martedì 2 febbraio 2016

Tutto in pochi istanti

Il giovane aveva appena finito gli esercizi, per la domenica sarebbe stato pronto, soddisfatto si recò negli spogliatoi per rivestirsi. Il buio era calato da diverse ore, fu questione di pochi istanti e una figura sgattaiolò all'interno della stanza inondata di vapore e con violenza lo stese a terra. Questo era quel poco che ricordò una volta che riaprì gli occhi, guardò il soffitto e il neon che sfarfallò una decina di volte prima di tentare di sollevarsi a sedere, non avvertiva alcun dolore anche se le tracce di sangue erano ovunque.

Si trascinò fino alla palestra poi riuscì ad alzarsi. Guardò l'asciugamano che aveva intorno al collo, la spugna era imbevuta di sangue, guardandosi braccia e gambe, a parte macchie di sangue un po' ovunque, non trovò nessuna ferita, poi tastandosi il collo affondò le dita in una ferita profonda. Sbatté le palpebre, si guardò la mano ed ebbe un tremito, poi uscì strascicando i piedi fuori dalla palestra.
L'aria fresca lo rinfrancò, guardò la luna piena che dopo poco fu adombrata da nubi cariche di pioggia. Lo stomaco si fece sentire e alla bocca gli arrivò un gusto metallico. Aveva fame, una fame strana di sangue e carne. Si guardò attorno, le finestre delle villette erano tutte buie, il quartiere residenziale era immerso nel sonno.
Lentamente si avvicinò ad una delle villette, un cane gli venne incontro, accennò un latrato ma poi richiuse prontamente la bocca e fuggì sul retro come se avesse visto uno spettro. Leo girò intorno alla villetta, senza pensarci prese un sasso e colpì violentemente una delle finestre, i vetri andarono in frantumi e caddero all'interno della stanza, attese qualche istante, nessun rumore giunse dall'interno, scavalcò il muretto ed entrò senza badare troppo ai vetri affilati che gli si conficcarono nella carne della schiena.
Rimase fermo qualche istante, gli occhi gradatamente si abituarono all'oscurità, avvertì dei rumori sopraggiungere da una delle stanze adiacenti, si mise accanto alla porta e attese, pasarono pochi secondi e la porta si spalancò. L'uomo non fece in tempo a varcare la soglia, Leo gli fu addosso, lo stese a terra e come un animale feroce iniziò a morderlo, in breve tempo la carne fu ridotta a brandelli e la fame avvertita in precedenza si placò. Si guardò attorno e senza badare ad altro uscì nuovamente da dove era venuto. Alcune immagini gli tornarono alla mente, sapeva chi l'aveva morso, ora voleva cercarla, voleva sapere... (con Leonardo Ghetti Snowboarder)

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