domenica 31 gennaio 2016

La fiera immonda

La caverna era solo parzialmente illuminata e l'unico rumore proveniva dal soffitto, gocce d'acqua scendevano ritmicamente sbattendo sul pavimento già umido producendo una strana eco che si espandeva in tutta la cavità producendo un suono di ritorno piuttosto fastidioso.
Il nano, una volta abituati gli occhi alla semi oscurità procedette lentamente verso l'interno della grotta.

Il conte che lo aveva mandato a chiamare, una volta ricevuto a palazzo gli aveva spiegato della piaga che affliggeva non solo i contadini dei suoi possedimenti ma da qualche tempo anche i cittadini che avevano visto morire o scomparire polli e altri animali da cortile, ma la cosa peggiore era accaduta alla signora Goyhe che aveva visto un'ombra portarsi via la sua figlioletta di appena tre anni.
Il nano aveva ascoltato silenzioso il racconto del nobiluomo poi, senza chiedere il permesso aveva preso una pergamena dalle scansie ingombre della libreria e l'aveva srotolata sul tavolo.
"Secondo la mia esperienza si tratta di un predatore carnivoro e molto affamato" guardò la mappa del territorio e puntò l'indice della mano destra su una zona a est del paese "qui se non sbaglio la montagna presenta diverse cavità..."
Il duca si alzò dallo scranno e si chinò ad esaminare la mappa e più esattamente il punto indicato da Khellendrox.
"Sì, grotte profonde, ho mandato degli uomini ad esploare quei luoghi questa mattina e..."
"Lasciatemi indovinare? Non sono ancora tornati!"
Il conte scosse il capo "temete gli sia successo qualcosa?"
"Non lo temo, lo so con certezza"
"Andrete voi?" chiese il conte quasi con timore del rifiuto da parte del nano.
"Certo, soprattutto per via della bimba e..."
"... s'intende, sarete pagato profumatamente".
Khellendrox sorrise arrotolando nuovamente la mappa e mettendola dentro la propria borsa "allora io vado".
La strada verso la montagna era stata tracciata secoli prima, usata da carovane di mercanti anche in quella giornata invernale non presentava tracce fresche dell'animale che Khellendrox intendeva stanare nelle grotte.
Raggiunte le pendici dei monti valutò se scalarli o prendere il tratturo che si inerpicava più dolcemente. Vista l'armatura completa che aveva indossato al mattino e la leggera cappa di umidità che gli si era depositato sulla pelle, decise di percorrere il sentiero.
E ora si trovava dentro avvolto dall'umidità della grotta, si era aggiustato lo scudo ben legato al braccio sinistro mentre la mano destra stringeva il martello.
Superate tre sale deserte, il chierico, guardando la pavimentazione vide delle inequivocabili impronte di animale che si addentravano nella grotta.
Rallentò ancor più il passo tentando di non far alcun rumore, cosa piuttosto impossibile vista l'armatura metallica indossata.
Prima di raggiungere l'ultima parte della grotta, avvertì dei lamenti confondersi con lo sgocciolio, dall'ingresso dell'ultima apertura non giungeva alcuna luce e lo sguardo del nano non riuscì a bucare quell'oscurità fitta.
Un po' impaziente percorse lo spazio che lo divideva da quella volta naturale e da quella posizione vide.
Lo spettacolo non era affatto edificante, brandelli di uomini erano sparsi a terra, sui loro volti si leggeva ancora la paura e l'orrore che avevano dovuto subire negli ultimi istanti della loro vita.
Poi sondando le profondità vide un'ombra alta quasi come lui, ferma chinava la testa e sembrava sondasse con il muso le rocce del pavimento.
Prese una breve rincorsa e caricò l'animale con tutto la potenza che aveva in corpo, calando il proprio martello sulla sua testa.
La fiera all'ultimo momento lo vide arrivare e si scansò appena in tempo riuscendo a schivare quel colpo micidiale.
Il nano non si perse d'animo e rintuzzò l'attacco, questa volta il martello oscillò di lato colpendo l'animale sul ventre e facendolo cadere a terra.
Il nano, fece due passi avanti per raggiungere nuovamente il suo obiettivo ma inciampò in qualcosa che era steso sul pavimento.
L'animale vedendolo vacillare, anche se stordito dal colpo appena inferto si precipitò sull'intruso atterrandolo e cercò di morderlo.
I suoi denti affondarono, fortunatamente per il nano nell'armatura.
Khellendrox da quella posizione si costrinse a pensare, non poteva certo colpire con il martello, aveva poco tempo e il fiato corto, socchiuse gli occhi e iniziò a recitare la preghiera rivolgendosi al Divino.
Nel frattempo udì distintamente il pianto di un bimbo giungere da un lato della grotta.
La fiera sopra al nano tentò nuovamente di mordere la propria preda e questa volta i suoi denti aguzzi trovarono la carne e affondarono inesorabilmente.
Khellendrox avvertì il dolore, tentò di restare concentrato sulla preghiera che oramai era agli sgoccioli e sperò che il nemico non riuscisse a sferrare un nuovo attacco.
L'animale alzò il muso, guardò il chierico e poi spalancò le fauci iniziando a latrare.
I due incantesimi si sprigionarono contemporaneamente, l'animale venne avvolto dalle fiamme che andarono a colpire il nano che ancora stava sotto di lui, ma sul corpo del chierico spuntarono delle lame affilatissime che andarono a conficcarsi nella carne della fiera che lo sormontava.
I due ruzzolarono sul pavimento in quell'abbraccio mortale, quando si fermarono il chierico era sopra all'animale che ancora in fiamme lo stava lentamente arrostendo dentro all'armatura di metallo.
Dovette resistere ancora pochi istanti, lasciò cadere lo scudo e brandendo il martello con entrambe le mani colpì con violenza il cranio dell'animale.
Il muso della fiera si contorse dal dolore e il collo, vista l'inaudita violenza si spezzò. La creatura una volta perduto l'ultimo alito di vita, si accasciò su un lato e le fiamme che prima la avvolgevano si estinsero.
Il nano si alzò e iniziò a slacciarsi l'armatura che aderiva al suo corpo. L'odore di bruciato delle sue carni era pestilenziale, i suoi occhi lucidi dal dolore vagarono intorno cercando il bimbo che prima aveva sentito gemere, poi, quando finalmente riuscì a togliersi il corpetto dell'armatura lo scagliò verso il muro e infine iniziò la ricerca dell'infante.
Gli bastarono pochi minuti per trovarlo, avvolgerlo in alcuni stracci che trovò nel proprio zaino e quindi uscire velocemente dalla grotta.
Quando arrivò in paese gli sembrò che la notizia della morte della fiera fosse giunta prima di lui, drappelli di uomini e donne lo aspettavano nelle strade e il conte gli era venuto incontro accompagnato da alcuni soldati.
"Ecco il bimbo, sano e salvo. Altrettanto non posso dire per i vostri uomini, di loro non resta che qualche brandello di carne sparso qua e là nella grotta che un tempo fu abitata dalla fiera immonda. Di lei non dovrete più temere, è morta".
Khellendrox, una volta intascato il dovuto, abbandonò velocemente quelle lande con il presentimento che presto sarebbe stato richiamato per scacciare non una semplice fiera ma colui che l'aveva richiamata dagli abissi...

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