Alak e Shin restarono un poco attardati, il mago, seduto comodamente sul suo destriero bianco, teneva in mano un grosso libro e leggeva sommessamente, il ladruncolo, al suo fianco, sembrava nervoso, volgeva gli occhi a destra e a sinistra seguendo i pendii e il corso del fiume.
Quando il sole iniziò a calare e il cielo si tinse di rosso, Alartes si fermò lasciando che Khellendrox con il proprio mezzo gli si accostasse "sai vero che arriveremo tardi all'appuntamento?".
"Non ti preoccupare Primius ci aspetterà alla locanda anche se dovessimo arrivare a notte fonda, piuttosto sono preoccupato per altro".
"Se lo stregone avrà l'accortezza di aspettarci cosa ti preoccupa?"
"Le guardie all'ingresso. Mi hanno detto che dopo una cert'ora non lasciano più passar nessuno".
Alartes fece un cenno ad Alak che subito lasciò indietro l'elfo sempre intento a leggere e si portò avanti.
"Dovrai trovare il modo per farci entrare in città"
"Nessun problema" sorrise il mezzosangue guardando il volto poi un po' preoccupato del nano che già presagiva guai.
Ma i guai arrivarono molto prima di raggiungere la cittadina, infatti, proprio mentre il sole stava scomparendo dietro le colline, sulla strada, comparve una figura, alta e molto magra sembrava una ragazza di qualche anno in meno rispetto a Dalmatriul. Vestita di cuoio aveva le braccia incrociate sul petto e lo sguardo fisso su di loro.
Quando Alartes e Alak furono a poche decine di metri da lei, portò l'indice della mano destra alla bocca come per intimar loro il silenzio, poi il suo corpo sprigionò una luce intensa e subito dopo prese a bruciare...
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