martedì 29 dicembre 2015

Jehina la druida


Entrando nella capanna l'aria si fece pesante. Il nano avvertì un lieve capogiro, poi, grazie alla sua tempra riuscì a ristabilirsi. I profumi di spezie e oli essenziali mischiati tra loro davano un tocco di magico a quel piccolo ambiente buio.

"Sedetevi su quella sedia" disse la donna che dava le spalle al nano, sarò da voi in un attimo.
Khellendrox si guardò attorno, vide una sedia di bambù e dopo aver spostato il gatto che era appisolato su di essa si sedette.
Jehina agitò una tazza in terracotta e poi la rovesciò sul tavolo, si udirono dei lievi rumori poi un sospiro "brutte notizie".
Il nano si mosse nervoso sulla sedia, non era abituato a chiedere consiglio a una strega, ma siccome in questo caso gli ordini venivano dall'alto non aveva avuto scelta.
Finalmente la strega si girò verso il nano, il suo viso era torvo e attraversato da una macchia scura le dava un'espressione di battaglie avvenute tempo adietro.
Nelle mani tatuate con formule e rune, teneva un contenitore metallico.
Alzò gli occhi verso il visitatore inaspettato, sospirò nuovamente "dunque un chierico alla mia porta, quale onore" le parole uscirono strascicate e quasi beffarde.
"Tralasciamo i convenevoli e raccontatemi cosa vi hanno detto le ossa" disse il nano alzandosi di scatto.
Jehina tolse il coperchio al monile che teneva tra le mani e portandoselo alla bocca ne bevve un lungo sorso.
Le sue pupille si dilatarono, poi divennero completamente bianche. "Tresha vi porterà nel mondo del Fuoco e lì troverete il vostro nemico, starà a voi la scelta, affrontarlo o meno. Un avvertimento, non guardate mai nel suo stomaco. Un consiglio, portatevi un'amica".
Dopo quelle parole il viso della strega tornò quello di prima, richiuse il contenitore e guardò il nano "soddisfatto?".
"Insomma..." rispose il chierico frugandosi in tasca e tirando fuori un sacchetto.
"Sapete bene che non voglio denaro, ma un favore".
"Un favore, io dovrei un favore a una strega?".
"Sì, mastro nano, anche se non è nelle vostre corde, dovrete accettare".
"Ditemi, presto"
"Io verrò con voi"
Il nano alzò gli occhi al cielo, poi tornò a guardare la donna "e sia!"
 

Il nano e Jehina, abbandonaro la capanna e camminarono a lungo nel bosco. La strega disse di conoscere un uomo che avrebbe potuto guidarli nelle terre del fuoco.
Khellendrox, come sempre molto sospettoso decise di non fare obiezioni, conosceva il mito di Tresha ma aveva sempre sperato in cuor suo, di non doverla incontrare.
"Strega, non serve l'aiuto di nessuno, il Divino ci porterà nel piano del fuoco e lì cercheremo la regina Tresha".
"Lascia perdere gli incantesimi, risparmia le forze per quando saremo al suo cospetto" rimbrottò la strega, prendendo poi a correre giù per un canalone ghiaiato.
Il nano, in armatura completa rischiò di scivolare un paio di volte, ma fu fortunato e mantenne l'equilibrio anche se precario.
Arrivati in fondo alla discesa la strega si guardò attorno, prese un piccolo strumento fatte di canne e vi soffiò dentro. Dopo pochi secondi si udì un fischio simile e passato un altro po' di tempo comparve un uomo. Alto e robusto era vestito con pelle di animale, legato dietro la schiena aveva uno scudo e nella mano destra impugnava una lancia. Il nano lo squadrò da capo a piedi ed egli sentendosi osservato decise di presentarsi "il mio nome è Grlond, fratello di Jehina".
Il chierico si presentò velocemente, ad interrompere i due uomini fu Jehina "se avete finito, direi che possiamo anche andare".
L'uomo strinse nella mano destra il medaglione che aveva appeso al collo, contò fino a tre disse i nomi della sorella e del nano e un bagliore arancione li investì.
Quando riaprirono gli occhi il panorama che li accolse era completamente diverso da quello precedente.
Piccoli vulcani avevano preso il posto delle piante e il fuoco saliva dal terreno quasi ovunque.
"Benvenuto nel regno del fuoco" disse Grlond.
Il nano si inginocchiò a terra, prese una manciata di terra e poi pronunciò alcune parole, quindi aprì il pugno e lasciò che la terra volasse intorno a loro.
"Ora siete protetti" disse Khellendrox.
Anche la strega pronunciò alcune parole, poi fece un disegno sul terreno e intorno a loro si alzò una piccola coltre di ghiaccio che subito si sciolse, quindi sorrise "potere clericale e di strega e chi ci abbatte più?".
La guida fece un gesto che parve scaramantico poi iniziò a camminare verso delle basse colline "seguite i miei passi".
I tre camminarono parecchio, il tempo sembrava non passare, infatti il cielo violaceo era sprovvisto di sole e loro stessi non proiettavano ombre sul terreno.
Raggiunsero la sommità di una collina e finalmente Grlond decise di fermarsi, il nano visibilmente accaldato dentro la propria armatura prese una piccola fiasca e trangugiò tutto i contenuto.
"Vedete quello?" indicando una piccola struttura dalla quale spiccavano tre torri "quello è il tempio di Tresha, è lì che dobbiamo andare".
Jehina tornò a disegnare qualcosa sul terreno e Khellendrox e Grlond furono investiti da una leggera pioggerellina fresca che cadde anche su di lei.
I tre ripresero la marcia, la discesa fu più rapida e il terreno circostante non mutò.
Quando furono quasi in vista del tempio cinque creature sbucarono da un vulcano. Grandi come libellule si libravano nell'aria emettendo piccoli sbuffi di fuoco.
Il nano temendo di essere attaccato da una di quelle creature, socchiuse gli occhi e iniziò a pregare, Grlond fece vorcitare la lancia e tentò di colpire uno di quegli insetti di fuoco, la strega invece rispose all'attacco lanciando su di loro dei piccoli aculei ghiacciati.
Una delle creature, colpita dalla strega, cadde a terra e si disintegrò.
Khellendrox terminò la preghiera e riversò sulle creature volanti dei piccoli fulmini che andarono a segno, uccidendone altre due, Grlond, riuscì a colpirne una ma l'altra che gli ronzava attorno lo colpì alla base del cranio.
L'uomo iniziò a tremare, la sua pelle cambiò colore eprese a bruciare. Il nano tentò di curarlo con una delle sue preghiere ma fu inutile, intervenne allora la strega che cercò di medicare la piccola puntura con dell'olio.
L'uomo morì poco dopo tra atroci sofferenze.
La strega si inginocchiò al suo fianco e meledì Tresha "mi vendicherò stanne certa!" urlò all'indirizzo del tempio che distava poche centinaia di metri.
Vedendo altre creature sbucare dal terreno il nano cercò di confortare la strega a rialzarsi e combattere.
Jehina furiosa per la perdita del fratello urlò al vento parole arcane e le tutte le creature che stavano per raggiungerle esplosero lsciando dietro sé piccoli fuocherelli che andarono a spegnersi una volta raggiunto il suolo.
"Andiamo, presto avrai la tua vendetta" disse il chierico camminando verso il tempio.
"Puoi giurarci mastro nano" ringhiò la strega, voltandosi un'ultima volta a guardare il corpo inanimato del fratello che poi scomparve inghiottito dal terreno fumante.
(
Con Jana Daniela Foto di Marco Elli)

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