.
Arrivati a piedi in via Dei Farnese attesero qualche minuto, poi li raggiunse un furgoncino nero, i tre salirono e vennero portati alla sede della Chiesi dove l'ingegnere li stava aspettando.
"Allora, missione compiuta?" chiese l'uomo in giacca e cravatta dietro la scrivania.
"Sì, missione compiuta" disse Giancarlo, poi aggiunse "non senza perdite".
Il capo della Chiesi si rabbuiò "quanti?".
"Due", disse il netrunner guardando Sonia e Massimiliano.
"Vi pagherò il dovuto, come da programma. 5000 a testa".
Giancarlo diede il tumo all'ometto che prendendolo lo gaurdò a lungo "bene, ora dovrete restare fermi per qualche tempo. Se dovessi aver bisogno ancora, posso chiamarvi?".
"Certo" disse Sonia.
"Andate".
"Ci sarebbe un'ultima cosa" disse Giancarlo.
"Abbiamo trovato queste" mostrando tre provette.
"Se volete ve le posso comprare" si offrì il manager.
"3000?".
"Affare fatto" e questa volta aprendo un cassetto diede i soldi in contanti "ecco i 3000. Ora andate".
Giancarlo uscito dalla Chiesi tentò di localizzare il gps della Bmw di Massimiliano ma senza risultati, allora triangolò la posizione del cellulare di Perangelo. "Piscine Squarcia, almeno così era una volta".

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