mercoledì 22 luglio 2015

La taverna era affollata e malamente illuminata, Khellendrox era già stato in quella cittadina anni prima e conosceva l'oste non per i suoi manicaretti o per la buona birra che riempiva i boccali ma per la sua lingua lunga.
Si avvicinò al bancone e l'uomo corpulento dietro ad esso lo riconobbe immediatamente "mastro nano" gli disse voltandogli le spalle e iniziando lentamente a spillare una birra scura.
"Smirghun" si limitò a rispondere il chierico voltando le spalle all'uomo e guardando i vari avventori che componevano quella sera l'umanità di quel posto.
Uno un particolare colpì la sua attenzione, al contrario di tutti gli altri, era solo teneva tra le mani un consunto mazzo di carte che mescolava in continuazione.
L'oste posò la pinta sul bancone e il nano si voltò verso di lui "novità?" chiese prendendo la birra e trangugiandone un generoso sorso.
"Le solite cose, mastro nano. volete anche qualcosa da mangiare?".
Il nano sospirò pensieroso "ma sì, un po' di carne stufata", poi scese dallo sgabello e attraversando la sala si diresse verso la donna che stava nuovamente mescolando le carte.
"Posso sedermi?" chiese prendendo la sedia e spostandola.
La donna posò il mazzo di carte, guardò i tavoli attorno e poi il nano che nel frattempo si era seduto "ma..." tentò di protestare.
"Grazie, molto gentile" disse il nano facendo scricchiolare i piedi della sedia mentre si avvicinava al tavolo "vorrei offrirvi qualcosa ma non conosco i vostri gusti, quindi, diciamo che siete mia ospite".
La donna riprese le carte e dopo averle mescolate nuovamente ne posò quattro sul tavolo.
"Mastro nano, apprezzo la vostra cortesia, e malgrado non siate stato invitato, farò finta di nulla e vi terrò al mio tavolo".
"Ho bisogno di voi" disse Khellendrox sporgendosi verso la donna e parlando a bassa voce "c'è gente che..." stava per terminare la frase quando arrivò una giovane pulzella con in mano un vassoio fumante "la vostra carne messere" disse posando il piatto di fronte al nano, poi guardando la donna alzò il mento "a voi, occorre nulla?"
"Nulla" disse sprezzante la fattucchiera riprendendo in mano le carte e mescolandole nuovamente.
"che... vi vuole far la festa" concluse la frase del nano quando la ragazza abbandonò il tavolo.
"Esattamente, dovete trovarmi un posto dove stare stanotte"
"Chi vi dice che non sia io a volervi far la festa?" chiese la donna mostrando un mezzo sorriso.
"Ho le mie fonti" ripiegò il nano alzando gli occhi al cielo.
La donna rise di gusto, tanto che da un tavolo vicino due orchi che stavano giocando a dadi, posarono i loro bicchieri e la fissarono per alcuni secondi.
"Dormire qui non va bene?"
"Certo che no" disse il nano prendendo a mangiare la carne.
"Avrete un posto dove passar la notte, ma non fatevi strane idee, non sarà né il mio letto né tanto meno la mia casa".
Il nano storse la bocca, prese il boccale e bevve la birra scura che gli rimase appiccicata sui lunghi baffi e sulla folta barba "e sia".
"Fatemi un giro di carte" disse il chierico dopo aver finito la carne nel piatto "così non daremo troppo nell'occhio".
"Orchi, elfi, mercanti e due mercenari chi sarà il vostro nemico?" chiese la donna posando il mazzo sul tavolo "ricordate dovete smazzare con la sinistra, la mano del cuore".
Khellendrox fece due mazzetti "il cuore c'entra poco, credo".
La fattucchiera riprese il mazzetto posato a sinistra e scoprì tre carte davanti al proprio ospite "interessante" disse posando il resto del mazzo e prendendo per l'angolo inferiore la prima carta "si tratta di un uomo".
Questa volta toccò al nano ridere, ma nessuno degli altri tavoli si voltò a guardare "andate avanti".
"Ha fatto molta strada e al contrario di quanto dite non vuole uccidervi ma solo portarvi via".
Khellendrox fece finta di prender qualcosa dalla capiente borsa che aveva appeso alla sedia e nel mentre guardò gli ospiti uno a uno.
"Non sforzatevi, non è qui".
Khellendrox prese dalla borsa una pergamena sgualcita e la posò sul tavolo "le vostre carte mentono".
"Non sono le mie carte, ricordatevi, sono le vostre".
"Mie, tue, nostre vostre, non ha nessuna importanza, l'uomo è qui, stasera".
"Vedremo"
"Non vedremo un bell'accidenti di nulla, ora andiamo".
"E dove volete andare?"
"Mi avete promesso un posto dove passar la notte".
"Promesso, diciamo che voi verrete con me stanotte"
Il nano la guardò sospettoso, socchiuse gli occhi e iniziò a recitare una breve preghiera. Non riuscì a finirla, infatti sentì del trambusto alle sue spalle e aprì gli occhi incuriosito.
Dietro di lui, si affollavano tre orchi e davanti a lui non c'era più la donna con cui aveva parlato sino a pochi secondi prima, ma una creatura malforme "andiamo signor Khellendrox" disse prendendo il mazzo e mettendoselo in tasca "le vostre fonti erano errate".
Il nano si alzò, sarebbe stato inutile ribellarsi ai tre orchi che erano già pronti a usar le loro armi, avrebbe escogitato qualcosa strada facendo "andiamo".

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