martedì 2 febbraio 2016

L'elfa

"State attento a dove mettete i piedi" disse il ranger entrando nella foresta.
Qualche giorno prima era arrivata a una missiva da Shin che intimava il chierico di raggiungerlo nella foresta di Miuld. Il nano, da sempre restio ad entrare in territorio elfico aveva atteso due giorni prima di prendere una decisione, poi, forse convinto dalle ultime righe della missiva o forse perché sia Alak che Alartes avevano dato il loro assenso a seguirlo, poi aveva mandato una lettera al vicino regnante, un mezz'elfo di straordinaria saggezza chiedendogli di fargli arrivare una guida che lo potesse guidare in quei luighi "infestati" dagli elfi.
Il viaggio fino ai margini della foresta era stato agevole, la via carovaniera, poco utilizzata, li aveva fatti incontrare con un gruppo di guerieri reduci da una missione, così l'avevano definita loro, alle pendici del vulcano.
Alartes sembrò molto interessato e così volle sapere tutti i dettagli e soprattutto quale che fosse stata il risultato finale.
Quando, finalmente, i cinque uomini abbandonarono la via per raggiungere una cittadina che si affaccia sul lago Ghoullig, restammo da soli.

Alartes affiancandosi all'elfo che guidava il gruppo gli fece notare alcuni segni abbastanza distinguibili sul tronco di alcune piante "probabilmente sono segni lasciati da uomini poco rispettosi della natura che hanno percorso il nostro stesso sentiero" poi aggiunse abbassando la voce "non garantisco che ne siano usciti vivi".
Alak, rimasto in fondo al gruppo, zigzagava tra le piante e poi si accostò al nano "non siamo soli".
Il ranger alzò il braccio destro e fece dei segnali alzando le dita ritmicamente ora l'indice, ora il medio e l'anulare, ora il migliolo e l'indice.
Khellendrox istintivamente portò la mano destra sull'impugnatura del martello, pronto a brandirlo contro chicchessia.
Dal folto del bosco sbucò una giovane elfa, davanti a sé aveva danzava una piccola luce giallastra che gli illuminò il viso sul quale comparve un lieve sorriso.
L'elfo che guidava il gruppo parlò brevemente in un dialetto che nessuno degli altri comprese, poi la ragazza si inchinò non una ma quattro volte davanti ad ogniuno dei presenti e di seguito voltò le spalle e fece strada verso il centro della foresta.
Quando la ragazza si fermò guardò verso l'alto e portando le affusolate dita alla bocca fischiò ripetutamente.
Dalle piante scesero alcuni elfi, il nano chiese al ranger quale lingua potesse parlare con loro e dopo che ebbe avuta quella preziosa informazione socchiuse gli occhi e recitò una breve preghiera.
Quando li riaprì davanti a lui si era formato un crocchio di elfi, ai suoi occhi apparvero pressoché tutti identici, alti, smilzi, capelli lunghi quasi bianchi e vestiti di verde attesero pazientemente che il chierico finisse l'incantesimo poi la ragazza parlò a nome di tutti.
"Ben arrivati nella foresta di Miuld, abbiamo saputo del vostro arrivo dal mago Shin che non vedendovi arrivare è però partito. Mi ha detto che dovrete raggiungerlo alla taverna del Giaguaro nel paese di Glinglick".
Alak e Alartes che non compresero nulla restarono silenziosi aspettando che il chierico parlasse, la guida invece battè un piede in terra come se fosse stizzito da qualcosa che aveva detto l'elfa.
"Vi ringrazio dell'accoglienza, so che non amate gli intrusi e toglieremo presto il disturbo. Ho una sola domanda, sapete cosa ha richiesto la mia presenza in questi luoghi?"
L'elfa sorrise "la vostra presenza l'ho richiesta io stessa, la colpa del vostro scomodarsi è dovuta alla presenza di nani grigi che hanno iniziato a tagliare le piante, penso che Shin sia andato a negoziare con loro ma temendo di non riuscire ha voluto chiamare voi, forse per intercedere nei nostri confronti e portare le nostre ragioni".
Il nano sospirò, conosceva il capo della congrega dei nani grigi, l'aveva incontrato qualche decennio prima durante un concilio e aveva avuto modo di litigare con lui per via di una contesa spinosa.
"Shin ha riposto in me speranze che non so se potrò ripagarvi. Ci proverò malgrado i rapporti tra me e Beergin non siano buoni e a dirla tutta non ho..."
Provvidenzialmente fu interrotto dal ranger che gli diede una gomitata.
"...chiedo soltanto che l'elfa venga con noi così da poter riferire esattamente le vostre ragioni" riprese il nano dopo una smorfia per nulla celata.
Gli elfi parlottarono tra loro sottovoce, poi il più anziano acconsentì alla richiesta del nano e il gruppo ripartì dirigendosi verso la cittadina dove Shin li stava aspettando. (Con Federica Faggioli)

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