Dicembre calò su di me come una furia, enorme, massiccio e imprevedibile, digrignò i denti all'indirizzo della sagoma esanime di Novembre, poi mi guardò, dalle mani pelose spuntavano due enormi lame che egli agitò nella mia direzione, una latrato uscì dalla sua bocca mostrandomi denti aguzzi e famelici mi fece capire che era affamato. Io, ancora esausto per la notte passata a combattere un morente Novembre, non mi persi d'animo e alzai il martello pronto alla nuova sfida che mi si parava d'innanzi...
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