sabato 15 agosto 2015

La Doll-House

La casa era bassa e di legno, sdraiato su un letto morbido, osservavo il soffitto, un intreccio di bambù disegnava strani origami che mi facevano ricordare un gioco che facevo da bambino con un filo di cotone, bisognava intrecciare questo filo e, senza distruggere il disegno l'avversario doveva... Il mio pensiero fu interrotto dal fruscio della porta scorrevole che si aprì lentamente, voltai il viso dalla parte del rumore e la vidi. Rossa di capelli, formosa, indossava un chimono legato in cintura, camminava leggera senza emettere nessun suono, si accostò al letto e chinandosi, avvicinò la sua bocca alla mia. Un bacio leggero e delicato, sbattè le palpebre un paio di volte e i suoi occhi color nocciola mi osservarono in maniera strana, poi, senza dire nulla, sollevò il leggero lenzuolo che mi copriva.
Il suo sguardo si staccò dal mio viso e si portò sul mio corpo martoriato di ferite, tornò a guardarmi e il suo viso si illuminò in uno dei più generosi sorrisi che io abbia mai visto.
"Rimani sdraiato" mi disse, ubbidiente attesi che gli eventi accadessero come in un film in bianco e nero della miglior tradizione russa, Lenti, e silenziosi.
Avvertii lo scrociascere dell'acqua, quando, dopo aver immerso una spugna in una bacinella, la strizzò lasciando che l'acqua in eccesso ricadesse nel contenitore in ceramica. Poi, delicatamente, iniziò a lavarmi, fu un momento intenso, non saprei dire quanto durò, io mi limitai a guardarla, restando immobile, di tanto in tanto il chimono si apriva lasciandomi intravedere le forme sinuose del suo corpo, poi richiudendosi mi faceva solo attendere una nuova visione.
Quando ebbe finito quel fantastico rituale, si chinò nuovamente su di me e mi baciò nuovamente, poi in un sussurro mi disse, "ora sei pronto".
Sfortunatamente si trattò solo di un sogno, infatti, quando aprii gli occhi ero nuovamente in quello strano posto dove ero riuscito a trovar riparo la sera precedente, il sole, appena sorto si mostrava ancora rossastro e la brughera brulicava di insetti famelici pronti a pasteggiare sulle carogne che avrebbero trovato la morte di lì a poco...

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