I
suoi lunghi artigli sfiorarono la mia pelle, i suoi occhi grigi
penetrarono nei miei, avvicinò la sua bocca famelica al mio orecchie e
con un sussurromi disse "non indugiare troppo, affonda i tuoi denti,
assapora e poi ristorati al mio fianco, nulla potrà più sconfiggerci,
nulla fino alla prossima alba avrà più alcun'importanza".
Quando
calò il buio nella stanza, il suo profumo inebriò i miei sensi, si
avvicinò a me, avvertii il suo dito leggero ispezionare il mio corpo,
poi il nervo scoperto reagì e furono spasmi e fu un continuo ansimare,
nulla poteva fermare quella corsa, poi tutto esplose e non fu più nulla
come prima...
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