venerdì 25 settembre 2015

Omicidio al molo abbandonato

Il porto nel tempo aveva subito parecchie modifiche, da prima, frequentato da pescatori e piccole imbarcazioni, era divenuto meta di turisti e quindi aveva visto alloggiate natanti ben diversi dalle piccole barche con le reti che facevano la spola dal mare alla terra ferma. Poi, qualche anno prima, era diventato un porto industriale, l'estrazione intensiva di diverse materie prime sull'isola aveva fatto fuggire i turisti e fatto arrivare grandi navi da trasporto.
Oggi, il tutto, viveva uno stato di abbandono e apparente letargo. Il nano, arrivato con il suo hovercraft si era spinto fino alla caletta di sabbia nera e poi, una volta ormeggiato il mezzo era sceso e raggiunto la donna che lo aveva chiamato via radio.
"Eccomi" disse accostandosi a Ricky "cosa abbiamo?".
La ragazza portava i segni di una notte in bianco, nella mano sinistra teneva un bicchiere di carta con un tappo e di tanto in tanto se lo portava alla bocca ma non beveva nulla.
"Ragazza, bianca, straniera, morta almeno otto ore fa, probabilmente non qui. Segni particolari un braccio e una gamba positronica. Chiunque l'abbia assalita doveva essere forte. Molto forte" si corresse.
Khellendrox premette un pulsantino sui polsi e le sue mani si ricoprirono di una sostanza gelatinosa azzurrina, si chinò sul corpo freddo della vittima, e la girò di schiena, la osservò brevemente, poi rialzandosi fece un cenno all'ometto calvo che stava fumando vicino a loro "appea hai i risultati facci sapere".
Due portantini trasbordarono il corpo su una barella e si allontanarono con il cadavere seguiti a breve distanza dal coroner.
"Cosa ne pensi?"
"E' la quarta vittima questa settimana, e se la prima impressione non mi inganna, credo che abbiamo a che fare con lo stesso aggressore".
"Potrebbe trattarsi di un robot" disse Khellendrox aggiungendo un po' in ritardo l'inflessione giusta perché la frase potesse essere intesa come una domanda.
Ricky alzò le spalle "sai bene che è raro si verifichi un guasto ai robot, soprattutto un guasto di questo tipo".
Il nano premette nuovamente i puntini sulla tuta all'altezza dei polsi e le sue mani tornarono del colore originale, poi guardò il molo fatiscente che si estendeva per alcuni metri verso il mare "e pensare che solo pochi decenni fa, questo era un paradisolo".
"I tempi cambiano" disse la donna con tono piatto "vieni, ti devo far vedere una cosa".
I due camminarono costeggiando alcuni scogli palesemente artificiali, poi raggiunsero l'inizio del molo.
"Cosa vedi?" chiese dopo aver sorseggiato un po' della bevanda che aveva nel bicchiere.
Khellendrox guardò il molo, la piccola lingua di sabbia sottostante e il mare, poi si girò a guardare ciò che restava del complesso di case che componevano il porto commerciale.
"Un mondo in rovina"
"Sforzati un po' di più" disse lei sorridendo.
Il nano abbassò il visore e iniziò ad analizzare tutti quei frammenti di vita che aveva guardato prima con aria "umana".
"Tracce di petrolio sulla superficie del mare e sulla spiaggia. Al molo è stata attaccata una corda piuttosto robusta, di lei ci sono ancora alcuni filamenti, è stata sganciata con fretta e violenza. L'aggressore deve essere fuggito velocemente e probabilmente verso la terra ferma".
"Bravo" si limitò a dire la donna "qui non troveremo nulla o..."
Il nano la interruppe, "raccolgo alcuni campioni di quella sostanza oleosa e poi riparto".
"Pensi davvero che possano dirci qualcosa di più?".
"Oggi come oggi, sono in pochi ad usare ancora carburanti fossili"
Scese verso la riva e prendendo due barattoli che teneva legati in cintura li riempì con la sabbia che mostrava delle tracce nerastre il primo e il secondo con l'acqua salmastra. Guardò il molo ed entrò in acqua.
Fredda gli raggiunse presto la vita, fortunatamente il mare era calmo e non faticò a camminare sul fondo avvicinandosi al molo. Quando fu a un metro dalla struttura fatiscente guardò i piloni che lo sorreggevano, purtroppo di lì a pochi anni quello sarebbe stato solo un ricordo. I legni erano consunti e portavano i segni dell'incuria e del tempo.
Si avvicinò ulteriormente e aggrappandosi con la mano sinistra, con la destra prese un coltellino laser e staccò alcuni frammenti di legno al quale si era incastrata della fibra.
"Fatto" urlò verso Ricky che era rimasta sulla riva ad attenderlo.
Quando uscì dall'acqua, Khellendrox avvertì il freddo salirgli dagli arti inferiori, si mise le mani in tasca e la tuta divenne di un colore chiaro "fra poco sarò asciutto".
La ragazza scosse la testa "questa tecnologia prima o poi ci farà un brutto scherzo".
Khellendrox tornò verso l'hovercraft "sarai la prima a sapere i risultati. Se dovesse succedere altro non esitare a chiamarmi e mi raccomando, inviami i risultati dell'autopsia, Shalgy era pur sempre la figlia del governatore".
La ragazza alzò la mano e salutò il nano che acceso il motore del suo mezzo anfibio si allontanò verso la terra ferma.

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