mercoledì 23 dicembre 2015

Il bosco incantato


La mattina era radiosa, malgrado oramai l'autunno inoltrato, il sole era caldo e l'aria mite, la strada, un tempo sicuramente più frequentata, svoltò improvvisamente a destra e si addentrò in un bosco, il gruppo dovette rallentare l'andatura, non tanto per la strada, che aveva mantenuto una discreta larghezza ed era in buone condizioni, ma per la nebbia che prese tutti alla sprovvista. I rami degli alberi scendevano quasi fino a terra, alcuni erano spezzati, altri, osservandoli meglio erano anneriti dal fuoco che doveva esser divampato veloce, mangiando buona parte della vegetazione. L'elfo si fermò ad osservare meglio un grosso castagno, il tronco, largo quanto il torace del nano in alcuni punti era scavato. Ruppe delicatamente un ramo che arrivava alla sua altezza e lo esaminò tastandolo e asaporandone fino l'odore.

"Mago, cosa ne pensate?" chiese Alak che si era fermato dietro di lui e si stava guardando attorno.
"Sarà stato un incendio" concluse Alartes "si sente ancora il puzzo del fumo che impregna le piante".
Il chierico, scese dal carretto e inginocchiandosi appoggiò una mano sul terreno umido, socchiuse gli occhi ed iniziò a recitare una preghiera.
"Nessun incendio ha colpito queste piante" disse lentamente l'elfo "piuttosto uno scontro tra magie è avvenuto in questo luogo".
Il nano riemerse dalla profonda concentrazione e tornò a guardarsi intorno "e ancora non è finito" quasi a voler concludere la frase di Shin.
Alartes a quelle parole fece un balzo e scese da cavallo, imitato ben presto da Alak che si portò le dita davanti agli occhi e poi veloce indicò alla sua destra, poi sottovoce aggiunse "abbiamo visite".


La creatura uscì dal cespuglio, Alartes e Alak dopo aver estratto restarono immobili, Shin alzò entrambe le braccia e aprì i palmi rivolgendoli verso di lui. Comparve un sorriso sul suo volto, certo questo non fece trasparire alcuna intenzione. Il chierico accennò un saluto "Salve, creatura del bosco..." stava per continuare ma la strana creatura iniziò a ridere e il nano, un po' stizzito sbuffò "cosa ho detto di tanto comico?" chiese guardando i propri amici.
"Il mio nome è Grespliut, siete entrati nel territorio dei Nenholv e io sono qui per avvertirvi, non sono amichevoli e vi daranno la caccia fino a quando non ve ne sarete andati o sarete morti".
"Puoi aiutarci ad uscire?" chiese Alartes riponendo la spada nel fodero.
"Io sono impossibilitato a seguire i vostri passi, ma posso dirvi che se cercherete e troverete le lucciole esse vi indicheranno la via".
Il mago pensò che non fosse stagione di lucciole e frugò nella sua mente se avesse mai sentito parlare di altre creature chiamate in quel modo, poi gli venne in mente e probabilmente sul suo viso si dipinse il disgusto e l'orrore "non possiamo" esprimento quel pensiero a voce alta.
Khellendrox che già aveva incontrato "le lucciole" non fu meravigliato delle parole dell'elfo "Shin, troveremo una soluzione, malgrado siano pericolose non sempre vogliono la morte di coloro che incrociano il cammino".
Alak, che ancora non si era espresso imitò Alartes e fece un passo verso il nuovo venuto, ma proprio in quell'istante la nebbia si alzò nuovamente e l'abitante del bosco scomparve.
"Andiamo, mentre non c'era nebbia ho potuto guardare il sole, si sta facendo tardi e presumo che le creature di cui parlava il tipo, ci attaccheranno durante la notte, quindi, sarà meglio cercare le lucciole".
Il gruppo si mise in marcia, presto però il sentiero che avevano seguito fino ad allora, scomparve e la foreste divenne molto intricata e la loro marcia subì un rallentamento piuttosto significativo.

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?