Don Marco una sera di marzo decise di chiamare nella sua villa i suoi più stretti collaboratori. Uno dopo l'altro raggiunsero la villa Matteo e Sara suoi stretti collaboratori, poi dopo di loro la consigliera Manuela con una valigetta in pelle scura. I tre si accomodarono in salotto. Mentre stavano chiacchierando del più e del meno, bussarono alla porta, Ruggero e Marco
avevano da poco abbandonato il luogo di un efferato delito. Salutarono
il padrino come s conviene e poi entrando in salotto si sedettero sul
divano. Marco attese ancora qualche istante prima di iniziare il
discorso. Mancava Andrea
la spia, lui doveva avere le informazioni per il prossimo colpo che
probabilmente avrebbe permesso a tutti quanti di ritirarsi a vita
privata.
"Dunque, vi ho chiamato perché un mio rivale
che voi tutti conoscete bene vuole prendere una fetta del mercato e io
non posso e non voglio permetterglielo. Ho provato a convincerlo con le
buone, ora però è venuto il momento di darci un taglio.
Marco
si fregò le mani al pensiero di dover imbracciare nuovamente il suo
fucile perché sperò che il boss volesse incaricare lui dell'omicidio.
Sara e Matteo
parlarono tra loro sottovoce probabilmente su alcuni dettagli che
avrebbero portato alla morte il boss rivale. A interrompere quel brusio
di sottofondo ci pensò Ruggero "non pensate sia meglio provare a negoziare?"
Don Marco fece un cenno con il capo che non ammetteva repliche.
Manuela
sorrise aprendo la valigetta e prendendo alcune carpette che distribuì
ai presenti "qui avete tutte le informazioni che potrebbero esservi
utili".
I presenti sfogliarono le piccole carpette e Manuela stava per accennare qualcosa quando bussarono nuovamente alla porta.
Fu Matteo ad andare ad aprire. Andrea,
solitamente puntuale, bagnato fradicio di pioggia si scusò per il
ritardo, entrò salutò rispettosamente don Marco e poi si sedette
sull'unica sedia libera.
"Don... è in campagna e ci
resterà fino alla fine della prossima settimana, ha portato con sé
Aurelia, giovane sgualdrina di alto bordo e quattro uomini armati fino
ai denti".
Marco
dopo alcuni secondi di attesa prese la parola "agiremo domani notte,
non deve restare traccia di nessuna aggressione e soprattutto deve
sembrare un incidente".
La riunione si protrasse fino a notte fonda, e tutti i dettagli furono messi in chiaro. Ad ognuno fu dato un ruolo chiave, poi Marco, guardando la pendola mandò tutti a casa senza aggiungere altro.
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