martedì 19 luglio 2016

Il portale/2

Il bagliore sembrò avvicinarsi a loro, il mago e il chierico, sapendo a cosa sarebbe successo se il drago avesse scatenato il fuoco su di loro, si prodigarono in incantesimi di protezione, preparandosi al peggio.

Alartes e Alak si gettarono a terra e attesero. Furono attimi esterni, poi il bagliore si spense e la luna piena illuminò le pozze della palude circostante. Il portale alle loro spalle smise di brillare. Alak e Alartes si alzarono lentamente spade in mano, guardarono nella direzione dove la luca rossastra era comparsa spaventandoli a morte, poi videro delle sagome scure muoversi silenziose verso di loro. Alcune di esse procedevano a zigzag su quattro zampe, un'altra, alta poco di più del guerriero si muoveva in posizione eretta. Di loro si distinguevano i visi allungati e gli occhi gialli che, illuminati probabilmente dalla luce della luna, dava loro un'espressione famelica.
Khellendrox fu il primo ad uscire dallo stato di trance causato dalla preghiera rivolta al Divino. Fu sollevato nel vedere che il bagliore rossastro non era stato causato dalla fuoriuscita delle fiamme dalla bocca del drago ma bensì, pensò, da una magia di evocazione.
Shin, al suo fianco aprì gli occhi e i due furono circondati da un alone azzurro.
Le fiere si avvicinarono silenziose e Alartes e Alak si gettarono a capofitto su di loro. Le lame di entrambi andarono a segno ma le profonde ferite inferte dalla lunga spada di Alartes e i tagli netti dello stocco di Alak si rimarginarono fin troppo velocemente mettendo a nudo quanto fossero potenti le creature che da poco avevano popolato quella landa desolata.
Alartes, comunque, non si perse di coraggio, brandendo la spada con entrambe le mani attaccò con ancora più lena e solo quando riuscì a staccare di netto uno degli arti del lupo mannaro che lo stava attaccando, si dimostrò soddisfatto vedendo soprattutto che l'arto non accennava a ricrescere.
La fiera ferita, digrignò i denti e si gettò sul guerriero tentando di morderlo ma fortunatamente i suoi denti cozzarono contro la spessa armatura.
Alak non fu altrettanto fortunato, il lupo che aveva tentato di recente di ferire gli balzò addosso atterrandolo e affondando le lunghe zanne nella spalla del ladro.
Khellendrox e Shin avanzarono verso colui che probabilmente aveva evocato gli animali. L'uomo, alto e muscoloso aveva un portamento fiero non sembrava armato.
Il nano impugnando il martello e dopo essersi sistemato lo scudo torre corse verso di lui attaccandolo. In tutta risposta l'avversario si scansò all'ultimo istante schivando il primo affondo, poi rapido si rotolò sul terreno e attaccò successivamente il nano sul fianco indifeso.
Lunghi artigli affilati tentarono inutilmente di infiltrarsi tra le maglie dell'armatura del chierico, non riuscendo nel loro intento, rilasciarono un liquido violaceo e viscido che iniziò a "mangiare" il metallo della protezione del nano.
Shin allargò le braccia puntandole verso il cielo plumbeo, poi iniziò a recitare a voce alta parole arcane di un incantesimo potente.
Sfere di fuoco caddero dal cielo e andarono a colpire il nemico che aveva ingaggiato battaglia col nano.
Il fuoco magico avvolse il corpo del mago evocatore, il nano non perse tempo e colpì violentemente l'avversario già investito dalla magia dell'elfo.
La creatura rispose agli attacchi facendo alcuni passi indietro e sussurrando alcune parole; immediatamente le fiamme che lo circondavano si estinse.
Ancora fumante, il mago, non attese oltre, tornò ad attaccare il chierico e questa volta i suoi artigli riuscirono a forare l'armatura consumata dall'acido sprigionato in precedenza. Khellendrox urlò di dolore e furente abbatté la sua ira sul nemico. La testa del martello colpì violentemente il fianco dell'assalitore che fu scagliato a terra e affondò nella fanghiglia.
Nel frattempo Alartes ebbe la meglio sulla fiera che lo aveva attaccato e si accostò ad Alak che al contrario, dolorante, non riusciva a uccidere il lupo mannaro che lo aveva sopraffatto e continuava a infierire su di lui.
La lama dello spadone di Alartes penetrò nella carne della fiera e il guerriero si adoperò con tutta la forza restante a ucciderla.
Il mago necromante alla morte della seconda fiera sembrò essere stato colpito a sua volta, già steso a terra per il colpo di martello del chierico, si rannicchiò in posizione fetale e prima che Khellendrox potesse infierire nuovamente su di lui scomparve alla sua vista.
Il chierico guardò Shin, poi Alartes e Alak, quindi vedendo che il ladro era ferito si avvicinò a lui e iniziò a prestargli le prime cure.
"La mia armatura è andata" disse dopo aver praticato l'incantesimo di cura sul mezzo drow, poi continuò "tornare indietro non si può più, e il drago temo ci manderà altro ad accoglierci".
Gli altri non aggiunsero nulla, dovevano riposare. Stabilirono turni di guardia per quella notte sperando che quella notte passasse velocemente. Con la luce del sole, se mai fosse sorto, avrebbero sicuramente potuto affrontare meglio le insidie che Vriultrox avrebbe messo sul loro cammino verso il suo immenso tesoro.  (Immagine Zero Distance)

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