giovedì 21 luglio 2016

Il cerusico

Il 2087 era stato segnato da un incendio divampato improvvisamente nella fabbrica petrolchimica. I pochi che si erano salvati erano stati messi in quarantena e ancora, a distanza di mesi, di loro nessuno aveva più saputo nulla.

La città, aveva subito dei cambiamenti radicali, inizialmente le autorità avevano persuaso gli abitanti a non uscire dalle loro case, dicendo che avrebbero messo a disposizione ogni risorsa, monetaria e no, per far sì che l'aria potesse essere respirabile al più presto.
Il cielo sopra la capitale era divenuto scuro, il sole, compariva solo di tanto in tanto, oppresso quasi tutti i giorni da nuvole nere che il vento non riusciva a spostare. Le notti, si erano susseguite tutte uguali, nessuno aveva più visto la luna né tanto meno, aveva osservato i puntini luminosi che avevano dato speranza ad un umanità morente.
Dopo diversi mesi, la maggior parte degli abitanti era uscita dalle proprie abitazioni, in cerca di cibo e sicuri che il governatore li stesse in un certo senso tenendo prigionieri.
Khellendrox, aveva osservato le restrizioni come tutti gli altri, si ripeteva continuamente che era solo un periodo di ferie e che tutto sommato ne sentiva anche il bisogno.
Improvvisamente il cellulare ruppe il silenzio di quel pomeriggio plumbeo.
"Pronto" disse il nano portandosi l'indice destro al collo e aprendo la connessione solo audio.
"Un'emergenza" disse una voce femminile piuttosto allarmata "le passo il governatore".
Khellendrox storse la bocca, senza capacitarsi cosa volesse da lui il governatore, attese pazientemente continuando a guardare le immagini che scorrevano sul video incastonato nel muro di fronte a lui.
Una voce maschile sostituì la precedente "signore, le assegno un incarico piuttosto pericoloso che le verrà ben pagato. Presto suoneranno alla sua porta e un uomo con una tunica pesante e una maschera si presenterà come il cerusico, vorrei che lo scortasse all'interno della fabbrica Pfertel".
Il nano fu lì lì per protestare, ma non ne ebbe il tempo. L'uomo dall'altro capo del ricevitore infatti riprese subito a parlare "molti cittadini, contrariamente alle mie indicazioni, sono usciti dalle loro case e ora vagano per le strade probabilmente alla ricerca di generi alimentari. Non sappiamo con certezza cosa stiano respirando e l'uomo che le ho mandato ci leverà ogni dubbio".
"Ma..." iniziò dicendo Khellendrox sperando di poter accampare le più disparate scuse. Ma non gli fu possibile inquanto il governatore infischiandosene riprese a parlare sovrapponendo la sua voce a quella del nano "l'uomo di mia fiducia vi darà degli abiti e una maschera, voi naturalmente farete esattamente ciò che vi dirà".
Prima che potesse controbattere la comunicazione fu interrotta e la tv che poco prima aveva trasmesso le immagini, a dire il vero piuttosto inquietanti di una guerriglia di strada avvenuta poche ore prima in una piazza di una città dall'altra parte del mondo, si spense per un istante e poco dopo sul maxi schermo comparve una persona. Il suo viso era coperto da una maschera di metallo brunito. Innumerevoli ingranaggi e un enorme becco davano alla persona che la indossava un aspetto bizzarro e leggermente inquietante.
"Signor Khellendrox" disse una voce leggermente ovattatta "siete in casa?".
Il nano premette il palmo aperto della mano sinistra su un piccolo tavolino di cristallo che stava alla sua destra e poi parlò lentamente "chi lo desidera?".
"Il cerusico" rispose l'uomo al videocitofono e poi proseguì "ora le passerò dei vestiti e una maschera, li indossi e poi esca, abbiamo un lavoro da svolgere prima che venga notte".
Khellendrox si alzò raggiungendo l'ingresso dove la parete si illuminò di rosso, lui premette veloce alcuni tasti e immediatamente la parete divenne blu e quindi davanti a lui si aprì una botola dalla quale uscirono perfettamente piegati una salopette di un materiale ruvido color lilla e una maschera in ferro molto simile a quella indossata dal cerusico.
"Arrivo" disse prendendo la tuta e la maschera e allontanandosi dall'ingresso per andare a vestirsi.
Qualche minuto più tardi, un po' impacciato Khellendrox aprì la porta di casa e uscì bardato come l'aveva voluto il cerusico.
"La fabbrica?" chiese sapendo già la risposta e percorrendo il vialetto dirigendosi verso il suo fedele Hummer. L'uomo alle sue spalle lo seguì senza rispondere alla sua domanda e si sedette al suo fianco.
Il viaggio durò quasi un'ora e nessuno dei due ruppe quel silenzio nervoso. Lungo la strada uomini e donne barcollanti si accalcavano davanti a negozi e grandi magazzini cercando di sfondare vetrine sbarrate. Poi incrociarono due camion telonati e il nano pensò si trattasse dell'esercito.
Quando raggiunsero la fabbrica lo spettacolo che si presentò fu davvero raccapricciante. L'edificio era per metà crollato e ancora mostrava evidenti i segni dell'incendio che ne aveva consumato una parte consistente.
"Cosa dobbiamo fare?" chiese Khellendrox prima di scendere.
"Dobbiamo curarla, altrimenti perché avrebbero mandato un cerusico?" disse il cerusico aprendo la portiera e scendendo dal mezzo.
Khellendrox scese a sua volta dall'Hummer, diede nuovamente una rapida occhiata alla struttura abbandonata e semidiroccata poi ripensò alla risposta del cerusico. Avrebbe voluto fare parecchie domande ma l'uomo al suo fianco glielo impedì.
"Andiamo a dare un'occhiata, sono sicuro che dentro troveremo delle sorprese non proprio piacevoli". (Creazione di Dmitriy Bragin‎)

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