sabato 20 febbraio 2016

Le avventure del giovane Svirnebling

Ciò che il ladro vide quando aprì la porta lo lasciò sbigottito. Una montagna di monete, casse, pietre preziose e oggetti luccicavano nella stanza. Non credendo ai propri occhi inizialmente cercò se ci fossero delle trappole che avrebbero impedito loro di prendere tutte quelle ricchezze, non trovandone, si rivolse ai propri compagni, quelli subito dietro di lui, anche loro erano rimasti senza parole. Il crociato si fece avanti e iniziò a gesticolare sussurrando alcune parole, poi, come le aveva alzate, abbassò le braccia "nulla, ragazzi, è tutto vero, ed è tutto nostro".

Ma facciamo un passo indietro. Dopo aver ucciso le creature del fuoco, il gruppo non aveva potuto far altro che leccarsi le ferite. Il combattimento, durato diversi minuti aveva ridotto male soprattutto il mezzo celestiale che guardò la bella strega e il crociato sperando che uno dei due potesse guarirlo.
La strega alzò le spalle e si diresse vicino al ladro, si sedette e iniziò a curarsi.
Il crociato, oramai abituato a doversi occupare dei feriti si avvicinò al possente guerriero e iniziò a recitare la lenta preghiera di guarigione.
Quando tutti furono pronti, il gruppo si rimise in marcia. Dietro ai cadaveri delle creature che stavano ancora bruciando, nel bel mezzo della stanza, un sarcofago in marmo sembrava attirare la loro attenzione. Il gruppo si avvicinò e Svinebling iniziò come suo solito a cercare trappole e congegni che potessero nuocere a coloro che avrebbero voluto aprire quel sarcofago.
Non trovando nulla di particolare si fece da parte lasciando che i "forti" del gruppo si dessero da fare. Il sarcofago fu presto scoperchiato e al suo interno fu trovato una mummia. L'iscrizione sopra al sarcofago era inequivocabile "cenere alla cenere".
A prendere l'iniziativa fu il mezzo-celestiale, che senza pensarci diede fuoco al cadavere avvolto nelle bende, una volta estinto il fuoco, restò solo una piccola mattonella che il nano raccolse e dopo averle dato uno sguardo se la mise in tasca.
La porta successiva conduceva a un corridoio mosaicato, il gruppo procedette in fila indiana, tutti dietro al ladro che come al solito si preoccupò di cercare trappole e porte segrete.
Quando tutta la zona fu esaminata, non restò che arrivare in fondo e ammirare una sfinge alata, sul piedistallo c'era un pannello dove era stampata una iscrizione "La città eterna" sotto alla quale, c'era un'altra scritta ma il tempo l'aveva quasi del tutto cancellata.
Ancora più sotto c'erano una fila di lettere, tre alfabeti in ordine crescente. Il gruppo iniziò a pensare cosa si potesse fare con quelle lettere e come si poteva venire a capo di quell'enigma.
Passò quasi un'ora e finalmente si trovò la soluzione. Gerusalemme era la città e le sue lettere dovevano essere schiacciate per poter trovare un passaggio.
Una volta premute le lettere la sfinge si spostò e il gruppo guidata dal ladro raggiunse l'unica porta che permetteva di uscire da quell'ambiente.
Svirnebling non trovando trappole l'aprì lentamente, sbirciò all'interno del nuovo ambiente poi, senza indugio la richiuse.
"Abbiamo lasciato indietro altre porte, qui ci sono creature che sembrano uguali a quelle che faticosamente abbiamo abbattuto prima".
E così fu che tornarono indietro. Nella stanza precedente avevano lasciato indietro una porta e quando l'aprirono ecco apparire ai loro occhi l'immenso tesoro.
Naturalmente si spartirono il bottino, poi uscirono dal dungeon raggiungendo il centro cittadino dove ognuno di loro fece acquisti e ne approfittò per riposare.


Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?