martedì 15 settembre 2015

La vampira Ophelia e la cacciatrice

La vampira, una volta lasciata la stanza da letto, si aggirò per il giardino della villa. La luna, alta nel cielo di settembre, di tanto in tanto veniva velata da nuvole che sospinte dal vento viaggiavano in direzione nord.
L'aria fresca le accarezzò il viso, ella, ancora elettrizzata dall'incontro appena concluso guardò estasiata la riproduzione in marmo di una dea greca.
Dietro di sé avvertì un lieve fruscio, i suoi sensi si svilupparono ancor più e voltandosi scrutò l'oscurità individuando una sagoma alta e snella.
Malgrado non potesse essere vista da occhio umano, guardando la donna che lentamente stava avanzando verso di lei, ebbe una breve visione e veloce, si accucciò dietro la statua.
La donna, era vestita in maniera strada, sembrava provenisse da un'altra epoca, teneva nella mano destra una spada corta e nella sinistra una rivoltella come non ne esistevano più da tempo.
Ophelia, dietro la statua, osservò le movenze della donna, poi l'assalì un pensiero "che l'avesse vista o fiutata?".

Aveva sentito parlare di una donna che si faceva chiamare la cacciatrice, ma i racconti che aveva ascoltato da suoi consanguinei erano fin troppo fumosi e privi di particolari, nessuno l'aveva vista in prima persona e quindi sembrava più una leggenda che una minaccia reale.
La donna si arrestò di colpo, alzò il braccio sinistro puntando la canna della lunga rivoltella verso la statua che faceva da scudo alla vampira.
Ophelia rimase immobile, trattenne il fiato, chiuse persino gli occhi pur di scacciare quella visione, poi, quasi che qualcuno avesse esaudito il suo desiderio, sentì dei passi, questa volta più pesanti di quelli della donna. La cacciatrice abbassò l'arma e si voltò a guardarsi alle spalle. Un uomo le cinse la vita e la baciò leggermente sul collo "allora, hai trovato la tua preda?"
La donna scosse il capo "è passata di qui, ne sono sicura, presto farà un passo falso e..."
Dalla struttura arrivò un urlo acuto, il pensiero di Ophelia corse veloce alla stanza dove aveva lasciato il giovane uomo dissanguato sul letto, sorrise e subito dopo pronunciando sottovoce due parole  si trasformò in pipistrello levandosi in volo e sorvolando il giardino guardò la scena.
Uomini muniti delle più disparate armi, uscirono nel giardino e con le torce illuminarono il giardino, quando raggiunsero l'uomo e la donna arrivati in precedenza, iniziarono le domande di rito. Ma loro, non ebbero migliori spiegazioni.
"Non ho trovato nulla, se non delle tracce flebili, la creatura è scaltra e sicuramente molto anziana" disse la donna "possiamo sicuramente rientrare, sono certa abbia già assunto altre sembianze e a quest'ora, credo, si sia volatilizzata".
Ophelia, sorvolando il piccolo assembramento ascoltò la breve discussione, poi si aggrappò al sotto tetto riposandosi. Ora aveva una nuova preda, aveva trovato la cacciatrice e lei, solo lei, sarebbe stata la sua prossima vittima. Con Ophelia Winter



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