lunedì 26 ottobre 2015

Recensione Maze Runner - La fuga

Wess Ball ci riprova, una volta fatto uscire Thomas e compagni dal labirinto lo accompagna a conoscere la verità su ciò che gli è successo. Due fazioni si contendono il segreto, la prima a lui molto nota, la W.C.K.D la seconda, che potremmo definire "la resistenza" si nasconde tra i monti, in mezzo il territorio bruciato e gli spaccati. Due minacce da non sottovalutare.
Se nella prima parte del film il gruppo di ragazzi è costretto a vivere in uno stato di apatia nell'attesa di una fantomatica liberazione destinazione una favolosa pianura verdeggiante, nella seconda, una volta scomperto il segreto che si cela dietro allo studio dell'antivirus, avviene la fuga verso le montagne.
Come già nel primo film l'idea centrale è molto intrigante, ma in questa seconda pellicola, i misteri si infittiscono di fotogramma in fotogramma e raramente vengono spiegati, quindi lo spettatore si ritrova a dover far congetture.
L'azione non manca, ma l'arrivo degli zombi (gli spaccati) appare un po' troppo scontata e già vista in altri film.
Scenari post apocalittici, inseguimenti e una piccola parentesi in una città abitata da sopravvissuti, mostra un cliché già trito e ritrito.
Poi sul finale finalmente avviene qualcosa degno di nota, il colpo di scena, un po' "telefonato" non lascia molto di stucco e la terza pellicola, già fissata per febbraio 2017 è servita su un piatto d'argento. Voto 5

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