Il suo sguardo si staccò dal mio viso e si portò sul mio corpo martoriato di ferite, tornò a guardarmi e il suo viso si illuminò in uno dei più generosi sorrisi che io abbia mai visto.
"Rimani sdraiato" mi disse, ubbidiente attesi che gli eventi accadessero come in un film in bianco e nero della miglior tradizione russa, Lenti, e silenziosi.
Avvertii lo scrociascere dell'acqua, quando, dopo aver immerso una spugna in una bacinella, la strizzò lasciando che l'acqua in eccesso ricadesse nel contenitore in ceramica. Poi, delicatamente, iniziò a lavarmi, fu un momento intenso, non saprei dire quanto durò, io mi limitai a guardarla, restando immobile, di tanto in tanto il chimono si apriva lasciandomi intravedere le forme sinuose del suo corpo, poi richiudendosi mi faceva solo attendere una nuova visione.
Quando ebbe finito quel fantastico rituale, si chinò nuovamente su di me e mi baciò nuovamente, poi in un sussurro mi disse, "ora sei pronto".
Sfortunatamente si trattò solo di un sogno, infatti, quando aprii gli occhi ero nuovamente in quello strano posto dove ero riuscito a trovar riparo la sera precedente, il sole, appena sorto si mostrava ancora rossastro e la brughera brulicava di insetti famelici pronti a pasteggiare sulle carogne che avrebbero trovato la morte di lì a poco...
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