martedì 13 settembre 2016

La cena a casa Khellendrox - Strane verdure


Non mi dilungherò, almeno non ora a descrivere come il padrone di casa raccontò della sua caccia e della preparazione della sua pietanza, secondo piatto con contorno gradito da tutti gli ospiti presenti, elfi compresi.

Piuttosto passerò oltre, la cena si dilungò parecchio in chiacchiere come se i presenti fossero vecchi amici, fra l'altro si parlò a lungo anche degli assenti e non mancarono aneddoti di imprese fatte insieme anni prima. Poi la coppia di gnomi presentò il loro piatto.
Un'esplosione di colori riempì la tavola, infatti arrivarono in scodelle e piatti verdure di ogni colore e assortimento.
La dama alla sinistra del guerriero si gettò a capofitto su ciuffetti arruffati verdastri e tuberi oblunghi arancioni decretando il loro squisito gusto e fragranza.
Lo gnomo guardò la propria sposa e poi con un sorriso chinò leggermente il capo. Dovete sapere che la nostra terra, all'occhio inesperto appare come una landa desolata, riigurgitante di acqua putrida, non a caso le paludi vengono spesso definite come un punto cruciale per i viandanti sprovveduti.
Noi naturalmente, abituati sia all'aria spesso pesante e umida, non abbiamo problemi ad avventurarci anche al centro di quelle lande e a cacciare i Heetreiuch.
La donna posò improvvisamente la forchetta e sul suo dolce viso si adombrò, bevve un bicchier d'acqua e poi guardò l'elfa di fronte a lei forse per avere una rassicurazione sul nome che lo gnomo aveva dato a quelle che sembravano verdure di stagione.
L'elfa fece solo un gesto come a rincuorare la dama e poi guardando la gnoma sperò che venisse in loro soccorso.
"Non dovete affatto preoccuparvi, abbiamo disinfestato tali piante, abbiamo trattato a dovere la superfiicie e non dovrebbero esserci più scorie".
Quel "dovrebbero" risuonarono come un campanello d'allarme nelle orecchie di tutti i presenti.
A risolvere la situazione ci pensò naturalmente il padrone di casa che, infilato con la forchetta uno dei tuberi se lo cacciò in gola trangugiando di seguito quasi tutta la pinta di birra scura da lui stesso fatta il mese precedente.
Guardò i presenti e sorrise "lo gnomo ha fatto un ottimo lavoro" e continuò a mangiare.
Intorno alla tavola tornò il buon umore e lo gnomo iniziò a raccontare come aveva catturato quelle strane creature che sbucavano dal terreno paludoso e infide uccidevano tutte le creature viventi che si trovavano a passare sopra al loro terreno.
E' successo l'altra mattina, subito dopo aver ricevuto l'invito dal Khellendrox. Mi trovavo a passeggiar appena fuori la nostra piccola cittadina che mi imbattei in un cespuglio di quelle creature, dovete sapere che la terra di tanto in tanto ribolle di umidità e l'acqua della palude giunge in superficie bucando il terreno spesso secco di siccità. E' proprio allora che quelle creature, rimaste intrappolate sotto la superficie vengono alla ribalta e affamate si allungano a colpire tutto quello che si muove nel raggio di quasi un metro.
All'apparenza assomigliano al biancospino, o a qualunque altro cespuglio che cresce a ornare le nostre proprietà e quindi sono difficili da individuare per la pericolosità che presentano.
L'Heetriuch probabilmente avvertendo le vibrazioni dei miei passi, una volta sbucato dal terreno aveva preso a frusciare alla brezza mattutina, allungando i suoi tuberi e i suoi cuffetti nella mia direzione.
Le prime spine mi raggiunsero, fortunatamente devo dire, all'altezza delle ginocchia dove le protezioni sotto le lunghe braghe impedirono di forare la pelle e inocularmi il veleno.
Presi il mio Kusari e mi rallentando il mio passo mi guardai attorno pronto a colpire la vegetazione al più piccolo movimento, sapevo che non doveva essere molto distante, probabilmente una cinquantina di centimetri o poco più. Il terreno scoppiettò alla mia sinistra e alcune bolle di vapore salirono distraendomi e fu allora che la creatura tornò a colpire, questa volta non fui colpito dai soliti aculei ma venni inondato da spore biancastre che si posarono sui miei vestiti iniziando a corroderli, fortunatamente ho inventato uno speciale sprai che viene rilasciato dalla mia camicia che inumidisce i miei abiti ogni qual volta che batto la mano sulla tasca destra e quindi elimina all'istante polvere, spore e insetti fastidiosi.
Le spore non ebbero il tempo di fare il loro micidiale dovere e io feci un altro passo verso l'Heetriuch.
Aguzzando lo sguardo in direzione di un gruppo di bassi arbusti lo riconobbi infrattato e ben mimetizzato, presi la mia arma e con un gesto rapido del polso la gettai verso la pianta, la lama brillò al sole e la lunga catena che la tratteneva al mio polso si allungò fino a raggiungere l'obiettivo.
La creatura tentò di schivare la morte certa piegando i suoi sottili ramiverso destra e poi verso sinistra, sembrò quasi danzare dinnanzi a me, ma io fui più scaltro, ritirando il Kusari lo feci deviare in traiettoria e la lama recise lo stecco principale.
Un getto di liquido giallastro schizzò tutt'intorno e la vegetazione autoctona tutt'intorno si avvizzì immediatamente. Riprendendo l'arma in mano ne osservai la lama, poi, restando immobile attesi che nessun altro Heetriuch fosse spuntato e avesse intenzione di vendicare la morte del proprio fratello caduto sotto il colpo preciso della mia arma.
Non accadde nulla, veloce raggiunsi l'arbusto reciso caduto sul suolo paludoso, recisi i tuberi arancioni e i ciuffetti verdi e una volta messi nel sacchetto di decontaminazione tornai verso casa.
Avevo ciò che poteva essere un buon contorno per la cena del nano.
La mia signora fece il resto, a lei toccò il compito di pulire, decontaminare e lavorare le verdure al fine di renderle commestibili e prelibate al palato.
La gnoma, dopo aver ascoltato il racconto del compagno quasi rapita dalle sue parole si schiarì la gola e raccontò di come aveva tagliato a pezzettini i tuberi e li aveva lasciati in immersione per alcune ore dentro uno speciale liquido di cui non rivelò i componenti, poi gelosa della ricetta non si dilungò sul procedimento della cottura dei ciuffetti verdi che a tutti risultarono squisiti.
I due gnomi sorridenti guardarono la dama al loro fianco gettarsi nuovamente sulle verdure e mangiarne a quattro palmenti.
Nel frattempo il nano stappò la birra della propria riserva facendone assaggiare a tutti e decantandone le proprie qualità e procedimenti di cottura e conservazione.

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