mercoledì 18 maggio 2016

Futuro e passato in una lotta a tinte fosche...

L'agente, dopo essere ritornato dal viaggio nel mar dei caraibi a sistemare una situazione piuttosto spinosa. Si presentò dal proprio capo per una nuova missione.
La piccola scrivania dietro la quale Arhiett lo accolse era ingombra di faldoni e carpette.
"John, so che non ti ho dato il solito periodo di riposo, ma è scoppiata una bolla temporale e dovrai intervenire subito".
L'uomo si guardò attorno, poi si adagiò mollemente su una sedia "bolla temporale?" grattandosi il mento.
"Già, sembra che qualcuno stia giocando con gli zombi e come hai avuto modo di toccare con mani nei caraibi, ora ha mandato nell'antico egitto questa forma pestilenziale".
Arhiett prese il palmare e iniziò a scorrere le dita sul visore poi, dopo qualche secondo alzò nuovamente il viso "ecco, ti ho mandato tutto il materiale in nostro possesso, ora dovrai andare alla "Campana" per il trasferimento".
John, si toccò il braccio destro sul quale si illuminò un visore, scorse alcune immagini, poi si alzò "sono pronto".
Il capo non aggiunse altro, lo salutò distrattamente mentre stava uscendo e una volta che ebbe richiusa la porta tornò a chinare il capo su altre scartoffie.
John percorse il corridoio, passò la tessera magnetica nella fessura a lato di una porta sigillata che scattò.
"Eccomi" disse ad alta voce per farsi annunciare.
Due uomini vestiti con un camice verde e mascherina sulla bocca, uscirono da una stanza e gli fecero un cenno.
John entrò nella stanza al centro della quale c'era una strana struttura in pietra, sembrava una grossa campana, aveva dei geroglifici in rilievo intorno alla base che si illuminavano ciclicamente.
"Siamo quasi pronti mister John" disse uno dei due dottori mentre l'altro gli prese il braccio e gli legò qualcosa attorno al bicipite "questo, come sempre, ti servirà per rientrare".
John, che conosceva la procedura a menadito scosse il capo e toccata la campana entrò al suo interno sedendosi a gambe incrociate sul freddo pavimento.
Ci vollero pochi secondi, sentì un leggero tremore, poi le pareti della campana divennero trasparenti e quindi scomparvero.
Si trovava in una stanza illuminata con delle torce appese alle pareti, l'aria profumava di incenso e miele, una donna stava guardando fuori da una finestra, le si accostò prendendola alle spalle e poi accostando il suo viso a quello di lei le disse "sono arrivato".
Sentì immediatamente il cambiamento, il profumo che aveva sentito in precedenza era mutato in un odore pungente, quando con la mano le toccò il mento, si accorse che era bagnato di sangue, lei cercò di allontanarlo, poi girando lo sguardo alla sua destra lo guardò di sbieco "ci rivedremo straniero" e dopo di che scomparve lasciandolo solo in quella stanza... (Foto di
Marco Elli)

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