mercoledì 28 ottobre 2015

Una gita particolare - Terza parte -

Gli incubi si susseguirono uguali per tutte e tre le ragazze accoccolate sui primi gradini. Il sole oramai basso del pomeriggio le colpì e si svegliarono di soprassalto guardandosi attorno. Si interrogarono vicendevolmente e scoprirono di aver fatto lo stesso sogno. Guardarono all'interno degli zaini rassicurate dalla presenza dei loro attrezzi. Decise a colpire le due "strane" padrone di casa.
Ripresero gli zaini in spalla ed erano pronte per uscire quando dalla scala scese Agata, sembrava galleggiare, nessun rumore giungeva dai sui piedi che lentamente scendevano i gradini. Teneva in mano un vassoio sul quale si intravedevano dei dolcetti.
"Siamo state davvero maleducate" disse con voce suadente "non vi abbiamo offerto nulla, e vista l'ora direi che un biscotto ci può stare, vero?"

Le tre ragazze che avevano già imboccato il corridoio tornarono sui loro passi e meccanicamente allungarono la mano per prendere il biscotto che veniva loro offerto.
Sofia fu l'ultima a prendere la merenda che Agata porgeva gentilmente sul vassio "non dovremmo..." disse con voce strozzata.
Luisa e Cristina portarono il biscotto alla bocca, dolce al palato si sciolse e scese nello stomaco allargandolo e preparandolo per ingurgitare nuovi biscotti.
Luisa allungò nuovamente la mano bramosa di assaggiare un nuovo dolcetto, la imitò immediatamente Cristina mentre Sofia rimase immobile ancora con il dolcetto in mano.
"Non ti piacciono di dolci?" chiese Agata mangiando a sua volta un biscotto "non devi temere, non vi voglio avvelenare".
Cristina e Luisa mangiarono il rispettivo biscotto e questa volta anche se un po' riluttante anche Sofia gustò il dolcetto.
Agata scese anche l'ultimo gradino e mettendosi fra le ragazze offrì di nuovo il vassoio sul quale c'erano gli ultimi tre biscotti "su, finiteli", poi vedendo che le ragazze erano ritrose, digrignò i denti,  fece un grugnito e allungò ulteriormente il vassoio, alle sue spalle comparve Ophelia "dai non fatevi pregare, poi vi aspetta un bel gioco".
Le ragazze distolsero lo sguardo dal vassoio e guardarono Ophelia sul pianerottolo. Quando i loro sguardi incrociarono quelli della contessa qualcosa accadde, si sentirono leggere e spinte da una fame irrefrenabile presero il biscotto loro assegnato gustandolo con bramosia.
"Ora che avete mangiato, seguitemi" disse Agata risalendo lentamente le scale.
Cristina e Luisa furono le prime a salire, poi fu la volta di Sofia che a metà scala represse un urlo strozzato, i loro vestiti erano cambiati, ora indossavano vesti lunghe e candide, sembravano pronte per una festa danzante.
Ophelia fece strada attraverso i corridoi del secondo piano, le tre ragazze si guardarono attorno smarrite, di quando in quando Sofia che sembrava aver conservato un po' di lucidità tentava di arrestare loro il passo e protestare, ma immediatamente veniva spinta da Agata che chiudeva la fila.
Camminarono a lungo attraverso un labirinto di stanze e corridoi, sempre più disadorni e malconci, poi finalmente, arrivarrono in una stanza posta al centro del castello. Dall'unica finestra entrava la luce fioca del pomeriggio.
"Eccoci arrivate" disse Ophelia sedendosi e attirando a se Cristina. Agata si sedette a sua volta imitata da Lucia. Sofia restò in piedi vicino alla porta, Agata la guardò e spalancando la bocca mostrò i lunghi canini, poi il suo braccio si allungò deformandosi e prendendo il polso della ragazzina la costrinse a sedersi a fianco dell'amica.
Il viso di Ophelia si deformò, aprendo la bocca mostrò i lunghi canini "che il gioco abbia inizio".
(Con Ophelia Winter e Agata Borghesan e Luisa, Cristina e Sofia. Foto di Marco Elli)
Chi non avesse letto la prima parte la può trovare qui
Chi si fosse persa la seconda parte la legge qui


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