sabato 26 dicembre 2015

I crociati della nebbia

"Hai mai sentito parlare dei crociati della nebbia?" chiese un giorno Alartes a Khellendrox mentre stavano percorrendo la via principale diretti alla città del nano.
"Certamente, per un certo periodo ho ricoperto la carica di inquisitore presso la comunità del Jundlemi, furono anni difficili, ricordo che le creature spuntavano al calar della sera e rapivano tutti i bambini che ancora non erano rientrati in casa. Fu così che assoldai i crociati della nebbia. Erano forti e potenti, facevano proprio i caso mio. Usivano solo al calar del sole e i loro corpi fasciati da una spessa armatura si circondavano di nebbia, combattevano senza posa fino all'alba, poi, com'erano venuto se ne andavano".

"Questa mi pare una storia buona, ma io ho sentito anche di mattanze senza alcuna ragione. Una decina di anni fa, prima di conoscerti, sono entrato nel territorio degli elfi blu e una megera mi raccontò una strana storia".
"Gli elfi blu, sono dei bardi, cosa pensavi ti raccontasse se non una storia? E tu naturalmente le hai creduto".
"Ascoltate, ella disse che uomini fasciati da armature rossastre erano sbucati dal nulla, avvolti da una coltre di fumo e nebbia erano entrati in città, sfondando porte a calci, senza alcun ritegno avevano ucciso a sangue freddo anziani e bambini. La megera, non si limitò a dirmi solo queste poche parole, fu particolarmente insistenti su alcuni particolari piuttosto macabri, come se queste creature stessero eseguendo un rituale, voi, chierico non ne sapete nulla vero?".
Il nano deglutì nervosamente "no.... nulla che voi dobbiate venire a conoscenza".
Sicuramente il guerriero avrebbe voluto chiedere altro ma, per fortuna del nano furono interrotti dall'arrivo di una carovana all'interno del quale era sdraiata una fanciulla gravemente malata.
Stranamente il chierico si prodigò per guarirla, senza fare troppe domande.

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