domenica 17 luglio 2016

Il portale/1

Alak entrò nella sala delle udienze senza bussare, Khellendrox, intento a leggere una pergamena sentendo i passi comunque leggeri del ladro alzò lo sguardo tentando inutilmente di nascondere un leggero disappunto.

"Cosa ti porta da queste parti?" chiese scostando il foglio consunto che tornò ad arrotolarsi come era stato a lungo all'interno della sua custodia.
"Un uccellino mi ha detto che in prossimità delle paludi di Luplich si troverebbe un passaggio per la tana del drago Vriultrox. Immensi tesori devono essere contenuti oltre quel passaggio".
"E naturalmente tu, vorresti metterci su le mani" disse il nano alzandosi dallo scranno che cigolò sfregando sul pavimento.
"Vriultrox non è forse il drago che ha più volte attentato alla vostra vita?" il ladro sciorinò la lusinga con voce melliflua tentando di adulare il nano affinché cambiasse idea e venisse dalla sua parte.
Khellendrox scosse il capo, girò le spalle al mezzosangue e guardò fuori dalla finestra cercando con lo sguardo il piccolo tempietto di Moradin, poi tornò a guardare l'amico "sono certo che se non ti fosse servito il mio aiuto non saresti venuto".
"Potevo organizzarmi con l'elfo, ma ho preferito venire da voi" continuando ad adulare il chierico.
Il chierico cambiò improvvisamente atteggiamento e il ladro seguì il suo ragionamento con un sorriso beffardo sul volto "ammettiamo che si parta questo pomeriggio. Raggiungeremo le paludi a notte fonda e se troviamo il passaggio, arriveremo nel covo del drago esattamente quando lui sarà immerso nel profondo sonno..."
"Un ottimo momento per colpirlo e..." fu interrotto dall'ingresso del mago che lo guardò sbuffando e poi si diresse verso il nano "qualcuno mi ha detto che hai ricevuto notizie dall'Hertavling".
Il chierico ancora immerso nel ragionamente precedente scosse la testa come se volesse svegliarsi da un sogno, guardò Shin e sorrise "non temere carissimo, nell'Hertavling stanno tutti bene. La tregua è stata firmata".
Il mago probabilmente rassicurato dalle parole di Khellendrox guardò il ladro che era rimasto a bocca aperta "ho forse interrotto qualcosa?"
A prender la parola fu proprio il chierico "Alak mi stava dicendo che probabilmente ha scoperto un passaggio per arrivare nel covo del drago Vriultrox. Naturalmente le sue intenzioni erano quelle di svuotargli la tana, la mia potrebbe essere quella di sbarazzarmi della sua ingombrante presenza e in più avremmo a guadagnarci la gratitudine dei sovrani dei paesi che gravitano attorno alle alte montagne".
Shin fece per protestare ma le sue parole furono spente sul nascere dal mezzodrow "non ti ho avvertito solo perché prima volevo sapere cosa ne pensasse il sovrano" disse tutto d'un fiato sapendo di mentire spudoratamente.
 L'elfo sorrise conoscendo bene le intenzioni del ladruncolo, poi rivolgendosi a Khellendrox lo guardò spalancando gli occhi e attendendo probabilmente la sua decisione.
"Partiamo" disse il nano dopo alcuni istanti di silenzio che sembrarono durare un'eternità "preparatevi, viaggeremo per lo più col buio".
Il ladro e il mago uscirono dalla stanza lasciando solo il chierico che mandò a chiamare la fedele guardia del corpo. Quando Alartes arrivò lo mise al corrente di ciò che si apprestavano a fare e poi prese la pergamena che aveva abbandonato con l'entrata di Alak e la lanciò all'uomo "leggi".
Alartes srotolò la missiva e lesse il messaggio, il suo viso inizialmente allegro per l'avventura che li attendeva si scurì sempre più fino ad assumere un'espressione decisamente accigliata.
"E dopo andremo a Herta?" chiese arrotolando nuovamente la pergamena.
"Non so cosa decidere. Quando ho dato asilo ai numerosi elfi isolani non è andata esattamente come mi aspettavo e Shin non ha contribuito. Ora, temo che per gli elfi si ripresenti l'occasione per confluire nelle nostre terre e sappiamo già come andrà a finire".
"Ma, si chiede espressamente il nostro aiuto" disse Alartes conoscendo già la visione del nano.
"E infatti penso che tergiverserò, sperando che abbia chiesto aiuto anche ad altri sovrani. Ora non è il momento di..." la voce gli si spense in gola come se qualcosa o qualcuno avesse interrotto il suo interloquire.
Alartes lo guardò preoccupato, gli si accostò e proprio mentre il nano iniziò a tossire gli battè numerose volte la mano aperta sulla schiena "tossite, tossite, buttate fuori tutto" disse prendendolo in giro palesemente.
Il nano tentò di controllare quell'eccesso di tosse, deglutì e quindi scostandosi dal guerriero prese la via della porta "andiamo" disse con voce strozzata.
Il viaggio, come aveva previsto il nano durò tutto il pomeriggio e i quattro raggiunsero le lande desolate e umide del Luplich quando il sole stava per scomparire all'orizzonte.
"E ora dobbiamo cercare il passaggio" suggerì Alak scendendo da cavallo e procedendo a piedi.
"Lascia fare a noi" gli rispose il mago che sceso da cavallo recitò alcuni versi in rima e la sommità del suo bastone si illuminò irradiando una luce biancastra che fece comparire strane ombre sopra le pozze maleodoranti che si notavano qua e là sul terreno gibboso.
Khellendrox affiancò il mago e dopo essersi inginocchiato tracciò alcune rune sul terreno quindi rievocò alla mente le parole della preghiera di individuazione.
Mentre i due fruitori di magia si stavano dando da fare per trovare il passaggio Alartes impugnò con entrambe le mani l'elsa dello spadone e guardingo iniziò a guardarsi attorno.
Quando il chierico il terreno davanti a loro iniziò a ribollire, quindi si sollevò una struttura in pietra. Alak corse verso di essa e l'attraversò cadendo nel terreno fradicio di fango dalla parte opposta.
"Qualcosa non ha funzionato" imprecando.
"Hai avuto troppa fretta mio giovane amico" disse il nano avvicinandosi alla struttura in pietra e iniziando ad esaminarla, poi al suo fianco lo raggiunse Shin che alzò il bastone illuminando alcuni glifi incisi nei blocchi di pietra "come immaginavo" disse "si tratta di draconico".
Alak si rialzò e guardò Shin e Khellendrox sperando che i due sapessero come decifrare quegli strani segni "allora?".
"Allora niente" disse l'elfo alzando le spalle e guardando il nano.
"Allora, tempo al tempo" disse di rimando il chierico passando le dita tozze sulle incisioni.
Quando il chierico finì di decifrare tutte le iscrizioni il buio sulla palude era divenuto opprimente.
"Ci siamo" disse tornando ad inginocchiarsi per chiedere nuovamente l'intervento di Moradin.
Quando il nano terminò la preghiera una leggera brezza investì i quattro che avvertirono un leggero odore di ozono, poi videro uscire del fumo dall'interno della struttura in pietra e quindi Alak, senza attendere vi si gettò dentro e scomparve alla vista degli altri tre.
Shin, Khellendrox e per ultimo Alartes seguirono le gesta del ladro e si ritrovarono in una terra del tutto simile a quella che avevano lasciato. Alak era davanti a loro di alcuni metri chinato stava rovistando avidamente in un cofanetto che aveva aperto e dal quale stava gettando da parte degli oggetti.
"Pensavo che il drago abitasse in una caverna" disse il nano al mago a voce bassa e l'elfo lo guardò alzando le spalle e guardandosi attorno "probabilmente non siamo finiti dove dovremmo".
Alak, trovato il fondo del forziere si alzò e guardò i compagni che lo avevano raggiunto "è il tesoro del drago, me lo sento" poi guardingo balzò sul terreno "seguite i miei passi".
Fecero solo alcuni passi e una luce illuminò il cielo, rossastra prese striature giallastre e arancioni, poi l'aria si fece calda e l'odore di zolfo li investì.
"Il drago si è svegliato" disse Alartes con voce preoccupata.(Immagine di Zero Distance)

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