lunedì 15 febbraio 2016

Jana e il suo segreto

La serata sembrava promettere scintille, il nano, dopo aver girovagato tutto il giorno alla ricerca di nuove indescrizioni sulla fabbrica di liquami e cip decise di fermare la propria vettura davanti ad un locale che non aveva ancora provato.
Il quartiere non era dei più lussuosi ma, a giudicare dalle auto parcheggiate questi sapevano il fatto loro.Scese, e si accostò ad una berlina per ammirarle l'interno, appena fu abbastanza vicino sentì un fischio e guardando verso l'ingresso del locale intravide tra il fumo che saliva da un tombino una bionda "serve qualcosa?".
Khellendrox si scostò dall'auto, attraversò la strada e raggiunse la donna "nulla".
I due entratono insieme, poi una volta raggiunto il bancone si divisero. Il nano sei assestò faticosamente su un trespolo mentre la bionda si lanciò in pista in un ballo sfrenato, avvolta in quel corpetto nero di pelle e fasciata in quella striminzita gonna nera era uno spettacolo vederla volteggiare tra uomini di ogni età e altezza che a turno cercavano di pigliarla senza riuscirci.
Il nano, senza staccare gli occhi dalla donna ordinò una vodka, poi si accese un sigaro e inspirò una profonda boccata.
Il barista si appoggiò con i gomiti al bancone "Jana..."
Mentre la musica continuava assordante ad uscire dalle casse disseminate per il locale, la ragazza, forse stanca di dimenarsi raggiunse il bancone "chiamato?" chiese scherzosamente "dammi qualcosa di forte".
Il barista prese due bottiglie dalla forma strana che teneva sulla scansia e ne versò il contenuto in un bicchiere alto e stretto "eccola" esclamò lanciando quasi il bicchiere alla bionda, che con una certa maestria lo prese al volo e lo trangugiò in un sorso.
Il nano restò zitto a gustarsi la scena, poi posando la vodka non ancora consumata del tutto chiese lentamente "è così tutte le sere?".
"Cosa" chiese Jana.
"Il locale, la serata..." il nano non riuscì a terminare la frase, in strada staca accadendo qualcosa e tutti nel locale si precipitarono fuori a vedere. Rimasero solo lui e il barista.
"Fine della festa" disse l'ometto togliendosi il grembiule "uscite da quella porta e nessuno si accorgerà di voi"
Il nano un po' controvoglia fece come gli era stato suggerito e infilata la porta si ritrovò in un vicolo. Più tardi avrebbe recuperato l'auto, ora aveva solo voglia di fare quattro passi. (Con
Jana Daniela)

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