domenica 20 settembre 2015

Il ritorno del milite dall'oltretomba

Era un pomeriggio di marzo, i colpi della fanteria fischiavano ovunque, il graduato nazzista era stato incaricato di assicurare la ritirata agli uomini stanziati al confine con la Russia. Dietro di sé una mezza dozzina di uomini di tanto in tanto rispondevano al fuoco che proveniva dalle linee nemiche. Vedendo una cascina illuminata, decise che quello sarebbe stato un buon posto per aspettare i rinforzi che li avrebbero aiutati a passare il confine. 
Avvicinandosi alla struttura, spalancò la bocca per dare l'ordine ai suoi uomini di fare irruzione quando un proiettile lo raggiunse alla spalla destra, poi sentì un'altra esplosione e lo stomaco iniziò a bruciargli, si accasciò a terra e tutto divenne buio.
Inizialmente avvertì solo dei suoni ovattati, mosse le mani e avvertì l'umidità del terreno che lo tratteneva in quella buca, aprì gli occhi, la vista ancora appannata, non gli permise di guardare al meglio cosa lo circondasse, faticosamente tastò il terreno sopra al suo costato e iniziò a scavare, la terra non oppose molta resistenza e senza perdersi d'animo, si aprì un varco sopra di sé e la luce, seppure fioca della sera lo colpì sul viso scarno. 
Ricordava di essere stato colpito da qualcosa, ma i suoi ricordi erano confusi, si alzò a sedere, si guardò attorno, non riconobbe il campo dove era stato sepolto, vide una casa, era ad un centinaio di metri e le finestre erano illuminate. La divisa, piuttosto malconcia portava ancora i segni della battaglia consumata molti anni prima. 
Che avesse "dormito" così a lungo? Appena riuscì a ritrovare la posizione eretta avvertì immediatamente un senso di fame, non come quello che ricordava, ma qualcosa di più devastante, fame chimica, fame di carne umana.
L'aria fresca gli colpì il viso, nessuna sensazione, guardò nuovamente la casa poco distante, le finestre erano illuminati e una sagoma scura passò davanti ai vetri chiusi, la sensazione di fame aumentò, aprì la bocca e un suono gutturale uscì dalla sua ugola, poi lentamente iniziò a procedere verso il pasto serale, il primo di tanti... (con Maxx Melato Foto di Davide Eddy Ederle)

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?