domenica 31 gennaio 2016

Il milite Maxx e la cheerleader

Probabilmente vi chiederete come arrivarono a conoscersi e soprattutto come mai ora la piccola cittadina ha paura di loro. Tutto ebbe inizio qualche tempo fa. Il milite Maxx, dopo essere scampato a diversi scontri armati aveva raggiunto una base dove altri militi giunti dal passato erano riusciti a trovar rifugio.

Maxx non aveva dimenticato i primi istanti del ritorno alla vita, non aveva dimenticato la fame e soprattutto quella non era mai scomparsa, con il tempo aveva imparato a convivere con essa e aveva imparato a procurarsi il giusto sostentamento.
Era stato quello il motivo che aveva fatto conoscere lui e la giovane cheerleader. Una sera era uscito dal nascondiglio e aveva iniziato a vagare per le vie deserte della città alla ricerca di una preda facile per placare la propria fame. Arrivando in una via secondaria aveva sentito delle grida mischiate a una musica assordante e silenziosamente era entrato nella struttura.
Diversamente dalle altre volte non aveva scelto un'abitazione, ma il suo obiettivo si era spostato a un capannone. Entrando vide alcune ragazze che stavano danzando armoniosamente, sulle prime non rimase affatto soddisfatto, la rabbia si sostituì alla fame e imbracciato il mitra scaricò il caricatore sulle giovani e inermi ragazze che una dopo l'altra si accasciarono a terra.
Lui, passato quell'impulso ritrovò la ragione esi avvicinò a quei corpi stesi a terra, si chinò su di loro esaminandoli, nessuna era rimasta viva, nessuna poteva fare più il caso suo. Poi, guardando verso un'altra porta scorse una figura. Una ragazza era appoggiata al muro, capelli scuri raccolti in due codini gli scendevano sulle spalle, tremava e le lacrime le solcavano il viso sbiancato dalla paura.
Maxx si alzò e avvertì nuovamente la fame, tentò di nascondere il mitra temendo che la sua mano inconsciamente tornasse a fare l'infausto gesto, poi, deciso, si diresse verso la ragazza.
Lei, impietrita dalla paura, non fece in tempo a muoversi che già il milite le era accanto. I loro sguardi si incrociarono per un istante, poi il morso inesorabile di lui affondò nel collo di lei. Fu questione di pochi istanti, ma al contrario di altre volte Maxx non continuò a nutrirsi, una volta "assaggiata" la carne della giovane, sollevò il viso da lei che aveva chiuso gli occhi aspettando la morte inesorabile.
Passarono pochi istanti, Maxx rimase silenzioso in attesa, inginocchiato vicino a quel corpo esanime, poi un fremito la percorse, il sangue che prima scorreva a fiotti terminò di scorrere, la ferita malgrado ancora aperta non sanguinò più.
La cheerleader sbarrò gli occhi, guardò Maxx e sorrise, la sua espressione risultò sgraziata, spalancò la bocca per dire qualcosa ma dalla gola uscirono solo dei suoni gutturali. Maxx le mise una mano sulla spalla come per consolarla, poi le prese la mano e entrambi uscirono dalla struttura.
Non avvertirono l'aria fresca della notte, videro la luna piena rischiarare quel cielo rosso sangue ed entrambi avvertirono quasi contemporaneamente quella fame chimica, fame di sangue e insieme iniziarono la caccia... (Con Maxx Melato e Carlotta Charlie Vignocchi)

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