Entrato
nel palazzo fu facile uccidere le due guardie, erano poco più che dei
burattini, il necromante doveva averli presi tra i corpi dei caduti nel
villaggio, probabilmente un maniscalco e un mercante. Appena videro
entrare Romolnush si gettarono su di lui con le armi in pugno, ma egli
non fece nessun sforzo, agitò il lungo bastone e disarmò prima uno poi
l'altro, quindi dopo aver socchiuso gli
occhi proferì alcune parole, i due non morti furono circondati da una
luce blu, che subito dopo divenne verde. A quel punto al chierico bastò
dire solo quattro parole "tornate tra i morti" e i burattini del
necromante si afflosciarono in terra.
La struttura era lugubre e
solo parzialmente illuminata da candele oramai consunte, Romolnush
sapeva che avrebbe incontrato delle scale, doveva salirle, lì avrebbe
trovato il necromante e la donna.
Percorse il lungo corridoio e alla
fine trovò le scale, scale a chiocciola, in ferro, prima di iniziare la
lenta salita fece un nuovo incantesimo.
Una luce si accese sulla
sommità del proprio bastone e riuscì a vedere il cammino che gli restava
da percorrere. Ad ogni passo la scala oscillava paurosamente e più di
una volta dovette fermarsi, sentendo sotto i suoi piedi il gradino
cedere o oscillare.
Finalmente, dopo ancora qualche indecisione, arrivò a posare piede sull'ultimo gradino.
La sala era buia, una immensa ragnatela era stata abilmente intessuta
sulla parete a ovest dove un tempo doveva esserci stata una finestra,
forse l'unica della stanza.
Da quella finestra, oramai quasi del
tutto ostruita entrava un filo di luce che sommata alla luce magica del
chierico bastò per far intravedere una sagoma appesa alla ragnatela.
Romolnush giurò di aver visto i tratti di una donna in quell'abbozzo di viso, poi la voce soave lo fece trasalire.
"Benvenuto mio caro ossspite" disse la donna appesa alla ragnatela "avvicinati che io possssa vederti meglio".
Romolnush si mosse senza neppure pensare, poi, tentò di resistere a quell'impulso e i suoi piedi divennero pesanti.
"Cosssa ssstai asssspettando?" chiese nuovamente quella voce "vieni da me".
Il chierico battè il bastone a terra e la luce bianca che ne illuminava
la sommità arradio quella luce in tutta la stanza e allora vide.
Un
enorme ragno con il corpo di donna stava appeso alla gigantesca
ragnatela e altri piccoli mostri si stavano muovendo verso di lui,
fuoriuscivano da un voraggine che si apriva sul pavimento di quella
enorme sala.
"Ti assspettavi un uomo, un necromante" disse la voce
femminile "sssei delusssso, io ssssono la prigioniera e la carceriera e
tu non potrai liberarmi se non uccidendomi".
Il chierico guardò le
creature ripugnanti che poco alla volta lo stavano raggiungendo, per
scacciarli gli bastò recitare velocemente una breve preghiera e piccole
fiammelle sacre caddero dal soffitto cadendo su quei corpi mollicci e
uccidendoli uno alla volta.
"I tuoi servi, moriranno, nessuno di
loro riuscirà a raggiungermi per intrappolarmi" disse Romolnush tenendo
un occhio sul buco nel pavimento e un occhio al ragno gigantesco.
La
donna ragno vedendo che le sue creature nulla potevano contro quel
nuovo intruso prese l'iniziativa e sputò contro Romolnush.
Il
chierico si aspettava una contromossa smile e riuscì solo all'ultimo
momento a fare un balzo e schivare quella schiuma giallastra che
posandosi sul pavimento iniziò a sfrigolare.
Quel balzo però,
l'aveva avvicinato alla tana delle piccole creature e una di queste
saltò direttamente sulla sua tunica restando impigliata con le piccole
zampette.
Il chierico, aiutandosi con le lame del bastone, tagliò in
due il racnide che aveva iniziato a costruire la sua ragnatela intorno
all'ospite.
Poi dovette ucciderne un'altra più piccola che lo stava raggiungendo.
La donna visto che Romolnush era occupato a scacciare i suoi piccoli
servi sputò nuovamente e questa volta la saliva centrò il bersaglio.
Il chierico urlò di dolore e per un istante il lungo bastone vacillò tra le sue mani.
Incollerito per quella mossa sleale volse il suo sguardo verso la donna
e lasciando perdere le piccole creature che stavano nuovamente uscendo
dalla voraggine fece qualche passo verso la ragnatela.
Il ragno, al
centro di quell'intricato sistema di fili biancastri si mosse
ondeggiando, quindi sparò quattro fili bianchi verso il chierico. Il
volto di Romolnush si fece truce, la lunga veste si squarciò e sulla
schiena comparvero due piccole ali viola. Romolnush si alzò da terra e
puntato il bastone verso la donna pronunciò alcune parole in una lingua
molto antica. La ragnatela intorno alla sua costruttrice iniziò ad
annerirsi e la donna al centro di essa oscillò perdendo un po' di
equilibrio.
"Scommetto che se riesco a farti abbandonare quel nido perderai quelle sembianze" disse Romolnush.
La donna rise "e come penssssi di farlo ssssenza ucciderla?".
"Uccidendo te che stai dietro di lei" disse il chierico" sicuro di aver individuato un essere dietro quell'intricato filamento.
Il necromante fu costretto ad uscire allo scoperto, e appea fu davanti
alla donna ancora imprigionata nella ragnatela spalancò gli occhi
guardando il chierico, "ora vedrai cosa ti aspetta".
Nella mente di
Romolnush si dipinserò scene orribili, tanti furono i modi in cui si
vide morire, faticò parecchio per scacciare quelle visioni e quando ci
riuscì, uno spasmo attraversò tutto il suo corpo matido di sudore.
"Tutto qui?" chiese afferrando saldamente il bastone e andando incontro al demone "ora assaggerai la collera divina".
Il demone avanzò, unghie lunghe e taglienti si allungarono dalle sue
dita affusolate ed egli iniziò ad agitare le braccia come se fossero due
spade.
Romolnush parò con il bastone i primi di affondi del demone,
poi, rintuzzò quei timidi attacchi e le lame della propria arma
benedetta più volte affondarono nella carne scura del mostro.
Poi
sentì qualcosa salire sulla sua schiena, tentò di scrillarsela di dosso
ma fu inutile. Il demone nel frattempo tornò ad attaccarlo ed egli
dovette gettarsi a terra e rotolare sul pavimento, questo sortì un buon
effetto, infatti, non solo schivò il nuovo attacco del necromante ma
schiacciò anche la piccola creatura che aveva sulla schiena e che stava
per morderlo.
Romolnush raccolse le ultime energie e lasciando
cadere l'arla allargò le braccia, chiuse gli occhi e recitò lentamente
una preghiera, invocando l'aiuto del divino.
Altre due creature
furono su di lui, avvertì i morsi profondi ma non perse la
concentrazione, finendo di recitare la preghiera. Quando aprì gli occhi
il demone stava balzando su di lui per ucciderlo ma prima che potesse
farlo una colonna di fuoco cadde dal soffitto avvolgendo l'abominevole
creature degli inferi.
Le piccole creature presero fuoco a loro
volta e divennero cenere. Mentre la creatura bruciava tra le fiamme
divine la ragnatela si sciolse, la donna che era prigioniera in essa
perse le sembianze del ragno, le lunghe zampe caddero a terra e poco
dopo, una stupenda ragazza, si ritrovò ignuda sul pavimento svenuta.
Il chierico, claudicante per le ferite e la stanchezza si avvicinò alla
donna, l'avvolse nel proprio mantello e prendendola tra le braccia la
portò fuori da quel luogo lugubre.
Quando si lasciarono alle spalle
il portone il cielo era tinto di rosso, stava albeggiando. L'alba di un
nuovo giorno, sia per quella donna che per quella piccola cittadina.
Nessun commento:
Posta un commento
Cosa ne pensate?